Visualizzazioni totali

martedì 4 settembre 2018

ABBASSATA DI 1500 VOLTE LA QUANTITA' DI PFAS AMMESSA NELL'ACQUA E NEI CIBI



Nel 38° simposio internazionale sui contaminanti organici alogenati, che si è appena concluso a Cracovia, nella specifica sessione dedicata alla valutazione del rischio da parte di Efsa (Ente europeo per la prevenzione alimentare), sono stati illustrati alla comunità scientifica i nuovi valori guida per l’esposizione a Pfos, Pfoa e a diossine e sostanze diossino-simili.


In particolare per il Pfoa è stato calcolato un livello nel siero di 10 ng/ml, corrispondente ad una esposizione di 0.8 ng pfoa per kg di peso corporeo per giorno, ritenuto di riferimento per l’innalzamento del colesterolo totale. 

Da qui un valore guida tollerabile su base settimanale di 6 ng/kg , che se confrontato con quello proposto nel 2008 da Efsa, risulta inferiore di più di 1500 volte.

Di sicuro questa opinione in primis impatterà sulla proposta di livelli guida per Pfas nelle acque potabili, in discussione in settembre e su alcuni requisiti ambientali dei terreni e delle acque in cui si svolgono attività per la produzione di cibo, inclusa caccia e pesca.

I valori proposti da EFSA fanno giustizia di tutti i limiti di tolleranza farlocchi inventati e ripetutamente modificati, per l'acqua e per gli alimenti in questi ultimi anni.

Adesso inizia la guerra da parte delle multinazionali dei PFAS e della diossina finalizzata a vedere innalzati i limiti di tolleranza.
Speriamo che almeno questa volta si riesca a far valere il diritto alla salute su quello al profitto.


La TDI, detta in italiano "Dose Giornaliera accettabile (di tossico)" non ha alcuna base scientifica e le sostanze tossiche, in quanto tali, e soprattutto se con caratteristiche di lunga permanenza nell'ambiente e di interferenza endocrina, come appunto tutti i PFAS( e non solo PFOA e PFOS), NON DEVONO ESSERE CONTENUTE A NESSUN TITOLO E IN NESSUNA MISURA NEGLI ALIMENTI E NELL'ACQUA.

Ciò premesso, la determinazione al ribasso di nuovi standard di TDI fa giustizia di tutte le assicurazioni e garanzie con cui i politici del Veneto e l'ISS  (Istituto Superiore di Sanità)  ci hanno fatto ingurgitare ettolitri di PFAS, assicurandoci della assoluta assenza di rischio.

I nostri bambini e le donne in gravidanza sono i soggetti più esposti all'aggressione degli interferenti endocrini e dei cancerogeni presenti nell'acqua di Arzignano e dei comuni vicini.

Il sindaco Giorgio Gentilin si è rifiutato categoricamente di distribuire acqua non contaminata ai bambini degli asili e delle mense scolastiche, come da noi (CiLLSA e COMITATO ZERO PFAS) più volte richiesto.

Il dipartimento di prevenzione della ULSS 8 non ha impedito la commercializzazione di alimenti prodotti nella zona rossa con livelli astronomici di contaminazione da parte di tutti i PFAS.

Omissione gravissima.

I cittadini, ignari, comprano nei supermercati questi prodotti che dovrebbero essere sequestrati.

Il dipartimento di prevenzione regionale ha agito di conserva e si è rifiutato di consegnare i documenti sulla geo referenziazione relativi al monitoraggio sugli alimenti effettuato nella zona rossa.
(Significa che, non solo hanno permesso la commercializzazione di alimenti fortemente contaminati da PFAS, ma si sono perfino rifiutati di indicare in quali zone del territorio veneto tali alimenti erano stati reperiti). Giudicate voi.


Questo è il SISTEMA VENETO, quello che ha punito i risparmiatori delle banche fraudolenti azzerando i risparmi di una vita a centinaia di migliaia di cittadini, il sistema che non ha attuato un minimo di prevenzione per impedire la diffusione dei PFAS, che ha autorizzato, ancora nel 2014, la Miteni a lavorare residui tossici olandesi per ricavare un PFAS di nome Gen X che si trova già nelle nostre falde; un sistema che ha sperperato miliardi nella costruzione di ospedali, anche là dove non ce n'era bisogno, con il project financing, sistema che ha arricchito privati senza scrupoli a danno dell'erario pubblico; con lo stesso criterio sta costruendo una superstrada deleteria con i nostri soldi per regalare profitti miliardari a privati inadempienti.

Non è possibile comprendere quanto sta avvenendo in questa regione riguardo ad una catastrofe ambientale di immani proporzioni che coinvolge più di 350.000 persone se non si inserisce questo fenomeno in un quadro generale di malversazione, di omissioni colpevoli da parte di un sistema di governo  che privilegia sporchi interessi privati a danno della salute e della vita dei cittadini; un sistema che fa uso di campagne stampa per trasformare i colpevoli, responsabili del disastro, in eroi di un risanamento che non c'è; un sistema dove regnano palesi conflitti di interesse e regimi commissariali che servono a bypassare impunemente le regole previste dalla legge; un sistema che regolarmente estromette i cittadini da ogni possibile controllo. 

Non si comprende pertanto il senso della nostra lotta per la salute di tutti se non la si inserisce in una più grande campagna per il ripristino delle regole della democrazia, della legalità e della trasparenza amministrativa contro il groviglio di interessi sporchi che fanno capo, guarda caso, sempre alle stesse persone e ai loro sostenitori.

I nuovi limiti della TDI dell’EFSA che dovrebbero abbassare di 1500 volte la dose di PFAS tollerata attualmente nell'acqua e negli alimenti, se non sarà intercettata e modificata dalle lobby che di fatto governano una Europa nelle mani dei vampiri, faranno giustizia del modo in cui è stata gestita la prevenzione nel Veneto. 

Dedico questo post al mio nipotino Ernesto (3 anni appena compiuti) che si accinge, con ingenua fiducia nelle istituzioni, ad entrare nella scuola dell’infanzia e per il quale pretendo acqua e cibo non contaminati da PFAS!

Giovanni Fazio



domenica 26 agosto 2018

IN ONORE DELLA MIA NIPOTINA TERESA aggredita dalla polizia




Pubblico questa mia riflessione, che inizialmente (due giorni fa) era stata scritta per rispondere a Roberto Fogagnoli, in onore della mia nipotina Teresa che è stata selvaggiamente aggredita dalla polizia mentre, disarmata e con la sua voce gentile, manifestava al porto di Catania in favore dei migranti reclusi su una nave militare italiana.

Si è conclusa con il ministro Matteo Salvini, iscritto nel registro degli indagati della Procura di Agrigento per sequestro di persona, arresto illegale e l’abuso d’ufficio, nei confronti dei 177 migranti e richiedenti asilo rimasti a bordo della nave della Guardia costiera dal 16 agosto una vicenda, a dir poco, paradossale.

Scrivevo due giorni fa, rispondendo ad una domanda di Roberto

 “Le ragioni dell’Italia non possono far leva sui disperati ingiustamente imprigionati su una nave. Non si può colpire chi non si può difendere e non ha alcuna colpa di essere nel luogo dove si consuma un conflitto tra i cinismi dei paesi europei.

E’ necessario che queste persone siano fatte scendere dalla nave militare e accolte con amore e fratellanza da un paese che non può smarrire i propri valori e la propria civiltà senza smarrire se stesso e la propria storia e identità.”

        Malgrado le sgangherate dichiarazioni a favore di Salvini che hanno inondato i social (il più delle volte condite da frasi francamente razziste e appellativi osceni e di pessimo gusto nei confronti dei migranti, che da soli qualificano chi li scrive) 
non viene meno la mia fiducia in milioni di italiani che non condividono un comportamento inaccettabile come quello del ministro di polizia né la esplicita connivenza nei confronti del suo operato, manifestata in questi giorni da parte del governo e resa evidente dal silenzio del capo dello stato.

Detto questo, dove è finita l’Europa? Dove sono i campioni di civiltà e democrazia di una Europa che si preoccupa solo di rimpinguare le banche? Una Europa che manda gli scerpa a disquisire sul problema degli sbarchi?


Credo francamente che costruire una Europa sugli egoismi nazionali, sul menefreghismo nei confronti dei paesi rivieraschi sottoposti al trauma dei continui arrivi di migranti, sia impossibile.

I protagonisti di questa squallida kermesse europea non si rendono conto che ormai siamo a pochi passi dal collasso di una operazione politica che ha saputo creare solo una moneta che in fin dei conti ha depresso e impoverito la maggior parte dei cittadini del continente.

La rapacità delle lobby che infestano i centri nodali delle strutture europee e la vergognosa sudditanza dei governi che hanno accettato regole disumane e controproducenti dalla BCE (banca privata, che di fatto governa l’Europa) sono alla base del fallimento di quello che era un meraviglioso progetto concepito da Altiero Spinelli.

In nome dell’Europa sono stati cancellati due secoli di lotte sociali per garantire i diritti del lavoro.


Dove non c’è una disperante disoccupazione c’è una occupazione che ha poco a che vedere con quello che una volta si chiamava lavoro.
I padroni hanno rialzato la testa e pretendono prestazioni sempre più umilianti e sempre meno garantite. “Se non ti va bene te ne vai e, se non te ne vai ti caccio”.

Il paese è paralizzato dalla precarietà.

Nessuna banca fa credito a chi non ha un posto fisso e garantito e coloro che godono ancora di un simulacro di posto fisso (dopo l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e l’introduzione del jobs act) sono sempre meno.

Non lamentiamoci quindi se il cosiddetto mercato interno non tira.
Chi ha portato in questi anni il paese nel baratro continua a pretendere anche oggi una ulteriore maggiore flessibilità da parte dei lavoratori e ulteriori maggiori regalie agli industriali da parte del governo.  

Tuttavia sento un grande fermento tra la gente.

Il pensiero unico del liberismo (praticato cinicamente dai governi di centro destra e centro sinistra) è sempre più contestato da chi ne sta pagando da più di dieci anni le conseguenze.

C’è fame di giustizia sociale tra la gente, c’è bisogno di ricreare le condizioni di un lavoro stabile e garantito per tutti.
Solo su questa base sarà possibile ricostruire un paese civile e creare condizioni di benessere condiviso.

A coloro che oggi si fanno paladini dei diritti civili, mentre fino a ieri hanno rinnegato lo statuto dei lavoratori, varato ulteriori leggi che precarizzano maggiormente il lavoro, svenduto i beni pubblici a privati, e ancora oggi difendono le cosiddette grandi opere, emblema dello spreco di denaro pubblico e di clientelismo sfacciato, ricordo che tali diritti, se non accompagnati costantemente dalla strenua difesa dei diritti sociali non potranno mai essere recepiti da chi perde il posto di lavoro o il diritto alla salute e alla pensione giusta e raggiunta in tempi umani.

Non a caso i nostri padri costituenti fondarono l’intera Costituzione sul LAVORO.

 Solo in un Paese in cui saranno coniugati i diritti civili con quelli sociali i cittadini potranno recuperare una nuova fiducia nelle istituzioni democratiche, una nuova dignità e coscienza politica per rispondere alle sirene della destra fondate sulla paura e sulla discriminazione dei più deboli.

Ritengo che sia da qui, dalla difesa del lavoro, che bisognerà ripartire e confrontarsi con i nostri avversari, non sulla base dell’odio verso il più povero ma su quella della solidarietà e il rispetto di ogni essere umano.

Giovanni Fazio




domenica 19 agosto 2018

4 GIORNI DI PRESIDIO DEL TRIBUNALE DI VICENZA DA PARTE DEL POPOLO INQUINATO.

PARTECIPIAMO il 28 agosto2018 










 INTERVENTO DI  CILLSA DAVANTI AL TRIBUNALE DI VI anno 2017 e comunicato CiLLSA 
     https://www.facebook.com/emma.ragazzi.1/videos/1927722684140335/l
                                                 


INTERVENTO DI CILLSA DAVANTI AL TRIBUNALE DI VI  anno 2018 
e servizio del TG regionale  (parte finale , a minuti 02.25)



CiLLSA e il Comitato Zero PFAS Agno Chiampo aderiscono al presidio del tribunale di Vicenza  in via Borgo Berga (VI)  indetto dal Movimento No PFAS, finalizzato a denunciare il silenzio della Procura che ormai ha tutti gli elementi per aprire un procedimento giudiziario nei confronti della Miteni e di tutti coloro che a vari livelli di responsabilità hanno consentito per anni che un inquinamento di immani dimensioni contaminasse tre province della nostra regione.

Saremo presenti al presidio dalle 08.00 alle 12.00 di martedì 28 Agosto per ribadire le nostre richieste. Riteniamo infatti che un clima di omertà che coinvolge vari livelli istituzionali sia stato steso sul comparto industriale di Arzignano, comune inquinato e inquinante, per cui non è stato programmato alcun provvedimento di risanamento e in cui il sindaco si rifiuta, tra l’altro di approvvigionare con acqua non inquinata da PFAS le scuole e gli asili.

Arzignano e i comuni vicini rientrano nel perimetro di un territorio industriale altamente inquinante ma nessun provvedimento viene preso per non disturbare la potente lobby dei conciari.

TUTTI I CITTADINI DEL VENETO HANNO UGUALI DIRITTI
Riteniamo, pertanto, che l’obiettivo di acqua potabile a zero PFAS debba essere applicato a tutti gli acquedotti del Veneto.







CHIEDIAMO

·        DISTRIBUZIONE all'asilo nido,   alle scuole d'infanzia , alle mense scolastiche, alle donne gravide di  ACQUA ESENTE da CONTAMINAZIONE DA PFAS, ALIMENTI provenienti da zone  SICURE, possibilmente BIOLOGICI   

·        Immediata applicazione di FILTRI
     a tutti gli  ACQUEDOTTI COMUNALI con presenza di contaminazione da PFAS, senza oneri per gli utenti

·        CHIUSURA DELLE FONTI INQUINATE degli acquedotti e allacciamento con fonti non contaminate. I POZZI DI CANOVE da cui attinge il nostro acquedotto sono contaminati, come dimostrano i dati pubblicati sulle bollette da Acque del Chiampo

·        ESTENSIONE ai cittadini dei Comuni dell'area Agno Chiampo (Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montorso, Chiampo)  delle misure di prevenzione adottate dalla Regione nella “Zona rossa”, ivi compreso lo SCREENING GRATUITO

·        PUBBLICAZIONE SETTIMANALE dei dati delle analisi dell’acqua degli acquedotti (A Lonigo il controllo dell’acqua è giornaliero, ad Arzignano quadrimestrale)

·        CONTROLLO OBBLIGATORIO, a spese della Regione, di tutti i pozzi privati, per verificare quali possano continuare ad erogare acqua a fini agricoli o di allevamento e quali no, e applicazione dei limiti più possibilmente vicini allo zero anche per le acque usate dalle aziende agricole e dagli allevamenti

·        INDIVIDUAZIONE E MONITORAGGIO delle aziende che producono alimenti contaminati, siano essi prodotti agricoli, foraggi, animali o prodotti derivati e ritiro dal commercio delle partite inquinate

·        RISANAMENTO DEL CONDOTTO A.Ri.C.A. 
      Revisione della linea dei prodotti chimici usati per la colorazione e la stabilizzazione delle pelli.                      Totale chiusura del dotto  agli scarichi industriali  attraverso la realizzazione di un circuito chiuso di depurazione che riporti alle aziende l’acqua depurata,  evitando così che inquini ulteriormente il territorio.
     Messa in opera dell’accordo del 17 marzo 2017 finalizzato al disinquinamento del Fratta-Gorzone.  
    
     Riteniamo infatti il condotto A.Ri.C.A, che da più di trenta anni scarica i reflui dei depuratori di Trissino, Arzignano, Montebello, Lonigo e Cologna Veneta, nel Fratta-Gorzone, responsabile dell’inquinamento delle acque superficiali e profonde di tutto il bacino irriguo del suddetto fiume. Lo riteniamo, altresì causa, insieme a Miteni, della contaminazione dei prodotti agricoli, degli allevamenti, e delle acque della laguna veneta.  
     
·        CONTROLLI SANITARI  degli operai addetti allo spruzzo o in contatto con PFAS e derivati (Richiediamo che venga effettuata la ricerca dei PFAS nel sangue)

·        SEQUESTRO GIUDIZIARIO CAUTELATIVO IMMEDIATO DELLA MITENI

·        IMMEDIATA APERTURA DI UNA AZIONE GIUDIZIARIA CONTRO GLI INQUINATORI E I LORO COMPLICI.



     Non accettiamo più alcuna soluzione temporanea e di tamponamento per un territorio ed i suoi abitanti già
     altamente contaminati. 

Chiediamo l’intervento immediato del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa della Ministra della Sanità Giulia Grillo, del 
     Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede affinché le indagini in corso vengano portate a completamento entro il più breve tempo  possibile, vengano individuati, puniti, rimossi definitivamente i responsabili, i collusi e coloro che nel tempo abbiano ritardato interventi e indagini, e venga effettuata la bonifica di tutto il territorio.



Invitiamo tutti coloro che si stanno battendo per la salute e per il risanamento del territorio a essere presenti davanti al tribunale di Vicenza la mattina di MARTEDI 28 AGOSTO. dalle ore 08.00 alle ore 13.00 

CiLLSA  (Cittadini per il lavoro, la legalità,la Salute e  
                   l'Ambiente)

Comitato ZERO PFAS AGNO CHIAMPO 


martedì 24 luglio 2018

CARO SINDACO: SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA


Caro sindaco,
il tuo secondo mandato sta per volgere al termine. In tutti questi anni però non ti sei mai accorto di quanto stava avvenendo nel centro della città, proprio di fronte al municipio e accanto alla stazioncina della vecchia ferrovia.

 C’è una struttura moderna che ha sposato molto bene gli stili delle piazze, recuperate urbanisticamente a nuova vita, (ma non da te) con la costruzione della biblioteca (un vero gioiellino, anch’esso non opera tua) e la liberazione di spazi per i cittadini.

Stiamo parlando del ponte sul Chiampo, attraverso il quale si accede al parco dello sport e ai parcheggi inseriti tra gli alberi (anche questi, come il parco dello sport, non sono opera tua).

Purtroppo la struttura è completamente rovinata dagli anni e dall’incuria. La pavimentazione, qua e là rattoppata con lastre di ferro, lascia intravedere, attraverso i buchi scavati dalla ruggine, i piani sottostanti. Le vernici vivaci che caratterizzavano questa bella opera, sono quasi scomparse ma c’è qualcosa di più grave dell’incuria e dell’abbandono del Comune.

Da anni le pareti del ponte, le travi, le coperture sono vittima di sfoghi di ignoti imbrattatori che, nel tempo, hanno scritto di tutto.

 Ultimamente ai vandali si sono aggiunti i venetisti, che da un po' vanno in giro per la città dipingendo, non richiesti, leoni sui muri. 

Questi pittori della notte, non si sono lasciati sfuggire una occasione così a portata di mano. Cosicché, tra un turpiloquio e l’altro, emerge il leone di S. Marco, anche lui abusivamente dipinto e, purtroppo, in pessima compagnia.

I locali che ospitano, credo, i contatori, mostrano ampie ferite nell’intonaco scomparso e la visione dell’ossatura della struttura dl ferro del cemento. 



Credo che non ci possa essere niente di più emblematico per illustrare i tuoi quasi otto anni di governo del comune.

I cittadini che ogni giorno attraversano il ponte si rendono conto del tuo disamore per la città attraverso le ferite inferte a questa struttura esposta al ludibrio dei writers.

Se qualcuno avesse deturpato la facciata della tua casa (a Chiampo) con una sola delle tante scritte che adornano il ponte, sono certo che l’avresti fatta cancellare subito e avresti ritoccato l’intonaco.


Ma evidentemente i muri degli edifici pubblici di Arzignano non sono da te sentiti come quelli di casa tua e, come i ragazzi che li sfregiano, ritieni che si tratta di res nullius.



Invece sono casa nostra, di tutti gli Arzignanesi che soffrono nel vedere ridotta così un’opera che era uno dei pregi della nostra città.

So che il comune si vanta di avere piazzato delle telecamere davanti ai sagrati delle chiese. 

Non so a cosa servano ma qualcosa di inutile può forse servire a fare propaganda politica.

LA SICUREZZA AL PRIMO POSTO: 

si sa che ogni notte proprio davanti ai sagrati, avvengono stupri e rapine ad opera di feroci stranieri che insanguinano le strade della nostra città.

 Adesso “E’ finita la pacchia”

Potresti piazzare una di queste telecamere anche sul ponte in modo che i cittadini possano godere, in diretta, giorno e notte, le immagini degli affreschi che lo decorano.

Ti allego un ALBUM DI FOTO che illustrano in maniera icastica il buon governo della città di Giorgio Gentilin.

Giovanni Fazio


mercoledì 11 luglio 2018

TUMORI INFANTILI. L’ITALIA DETIENE IL TRISTE PRIMATO IN EUROPA



“le mappe della corruzione, dell’inquinamento e quindi delle malattie coincidono”

Pubblichiamo l’ultimo aggiornamento apparso su Lancet Oncology relativo all’aumento dei tumori nei bambini e negli adolescenti.

L’articolo è a cura della dottoressa Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo, membro di ISDE.

Purtroppo l’Italia detiene il primato nella classifica (malgrado manchino i dati di parecchi registri tumori che, se presenti avrebbero sicuramente dato una immagine ancora più veritiera e drammatica della situazione nel nostro paese).

Spicca infatti nell’articolo il fatto che il registro tumori del Veneto pur essendo tra quelli accreditati è assente
Ognuno può commentare da sé questo particolare dato di una ricerca internazionale.

L’autrice, di fronte ai dati che pongono l’Italia in testa davanti a paesi europei più industrializzati di noi così commenta

 Non credo plausibile ipotizzare che Germania, Francia, Austria o Regno Unito siano meno industrializzati di noi: dov’è quindi la differenza? Difficile ovviamente dirlo, ma un’interpretazione del tutto personale è che il nostro paese si distingue per i fenomeni corruttivi: i controlli ambientali sono scarsi e spesso non affidabili, i disastri ambientali sono ricorrenti, le bonifiche rimangono inattuate e non è difficile quindi ipotizzare che le mappe della corruzione, dell’inquinamento e quindi delle malattie coincidano

Cosa vi ricordano queste parole?

 Basta leggere il recente comunicato delle Associazioni  “NO PFAS” per trovare una conferma molto convincente di quanto i dubbi della dottoressa Patrizia Gentilini riguardino anche il nostro territorio.




Giovanni Fazio



martedì 3 luglio 2018

PFAS: DOCUMENTO ESPLOSIVO DAGLI USA. A RISCHIO LA SALUTE DEI BAMBINI

La lunga marcia del popolo dei PFAS


I PFAS NON SONO SOLO NELL’ACQUA
Il Dipartimento per la Salute e per i Servizi alla Persona degli Stati Uniti – Agenzia per le Sostanze Tossiche e Registro delle Malattie (ATSDR) ha da poco reso disponibile per i commenti un corposo documento di 852 pagine sul profilo tossicologico dei principali composti perfluoro-alchilici, tra cui i composti C8 PFOS e PFOA oggi maggiormente oggetto di attenzioni sia in ambito legislativo che di programmi di monitoraggio ambientale e alimentare.
Si stima che i maggiori quantitativi di PFAS rilasciati nell’ambiente derivino dalle schiume antincendio, dal settore tessile e conciario, dal settore dei materiali a contatto con gli alimenti.
Dopo avere effettuato una rassegna sistematica delle caratteristiche fisico-chimiche dei composti e delle evidenze tossicologiche sia sperimentali in animali di laboratorio, che osservazionali-epidemiologiche in gruppi di popolazione esposte a PFAS in siti contaminati, l’Agenzia ha ritenuto ci fossero sufficienti elementi per indicare dei livelli minimi di rischio per esposizioni alimentari riferiti a tossicità intermedia (subcronica) per i seguenti composti: PFOS, PFOA, PFHxS (Acido perfluoroesansulfonico) e PFNA (acido perfluorononanoico).
In particolare per PFOS è stato proposto un livello di rischio minimo di 2 ng/kg/giorno, considerando come end-point tossicologico una ritardata apertura della rima degli occhi e un ridotto peso alla nascita nella progenie di animali sperimentalmente trattati;
per il PFOA e il PFNA , si è identificato in 3 ng/kg/giorno il livello minimo di rischio: per effetti sullo sviluppo scheletrico e attività neurologica della progenie nel caso del PFOA,
e per ridotto peso della nidiata alla nascita per il PFNA. Livelli guida più alti per il PFHxS (20 ng/kg/giorno per tossicità tiroidea).
Tali livelli guida per PFOS e PFOA risultano di circa 10 volte inferiori a quanto indicato da US-EPA nel 2016 per tossicità cronica.
Tale parere ha suscitato enorme interesse e discussione negli Stati Uniti, in quanto i nuovi livelli minimi di rischio comporterebbero una revisione al ribasso dei limiti proposti per la presenza di PFOS e PFOA nelle acque potabili da US-EPA nel 2016.
 A titolo esclusivamente esemplificativo, ipotizzando scenari oltremodo cautelativi comunque considerati dalle organizzazioni internazionali, per un bambino di 10 chili che beve 2 litri di acqua al giorno, considerando un contributo di default dell’acqua potabile pari al 20% della esposizione totale, i limiti per PFOS e PFOA si dovrebbero attestare intorno ai 2 ng/L.”


         Riportiamo nel LINK l’intero articolo pubblicato dal sindacato Veterinari del Veneto SIVeMP

 sui nuovi livelli di rischio minimo per l’esposizione alimentare a quattro sostanze perfluoroalchiliche.
In basso mettiamo a disposizione dei lettori il link per lapubblicazione originale

 del documento di 852 pagine nel quale vengono elencati dall’ ATSDR i danni accertati scientificamente su uomo e animali contaminati da PFAS.

È NECESSARIO INTERVENIRE URGENTEMENTE




Dall’istogramma che riproduciamo si evidenzia che nelle zone inquinate la contaminazione non si limita solo all’acqua ma investe tutta la filiera alimentare, come del resto si era ampiamente capito dai monitoraggi effettuati nella “Zona Rossa” sugli alimenti compiuti dall’Istituto Superiore di Sanità.

Cosa ha fatto fino ad ora in merito all’inquinamento alimentare chi governa la regione? Esiste una UNITA’ di CRISI?
Quali misure di prevenzione sono state prese sugli alimenti inquinati del Veneto?

I dati scottanti del più grande inquinamento mai registrato nel Veneto che fine hanno fatto?

I dirigenti delle ULSS hanno inviato i veterinari a controllare gli alimenti inquinati?

Hanno fatto analizzare il sangue degli addetti che lavorano in aziende dove i PFAS si utilizzano?
Hanno controllato la qualità dell’aria nella prossimità di tali aziende, che a volte si trovano a poche decine di metri dai centri abitati?




La stampa non trova grottesco riproduce senza controbattere dichiarazioni “fuori controllo” dell’assessore Bottacin secondo cui le acque superficiali del Veneto sono state da sempre “sotto controllo”?




Propongo di inviare al solerte assessore che vigila sulle acque superficiali una cassetta di acqua minerale targata A.Ri.C.A, raccolta alla fonte, e un paio di chili di pesce fresco appena pescato nelle nostre rogge.


La magistratura sta aspettando ancora ulteriori conferme sulla nocività dei PFAS? Fino a quando?
Come intende agire sulle responsabilità di chi materialmente li produce o li utilizza?
Il magistrato Felice Casson
Ritiene di agire anche nei confronti di chi autorizza ciò che non dovrebbe essere autorizzato e non sorveglia sufficientemente territorio, falde, aria e alimenti?












I dati che impongono una severa revisione dei livelli minimi di sicurezza dei PFAS nell’acqua e negli alimenti dovrebbero essere letti attentamente dal dott. Giorgio Gentilin che fino ad oggi si è rifiutato testardamente di fornire acqua potabile non contaminata e cibi sicuramente esenti da contaminazione ai bambini dell’asilo e delle mense scolastiche.

Aveva dichiarato alla stampa: “Un giorno la scienza mi darà ragione”!! Adesso la scienza non solo non gli dà ragione ma mette a sua disposizione oltre all’elenco dei PFAS, che fanno male non solo ai bambini, anche spiegazioni, evidenze e limiti.

Di fronte all’opinione pubblica arzignanese non ci sono più scusanti, né per lui né per la piccola corte che da sempre lo sostiene e nemmeno per quella parte della cittadinanza (autolesionista) che anziché spronarlo a responsabilizzarsi si volta dall’altra parte e fa finta di non vedere che si continua a negare acqua e cibo non contaminati ai piccoli di Arzignano, per troppo tempo esposti ai danni da PFAS derivanti dalla sua ostinata contrarietà.

Come socio di maggioranza della società Acque del Chiampo, come sindaco di Arzignano e come presidente del Consiglio di Bacino, dopo le documentazioni pubblicate dal Dipartimento per la Salute e per i Servizi alla Persona degli Stati Uniti, ha il dovere, come misura cautelativa immediata, di far mettere i filtri all’acquedotto comunale, così come si è affrettato a fare per Brendola e giù di lì nell’attesa di un nuovo acquedotto (ancora nemmeno immaginato) che ci procuri acqua derivante da sorgenti non contaminare, scartando definitivamente i pozzi di Canove, ormai chiaramente non utilizzabili.

Unione Europea

Come è noto, anche in sede UE si sta lavorando alla revisione dei limiti da adottare per i PFAS.
Alla luce dei nuovi dati che giungono dagli USA, appare ormai obsoleta e improponibile la proposta della Commissione Europea che indica un limite massimo di 100 ng/l per ogni singolo tipo di PFAS e per i PFAS totali è 500 ng/l.

E anche l’emendamento presentato da Zoffoli (parlamentare europeo) appare ormai superato in quanto propone per l’EFSA i limiti (30 ng/l per i PFOS, 90 ng/l per la somma tra PFOS e PFOA, 300 ng/l la soglia per i PFAS totali.) decretati dalla giunta veneta, che sono anni luce distanti da quelli definiti dall’ATSDR.

È necessario in questa sede ribadire gli obiettivi dell’intero movimento Zero Pfas che sono l’assoluta assenza di perfluorati nell’acqua potabile e nei cibi e il bando della produzione e della commercializzazione della intera classe dei perfluorati.



Senza perdere di vista il nostro obiettivo, l’impegno per ottenere un limite almeno uguale se non più basso di quello americano, vincolante per tutti gli europei, durante le negoziazioni dei prossimi mesi dovrà essere massimo e la trattativa trasparente.

A settembre è previsto il voto in Commissione Ambiente e a ottobre quello in Plenaria a Strasburgo.

Queste scadenze richiedono da parte di tutti un forte impegno, attenzione e vigilanza.

 La pressione sui parlamentari europei e sui politici italiani dovrà essere costante e non dovranno mancare iniziative locali ed europee a sostegno dei nostri obiettivi.

 Politici e partiti dovranno rispondere del loro comportamento al riguardo.

La funzione del Movimento non è quella di mendicare “favori” dal potente di turno ma di mettere i responsabili politici dell’inquinamento con le spalle al muro di fronte all’opinione pubblica.

ALIMENTI

Il monitoraggio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità sugli alimenti prodotti nella “Zona Rossa” ha evidenziato prodotti estremamente contaminati da più PFAS contemporaneamente, come abbiamo denunciato in precedenti post.

Alla luce di quanto espresso dal ATSDR sarà necessario agire immediatamente onde evitare l’ulteriore diffusione di tali alimenti nei mercati.

Il Dipartimento di Prevenzione Regionale (fino ad ora in merito a questo problema che misure ha preso?) ha il dovere di intervenire con urgenza.

I veterinari aspettano da troppo tempo di essere messi in grado di controllare prodotti e aziende.

Ai cittadini va restituita la sicurezza di non trovare cibi contaminati sui banconi del mercato!

Pretendere una filiera documentata per ogni alimento e una certificazione FREE PFAS, stante la gravità di quanto sta avvenendo, ci sembra il minimo.


PER I GENITORI

Consigliamo la lettura di questo post a tutti i genitori che hanno bambini che frequentano  gli asili, la scuola dell’infanzia “materne” e mense scolastiche, alle donne in stato di gravidanza, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti.

La contaminazione da PFAS non riguarda solo l’acqua, come abbiamo detto sopra.

Siete voi genitori l’ultima difesa dei vostri figli e non dovete preoccuparvi di usare le “buone maniere” con chi di loro se ne frega bellamente.
Se accetterete indecenti compromessi, suggeriti magari da chi si preoccupa di proteggere il “buon nome” del sindaco e delle istituzioni anziché la salute dei propri figli, la responsabilità di quanto potrà loro succedere mangiando e bevendo alimenti tossici ricadrà solo su di voi!

Ribadiamo quanto prescrive l’agenzia americana
 per un bambino di 10 chili che beve 2 litri di acqua al giorno, considerando un contributo di default dell’acqua potabile pari al 20% della esposizione totale, i limiti per PFOS e PFOA si dovrebbero attestare intorno ai 2 ng/L.”

2 nanogrammi/litro, con gli attuali metodi non sono rilevabili, pertanto, di fatto equivalgono a ZERO PFAS
Ci auguriamo che queste 2 parole diventino lo slogan di tutti i cittadini assetati di acqua libera dai PFAS oltre che di giustizia

Giovanni Fazio