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martedì 25 ottobre 2016

A GORINO SCENDE LA NOTTE NERA

24 ottobre 2016
A Gorino scende la notte nera


Giunge dal fondo della storia
Il pianto dei morti di Sebrenica.
Nella notte, senza canto di grilli,
Dove il gelsomino
Fiorisce tra le macerie
Si alza il sogno dolente dei bambini di Gaza.
E marciano
Le donne di Mosul
Lattanti in braccio e disperazione nel cuore.
Il vento e la sabbia
Le spingono verso l’ignoto.
We have a dream!
James Earl Chaney, Andrew Goodman e Michael Schwerner.
Non li ricorda più nessuno
Questi tre poveri ragazzi
Massacrati sulle verdi rive del Mississippi.
Li trovarono la mattina dopo,
Sparsi intorno i volantini
dell’ African-American Civil Rights.
Da Memphis,
Dove  James Earl Ray
Tento’ di fermare la storia,
La voce profonda di King
Si leva sommessa
In un canto che viene da lontane ere
Dal cuore ardente della terra:
We have a dream.
Costruiscono barricate a Gorino,
Gridano gli uomini contro il bus
Scortato dalla polizia attonita.
Dal finestrino li guardano le quattro bambine
Della chiesa battista di Birminghan.
GOT MIT UNS
Sono solo undici donne
E otto bambini.
A Gorino
Scende la notte nera.

Giovanni Fazio


UN PRESIDE DELLA MAGNA GRECIA IN CORSO PALLADIO

Primo da destra Enrico Delle Femmine
Enrico Delle Femmine è un preside che continua la sua professione, anche adesso che non è più a scuola. Lo vediamo distribuire volantini in corso Palladio e aprire capannelli discutendo garbatamente con i passanti interessati.

E’ intervenuto nei dibattiti sulle modifiche costituzionali con la finezza delle sue argomentazioni di uomo colto e preparato e con lo spirito del filosofo della Magna Grecia prestato alla città di Vicenza, portatore di un impegno civile che non lo ha mai abbandonato.

Fa parte del Comitato per la Legge di Iniziativa Popolare (LIP), costituito da migliaia di docenti in tutta Italia, che propone una reale alternativa alla pessima scuola di Renzi, una riforma dal basso, una riforma corale elaborata da chi a scuola ci va ogni giorno e si confronta coi problemi veri. Una riforma vera, voluta da quella parte degli insegnanti che amano il proprio lavoro, amano stare con i ragazzi e si impegnano nel compito arduo di aiutarli a diventare cittadini consapevoli.

Lo ringraziamo per le “pillole” di saggezza nella sua analisi dei vari articoli della mala riforma del Senato voluta da Renzi e ne mettiamo in evidenza il commento sull’Articolo 83.
Enrico conclude il suo breve, ma incisivo, intervento con una affermazione “Una volta quelli del PD (ma quanti ne sono rimasti?) queste cose le chiamavano fascismo.”
E’ a quanti hanno votato per i PD in tutti questi anni che dedico questa mia presentazione.

Giovanni Fazio


Un po' di conti:
Il "nuovo" articolo 83 della Costituzione prevede che dalla settima votazione si possa eleggere il prossimo Presidente della Repubblica con il 60% DEI VOTANTI (non componenti) della Camera;
siccome la nuova legge elettorale assegna al partito che vincerà le prossime elezioni la maggioranza assoluta del 55% dei parlamentari, ne consegue che il partito di governo potrà eleggere DA SOLO (dato che un 5% di assenti in Parlamento è praticamente fisiologico) il prossimo Presidente della Repubblica.
In base alla nuova legge costituzionale (art. 135 ), il Presidente della Repubblica (scelto dal governo) elegge cinque Giudici costituzionali e il partito di governo ne elegge tre.
Questo significa che se passa la Riforma di Renzi e del PD, il partito di maggioranza relativa governerà controllando anche Presidente della Repubblica e Corte costituzionale, dato che elegge, direttamente o indirettamente, otto giudici costituzionali.
Una volta quelli del PD (ma quanti ne sono rimasti?) queste cose le chiamavano fascismo.

Enrico Delle Femmine”





lunedì 24 ottobre 2016

TRIVELLE, INCENERITORI, AREE PROTETTE, UN ANTICIPO DELLA POLITICA AMBIENTALISTA DI RENZI IN ATTESA DEL “SI”

Casalabate Salento
















Salviamo la bellezza (filmato)


Se vince il “SI” le lobby dell’energia e del petrolio non dovranno più confrontarsi con le comunità e con i loro rappresentanti, non avranno più un contraltare ….”

A dirlo è il presidente della regione Puglia Emiliano intervistato dal Fatto Quotidiano.

Ad accendere la miccia sono state alcune dichiarazioni di Emiliano, tornato a chiedere lo spostamento di 30 chilometri del gasdotto TAP che dovrebbe arrivare fino in Salento: “Ci sono problemi geologici e l’approdo capita in una spiaggia bellissima”.

Coralli del mediterraneo

Un’eresia per il ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda:
 “Abbiamo il nostro governatore della Vallonia. Emiliano sa benissimo che spostare di 30 chilometri il gasdotto vuol dire non farlo. Serve responsabilizzarsi, altrimenti diventa il gioco a chi è più irresponsabile”.
E’ l’incipit di una lunga intervista rilasciata al “Fatto Quotidiano” in cui Emiliano non esita a esprimere un giudizio molto critico sul modo in cui il governo affronta i problemi ambientali.

Isole Eolie

“Se passa la riforma costituzionale lo Stato si riprenderà molte competenze, e le Regioni dovranno adeguarsi.
 Il governo avrà la potestà esclusiva in materia di energia e una clausola di supremazia anche sulle materie riservate alle Regioni.
 E allora potrebbe estendere la ricerca di petrolio ovunque, anche entro le 12 miglia marine dalle coste. Basterebbe una legge ordinaria.”

Nello stesso giorno appare un articolo sull’arrivo in aula dopo tre anni, della
Tonnara di San Vito (Sicilia)

 REVISIONE DELLA LEGGE SULLE AREE PROTETTE
Malgrado i tre anni di approfondimenti, il testo che riforma la legge quadro sulle aree protette (la 394/91) presenta diversi punti critici.
Tanto che, già giovedì, quasi tutte le associazioni ambientaliste italiane (dal WWF alla Legambiente, da Greenpeace alla Lipu, dal Fai a Italia Nostra a Marevivo) hanno inviato ai senatori una lettera con dettagliate osservazioni.






Parco del Gran Paradiso
Con la nuova legge infatti sarà indebolita la governance del parco a vantaggio di gruppi estranei alle finalità ambientali.

 Infatti il nuovo Consiglio Direttivo sarà composto per metà da “esperti” tra i quali rientrano anche i cosiddetti ‘portatori di interesse economico’ (le associazioni agricole nazionali, ad esempio) con il rischio che la tutela dell’area passi in secondo piano.

Il direttore del parco, poi, sarà nominato su proposta del ministero dell’Ambiente ciò fa sì che possano intervenire valutazioni di tipo politico nella nomina.

 Non si fa più cenno all’ALBO: fino ad oggi la scelta era effettuata tra gli iscritti a un albo di soggetti giudicati idonei alla carica (per accedervi dovevano rispondere a precisi requisiti).

Il disegno di legge stabilisce inoltre che gestori di impianti idroelettrici, attività estrattive, impianti di biomasse, coltivazione di idrocarburi e simili, insomma tutte le attività già presenti e attive all’interno dei parchi, dovranno corrispondere un contributo agli enti parco se la loro produzione è superiore a una certa soglia.

Questo comporta per i gestori del parco delle vere e proprie difficoltà al mento di rinnovo delle licenze scadute per via della perdita delle royalties.
In sintesi il governo e i privati penetrano nell’ente parco in maniera determinante snaturandone le finalità.




8 NUOVI INCENERITORI IMPOSTI DAL GOVERNO ALLE REGIONI

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha fondato (con relativa quotazione in borsa) la multi utility ambientale dell’Emilia Romagna, la Hera (conta almeno 78 inceneritori), è l’ispiratore del decreto del consiglio dei ministri pubblicato il 5 ottobre in Gazzetta Ufficiale che sancisce in modo definitivo – dopo un anno di polemiche e scontri con le Regioni - la realizzazione di otto inceneritori in tutta la penisola, di fatto annullando qualsiasi opposizione degli enti locali.

Eccoli, uno dopo l’altro: uno in Umbria (capacità di 130mila tonnellate all’anno), uno nelle Marche (190mila tonnellate all’anno), uno in Lazio (210mila tonnellate all’anno), uno in Campania (300 mila tonnellate all’anno). E ancora Abruzzo (120mila tonnellate al l’anno), Sardegna (101mila tonnellate all’anno da impianti nuovi e 20mila da potenziamento) e due in Sicilia (690mila tonnellate all’anno). Per la Puglia, invece, il decreto dispone di potenziare la capacità già esistente (70milatonnellate all’anno).

In totale, la capacità da realizzare ammonta a 1,83 milioni di tonnellate all’anno, in barba alla salute dei cittadini, e alle eclatanti dichiarazioni pronunciate contro il riscaldamento globale da Renzi nel summit di Parigi.

Le Regioni sono definitivamente estromesse essendo passata al governo, col DECRETOSBLOCCA ITALIA, la facoltà di indicare quanti e dove dovranno essere gli inceneritori da costruire in Italia.


PETROLIO: OTTO PERMESSI IN SETTE GIORNI

La Global Petroleum Limited (società petrolifera australiana) nel 2014, ha avviato le pratiche al ministero dell’Ambiente per ottenere la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) per la ricerca in 745 chilometri quadrati tra Vieste a Brindisi.
Il 14 ottobre il ministero le ha concesso la VIA per due permessi di ricerca, ma in sette giorni ha ne ha concessi altri quattro.
 Con due implicazioni:
·      la prima riguarda la tecnica utilizzata per cercare gas e petrolio, quella dell’airgun, una tecnica di ricerca che danneggia gravemente i cetacei, i mammiferi marini e i pesci in generale, tanto che in Italia, il divieto della pratica dell’airgun era stato inserito oltre un anno fa nel decreto sugli ecoreati.    
                
Poi, però, con una serie di emendamenti (firmati dai centristi di Area Popolare, Forza Italia e Scelta Civica e appoggiati dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), fu soppresso.

·      La seconda: le aree di ricerca si trovano spesso a poche decine di miglia da riserve naturali (come Torre Guarceto).




A ciò si aggiunge la sentenza del Tar del Lazio che, a inizio ottobre, ha bocciato il ricorso dei Comuni abruzzesi e marchigiani sulle richieste della Spectrum Geolimited di condurre indagini su circa 30mila chilometri quadrati di mare Adriatico, da Rimini a Otranto.

 È stato il segnale: in una sola settimana, dall’11 al 18 ottobre, oltre ai permessi pugliesi il ministero ha rilasciato altri due permessi di ricerca nel mar Ionio (1500 chilometri quadrati per la Global Med) e un’istanza di prospezione sempre nello Ionio per altri 4mila chilometri). In più, nel Mar di Sicilia, a largo di Gela, per 456 chilometri quadrati a Edison Eni.


Non ci resta che piangere. Ma siccome lo diceva Benigni, non lo diremo più.

L’aggressione al territorio, l’accentramento dei poteri nelle mani del governo, l’estromissione delle amministrazioni locali e delle istanze dei cittadini sono l’espressione evidente di una politica che privilegia e spiana la strada agli interessi delle lobby e delle grandi compagnie multinazionali senza riguardi per nessuno.

Questi sono i reali obiettivi di chi sta stravolgendo la nostra Costituzione

ATTENZIONE!

All’interno del testo della riforma costituzionale c’è un articolo che i renziani non citano mai:

è il numero 117 che recita “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali.”.

La potestà legislativa quindi è subalterna per Costituzione ai dettami di Bruxelles e dei trattati internazionali come potrebbero essere il CETA o il TTIP.

Ciò significa che se un domani, per esempio, una multinazionale ci imponesse semi di grano OGM e FITOFARMACI CANCEROGENI, il Parlamento non potrebbe vietarne l’uso nel territorio con una legge a favore dei consumatori perché questa sarebbe incostituzionale.
E’ questo l’ultimo florilegio della Riforma Renziana scritta con l’esclusivo intento di spalancare le porte alle compagnie internazionali, togliendo sovranità alla nazione intera.
Domani, se vincerà il “SI” sarà la Monsanto a stabilire il nostro menù quotidiano e saranno le banche internazionali a succhiare i nostri stipendi e le nostre pensioni, come già avviene in Grecia; la Miteni se la riderà, e gli ospedali saranno privatizzati.

Ci riflettano quanti si battono in buona fede contro inceneritori e crematori, OGM e fitofarmaci, lobby dei farmaci e trivelle a mare, pensando che il “SI” al referendum serva solo a risparmiare qualche soldo e a velocizzare l’iter legislativo; se così fosse non si spiegherebbero l’interesse alla modifica costituzionale da parte di lobby economiche internazionali e dello stesso presidente Obama, noto sostenitore del Trattato Transatlantico (TTIP).

Giovanni Fazio

giovedì 20 ottobre 2016

NOVENTA VI I CITTADINI SI MOBILITANO CONTRO IL CREMATORIO

Noventa Vicentina 19 Ottobre 2016
Michele Ceron

 Una affollata assemblea di cittadini contesta la scelta del sindaco di costruire un crematorio nel locale cimitero in project financing, a poca distanza da una scuola per l’infanzia e dalle abitazioni.

L’incontro, organizzato dal “Comitato contro il crematorio” da poco costituitosi, è stato aperto dal professor Michele Ceron che ha illustrato gli aspetti generali della vicenda.

Malgrado l’invito alla manifestazione, fatto a tutta la giunta comunale e al sindaco, nessuno si è presentato a rappresentare il governo della città, quasi a sottolineare la distanza che il sindaco ha assunto nei confronti dei cittadini e delle richieste di chiarezza e trasparenza su quello che a tutta prima ha l’aspetto di un grande business milionario.




Alla richiesta, infatti, dei consiglieri di minoranza di discutere i termini del contratto, che il sindaco intende siglare con la società proponente, e le conseguenze pesanti per i cittadini sul piano non solo della salute ma anche delle colture, degli allevamenti e del turismo, il sindaco ha risposto con un esposto alla procura contro il comitato e con sprezzanti dichiarazioni sul merito della richiesta di 
Andrea Scalco
dialogo.

Giovanni Fazio
E’ noto infatti il pericolo per le comunità che vivono presso i crematori derivato dalle inevitabili emissioni di diossine e furani, nonché dalle emissioni di Mercurio. E’ noto anche il rischio di aumento considerevole per gravissime patologie neurologiche, endocrine e neoplastiche che derivano dal bioaccumulo di queste sostanze nella catena alimentare e nell’uomo.

Marina Lecis

Esiste una messe di pubblicazioni scientifiche che illustrano nei dettagli i reperti epidemiologici sulle popolazioni esposte alle emissioni dei crematori, anche quando le stesse restano entro i cosiddetti limiti di sicurezza. Evidentemente il sindaco non si è informato.


Enrico Chiuso
Relatori della serata sono stati il perito Enrico Chiuso, il dott. Giovanni Fazio (CiLLSA - ISDE), la dottoressa Marina Lecis (Dr.ssa in Scienze Forestali, Diritto dell'Ambiente C.T.U. presso il Tribunale di Padova Sez. Civile e Penale).

I consiglieri di minoranza hanno richiesto una seduta aperta del Consiglio comunale con la possibilità per i cittadini di interloquire con il sindaco.

Ci auguriamo che, in considerazione della grande risonanza che la questione sta avendo nella cittadina, si apra un confronto, sereno e democratico, tra i cittadini e la giunta.

Giovanni Fazio




sabato 8 ottobre 2016

MONTEMERLO (PD) IL CREMATORIO NON SI FA PIU'

Dott.ssa Elisabetta Borsato
RETROMARCIA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CERVARESE SANTA CROCE SUL FORNO CREMATORIO IN VIA FONTANE A MONTEMERLO (PD)

Ieri sera 7 ottobre nella ex sala parrocchiale di Montemerlo si è tenuta una affollata assemblea di cittadini organizzata dall’associazione Ambiente e Salute di Cervarese Santa Croce (PD) per contrastare la costruzione di un crematorio per il quale il comune ha approvato già un progetto di fattibilità.

         
Montemerlo ex sala parrocchiale
Sono intervenuti, per illustrare i rischi per la salute e per l’ambiente derivanti dalla costruzione del crematorio all’interno di un paese, la dottoressa Elisabetta Borsato, il perito tecnico Enrico Chiuso, il dott. Giovanni Fazio (CiLLSA e ISDE), la dottoressa Marina Lecis (Dr.ssa in Scienze Forestali, Diritto dell'Ambiente C.T.U. presso il Tribunale di Padova Sez. Civile e Penale), e una portavoce del comitato delle Mamme di Thiene.
L’assemblea è stata molto partecipata da un pubblico che ha manifestato la volontà univoca di opporsi alla costruzione del crematorio.

Fazio
Il clima della sala si stava surriscaldando con dure critiche nei confronti dell'amministrazione quando, inaspettatamente, interrompendo il flusso di interventi dei cittadini, ha preso la parola il sindaco Massimo Campagnolo, il quale ha esplicitamente annunciato che la sua amministrazione farà retromarcia rispetto alla realizzazione del forno crematorio approvato con progetto di fattibilità in data 01 settembre 2016 dalla sua maggioranza.

 
Montemerlo sala dell'assemblea
Si conclude qui, salvo ripensamenti del sindaco, la vicenda del crematorio di Montemerlo.

 Come già avvenuto a Thiene, dove un comitato di mamme ha sfidato il sindaco che voleva costruire lo stesso crematorio in città, anche qui la mobilitazione dei cittadini ha sortito un effetto positivo.

Il crematorio di Montemerlo segue la stessa sorte di quelli di Albaredo d'Adige, Bassano, Bovolenta, Legnago, Malo, Minerbe, Thiene, Jesolo tutti comuni dove la mobilitazione dei cittadini ne ha impedito la costruzione.

Mentre il teatrino della politica propone spettacoli sempre più osceni e lontani dalle esigenze di chi vive con sempre maggiore apprensione la crisi del paese, un fenomeno nuovo si afferma nella nostra regione, quello di comitati spontanei di persone che prendono in mano direttamente la sorte delle loro città di fronte agli scempi ambientali e ai danni sempre più massivi alla salute provocati dalle malapolitica degli affari sulla pelle dei cittadini.

Giovanni Fazio


lunedì 3 ottobre 2016

Archivio: MAMME DI THIENE CONTRO IL CREMATORIO



 Recentemente stanno arrivando richieste di aiuto da comitati di cittadini che scrivono da varie parti d'Italia. Per questo motivo ripubblichiamo il post sulla lotta delle Mamme di Thiene contro il  cematorio,  augurandoci che possa servire da stimolo e da aiuto a quanti stanno portando avanti inziative simili in difesa della salubrità dell'aria e della salute dei bambini e di tutti i cittadini. 

per la salute” di Thiene, Splendida testimonianza di come un piccolo gruppo di cittadine, senza alcun appoggio politico, sia riuscito a battere la lobby dei crematori e a far cambiare opinione a sindaco e giunta di Thiene.

   

Assemlea di cittadini contro il crematorio a Thiene




Le recenti dichiarazioni del sindaco Casarotto in merito alla

 citazione dei danni di alcuni noti inceneritori, da me rilasciate e 

da lui ritenute fuor di luogo, dimostrano che non si è 

minimamente curato di leggere l'abbondante documentazione da

 noi messa a disposizione.  La citazione delle emissioni degli 

inceneritori riguardava alcuni studi scientifici,

 tra cui quello di Wang e altri del 2003*, secondo i quali le

emissioni di diossine dei crematori superano di molto quelle 

degli inceneritori.

  Non si tratta pertanto di emissioni "paragonabili ad una stufetta a pellet" ma di emissioni pericolose anche per gli altri componenti in esse contenuti come mercurio, metalli pesanti e monossido di carbonio.
 
Le Mamme di Thiene


   La contestazione di "ideologismo" al volantino del comitato del no e la minimizzazione dell’aumento dei tumori in tutto l’ambito della ULSS 4 sono altre perle del discorso del sindaco.

  Sarebbe bene rispettare le opinioni degli altri anche quando dissentono dalle nostre, specie se espresse da un gruppo di mamme che non hanno alcun fine se non quello di salvaguardare la vita dei propri bambini.


Assemblea dei cittadini contro il crematorio a Thiene


Il sindaco Casarotto, che ha dovuto, obtorto collo , rinunciare alla costruzione di un crematorio a Thiene, a pochi passi ( e non "a quasi 500 metri" come da lui affermato) da un asilo e da campi sportivi per ragazzi, farebbe bene a chiuderla qui e a non rilasciare ulteriori dichiarazioni che, come dice il detto, sono toppe peggiori del buco.

 Giovanni Fazio

*Wang et al (2003): analizzati due crematori a sud Taiwan con e senza filtro; stimati livelli di emissioni di PCDD/F pari al 227% e al 112% rispetto alle emissioni annuali di tutti gli inceneritori di materiale medico e rifiuti rispettivamente.
La concentrazione al suolo è risultata molto più alta di quella trovata nelle aree rurali, residenziali, urbane e industriali.




 Abbiamo pubblicato i link delle pubblicazioni scientifiche internazionali che hanno sostanziato il mio intervento. Le abbiamo messe a disposizione di chiunque ne faccia richiesta scrivendoci al seguente indirizzo e mail cillsa4@gmail.com







per la salute” di Thiene, Splendida testimonianza di come un piccolo gruppo di cittadine, senza alcun appoggio politico, sia riuscito a battere la lobby dei crematori e a far cambiare opinione a sindaco e giunta di Thiene.

   
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Assemlea di cittadini contro il crematorio a Thiene

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Le recenti dichiarazioni del sindaco Casarotto in merito alla

 citazione dei danni di alcuni noti inceneritori, da me rilasciate e 

da lui ritenute fuor di luogo, dimostrano che non si è 

minimamente curato di leggere l'abbondante documentazione da

 noi messa a disposizione.  La citazione delle emissioni degli 

inceneritori riguardava alcuni studi scientifici,

 tra cui quello di Wang e altri del 2003*, secondo i quali le

emissioni di diossine dei crematori superano di molto quelle 

degli inceneritori.

  Non si tratta pertanto di emissioni "paragonabili ad una stufetta a pellet" ma di emissioni pericolose anche per gli altri componenti in esse contenuti come mercurio, metalli pesanti e monossido di carbonio.


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIE_EUHorpT4O7LsvenN54Nb4gRbDfWKrZt6VqlrDPovpdMFFHUKjP5qcaJqg2Ddt7pD8d9N1s64vP4bmsTuWzLmlWjCa82q9q85OTBsh2rElGOdHmHj8cf3M5OVVDwt1bXjVrqWlyUYE/s320/2016+06+06+una+serata+insieme.png
   La contestazione di "ideologismo" al volantino del comitato del no e la minimizzazione dell’aumento dei tumori in tutto l’ambito della ULSS 4 sono altre perle del discorso del sindaco.

  Sarebbe bene rispettare le opinioni degli altri anche quando dissentono dalle nostre, specie se espresse da un gruppo di mamme che non hanno alcun fine se non quello di salvaguardare la vita dei propri bambini.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXAM0EhIVkPmP33nDtDv6t5cN77GZhYuFnxeeYkPEW_vCpE7lLl-G1pBYKKmcFN9pwULNDwpg0-CSbk4NEmBe8Bp-0mST0iBiUzDfxvUu5JiyiGqRxq7UpS9atIf2utHqgHkEVF_dvkz4/s320/20160525+THIENE+9.jpg
Assemblea dei cittadini contro il crematorio a Thiene


Il sindaco Casarotto, che ha dovuto, obtorto collo , rinunciare alla costruzione di un crematorio a Thiene, a pochi passi ( e non "a quasi 500 metri" come da lui affermato) da un asilo e da campi sportivi per ragazzi, farebbe bene a chiuderla qui e a non rilasciare ulteriori dichiarazioni che, come dice il detto, sono toppe peggiori del buco.

 Giovanni Fazio

*Wang et al (2003): analizzati due crematori a sud Taiwan con e senza filtro; stimati livelli di emissioni di PCDD/F pari al 227% e al 112% rispetto alle emissioni annuali di tutti gli inceneritori di materiale medico e rifiuti rispettivamente.
La concentrazione al suolo è risultata molto più alta di quella trovata nelle aree rurali, residenziali, urbane e industriali.




 Abbiamo pubblicato i link delle pubblicazioni scientifiche internazionali che hanno sostanziato il mio intervento. Le abbiamo messe a disposizione di chiunque ne faccia richiesta scrivendoci al seguente indirizzo e mail cillsa4@gmail.com