Visualizzazioni totali

sabato 27 aprile 2024

SEGNALI DI UN CROLLO SISTEMICO

 



SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA, TAV E PFAS

MANIFESTAZIONE A MONTECCHIO MAGGIORE -ALTE

DALLE 10.00 ALLE 18.00 DI OGGI 27/04/2024

Proprio a Montecchio Maggiore, nell'area in cui la SPV si immette nell'autostrada A4, fervono i cantieri di un'altra grande opera: il TAV in una porzione di territorio veneto fortemente contaminata dai Pfas della Miteni e dall’Acido TrifluoroAcetico  rilasciato dalla Fis; una vera e propria "Zona di sacrificio ad alto reddito", dove la salute e la qualità della vita dei ittadini e residenti è stata sacrificata in nome del profitto di prenditori, politicanti e lobbisti.


Le grandi opere non servono al territorio ma sono pensate per i ricchi e generano debito pubblico che produce tagli di bilancio ai servizi sanitari e sociali essenziali per la popolazione.

Le grandi opere e i grandi cantieri devastano il territorio, diffondono inquinanti e compromettono il tessuto sociale locale, attivando processi di spopolamento nelle città  alimentando il fenomeno dell'edilizia incontrollata e diffusa in una provincia da cui  è sparita la campagna e il paesaggio veneto, sottoposta a continue emergenze alluvionali e geologiche.

 Vicenza e provincia sono a tutti gli effetti "zone di sacrificio ad alto reddito": le grandi opere alimentano la contaminazione da Pfas con ricadute pesantissime sulla salute di tutti e tutte noi.

Grandi opere e grandi bonifiche portano a grandi profitti per il partito trasversale degli affari e per le mafie.

Chi ha il dovere di vigilare ha occhi, naso e bocca turati, mentre le segnalazioni e gli esposti dei cittadini e dei comitati si incagliano sulle scrivanie della Procura di Vicenza.

 

 

È IL MOMENTO DI CAMBIARE ROTTA!

PER IL NOSTRO FUTURO

PER IL FUTURO DI CHI VERRA!

PRENDIAMOCI CURA DELLA NOSTRA TERRA

PER PRENDERCI CURA DELLA NOSTRA VITA!

 

 

Promuovono CoVePA - PFASLAND - CAST - CiLLSA – BOYCOTTSPV Aderiscono Comitato Volontario per [a Difesa dei Cittadini - SPV Gruppo di TV

 

La manifestazione è tuttora in atto fino alle ore 18.00




 

 

 


giovedì 25 aprile 2024

25 aprile 2024 ATTUALITA' DELLA RESISTENZA



 UCRAINA E PALESTINA LA VERGOGNA DEL MONDO OCCIDENTALE

Forse siamo ad uno dei tanti giri di boa della storia. La guerra si è annidata nel cuore dell’Europa e i governi continuano ad armare Zelenski ed i suoi, che tirano avanti con un altissimo prezzo di vite umane e di sacrifici per tutto il popolo ucraino, senza una strategia e senza una reale possibilità di vincere una guerra già perduta prima che iniziasse.

            La banale semplificazione di quanto avviene  non giustifica l’assenza di trattative delle cancellerie occidentali. I paesi della UE, si stanno svenando per offrire all’Ucraina  i propri arsenali militari. Gli Stati Uniti, unici beneficiari fino ad ora, inviano razzi sempre più potenti e armi  il cui uso rischia di provocare una guerra mondiale, come auspicato, irresponsabilmente, dai governi polacco e ucraino.

 Le sanzioni contro la Russia, senza determinare alcun danno  alla sua economia, hanno provocato una gravissima crisi economica delle economie europee che si sono irresponsabilmente private del gas russo a buon prezzo cadendo nella speculazione del mercato internazionale che fa della guerra un grande affare e succhia il sangue dei meno abbienti per ingrassare pochi speculatori che controllano le borse.   




Alla fine il costo delle bollette del gas e della luce, privatizzate al 100%  dai governi liberisti che si sono succeduti in questi anni, è schizzato alle stelle, mettendo, come al solito, in seria difficoltà la stragrande maggioranza degli utenti e mandando in rovina i meno abbienti, mentre le oltre seicento società, subentrate alla gestione pubblica, brindano nel caos più assoluto delle offerte.

L’altro versante dei governi democratici è l’appoggio concreto al genocidio che stanno perpetrando gli israeliani contro la popolazione di Gaza.

Gli americani non si vergognano di inviare in Israele; le armi che servono a sterminare il popolo palestinese che non sa dove trovare rifugio per questo infame bombardamento. Le squadre della morte sioniste si muovono in Cisgiordania, ben protette dell’esercito israeliano, per cancellare villaggi e impadronirsi di terre indifese.



Lo sterminio crudele  di un popolo avviene senza che alcun governo democratico muova un dito anche se, a parole, i nostri governanti mantengono una ipocrita equidistanza. Il sionismo non è diverso dal nazismo. Sostiene l’espulsione di tutti i palestinesi dalla propria terra in maniera violenta, invocando le pulizie etniche descritte nel libro di Giosuè della Bibbia come esempio da seguire ( Gli ebrei passavano a fil di spada tutti gli abitanti dei villaggi che incontravano nella loro marcia, compresi anziani donne e bambini per impadronirsi della “Terra promessa”.



“… Quando ebbero terminato di uccidere gli abitanti di Ai, a colpi di spada, per la campagna e per il deserto dove li avevano inseguiti, tutti gli israeliti si volsero contro la città e quella pure fu passata a fil di spada. Il numero delle vittime di Ai, tra uomini e donne, salì quel giorno a 12.000 persone… (La Sacra Bibbia -Edizioni Paoline- Giosuè 8 “Conquista di Ai)”. La Bibbia non si limita a questo episodio e descrive minuziosamente gli orrori di quella gloriosa santa marcia di conquista  della Palestina.

Oggi celebriamo la vittoria del popolo italiano contro il fascismo e il nazismo e la nascita di una democrazia che affonda le sue radici in una Costituzione democratica e antifascista.

Purtroppo, la carta costituzionale da sola non è sufficiente a difenderci dal tentativo di smembramento del paese e dalla creazione di una democratura, simile a quella che vige in Ungheria o in Turchia.  Vediamo la presidente del Consiglio meloni sgolarsi per un obiettivo di modifica della Costituzione che ne altera completamente il senso.

Ma anche i partiti hanno le loro enormi responsabilità. Le ultime due leggi elettorali, di fatto, impediscono ai cittadini di scegliere chi andrà a rappresentarlo in parlamento e al Senato. La legge “Porcata” voluta dalle destre, così chiamata dal suo stesso presentatore, è stato il penultimo vulnus alla natura della Costituzione ma quella che le è succeduta, voluta dal PD e dalle sinistre il “Rosatellum” (dal nome del deputato del PD Rosato, poi passato a IV)  non è certo migliore della precedente. Di fatto i deputati da eleggere li scelgono i segretari dei partiti.

Questo è uno dei motivi dell’assenteismo che allontana ogni giorno di più i cittadini dalle urne.

La democrazia è come una pianta; ha bisogno di essere difesa e curata.

Per questo la Resistenza non è mai morta e non è la celebrazione di fatti avvenuti nel passato. La Resistenza è necessaria sempre ed è il solo strumento che può fermare le oligarchie economiche e gli affaristi della politica.

Per questo motivo, auspicando una nuova legge elettorale di iniziativa popolare  che ridia il diritto di scegliere ai cittadini, dico che, come non mai, è giusto dire:

 “ORA E SEMPRE RESISTENZA”

https://youtu.be/5sLnoBKGElo?si=Mg8Ftrm_ZrjeXxGZ

 

Giovanni Fazio  

martedì 16 aprile 2024

Decisione storica degli Usa contro gli Pfas

 


 limiti zero nell’acqua potabile per salvare 100 milioni di persone nei prossimi anni. Italia ed Europa restano a guardare

LIMITE ZERO PER PFOA E PFOS CANCEROGENI

BIDEN STANZIA 12 MILIARDI DI DOLLARI PER LA QUALITA’ DELL’ACQUA POTABILE.

 

L’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa) ha annunciato di aver fissato limiti molto bassi per la presenza nelle acque potabili di sei molecole del gruppo dei Pfas (sostanze poli- e perfluoroalchiliche), le sostanze utilizzate in industria che, chiamate “forever chemicals” (inquinanti eterni) per la loro lunga persistenza nell’ambiente, sono associate a numerosi problemi per la salute.

https://cillsa1.blogspot.com/2024/04/decisione-storica-degli-usa-contro-gli.html

Per le due molecole collegate a forme tumorali (il Pfoa, cancerogeno per l’uomo e il Pfos, possibile cancerogeno) il limite fissato dall’Epa è pari allo zero tecnico.

 Con questo provvedimento, l’agenzia Usa prevede che nei prossimi anni si eviterà l’esposizione di circa cento milioni di persone ai Pfas nell’acqua potabile, prevenendo migliaia di decessi attribuibili a queste sostanze.

 Unione europea e Italia, invece, restano indietro.

 “Eppure il Veneto è teatro di uno dei più grandi casi di contaminazione da Pfas al mondo e Greenpeace Italia ha dimostrato la presenza di queste sostanze anche nei corsi d’acqua della Toscana e nelle acque potabili di diversi comuni della Lombardia e del Piemonte, a concentrazioni che, da oggi, negli Stati Uniti sono considerate pericolose per la salute umana” , denuncia Giuseppe Ungherese, il responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

 

Il piano strategico made in Usa

L’Epa ha stabilito limiti molto bassi, oltre che per Pfos e Pfoa, anche per Pfhxs, Pfna e Hfpo-da, altrimenti noto come GenX Chemicals, ma anche un limite per le miscele di due o più di questi ultimi tre Pfas, nonché del Pfbs, che negli anni le industrie hanno iniziato a utilizzare in sostituzione del Pfos per tante applicazioni.

Questa misura fa parte della Pfas Strategic Roadmap dell’Epa. L’amministrazione Biden sta investendo nove miliardi di dollari, la somma più alta messa mai a disposizione sul fronte degli inquinanti eterni. Saranno utilizzati per consentire alle comunità a far fronte alle situazioni di inquinamento dell’acqua potabile da Pfas e altri contaminanti emergenti. A queste risorse, vanno aggiunti i 12 miliardi di dollari stanziati per migliorare la qualità dell’acqua potabile in generale, obiettivo che include la lotta ai Pfas, anche di ultima generazione.

“L’acqua potabile contaminata da Pfas ha afflitto le comunità di questo Paese per troppo tempo. Ecco perché il presidente Biden ha fatto della lotta ai Pfas una priorità assoluta, investendo risorse storiche per affrontare queste sostanze chimiche dannose e proteggere le comunità a livello nazionale” ha spiegato l’amministratore dell’Epa, Michael Regan.

Cosa accade in Europa – Nel frattempo, le misure prese dall’Unione europea sono di tutt’altro tenore. Se il regolamento sugli imballaggi in via di approvazione prevede il divieto di Pfas a contatto con gli alimenti (negli Usa le aziende hanno di recente dato seguito a un accordo per interromperne l’uso), proprio in questi giorni il Parlamento di Bruxelles ha confermato l’intesa politica con i governi per rivedere le norme in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue delle città. La presenza di inquinanti chimici nelle acque, Pfas compresi, sarà “rigorosamente monitorata”, ma non è previsto alcun obbligo specifico.

Al momento il divieto di produzione concerne solo alcune di queste sostanze, ovvero Pfos e Pfoa. Per tutte le altre (circa 14mila secondo l’Environmental protection agency e sei milioni secondo PubChem) esistono delle soglie, fissate a livello europeo nel 2006, e ritenute insufficienti per tutelare la salute.



A febbraio 2023, cinque Paesi europei (Danimarca, Germania, Svezia, Paesi Bassi e Norvegia) hanno presentato all’Echa, l’Agenzia europea che si occupa della regolamentazione delle sostanze chimiche prodotte e immesse in commercio, una proposta di revisione del Regolamento Reach del 2006 per la messa al bando.

 

"Marcia dei P_fiori"Trissino

Nel 2020, l’Europa ha poi adottato una direttiva (attuata in Italia nel 2023) che entrerà in vigore solo nel 2026: il limite per la presenza di Pfas nell’acqua sarà di cento nanogrammi per litro per la somma di venti Pfas (24 in Italia),cinquecento nanogrammi per tutti i Pfas (gli oltre 10mila).

EGGI ANCHE

I Paesi che fanno passi in avanti 

Di fatto, però, alcuni Paesi hanno già imposto limiti anche cinquanta volte inferiori rispetto a quelli della direttiva.

 La Danimarca ha posto un limite per la somma di quattro sostanze (Pfoa, Pfos, Pfna e Pfhxs) pari a due nanogrammi per litro e ne ha vietato l’utilizzo nei contenitori alimentari.

Si muovono nella stessa direzione, per quanto riguarda la presenza di Pfas nelle acque, anche Svezia, Olanda e la regione belga delle Fiandre.

Lo scorso 4 aprile, la Francia ha deciso di vietare lproduzione e la vendita di prodotti non essenziali contenenti Pfas. Il disegno di legge proposto dal deputato ecologista Nicholas Thierry è stato approvato in Parlamento con 187 voti a favore (di più schieramenti politici) e cinque contrari. Dal 1gennaio 2026, i Pfas saranno vietati nei cosmetici, nella sciolina e nella produzione di abiti, salvo quelli per la protezione professionale. Il bando esclude per ora le pentole e altri utensili da cucina.

In Italia i limiti non garantiscono la sicurezza 

 In Italia, invece, non si vedono provvedimenti di questo tipo all’orizzonte.      Il  ministero della Salute ha fissato come valore massimo nelle acque destinate al consumo umano cinquecento nanogrammi per litro per i Pfoa trecento per i Pfos (cancerogeni).

 Nonostante i casi italiani di contaminazioni, in primis quello del Veneto. “In Italia l’inquinamento da Pfas è un’emergenza nazionale fuori controllo, soprattutto per la mancanza di provvedimenti che limitino l’uso e la produzione di queste sostanze a tutela dell’ambiente e della salute.

Il governo Meloni segua l’esempio degli Stati Uniti e adotti subito una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di queste pericolose molecole”, commenta Ungherese di Greenpeace.

  


 

 

 

domenica 7 aprile 2024

7 APRILE 2024 GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE

 



MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 6 APRILE

a Mestre-Venezia ore 14,00 (P.le Stazione FF.SS)

PER IL PIENO RISPETTO.32 DELLA COSTITUZIONE CHE TUTELA LA SALUTE COME DIRITTO FONDAMENTALE

PER LA SALVAGUARDIA E IL RILANCIO DI UN SISTEMA SANITARIO NAZIONALE, EQUO, ACCESSIBILE, UNIVERSALE

CONTRO I TAGLI E LO SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI SOCIO SANITARI DELL’ART PUBBLICI

L’invecchiamento della popolazione con l’ incremento delle malattie croniche e della non autosufficienza; l’aumento delle patologie da inquinamento e da stress lavoro-correlato, l’insicurezza generata dalla precarietà e dalla povertà in larghe fasce della popolazione, il concomitante aumento del disagio psichico e dei fenomeni di dipendenza e fragilità sociale, i nuovi fenomeni globali: pandemie , migrazioni ,cambiamenti climatici, il parallelo declino e impoverimento dei Servizi Sociosanitari Pubblici e il venir meno dei Sistemi di protezione sociale, rendono sempre più impellente e necessario un nuovo e radicale cambiamento di rotta delle Politiche Socio-Sanitarie nel nostro paese.

RIVENDICHIAMO

·         La Garanzia della Cura, all’interno del Servizio Socio Sanitario Pubblico,sul territorio nazionale e regionale, affinché sia garantito a tutti e ovunque l’erogazione dei LEA e dei LEPS ,che vanno implementati e finanziati, anche e soprattutto, nelle aree più periferiche e interne e per le persone con piu’ fragilità. Fondamentale l’abbattimento delle Liste di Attesa che creano insopportabili discriminazioni tra chi può pagare e chi invece rinuncia a curarsi, alimentando fortemente la privatizzazione della Sanità.

- Il Rilancio delle Politiche di Prevenzione e Sicurezza, applicando le norme, nei luoghi di lavoro e di vita, di tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, in ottica globale della salute e dei suoi determinanti.

- Il Potenziamento dei servizi territoriali di prossimità e la riorganizzazione della Assistenza primaria, tramite la Piena attuazione del PNRR e del DM 77/2022, con una dotazione adeguata di personale sia sanitario che sociale per farli funzionare.

- La riorganizzazione della formazione e la valorizzazione delle competenze delle varie professioni sanitarie nel sistema pubblico, con un piano straordinario di assunzioni, abolendo i tetti di spesa per il personale tuttora esistenti, insieme ad un compenso economico dignitoso per tutti gli operatori.

- La partecipazione democratica dei cittadini e degli operatori ai meccanismi decisionali, la promozione di un modello che garantisca una collaborazione orizzontale tra tutti gli attori della sanità e le istituzioni .

- Uno stop deciso alla privatizzazione dell’ Assistenza Sanitaria .La Salute non può essere commercializzata, ridotta a merce, o compromessa dalle politiche di austerità e sottofinanziamento. La soluzione non è l’Autonomia differenziata, che produce ulteriori diseguaglianze e disomogeneità nell’offerta di servizi tra i cittadini

 

PER UN VENETO IN SALUTE

E’URGENTE UN NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE ADEGUATO AI BISOGNI DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE

Un Piano che programmi il rafforzamento strutturale del sistema socio-sanitario pubblico attraverso:

·         una nuova e diversa pianificazione dei servizi ospedalieri, con una rete ospedaliera efficiente che fermi lo stillicidio della diminuzione dei posti letto, la chiusura di reparti, la soppressione o l’accentramento dei servizi ambulatoriali di cura o screening;

·         un Incremento dei Servizi di Emergenza/Urgenza soprattutto nei territori più disagiati nelle zone di montagna del bellunese, nei territori dell’area polesana, nelle isole delle zone lagunari, nonché il potenziamento dei servizi di pronto soccorso esistenti, insopportabilmente congestionati.

·         la realizzazione di Ospedali di Comunità e Strutture Riabilitative Pubbliche, totalmente gratuiti, senza la quota di compartecipazione;

·         la gestione efficace del passaggio dall' ospedale al territorio, tramite dimissioni protette, continuità nella presa in carico, una reale Assistenza Domiciliare Integrata;

·         tempi di attesa accettabili per le visite specialistiche e gli accertamenti diagnostici nelle strutture pubbliche, garantendo al cittadino il diritto a scegliere dove curarsi;

·         servizi territoriali, adeguato con operatori e professionalità per i diversi ambiti assistenziali: non autosufficienza,disabilità, salute mentale, dipendenze, salute della donna con la rete dei consultori e dei centri antiviolenza;

·         un numero di Medici di Medicina Generale, di Pediatri, di Medici di continuità assistenziale adeguato alle necessità di salute della popolazione residente; per garantire cure di prossimità continuità assistenziale

·         possibilità di accesso alle RSA e ai Centri Diurni per tutti compreso i meno abbienti oggi esclusi per l’elevato costo delle rette e la mancanza di impegnative di residenzialità;

·         la creazione di un nuovo sistema di governance e di coordinamento delle diverse strutture in ambito sanitario e sociale. I Distretti, gli ATS e i Piani di Zona devono essere il fulcro centrale, per garantire un’effettiva integrazione socio-sanitaria per la presa in carico e nei servizi alla persona.

Marzo 2024 Per adesione: mail.covesap@gmail.com

Per informazioni Salvatore Lihard tel.3356425209 Mariapina Rizzo tel. 3499424726

 


lunedì 25 marzo 2024

LA CRISI DELL’ACQUA IN VENETO


Le Rotte del Guà prima della distruzione del parco

AVANZA LA GRANDE SETE

L'oro blu, anche in una terra di fiumi e risorgive, inizia ad andare in sofferenza.

Lo dicono i numeri - con la falda che al pozzo di Dueville in 60 anni ha perso un metro e mezzo di livello - e lo dice il recente passato: «Nel 2022 abbiamo vissuto anche da noi la guerra dell'acqua».

Chi così parla non è un ecologista di Greenpeace ma il presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman, al recente incontro con i sindaci della zona.

 «Due miliardi di persone al mondo non hanno accesso all'acqua potabile e dunque quello che noi diamo per scontato, per una grande parte della popolazione mondiale, bambini compresi, non lo è. Serve dunque un uso più responsabile in tutti i settori», Questo lo dice l'assessore all'ambiente di Vicenza Sara Baldinato.

Lorenzo Altissimo, responsabile del Laboratorio Analisi Acque AIM (Vicenza)-AMAG (Padova), ha dato i numeri della crisi:

Tutti noi consumiamo troppa acqua», parlando di un patrimonio di riserva idrica che inizia a mostrare segni di sofferenza.                                                                                                        In tutta la Pianura Padana, Veneto compreso, la portata delle risorgive è in diminuzione - e ha aggiunto - Dagli anni Settanta al 2019 la portata delle Risorgive dai Lessini al Sile è diminuita del cinquanta per cento ed è una tendenza che continuaDagli anni Sessanta al 2015 l'incremento dei prelievi è stato del 400 per cento, ma addirittura nella parte di Almisano di sei volte, a fronte di un aumento della popolazione di circa il 15 per cento.”

Rotte del Guà 2014


Agli scettici che contestano le cause antropiche del riscaldamento terrestre ricordiamo che il futuro è già qui mentre i politici cianciano del 2050 o peggio del livello dei mari di fine secolo, mete apparentemente lontane cui la maggior parte della gente fa spallucce.

Certamente tutti noi dobbiamo fare molta attenzione ai consumi di acqua, tuttavia ricordiamo ad Altissimo che gli acquedotti civili consumano dall’8 al 12% dell’acqua potabile mentre il resto è consumata dall’industria 20%, da agricoltura e allevamenti 60%.

Stando così le cose è una vera follia continuare a spargere insetticidi e diserbanti tossici e cancerogeni che rendono inutilizzabile la preziosa, poca acqua che ci rimane, interessando il 67% delle acque superficiali il 34% delle acque sotterranee.

  

Rispondendo ad Altissimo aggiungiamo che le cause dell’abbassamento drammatico delle falde d’acqua dolce nella pianura padana e nel Veneto non sono solo i prelievi ma che ha un ruolo importante l’aumento della temperatura terrestre e il progressivo scioglimento dei ghiacciai, l’estrema cementificazione,  l’impermeabilizzazione dei suoli e l’insana distruzione di aree umide, come quella delle “Rotte del Guà”.

Quest’ultima, con i suoi 6.000 alberi e le sue praterie, aveva costituito, per un secolo, un’ottima area di ricarica delle falde e un’area di espansione che smorzava la velocità delle acque che scendevano da Valdagno, proteggendo dalle alluvioni Tezze e tutta l’area sottostante.

Quanto sopra sembra non interessare coloro che in Regione continuano, tra l’altro, ad autorizzare l’apertura di allevamenti sempre più grandi, come quello che dovrebbe ospitare un milione di polli nel Sud del padovano.

Parlando di acqua potabile il 22 Marzo 2024 si è celebrata nell’assoluto disinteresse generale, la Giornata mondiale dell'Acqua, istituita dalle Nazioni Unite dal 1992,

che dovrebbe, dati i tempi che attraversiamo, richiamare tutti noi (ma in particolar modo le istituzioni a qualsiasi livello) a focalizzare l'attenzione su un elemento così importante per la nostra vita.


Rotte del Guà 2014

 

Se da un lato abbiamo alluvioni e inondazioni che causano ingenti danni materiali (il più delle volte con perdita di vite umane) dall'altro abbiamo sempre più territori colpiti da siccità dove la mancanza d'acqua renderà la sopravvivenza umana sempre più difficile e complicata. 

Ma di fronte a questa evidenza da anni non più sottovalutabile, le istituzioni, a partire dall'ultima vetrina mondiale che risponde al nome di COP 28, decidono di posticipare ulteriormente la decisione di prendere seri provvedimenti per invertire la rotta attuale che continuerà a proseguire integerrima a favore di energie fossili, prima causa di inquinamento e cambiamenti climatici.

L’acqua  è anche causa  di guerre.  Sempre più è soggetta a privatizzazioni (Water grabbing) e sottratta al controllo dei popoli e dei cittadini per il mero profitto economico di pochi.

In 13 anni dall'esito referendario del 2011 ha rappresentato un ostacolo alla deriva privatistica che ha intrapreso il nostro Paese e l’Europa.

Oggi quel referendum e l'esito conseguito, con la nuova legislazione nazionale, verrebbe totalmente delegittimato (altro che "Il mio voto va rispettato"), in quanto non è più possibile affidare la gestione dell'acqua ad un Ente di diritto pubblico ! nonostante in tutta Europa sia ancora una forma gestionale normativamente prevista. Una seria violazione dei nostri diritti. 

Sono  le imposizioni di un’Europa liberista che continua a disarticolare e impoverire gli stati e a privatizzare beni comuni e welfare. Difendere l’acqua pubblica significa anche lottare contro questo andazzo e cambiare politica anche in Europa. 

Da questa giornata mondiale dell'Acqua dobbiamo quindi rimetterci in gioco perché essa possa ritornare ad essere un importante monito per la salvaguardia e il ripristino di questo bene comune, perché sia accessibile a tutti e non un'esclusiva di pochi a scapito di molti, in termini ambientali, sociali e di convivenza tra tutti noi. 

Questi ed altri temi saranno al centro del confronto dell’assemblea  nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, in programma il 20 e 21 Aprile a Napoli.

 

Giovanni Fazio

 

 

Rotte del Guà prima della distruzione del parco