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lunedì 18 giugno 2018

CHIMICA OLIVI E PROSECCO

Oliveto pubblico a Botrugno (LE)

STRAGE DI ULIVI NEL SALENTO MA LA CAUSA NON È LA XILELLA

Pubblichiamo un breve estratto dell’articolo del professor Pietro Perrino, genetista, ex direttore del CNR di Bari, apparso su “Il Fatto Quotidiano” del 17 06 2018.

Dopo i clamorosi insuccessi che hanno portato al disastro della eradicazione di migliaia di alberi di olivo, individuata scientificamente la  vera causa del disseccamento di centinaia di migliaia di alberi: è un fenomeno che si chiama “Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo (CoDiRO)” ed è causato da criticità ambientali, che sono più forti proprio nelle aree focolaio del Salento, dove la desertificazione avanza più che altrove.

 C’è una stretta relazione infatti tra desertificazione, più inquinamento, e CoDiRO, una relazione che i politici non vedono.

Anzi, l’ex ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, emise un decreto ministeriale (Dm), che obbliga gli agricoltori all’uso massiccio di pesticidi.

I salentini stanno lottando contro i governi per bloccare il decreto.
I politici pugliesi sono sordi e ciechi di fronte ai risultati incoraggianti delle ricerche condotte dagli olivicoltori salentini e da gruppi di ricerca pubblici e privati.



La soluzione al CoDiRO non è l’abbattimento degli alberi, ma il ripristino di buone pratiche agronomiche e di disinquinamento, già pronte sul mercato.

Con alcuni agtricoltori a Botrugno
IN UNA SOCIETÀ SANA, la sequenza naturale delle priorità è prima l’ecosistema, poi la società e per ultima l’economia.
 I nostri politici fanno il contrario. L’economia di cui si parla non si riferisce a quella umana, ma a quella delle grandi corporazioni, che diventano sempre più ricche, mentre gli umani diventano sempre più poveri.

 La lotta contro la sputacchina (Philaenus spumarius), l’insetto vettore della Xilella, ha portato i politici a decretare un uso massiccio di insetticidi e diserbanti (per uccidere le piante di cui l’insetto si nutre). Ciò ha impoverito ancor di più il terreno causando nuovi disastri.

Inoltre è stato decretato di abbattere gli alberi sani che si trovano vicino a quelli ammalati per evitare il supposto contagio. Un ulteriore disastro che non risolve nulla poiché le vere cause del disseccamento sono a monte del batterio.




Opinione sostenuta anche dalle seguenti semplici osservazioni:

1) non è stato ancora dimostrato, in modo inequivocabile, che la Xylella sia la causa della malattia;
2) ci sono piante di olivo positive, con il batterio (da anni), che non manifestano la malattia;
3) ci sono piante d’olivo negative, senza batterio, che presentano la malattia e sono la stragrande maggioranza.


Sputacchina
I patogeni sono degli opportunisti che diventano virulenti quando le piante, a causa delle criticità, diventano vulnerabili alle avversità.
L’olivo, come tutte le piante, s’indebolisce soprattutto quando non riesce più a nutrirsi, vivendo in un terreno sterile e/o inquinato.






Diversi ricercatori degli Stati Uniti hanno mostrato, senza equivoci, che la molecola del glifosato, principio attivo dell’erbicida Roundup, causa sterilità dei terreni.

Dai report pubblici pugliesi si evince che in provincia di Lecce (aree focolaio), il consumo di erbicidi è di molto superiore a quello delle altre province.




Teruo Higa è un microbiologo, che cercando alternative alla chimica in agricoltura ha scoperto i Microrganismi Effettivi (Em) benefici in agricoltura.

Il successo di alcuni olivicoltori salentini nel guarire i loro olivi è dovuto anche all’uso di Em.

Incontro con i cittadini
contro la costruzione di un cremartorio a Botrugno
Buoni risultati con gli Em ha ottenuto anche il Cra (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura), ma il ministero competente, che vigila sul Cra, non li conosce.

Alcuni pensano che la terra sia un minerale inerte dal quale le radici delle piante traggono alcuni elementi nutrimenti.




Non è così. La terra è un complesso organismo vivente costituito da batteri, spore, funghi e piante che da secoli convivono con gli ulivi in un rapporto di reciproca protezione.

La sterilizzazione dei suoli con sostanze chimiche, insetticidi, fitofarmaci, concimi chimici e antibiotici trasforma questo complesso essere vivente in un deserto morto e determina la successiva morte delle piante che per secoli lo hanno abitato.

Un fenomeno simile è quello che sta avvenendo nel Veneto con la speculazione sul Prosecco. La corsa al guadagno ha portato gli agricoltori alla monocultura della vite e all’uso esasperato di diserbanti, antibiotici, insetticidi, fungicidi concimi chimici ecc.












I produttori affermano che la varietà di pesticidi è necessaria per rendere la pianta più resistente nel tempo ma Roberto Pinton, segretario di Assobio dice:

 “Noi del biologico abbiamo la prova vivente che non è vero. I vigneti coltivati senza pesticidi sono più salutari senza bisogno di questi trattamenti, usati solo per semplificare la procedura”.


Di Prosecco e dei vigneti del Veneto parleremo nei prossimi post. Nel frattempo riflettiamo sul ruolo della chimica nell’agricoltura e sul danno ormai certo che essa arreca al nostro organismo e all’ambiente in generale.

Giovanni Fazio


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