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giovedì 31 marzo 2022

IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SUI LIMITI AI PFAS LEGALIZZA L’INQUINAMENTO

 


In questi giorni sono stati ascoltati in Senato alcuni rappresentanti del Movimento ecologista in merito al progetto di legge Moronese “Misure urgenti per la riduzione dell’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano”

 

Tale disegno di legge prevede la definizione di un limite di 600 ng/litro per l’acqua potabile e 6000 ng/litro per gli scarichi in fognatura, più altre misure di controllo e tempi di attuazione e alcune modalità di misurazione e controllo.

SI TRATTA DEI PIU’ ALTI LIMITI MAI PROPOSTI FINO AD ORA!

Considerato che atomi e molecole presenti nell’acqua, nell’aria nei cibi e nei terreni hanno comportamenti diversi rispetto agli organismi viventi, succede che  per alcune sostanze tossiche è possibile fissare livelli di tolleranza mentre per altre, come nel caso dei PFAS, fissare tali limiti non salvaguarda  dai rischi che esse rappresentano per la salute umana e per l’ambiente.

In particolare, i limiti di tolleranza sono inutili per le molecole che presentano le caratteristiche  della PERSISTENZA e del BIOACCUMULO, in quanto non impedirebbero che quantità anche basse di tali sostanze presenti nei cibi e nell’acqua, ingerite frequentemente, col tempo si accumulerebbero nel nostro organismo e nell’ambiente circostante, accrescendo il rischio di gravi patologie (anche esse, peraltro, elencate nel testo della legge Moronese)

Nelle premesse  del documento si legge che le sostanze poli e perfluoroalchiliche appartengono alla suddetta classe  di molecole persistenti e bioaccumulabili, tuttavia, non si tiene conto di questa loro specifica natura.

Si ignora il dato scientifico incontrovertibile che tali sostanze impiegano anni ed anni prima che il nostro organismo riesca a liberarsene.

Addirittura viene citato il limite EFSA (Ente Europeo per le Protezione Alimentare) che fissa a 4.4 ng x chilo di peso corporeo la dose massima tollerabile settimanale di PFAS che si potrebbero ingerire. Si dà il fatto però che attenendosi a tale limite, un bambino di 20 kg non dovrebbe ingerire giornalmente una dose che superi i 12 ng di PFAS, dose che, con incontestabile evidenza, resta molto al di sotto dei 600 ng litro di acqua potabile consentiti dal disegno di legge Moronese. Questo bambino, secondo il legislatore, dovrebbe pertanto morire di sete.

Per la natura delle molecole in questione quindi, proporrne qualsiasi presenza, anche la più bassa possibile, nell’acqua potabile e nei cibi, va contro ogni evidenza scientificaDi conseguenza  non avrebbe nemmeno senso quanto affermano alcuni proponenti secondo cui “la legge potrebbe essere migliorata in seguito”. Allo stesso modo non potrebbe essere migliorabile una legge che stabilisse che la terra ha forma cubica.

Tale legge, contraddicendo il suo scopo, legalizza l’inquinamento della popolazione e dell’ambiente.

Di fatto è un mostro giuridico in quanto difende ciò che afferma di combattere.

In realtà si tratta di una ipocrita misura ad esclusivo vantaggio di coloro che intendono continuare a produrre e commercializzare i PFAS  distruggendo le vita e il pianeta.

Chi la sostiene affermando che “finalmente abbiamo una legge” sappia che tale legge sarebbe stata accolta come una benedizione dalla Miteni e allo stesso modo verrà accolta dalla Solvay mentre la gente continuerà a morire e ad ammalarsi “legalmente”.

 

Giovanni Fazio

 I PFAS DISTRUGGONO  LA VITA E IL PIANETA.

CHIEDIAMO CHE NE SIA VIETATA LA PRODUZIONE E IL COMMERCIO.

GIA' ESISTONO SOSTANZE CHE POSSONO SOSTITUIRLI



CHIEDIAMO SICUREZZA ALIMENTARE


domenica 20 marzo 2022

Esami del sangue vietati in Veneto

 


 GIURAMENTO DI IPPOCRATE

Ogni medico, prima di iniziare la sua attività professionale, è tenuto ad effettuare il giuramento che fissa il rispetto delle norme deontologiche fondamentali della professione.

Il primo punto del decalogo di Ippocrate recita:

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento, contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l'indipendenza della professione”

Tuttavia nella nostra regione “l’indebito condizionamento” da parte di funzionari regionali o, peggio, di chi governa e delibera,  limita sfacciatamente la libertà e l’indipendenza della professione non consentendo ai medici di richiedere per i propri pazienti (non residenti nella zona rossa) quegli esami che permetterebbero di conoscere la presenza o meno di PFAS nel sangue delle persone a rischio, tra cui, in primis, vengono i bambini e le donne in stato di gravidanza.

Ci meraviglia il fatto che gli Ordini professionali si siano inchinati agli ukase (immotivati) della politica, senza esprimere la minima protesta, disattendendo al loro compito che è quello di tutelare i medici nel rispetto del codice deontologico.

         Ciò è molto umiliante per i professionisti, che vedono limitata  la “libertà e indipendenza professionale” secondo criteri che esulano dalla competenza scientifica, e rischioso per la vita e la salute di tante persone.

La regione Veneto non solo non ha il diritto di limitare la libertà professionale dei medici nell’accertamento delle patologie dei propri pazienti ma può essere chiamata a rispondere  nel caso in cui gli accertamenti negati possano essere causa di danni alla loro salute.

Ci aspettiamo che gli Ordini rompano questo vergognoso silenzio e reagiscano  riscattando la dignità e la libertà professionale dei medici, restituendo al cittadino il diritto di conoscere le cause dei propri mali e al medico quello di esercitare, senza limitazioni burocratiche, tutte le azioni in grado di guarire i propri pazienti.

I pfas uccidono e rovinano la vita di molti. Tuttavia PREVENZIONE e TERAPIA adesso, in molti casi, sono possibili ma per poterle attuare sono indispensabili gli esami attualmente negati.  

Giovanni Fazio

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mercoledì 9 marzo 2022

PFAS, pesticidi e sostanze chimiche: l’esposizione in gravidanza ha effetti collaterali sul linguaggio dei bimbi

 

Gravidanza e miscele chimiche: secondo un nuovo studio i rischi sono alti e provocano alterazioni dello sviluppo sul nascituro

Riportiamo dalla rivista Green Me un importante articolo che riguarda da vicino le nostre donne e i nostri bambini.


FRANCESCA CAPOZZI

18 FEBBRAIO 2022


PFAS, pesticidi o comunque in generale i composti chimiche fanno parte ormai della nostra quotidianità ed oltre ad essere terribilmente nocivi per l’ambiente, sono altamente pericolosi per la salute umana ed il rischio dell’esposizione del nostro organismo a queste sostanze è ancora più alto quando si parla di neomamme, come già dimostrato da molte ricerche. Un recente studio svedese ha però scoperto che tale esposizione altera il sistema endocrino ed ha delle ripercussioni sullo sviluppo del cervello del feto e sull’acquisizione del linguaggio.

Alla ricerca, chiamata SELMA e pubblicata sulla rivista scientifica ScienceDaily, hanno partecipato 2.000 neomamme, dimostrando che quasi il 54% di queste donne in gravidanza sarebbe a rischio di sviluppare disturbi endocrini provocati dall’esposizione a sostanze chimiche con cui il corpo viene a contatto tramite l’aria, l’acqua e non per ultimo il cibo. Parliamo di componenti chimici presenti anche in prodotti di uso comune come detergenti, vernici, confezioni di plastica, flaconi.

Anche i neonati delle 2.000 mamme sono stati seguiti fino al 30° mese di vita, riscontrando non poche alterazioni.


Gli esperti hanno fatto riferimento alle informazioni 

raccolte dal progetto quinquennale EDC-MixRisk della Commissione europea dove 12 università straniere hanno osservato e valutato i rischi degli effetti degli interferenti endocrini sui bambini, sostanze chimiche che “possono alterare il normale equilibrio ormonale accendendo, spegnendo oppure modificando i segnali inviati dagli ormoni, causando effetti avversi in un organismo, nella sua discendenza o in un sotto gruppo di popolazione”, come spiegato dall’Istituto superiore di sanità.

Sulla base di questi dati i ricercatori del SELMA hanno poi diviso lo studio in 3 fasi seguendo metodi sperimentali e computazionali. Nella prima hanno analizzato i campioni di urine e di sangue delle donne in gravidanza esposte a concentrazioni di bisfenoli, ftalati e PFAS ed hanno notato nei loro piccoli un ritardo nello sviluppo della facoltà del linguaggio. La seconda fase ha avuto luogo in laboratorio dove gli esperti hanno studiato la regolazione neuroendocrina, osservando le alterazioni ed i geni responsabili di disabilità intellettiva e autismo per poi fornire una valutazione finale dei rischi.

Le alterazioni degli ormoni tiroidei sono stati monitorati con particolare attenzione, essendo fondamentali per la crescita e lo sviluppo del cervello. Così come le loro mamme, anche il 54% dei bimbi dello studio SELMA sarebbe perciò vulnerabile e a rischio.

Fonte: ScienceDaily

 

NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SEGNALIAMO I DANNI CEREBRALI PRODOTTI DURANTE LA GRAVIDANZA DA PFAS, PESTICIDI E INTERFERENTI ENDOCRINI,

 Per tale motivo continuiamo a chiedere al DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE REGIONALE  l’accesso agli esami del sangue delle donne che desiderano avere un bambino o siano già in stato di gravidanza.

 La Regione Veneto però nega tale accertamento rendendo impossibile ogni forma di PREVENZIONE.

 

Giovanni Fazio

 

 

domenica 6 marzo 2022

MOBILITIAMOCI PER CACCIARE VIA LE MUMMIE E GLI ZOMBI CHE NEGANO IL FUTURO AI GIOVANI.


PACE SENZA SE E SENZA MA

Si manifesta nel Paese una nuova realtà politica basata sui presupposti di una società solidale, egalitaria, pacifista ed ecologica capace di presentarsi nelle piazze con migliaia di persone. Le mobilitazioni di questi giorni hanno messo all’angolo i falsi pacifisti, contrabbandieri di armi, rappresentati da personaggi indecenti che nulla hanno a che vedere con la necessaria transizione ecologica. È ora che la nuova ondata ripulisca il Paese dalle incrostazioni di vecchi partiti che esprimono soltanto il peggio del passato.
Al grido di ADDIO ALLE ARMI sbocciano i presupposti di una nuova primavera per un’ Italia e un’Europa liberate dal dominio dei mercati, delle multinazionali e dall'ideologia liberista che crea solo miseria e disoccupazione e taglia ogni speranza di futuro alle giovani generazioni.

venerdì 4 marzo 2022

ARZIGNANO: LOTTARE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA

È ANCHE UN MODO CONCRETO DI DIFENDERE LA PACE

 

26 GIUGNO 2010 RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM

Ogni ora e ogni giorno che passano possono essere fatali per tante vite da entrambi i campi.

Piangiamo i morti ucraini ma anche i ragazzi russi che perdono la vita nel fiore dei vent’anni. Nessuna ideologia e nessuna causa possono giustificare la perdita di una vita umana.

Mentre centinaia di donne e bambini , tra mille disagi, cercano rifugio in terre straniere, i mercanti di armi, nuovi furbetti del quartierino, si fregano le mani per gli enormi affari che la guerra procura loro.

Mentre milioni di persone, anche in Italia, sprofondano nella povertà a causa dell’inflazione, dei salari da fame, dell’aumento del costo dei carburanti , e della disoccupazione che ne consegue, scoppiano al rialzo i listini di LEONARDO, una delle più potenti fabbriche di armi europee, gestita fino a pochi mesi fa dal ministro Cingolani, passato disinvoltamente dai carri armati alla pseudo transizione ecologica.

  Chissà a chi verranno commissionate le armi che “doneremo” alla “resistenza ucraina”! Ci saranno aste miliardarie? La borsa di Milano, che sta scontando duramente la crisi, ne risentirà positivamente?

Nel frattempo, che fine hanno fatto le iniziative per fermare il riscaldamento globale?

Non ne pala più nessuno. Tuttavia la siccità avanza anche nel nostro Veneto dove le acque inquinate dei fiumi hanno lasciato il posto ai soli reflui industriali.

Si chiude così il cerchio della violenza : l’ecocidio ha trovato nuove giustificazioni libertarie e patriottiche. Il carbone, per bocca del presidente del Consiglio dei Ministri, ritorna in auge.

Le grandi compagnie multinazionali, i nostri oligarchi, quelli che controllano le borse e i territori, si augurano che la guerra duri il più possibile. Troveranno mille cavilli per intralciare le trattative.

  Ogni giorno di guerra in più porta loro miliardi di affari, a scapito dell’intera umanità.

La guerra dei ricchi contro i poveri non si combatte solo in Ucraina. Anche qui c’è chi opera alacremente all’esproprio dei beni comuni.

Perciò sosteniamo il COMUNE DI ARZIGNANO che si è chiaramente schierato contro la privatizzazione del servizio idrico e dello smaltimento dei rifiuti richiesti dal Governo.

La lotta per una PACE VERA e per la SALVAGUARDIA DELLA VITA SUL PIANETA sono due aspetti dello stesso problema, quello del dominio cinico e cieco dei cosiddetti mercati.


La nostra salute e la nostra stessa esistenza sono  nelle mani avide di gruppi economici che hanno ampiamente dimostrato la propria incapacità e irresponsabilità di fronte ai gravissimi problemi epocali dell’umanità e del pianeta.

Condividiamo le parole di Papa Francesco, di padre Zanutelli, nel ricordo di Gino Strada che non portava armi ma ospedali nei teatri di guerra. Condividiamo le prese di posizioni dei giovani del Fridays FF e dei movimenti pacifisti e disarmati globali. Operiamo per un ecologismo mondiale che di per sé è l’antitesi del mercato, della violenza e della guerra.

Non solo pratichiamo l’amicizia tra i popoli ma anche tra gli esseri viventi, tutti, senza gerarchie ed esclusioni, lottando perché il mondo, che ci ha accolto e ci ha permesso di crescere, rimanga così come lo abbiamo trovato quando siamo apparsi, circa un milione di anni fa, su questo pianeta.

 

Giovanni Fazio