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sabato 30 maggio 2020

ARZIGNANO “L’ODORE DEI SCHEI” AGLI ONORI DELLA CRONACA



LE PROTESTE DEI CITTADINI DISTURBANO IL SONNO DELLA ULSS 8
CiLLSA 2014 MANIFESTAZIONE CONTRO LA COSTRUZIONE DI UN GASSIFICATORE IN ARZIGNANO

Nella città di Arzignano, da sempre famosa in tutto il Veneto per gli effluvi (leggi H2S, o meglio, come mi spiegarono al mio arrivo in città negli ani ’70, “L’odore dei schei”) emessi dalle pelli in putrefazione e dai miasmi del depuratore, solo la Giunta Comunale era all’oscuro di questo storico pregio Del Comune che amministra, tanto da spingere la sindaca , ignara di tutto come al solito, a interpellare l'Ulss 8 (quella stessa che non si accorse mai dei Pfas della Miteni che avvelenavano gli operai e le acque di mezzo Veneto).

Scrive Vicenza To Day:
 “Si muove l'Amministrazione Comunale di Arzignano che oggi 29 maggio ha indirizzato all'Ulss Berica una lettera del sindaco Alessia Bevilacqua. Una lettera, pubblicata anche sulla bacheca elettronica del comune, in cui si chiedono delucidazioni proprio in relazione alla qualità dell'aria”.
In termine medico il fenomeno che affligge sindaca e assessori di Arzignano si chiama “assuefazione”; in termine politico invece si chiama “connivenza”.   
Siamo da anni abituati a questo “spaesamento” degli amministratori arzignanesi, di tutti i colori politici che si sono susseguiti negli anni. 
 Adesso si chiamano leghisti, ma la sostanza non cambia. 
Chi si batte contro l’aria inquinata, dai banchi della cosiddetta opposizione, sostiene la costruzione di un inceneritore a un paio di chilometri dalla piazza Libertà e, per fare le cose più in grande, sostiene il via libera di Zaia al mega inceneritore di Fusina che profumerà e risanerà l’aria di Venezia cui non bastavano certo le mega navi con i fumaioli aperti notte e giorno.

FUSINA
         In italiano, tanto per chiarire i termini del linguaggio e la sostanza dei post di CiLLSA, questo fenomeno chimico si chiama “consociativismo”, con buona pace di chi esulta per Luca Zaia il salvatore della patria (ma non dell’acqua che beviamo ad Arzignano) e per coloro che fanno finta di combatterlo (Stefano Fracasso e Lorenzoni, uomo nuovo che patrocina la vecchia politica, seguito inopinatamente da alcuni ambientalisti fasulli, o pateticamente ignari).

Giovanni Fazio
        

domenica 3 maggio 2020

DURISSIMA REQUISITORIA DEI MEDICI DI VICENZA CONTRO L'OPERATO DELLA GIUNTA REGIONALE

I MEDICI RECLAMANO CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI E IN SICUREZZA

Dr. MICHELE VALENTE
Il presidente dell'Ordine dei Medici di Vicenza commenta l'iniziativa di Zaia di elargire un bonus una tantum agli operatori sanitari.

"20 aprile 2020

L ’OBOLO DI CARONTE

In una delle tante (troppe) passerelle televisive alle quali ci hanno   abituato i politici in tempi di pandemia, un noto esponente della politica regionale del Veneto ha proposto un premio in denaro (una tantum) ai “medici eroi”.

Mi sono sentito sdegnato e offeso.

Ci chiediamo che visione meschina abbia della professione medica la nostra classe politica se pensa di tacitare la propria coscienza elargendo una mancetta alla categoria che ha sistematicamente massacrato nel corso degli anni, seguendo i consigli degli “esperti” scelti con l’unico scopo di abbattere i costi della Sanità. Senza capire e preoccuparsi delle conseguenze catastrofiche che questa sciagurata politica avrebbe avuto sulla popolazione.

Adesso siamo “eroi” ma fino a gennaio eravamo degli egoisti rompipalle che miravano solo a conservare i loro privilegi (?!?) e da  mettere alla berlina facendo pubblicare sui giornali le tabelle con i loro stipendi lordi (spacciati per netti) alla vigilia di un annunciato sciopero della categoria che denunciava la situazione rovinosa in cui si  sarebbe trovata la nostra sanità nell'immediato futuro Eravamo i   “rompipalle” che contestavano una programmazione a dir poco discutibile, che poneva in condizione di fragilità, a causa di insufficienti finanziamenti una larga fetta della popolazione riducendo  i posti letto, compresi quelli in terapia intensiva.

 Eravamo i rompipalle” che denunciavano le precarie condizioni di lavoro del personale sanitario con i discutibili e rischiosi ordini di servizio finalizzati al risparmio come la sospensione del turnover negli ospedali e il tempario per le visite specialistiche o l’iper burocratizzazione delle attività cliniche comprese quelle dei
medici di famiglia, il cui numero si è andato pericolosamente assottigliando nel corso degli ultimi anni. Con buona pace della tanto strombazzata assistenza sul territorio. 

I nostri politici non hanno capito che noi Medici chiediamo che ci venga riconosciuta la nostra DIGNITÀ di persone e professionisti che hanno deciso di dedicare la propria vita al servizio della gente e dignità significa anche il diritto di essere ascoltati, di poter dare il
proprio apporto sulle decisioni che riguardano la salute di tutti. Dignità di avere condizioni di lavoro migliori e in sicurezza e una organizzazione del lavoro compatibile con una qualità della vita accettabile.

Nel momento in cui anche la peggior politica ha scoperto le competenze, i Medici anche quelli in prima fila in questa emergenza chiedono solo di essere ascoltati: qualche buona proposta può nascere anche dal confronto con chi tutti i giorni, con sacrificio e determinazione, mette in gioco la propria vita per la salute e la sicurezza della nostra gente.


Non siamo “eroi”. Onoriamo solo il nostro giuramento, il cui significato dovrebbe capire anche il politico più scalcagnato.

La “mancetta” divulgata via tv ricorda l’obolo di Caronte. Quella moneta d’oro o di rame che Greci e Romani mettevano in bocca ai cadaveri perché potessero pagare il traghetto verso l’aldilà.

Risparmiatevi l’obolo. Potevate spenderlo prima in presidi medici di
protezione. Ci sarebbero stati meno “eroi” e avreste evitato una “carità pelosa” che sa tanto, troppo, di furbo populismo.

Michele Valente
Presidente Ordine Medici di Vicenza"


venerdì 1 maggio 2020

ZAIA, SANTELLI E COMPAGNIA BELLA LA SMETTETE DI FARE I BUFFONI?




Se invece di startene al chiuso dei tuoi palazzi veneziani, tu Zaia venissi a farti un giretto, assieme ai tuoi yesmen e yesgirl e a quei medici che stanno facendo carriera sulla pelle dei loro colleghi morti, in un ospedale Covid della tua Regione e ti chiedessero di indossare gli strumenti di protezione quali quelli che indosso io ogni volta che devo entrare nel bunker, penso che scapperesti a gambe levate e la smetteresti di fare il figo in tivvù.

Sono stufo dei politicanti da quattro soldi che per meri fini elettoralistici fanno a gara a chi arriva per primo a riaprire e tornare alla maledetta “normalità” sulla pelle dei miei connazionali.

Oggi a quanto pare la mia conterranea Santelli,” governatrice” della Calabria, regione in cui nacqui tanti anni fa, ha battuto tutti sul tempo, annunciando la fine dell’emergenza e decretando la riapertura di bar e altri locali pubblici. Per fortuna molti sindaci calabresi si sono rifiutati di seguire la scelta scellerata della governatrice preannunciando l’emissione di ordinanze che rigettano la decisione della presidente, tanto che i bar sono rimasti chiusi.
La loro decisione sembra essere condivisa dal Presidente dell’ANCI (l’associazione nazionale die comuni italiani), il Sindaco di Bari De Caro ha preannunciato il parere contrario ad una riapertura precoce e la loro insoddisfazione del protagonismo dei “governatori regionali” che fanno a gara a chi arriva per primo alla conferenza stampa durante la quale danno numeri a vanvera.

Dr.Vincenzo Cordiano
Zaia e compagnia bella, vi ricordo che in Italia il coronavirus ha provocato 30.000 morti, di cui oltre 150 medici, oltre a decine di infermieri, farmacisti e altri operatori sanitari.

Quanti morti ci sono stati tra i governatori? Zero.

Quante morti si segnalano fra i dirigenti amministrativi incaricati di comprare i dispositivi di protezione individuale (tute ecc.) da fornire ai medici direttamente esposti, e che spesso valgono meno della carta igienica? Zero

Dispositivi che diciamolo chiaramente, anche in Veneto che pure passa per essere la Regione modello sono assolutamente inadatti a proteggere completamente il personale sanitario. Che continua a contagiarsi sul posto di lavoro.



ISTRUZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE PSEUDO MASCHERINE DISTRIBUITE DA ZAIA


Se invece di startene al chiuso dei tuoi palazzi veneziani, tu Zaia venissi a farti un giretto, assieme ai tuoi Yesmen e Yesgirl e a quei medici che stanno facendo carriera sulla pelle dei loro colleghi morti, in un ospedale Covid della tua Regione e ti chiedessero di indossare gli strumenti di protezione quali quelli che indosso io ogni volta che devo entrare nel bunker, penso che scapperesti a gambe levate e la smetteresti di fare il figo in tivvù.

Quanti morti fra industriali e padroni delle cui sorti economiche, Zaia e compagnia bella, sembrate preoccuparvi più che della salute dei cittadini che vi hanno eletto i quali, molto saggiamente, ritengono in maggioranza che forse conviene starsene ancora tranquilli per un po' e non seguire le vostre sparate propagandistiche.


Vincenzo Cordiano


Riporto integralmente il testo scritto il 30 aprile 2020 dal dott. Vincenzo Cordiano, ematologo, presidente regionale dell'ISDE (associazione internazionale medici per l'ambiente).

Da alcuni mesi il dott. Cordiano era in pensione ma quando ha sentito l'appello per il rientro in servizio dei medici per aiutare i colleghi nella lotta al coronavirus, si è presentato ed è rientrato in servizio: in prima linea.
         Auguro a Vincenzo, con tutto l'affetto e l'amicizia che mi lega a lui da anni e la stima per il suo coraggio e per la chiarezza con cui affronta chi governa malissimo la nostra regione, di tornare presto tra noi quando, speriamo, tutto sarà finito.

LONIGO 01/10/2017 CON L'AVVOCATO ROB BILLOT E VINCENZO CORDIANO

 
Giovanni Fazio