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sabato 15 febbraio 2020

FRA DUE ANNI FORSE POTREMO BERE ACQUA SENZA PFAS



AD ARZIGNANO I RITARDATARI ESULTANO.


Mercoledì 12 febbraio il Giornale di Vicenza pubblica una dichiarazione dell'AD di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari, che annuncia l'imminente bando per un progetto che prevede la realizzazione del nuovo centro idrico che sorgerà in via Canove. Impegno finanziario 7.500.000 euro. Saranno realizzate le vasche necessarie per potere applicare i filtri a carboni attivi che, finalmente, porteranno un'acqua meno inquinata ad Arzignano.
Le opere dovrebbero essere completate in circa 2 anni.

Il Sindaco Alessia Bevilacqua dichiara: "Contro i PFAS questo è un importante passo avanti e siamo felici che il progetto si vada concretizzando. Comincia a delinearsi una data certa per l'inizio dei lavori per questa importante opera che risolverà sia il problema delle interruzioni d'acqua che il filtraggio a carboni attivi per abbattere la presenza di PFAS".

         Siamo contenti anche noi che sia programmata un'opera la cui realizzazione chiediamo da anni, totalmente inascoltati e fortemente criticati dall'amministrazione precedente, con in testa il sindaco Gentilin.

Allora, quando spiegavamo i gravi rischi ai quali veniva esposta la popolazione bevendo un'acqua che conteneva un'alta percentuale di PFOA, il sindaco in persona ci rispondeva che "l'acquedotto di Arzignano aveva un'acqua di ottima qualità, assimilabile ad acqua oligominerale."

               
   Ci chiediamo quale sia stato il motivo per cui un medico, quale è il dott. Gentilin, rispondesse in tal modo, senza essere smentito da nessun membro della sua Giunta o della maggioranza consiliare, la stessa che ora sta governando la città e gioisce perché si è fatto "un importante passo avanti"
Questo passo avanti si poteva compiere 8 anni fa, evitando a tutti gli abitanti di Arzignano una prolungata esposizione al PFOA.




Da sempre la nostra preoccupazione è la salute dei nostri concittadini e per questo obiettivo continuiamo ad operare per allertare la popolazione sui rischi che le sono stati fatti correre e per quelli che stanno correndo attualmente.
L'entusiasmo della sindaca per il progetto di Acque del Chiampo che costerà 7.500.000 euro e l'elevato costo dell'opera confermano la giustezza delle nostre preoccupazioni e smentiscono clamorosamente Gentilin e le sue dichiarazioni. 

Ovviamente nessuno spenderebbe una tal somma se l'acqua fosse veramente buona e potabile: sarebbe preso per pazzo o scialacquatore.

Intanto consigliamo alla popolazione, soprattutto i giovani e i bambini, le gravide e le giovani coppie di non bere l'acqua del rubinetto e di bere acqua minerale, in bottiglia di vetro, proveniente dalle nostre montagne fino a quando i progetti annunciati non saranno realizzati.

I livelli di performance (390 ng/litro del decreto Zaia del '17) indicano solo un limite massimo consentito agli acquedotti ma non garantiscono contro un aumentato rischio per gravi malattie delle donne in gravidanza e gravissimi rischi per il feto (tra cui anche gli aborti ripetuti e le malformazioni), infarti, ictus e Alzheimer, per citare solo alcune delle patologie epidemiologicamente correlate alla presenza di PFAS nel nostro corpo.




I suddetti dati scientifici sono confermati dalle stesse pubblicazioni del Servizio Epidemiologico Regionale che ha riscontrato un aumento di tali malattie nei residenti dei comuni inquinati, rispetto a quelli non inquinati. I danni agli apparati sessuali dei bambini e delle bambine esposti ai PFAS durante la gravidanza sono stati dimostrati dalla letteratura scientifica internazionale e dalle ricerche sperimentali del prof. Foresta e della sua equipe dell'università di Padova.

Pertanto, pur apprezzando l'intenzione da parte di Acque del Chiampo di ottemperare a un dovere (darci acqua sicura) che avrebbe dovuto essere rispettato da parecchi anni, invitiamo tutti a tenere alta la guardia poiché le sole parole non bastano a pulire l'acqua contaminata da PFAS e queste tristi molecole non si trovano solo nell'acqua ma anche negli alimenti e nell'aria che respiriamo.

Giovanni Fazio