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martedì 5 giugno 2018

PER ARZIGNANO SOLO NUOVI AUMENTI IN BOLLETTA


PERO' L'ACQUA AI PFAS DI CANOVE VE LA BEVETE SENZA FILTRI,
COSI' COM'E'


Come pubblicato recentemente dal giornalino della Giunta comunale di Arzignano, il sindaco, Presidente del Consiglio di Bacino, Giorgio Gentilin ha partecipato a due riunioni del gruppo di lavoro intersettoriale regionale coordinato dalla Direzione Prevenzione Sicurezza Alimentare Veterinaria della Regione Veneto in cui sta lavorando alla rivalutazione dell'Area Rossa.

In tale occasione il sindaco riferisce di avere chiesto di valutare l’opportunità di estendere biomonitoraggio anche al Comune di Arzignano e Montecchio Maggiore, come richiesto da molti cittadini.
Alla richiesta la Regione, per bocca di Giampaolo Stopazzolo, responsabile dell'area Ovest dell'Ulss 8 di Vicenza dichiara:

 Sottolineo che aree nelle quali insistono pozzi privati contaminati non possono essere identificate come aree nelle quali sottoporre la popolazione a sorveglianza in quanto il criterio di eleggibilità dipende solo dalla verifica della contaminazione degli acquedotti (elevati livelli di PFAS nell'analisi delle acque ad uso potabile).
 Per quanto riguarda il Comune di Arzignano, non vi sono al momento evidenze di contaminazioni presenti o passate nelle afferenze dell’acquedotto pubblico.”


La richiesta del sindaco ha evidentemente poco peso e vien subito cassata da un semplice funzionario del distretto ULSS locale.

Tuttavia si tratta di una richiesta giusta che noi proponiamo da molto tempo. Certo, quando si scrive sul Giornale di Vicenza che l’acqua di Arzignano è paragonabile ad acqua oligominerale, cosa vuoi che ti risponda il dott. Stopazzolo!

Noi invece alcune osservazioni al responsabile del distretto Ovest le facciamo:

 “Perché le aree dove ci sono i pozzi privati fortemente contaminati, al punto da far spostare dalla Regione il limite della zona arancione fino a Canove, non hanno titolo per sottoporre la popolazione a controllo?”

I pozzi privati inquinatissimi sono a pochi metri da quelli pubblici di Canove dove attinge l’acquedotto di Arzignano.
 L’acqua di Arzignano, contrariamente a quanto afferma Stopazzolo (e sottolineo “contrariamente”), presenta, secondo i dati di Acque del Chiampo, dai 40 ai 55 ng/litro di PFOA (secondo Greenpeace anche di più).

Stopazzolo ha forse letto da qualche parte che tali livelli di PFOA nell’acqua potabile non costituiscano un rischio per la popolazione?
 Può fornirci gentilmente una illuminante pubblicazione scientifica dove c’è scritto questo?



Forse che il PFOA non appartiene alla classe dei POPs cioè di quelle molecole che si accumulano nei giorni e negli anni nel nostro organismo che non è in grado di digerirli e di espellerli?

Sa il dot Stopazzolo che il PFOA è stato classificato come sostanza cancerogena di tipo 2B?

Ha mai sentito parlare di Bioaccumulo? Dovrebbe, visto che ha organizzato anche un corso per i medici di famiglia, ma dalle sue dichiarazioni pubbliche questo non emerge.

Il dott. Stopazzolo ignora o finge di ignorare che molti di cittadini di Arzignano e Montecchio hanno effettuato analisi del sangue, trovando livelli di PFOA molto al di sopra dei limiti base. Come se lo spiega?

Non ritiene che tutto ciò, insieme al fatto evidente che i pozzi fortemente inquinati di Canove sono accanto alle prese dell’acquedotto pubblico, meriti una particolare attenzione? Un esame a campione della popolazione?



Del resto anche Gentilin è laureato in medicina e va dicendo, come un disco rotto, dalla mattina alla sera che l’acqua di Arzignano è dentro i limiti fissati da Zaia. Questo lo sappiamo bene ma sappiamo anche che tali limiti non hanno alcuna base scientifica, visto che in altre parti del mondo, per esempio negli Stati Uniti, tali limiti sono molto più bassi.

Anche a lui chiediamo se abbia mai letto, anche per sbaglio, cosa sia il bioaccumulo, quali danni facciano gli interferenti endocrini, assunti anche in minima dose, alle donne in gravidanza, ai feti e ai bambini.






Il nostro sindaco, che pubblica interviste sul giornalino del comune, ha mai sentito parlare di passaggio dei PFAS attraverso la placenta? Sa niente del ruolo che giocano nel feto gli interferenti endocrini? Ha letto gli studi recenti del prof. Carlo Foresta?  Può gentilmente smentire, portando la dovuta documentazione scientifica, quanto dimostrato scientificamente dallo scienziato dell’Università di Padova?

E se l’acquedotto di Arzignano va bene, perché sono stati apposti i filtri a carbone attivo alle casette dell’acqua?

“La decisione su chi e che cosa monitorare spetta unicamente al Dipartimento Sanità della Regione Veneto”, afferma Stopazzolo.

Si ricorderanno di questa frase le mamme che stamattina alle 11.00 vanno in visita da Zaia? Speriamo di sì. Speriamo che si ricordino di far parte di un vasto movimento che non accetta il gioco del bastone e della carota.

Perché? Perché tutti i cittadini del Veneto hanno gli stessi diritti. E se a Lonigo, Brendola e poco più in là è stata gentilmente concessa acqua Zero PFAS (vanto di Gentilin) riteniamo che anche gli abitanti di Arzignano, Montorso, Montecchio e Trissino abbiano diritto ad acqua ZERO PFAS, tanto più che hanno dovuto subire un aumento del costo delle bollette per i lavori mai fatti ad Arzignano.

In tutte le case di Arzignano è arrivato il giornaletto della Giunta con il titolo” SPECIALE PFAS” e sottotitolo “Parlano i protagonisti delle azioni contro i PFAS nel territorio gestito da acque del Chiampo”.

Non sappiamo di quale protagonismo siano autori Gentilin e Stopazzolo.








Sappiamo solo che ad Arzignano non è stato mai eseguito nessun lavoro di bonifica dell’acquedotto per quanto riguarda i PFAS, nessuno ha avvisato le donne in gravidanza di non bere tassativamente l’acqua del rubinetto. Nelle scuole si dà ancora l’acqua del rubinetto ai bambini e ai ragazzi e nelle mense scolastiche si mangiano cibi che non sono biologicamente testati e che non si sa da dove vengano.

Chi ha bambini piccoli, figli o nipoti, che frequentano scuole o asili prova in questo momento una grande apprensione per la loro salute e si sta domandando dove mandare i piccoli a scuola il prossimo anno.

Invece di affrontare seriamente questi argomenti il sindaco risponde con un articolo di smaccata propaganda nel giornalino della Giunta,

GENTILIN, IN QUALITA’ DI SINDACO, PRIMO RESPONSABILE DELLA SALUTE DEI CITTADINI, HA IL DOVERE DI DARE SEGUITO ALLE RICHIESTE CHE CONTINUAMENTE VENGONO DAGLI ARZIGNANESI, APPLICANDO PRONTAMENTE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e METTENDO AL SICURO DONNE, BAMBINI E I CITTADINI TUTTI

Giovanni Fazio


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