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mercoledì 29 gennaio 2020

ARIA CONTAMINATA AD ARZIGNANO E IN VALLATA


INCONTRO CON LA CITTADINANZA 

LUNEDI 3 FEBBRAIO ORE 20.30

PIZZERIA DUE FORNI S. ZENO ARZIGNANO

I CONCIARI E I PARTITI CI RIPROVANO
NON VOGLIAMO INCENERITORI IN CITTA'

L'ARIA E' MALATA
MA IL COMUNE NON HA SOLUZIONI VALIDE

PARLIAMONE INSIEME CON GLI ESPERTI

VINCENZO CORDIANO 
PRESIDENTE REGIONALE MEDICI PER L'AMBIENTE

GIOVANNI FAZIO
FORUM VENETO AMBIENTE SALUTE E SOLIDARIETA'

ALBERTO PERUFFO
RESPONSABILE PFAS LAND

PRESENTA

DONATA ALBIERO
CILLSA

venerdì 17 gennaio 2020

PFAS: DURA DENUNCIA A ROMA DA PARTE DI CORDIANO (isde)



PATETICA RISPOSTA DI BOTTACIN.


Non rispondono nel merito delle dure denunce di Vincenzo Cordiano, (presidente ISDE Veneto), e da Pietro Paris (Ispra) contro il nullismo della Regione documentate a Roma, in Parlamento, le risposte date al Giornale di Vicenza dall'assessore regionale all'ambiente, BOTTACIN: "Alt bugie: l'acqua potabile in Veneto è senza PFAS"

Le sue parole suonano ormai come un disco rotto e la sua invocazione dei limiti che dovrebbero essere imposti dallo stato è patetica.

I limiti massimi di PFAS per gli acquedotti del Veneto (390 ng/litro) Zaia li ha già fissati da tempo e sono quattro volte più alti di quelli che il ministro Costa, bontà sua, ha proposto alla UE (100 ng/litro).

La ricerca scientifica ci dice che ambedue questi limiti non garantiscono affatto dai rischi gravissimi provocati dai PFAS e che l'unico limite accettabile per l'acqua che beviamo ogni giorno deve essere ZERO.  

         In una vasta area del Veneto stiamo bevendo acqua piena di PFAS, non filtrata, da sempre mentre l'unica area un po' protetta dai filtri è la cosiddetta Zona Rossa.  

Nessuna prevenzione è stata attivata per le donne in gravidanza i cui rischi di pre-eclampsia, danni irreversibili ai feti, aborti ripetuti e parti di bambini sotto peso, sono stati riscontrati anche dal Sistema Epidemiologico Regionale.

 Il dosaggio dei PFAS nel sangue delle gravide sarebbe dovuto essere stato incluso nei protocolli previsti per la gravidanza da anni; ma non è stato mai fatto: perché?

 Nessuno può effettuare esami nel Veneto, né con la ULSS né a pagamento, se non è incluso nelle liste programmate dalla Regione.

 Un diritto negato ai cittadini del Veneto da parte di chi ha monopolizzato i laboratori.



Malgrado la pubblicazione del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sulle aziende della zona rossa, che denuncia una forte contaminazione da PFAS di alcuni prodotti come carne, latte, uova, radicchi, ecc. tali prodotti non sono stati esclusi dal mercato.






Ci sa spiegare l'assessore Bottacin come fa una persona al supermercato per distinguere i prodotti inquinati da quelli sicuri? Ci sa dire come sia possibile effettuare la prevenzione se non si sa quanti PFAS si hanno in corpo?

Tonnellate di cromo, solfati, nitrati e PFAS vengono sversate dal condotto A.Ri.C.A. nei fiumi del basso Veneto, inquinando i prodotti alimentari che giungono al mercato.

Assessore: lei se ne è mai accorto? Oppure anche questo misfatto è colpa di Roma Ladrona?

La smetta coi piagnistei e si dia da fare! Bonifichi il territorio, chiuda i rubinetti dei depuratori che avvelenano le acque, emetta un decreto per proteggere la fascia di ricarica delle falde, mai fatto fino ad ora da nessun governo regionale, vieti di spargere i fanghi dei depuratori sui campi coltivati.

Si renda conto, una volta per tutte che siamo di fronte ad una emergenza ambientale e sanitaria di vastissime proporzioni mai vista in Italia.  

Giovanni Fazio
Forum Veneto Ambiente Salute e Solidarietà
        
        

mercoledì 15 gennaio 2020

UN APPELLO UNITARIO A TUTTI GLI AMBIENTALISTI E TUTTI AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'


Gli Arzignanesi sanno che l'acqua che bevono da anni non è stata mai filtrata e sanno anche che non possono effettuare esami del sangue per sé e per i loro bambini, nemmeno a pagamento, perché il decreto regionale non lo consente "Occhio che non vede, cuore che non duole" ma ciò non esclude che tutti i cittadini sono a rischio, soprattutto i bambini. 

Gli arzignanesi e tutti gli abitanti del Veneto sanno che è impossibile, sui banconi del mercato, i cibi sani dai cibi fortemente contaminati trovati dall'Istituto Superiore di Sanità nel recente monitoraggio delle aziende produttrici agricole e allevamenti della "Zona Rossa".

Gli arzignanesi e tutti gli abitanti del Veneto sanno che non è stato approntato nessun protocollo di prevenzione per i danni fetali provocati dai PFAS, né per le donne in gravidanza né per le giovani coppie.

 Potremmo andare avanti per ore per denunciare il modo vergognoso con cui la Regione, che pure strombazza ai quattro venti il monitoraggio sulla popolazione della zona rossa, ha abbandonato al proprio destino tutti i cittadini del Veneto.

Questo, nel florilegio delle gravissime inadempienze della Regione sul piano della salute è solo un dettaglio. 

I partiti che dormono al Consiglio Regionale non si sono ridestati nemmeno davanti alla sorte dei bambini che nelle scuole dell'infanzia sono esposti alla contaminazione da PFAS mangiando cibi di incerta origine, come del resto tutta la popolazione del Veneto.

 Il PD addirittura ha iniziato la pre-campagna elettorale, con la dichiarazione di Stefano Fracasso, proponendo che l'inceneritore dei fanghi conciari si costruisca ad Arzignano. Se gli ambientalisti sono questi, meglio starne alla larga.

NELLA TOTALE ASSENZA DEI PARTITI NELLA LOTTA PER LA DIFESA DEL TERRITORIO DALL'AGGRESSIONE DEGLI INQUINATORI, L'APPELLO UNITARIO LANCIATO DAL FORUM PRENDE LE DISTANZE DALLA POLITICA UFFICIALE E INVITA ALL'UNIONE TUTTI COLORO CHE METTONO AL PRIMO POSTO LA SALUTE, L'AVVENIRE DEI PROPRI FIGLI e UN LAVORO NON SVENDUTO A COTTIMO.

Ci auguriamo che questo APPELLOUNITARIO raggiunga tutti coloro che stanno lottando da anni contro le speculazioni a vantaggio di pochi e a danno di tutti.