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martedì 19 giugno 2018

AL PARLAMENTO EUROPEO LE RICHIESTE DEL POPOLO DEI PFAS


Oggi una delegazione costituita da una parte del Movimento, espressione della lotta contro l’inquinamento da PFAS e le sue cause, è a Bruxelles al Parlamento Europeo. Qui incontrerà alcuni parlamentari del nostro Paese per trasmettere un messaggio molto importante che proviene dalla “Terra dei PFAS”.

Dott. Claudio Lupo
La delegazione è accompagnata dal dott. Claudio Lupo, medico ISDE e uno dei maggiori attivisti di CiLLSA. Sarà l’esperto che conferirà alla delegazione quel supporto scientifico necessario quando ci si confronta su tematiche tanto specialistiche e che porterà anche le proposte di CiLLSA su questioni importanti come la chiusura agli scarichi industriali nel dotto A.Ri.C.A., la deviazione del Poscola, come proposta da uno studio di Davide Sandini, articolate con il problema relativo al disastro agroalimentare di tre province venete.  





In merito a questo ultimo punto, sappiamo che l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sta lavorando per pubblicare i cosiddetti nuovi limiti di tolleranza dei PFAS nell’acqua e nei cibi.
CiLLSA respinge totalmente il concetto di Dose Giornaliera Accettabile per l’intera classe dei prodotti PERFLUORATI (PFAS) per alcune motivazioni scientifiche indiscutibili:

1)   i PFAS oltre ad essere sostanze molto tossiche appartengono alla classe delle molecole POP (Persistent Organic Polluttans) cioè sostanze che, una volta ingerite, permangono per anni negli organismi i quali, non riconoscendole, non sono in grado di espellerle;
2)   producono BIOACCUMULO (cioè, man mano che vengono ingerite con acqua e alimenti contaminati, si accumulano nell’organismo;
3)   molte molecole appartenenti alla classe dei PFAS sono CANCEROGENE e agiscono nel nostro corpo dove, negli anni, anche attraverso l’ingestione di piccole dosi, si sono accumulate;  
4)   appartengono alla classe degli INTERFERENTI ENDOCRINI cioè si sostituiscono ai nostri ormoni danneggiando gravemente l’equilibrio biologico del nostro corpo e provocando gravi disfunzioni e malattie.
5)   sono trasmesse dalla gestante al feto, provocando gravissime alterazioni dello sviluppo e danni irreversibili che si riveleranno alla nascita e dureranno per tutta la vita (come hanno dimostrato i prof. Carlo Foresta dell’università di Padova e il prof. Ernesto Burgio)

Parlamento Europeo

Siamo pertanto in presenza di sostanze che non presentano soltanto problemi di tossicità acuta e cronica ma interferiscono con la vita stessa delle persone, degli animali e delle piante. In pratica, sono una ipoteca sul futuro della nostra sopravvivenza come specie.

Le richieste che abbiamo inviato a Bruxelles tramite il dott. Claudio Lupo sono:

1)   la MESSA AL BANDO DI TUTTI I PFAS E IL DIVIETO IN FUTURO DI PRODURNE DI NUOVI E DI COMMERCIALIZZARLI;
2)   il RIFIUTO DEL PRINCIPIO STESSO DI “DOSE GIORNALIERA ACCETTABILE” per le motivazioni di cui sopra.                                                                                                    
Sappiamo che i responsabili della sanità regionale stanno aspettando i “nuovi limiti”, in preparazione da parte dell’EFSA. Questo permetterà di legalizzare la presenza di PFAS negli alimenti prodotti nella nostra regione e mai ritirati dal commercio.

Sappiamo che nel Parlamento Europeo sono costantemente attivi lobbisti al servizio delle compagnie multinazionali, il cui compito è quello di “addolcire” le misure restrittive previste dai regolamenti europei (recentemente, ad esempio, sono riusciti a ottenere una proroga per la messa al bando del Glifosato, noto veleno cancerogeno usato come diserbante anche nei nostri vigneti).

Sarà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi sopra esplicitati che qualunque persona di buon senso è in grado di capire e di chiedere.

Sono moltissimi gli interessi economici coinvolti e tanta la preoccupazione di chi, a tempo debito, non ha governato il disastro dell’inquinamento delle campagne e adesso teme le conseguenze della propria inattività e della tolleranza usata nei confronti degli inquinatori.


I nodi stanno per venire al pettine in ogni caso e sarà sempre più difficile far digerire la pillola ai cittadini, ai produttori agricoli, agli allevatori e alle industrie di trasformazione alimentare sempre più arrabbiati e diffidenti.

Da parte nostra riteniamo molto importante, soprattutto sotto il profilo della visibilità, la visita a Bruxelles della delegazione mamme no PFAS. Questa iniziativa potrà, se ben gestita, rafforzare le richieste del popolo inquinato nei confronti delle istituzioni.


Come sempre il nostro compito è quello di illustrare con chiarezza i termini della questione, senza fare sconti a nessuno.
Ci preme troppo la vita e la salute, in primo luogo dei bambini, dei ragazzi, e di tutti gli abitanti del Veneto, molti dei quali sono ancora costretti a bere acqua contenente PFAS e a mangiare inconsapevolmente cibi inquinati.

La nostra lunga lotta ha come obiettivo cibo sano sulle nostre mense e acqua senza chimica, lavoro garantito sotto il profilo della salute in un Veneto bonificato e definitivamente liberato dalle industrie portatrici di morte.

CiLLSA




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