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sabato 20 gennaio 2018

Bloccata la costruzione di due mini centraline elettriche alle sorgenti del Chiampo.

UN PARADISO VERDE E INCONTAMINATO SOTTO LA PIATTA.

Con gli abitanti di Crespadoro



La commissione di Valutazione impatto ambientale VIA della
Regione ha dato parere negativo alla richiesta di derivazione per realizzare due centraline idroelettriche a Crespadoro, ovvero quelle di maggiore potenza e impatto tra le 11 di cui è 

stata fatta richiesta da tempo.

 
Donne di Crespadoro Luigi Rossetto


Il "no" sulla VIA è arrivato per le centraline che avrebbero dovuto essere realizzate a Campodalbero alla Piatta e in Val Bona:
la prima con una potenza di 197,60 kw, una tubazione di un chilometro e 300 metri e un salto di 158 metri;
la seconda di 68,32 kw, condotta di 1 chilometro e 200 metri e un salto di 199.


La notizia del blocco fa seguito a una lotta iniziata da alcuni cittadini di Crespadoro, Pio, Gabriella, Guglielmo, Graziano
 e pochi altri già durante la precedente amministrazione comunale che, di fatto, aveva dato tacitamente via libera ai progetti.

Malgrado l’atteggiamento dell’amministrazione comunale si costituì un comitato informale e iniziò una raccolta di firme per bloccare i progetti.

Intubare undici sorgenti o tratti di esse per vari chilometri significava privare dell’acqua l’intero bacino con le conseguenze che ognuno può immaginare riferite all’ambiente ma anche alla solidità e tenuta del suolo  sovrastante  Campodalbero e Crespadoro.

7 maggio 2016 incontro con gli abitanti di Credspadoro
Anche i turisti che frequentavano il “laghetto” durante l’estate furono coinvolti . 

Sono state avvisate le famiglie dei residenti, alcune delle quali aderirono all’iniziativa di lotta.

 I promotori della difesa delle sorgenti del Chiampo chiesero aiuto alla CiLLSA che sostenne l’iniziativa del comitato continuando la raccolta delle firme nella piazza di Arzignano, divulgando il fatto attraverso incontri, volantinaggi e gazebo.

Arzignano 29 aprile 2017


CiLLSA fu anche tramite dell’incontro tra i membri del comitato e la consigliera regionale Cristina Guarda che portò la questione a livello regionale.

Emanuela Dal Cengio, subentrata al sindaco uscente, si dimostrò fin dall’inizio contraria ai progetti in via di approvazione e aperse un nuovo fronte di lotta cercando di impedirne la realizzazione.




Ci incontrammo con la dinamica sindaca insieme all’avvocato Edoardo Bortolotto nel comune di Crespadoro per analizzare la situazione e studiare le possibili azioni da intraprendere.
Necessaria comunque era la mobilitazione di tutta la comunità e la divulgazione di quanto stava avvenendo a danno della nostra montagna e del nostro torrente.
 Purtroppo la recente delibera della Giunta Regionale n. 1988 del 23 dicembre 2015, dava poco spazio alle possibili iniziative per fermare gli undici progetti.




Malgrado ciò la campagna di lotta e di informazione e le 1300 firme raccolte sono state la spinta del recente verdetto della commissione VIA che taglia la testa al toro ritenendo pericolosi per l’ambiente e per la stessa struttura del territorio, i progetti presentati per due centraline.

E’ evidente che nemmeno gli altri progetti potranno sfuggire al giudizio severo della VIA poché insistono nello stesso ambito e creano le medesime problematiche delle due centraline già bocciate. Si sta aprendo pertanto una strada piena di promesse per la fine del pericolo centraline nella valle del Chiampo.
Riportiamo con piacere le dichiarazioni della brava sindaca al Giornale di Vicenza:

«Non sono contraria all'energia pulita, ma tutti questi impianti sono sfruttamento del territorio; ne abbiamo già una di Eusebio Energia a Ferrazza da anni sul territorio, senza problemi, e una seconda in costruzione a Laita Righello. Ma non possiamo pensare che possano diventare 11, tutte sul torrente Chiampo in meno di 15 chilometri di corso d'acqua, che così andrebbe in secca.
Una delle due che ha ricevuto il no tra l'altro si trova vicino alla sorgente di Brassavalda, dove la scorsa estate ci sono stati problemi di emergenza idrica.
Mi sono insediata a giugno 2016 e dopo neanche un mese è stata approvata la prima delibera di giunta contraria alle centraline idroelettriche. “

Siamo a buon punto di una storia che grazie alla sinergia tra cittadini, sindaca, associazione ambientalista e consigliera regionale di minoranza, ha sortito un successo che ci auguriamo, raggiunga in pieno l’obiettivo di salvaguardare la nostra vallata dalla speculazione che la aggredisce da tutte le parti.

FILMATO: L'ORO VERDE DI CRESPADORO



Giovanni Fazio



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