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domenica 21 giugno 2020

FASCISMO A VICENZA


Al successo della manifestazione antifascista di giovedì 18 giugno a Vicenza si contrappone il pianto ipocrita della destra al Comune.

Il vicesindaco Tosetto ha espresso il suo florilegio anticomunista dimenticando che la guerra al nazismo e al fascismo l’hanno fatta proprio i comunisti, sulle nostre montagne e che i comunisti, che a lui non piacciono, sono stati una parte importantissima nella creazione della nostra Costituzione, grazie alla quale lui è ora vicesindaco a Vicenza.

 Non ha letto la storia del nostro paese , altrimenti saprebbe che i Comunisti si sono battuti per anni in Italia in difesa della Libertà e della Democrazia, e dei lavoratori, contrastando i numerosi tentativi di neo fascisti, servizi deviati, CIA che, a partire dal dopoguerra hanno tentato più volte colpi di stato e hanno seminato stragi e terrorismo, da piazza Fontana a Milano a Brescia e a Bologna, per citare le più atroci, ma non ci dimentichiamo dei morti, ammazzati dalla polizia a Reggio e a Catania  durante pacifiche manifestazioni contro il tentativo di Tambroni di portare al governo i fascisti.


ANTONIO GIURIOLO
 Non dimentichiamo le passeggiate di Fini a Genova mentre i celerini torturavano i ragazzi della bandiera della pace, all’interno della scuola di Bolzaneto.  Questi “democratici nostrani” invocano la chiusura del centro culturale “Bocciodromo” di Vicenza. Non vi stancherete mai di mostrare la vostra vera faccia e non vi vergognate, in Comune di cantare in coro assieme ai nostalgici del fascismo.
Non c’è stata nessuna violenza da parte dei tremila manifestanti che hanno percorso corso Palladio fino a Piazza dei signori. La violenza è solo quella di chi in ogni modo vuole cancellare la CLAUSOLA ANTIFASCISTA di un comune medaglia d’oro della resistenza.
 I vicentini non sono stupidi e hanno compreso benissimo quello che c’era da capire.

         A volte la disobbedienza civile pacifica è necessaria, ce lo ha insegnato Gandi.

Ieri nel corso di una passeggiata a Campofontana mi sono imbattuto in un monumentino che ricordava alcuni ragazzi morti in combattimento nel ’44, per mano dei nazifascisti. Il comune di Progno ha usato il poco spazio davanti al monumentino per allestire un tavolo e due sedili di legno per i pic nic.  Anche questo è un modo per offendere il sacrificio di chi si è battuto contro il fascismo: ma erano comunisti, perbacco!

Detto questo, perché era doveroso dirlo, vorrei ricordare al vice sindaco che non tutti quelli che non salutano sbattendo i tacchi facendo il saluto romano sono “pericolosi comunisti”; 
le persone per bene che hanno sfilato per Corso Palladio giovedì sera erano pacifici cittadini vicentini che hanno reagito democraticamente a un insulto alla città perpetrato da questa Giunta.

C’erano mamme con bambini piccoli, c’erano persone anziane, c’erano i bravi ragazzi del Bocciodromo che dovreste ringraziare per le loro iniziative per salvare Vicenza dagli stupri edilizi di tutte le Amministrazioni che si sono succedute fino ad ora (Vicenza infatti è la provincia più cementificata d’Italia), c’erano i ragazzi di Greta Tumberg che si battono contro la distruzione del pianeta, operai, disoccupati e tanta altra gente che non ha apprezzato il vostro comportamento. 

Invito pertanto tutti gli amministratori locali e regionali a non criminalizzare le persone e i sentimenti democratici e antifascisti di questa città.

La kermesse che il Giornale di Vicenza, noto foglio di Confindustria, ha messo su con le sue intervistine è grottesca e ridicola. La città vi sta guardando.


Giovanni Fazio