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mercoledì 28 agosto 2024

IL MORBO INFURIA, IL PAN CI MANCA, SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA


 

Inceneritore di Schio

Leggiamo con sgomento l’appello inoltratoci da Laura Rossi  alle popolazioni dell’Alto Vicentino. L’indifferenza dei consiglieri comunali e dei sindaci ad una problematica di salute pubblica importantissima è un sintomo della degradazione della sensibilità dei cittadini nei confronti dei rischi di salute altissimi cui vengono esposti nella apatia generale.

 Forse la nostra civiltà è veramente giunta ad un punto di non ritorno e le persone stanno accettando, senza nemmeno scomporsi, la fine di tutto in un olocausto nucleare  cui si oppongono poche voci inascoltate, tra le quali quella del Papa, nel delirio della stampa padronale del nostro Paese. 

Stiamo plastificando i mari e i pesci, stiamo definitivamente riempiendo di pesticidi tossici e cancerogeni quella poca acqua potabile che ci rimane, ma andiamo felici alle sagre della birra o di qualcos’altro.

 Il Veneto è diventato da un pezzo la pattumiera d’Italia. 

Quelle tonnellate di rifiuti industriali scaricate nelle cave e nei campi della Campania alcuni anni fa, grazie al connubio di imprenditori veneti e camorristi campani, stanno felicemente tornando a casa per essere bruciate nei nostri inceneritori. 

 L’aria e l’acqua sono i due elementi indispensabili della vita. Li stiamo cedendo a industriali senza scrupoli e amministratori pubblici col pelo alto un metro sullo stomaco.  Leggetevi l’appello di Laura allegato e, per una volta, andate fino in fondo perché le cose che lei scrive riguardano tutti noi.

LA LATTERA DI LAURA ROSSI 

Cari cittadini dell’Alto Vicentino, i nostri sindaci voteranno venerdì 31 agosto per decidere l'ampliamento dell'inceneritore.

È curioso, vero? Ci indigniamo e protestiamo quando l’erba non viene tagliata come vogliamo, o quando la strada davanti casa nostra è piena di buche. Ma quando si tratta di un tema davvero cruciale come l’ampliamento dell’inceneritore, un progetto che potrebbe compromettere gravemente la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno, dove sono finite tutte le voci? Perché non c’è la stessa indignazione?

Stiamo parlando di un impianto che, se approvato, vedrà la capacità di bruciamento dei rifiuti aumentare da 85.000 a 109.000 tonnellate all’anno, di cui oltre tre quarti prodotti al di fuori del nostro territorio. Un progetto che richiederà una spesa di 80 milioni di euro. Soldi pubblici, nostri. Quei soldi che non ci sono mai quando si allagano le case, quando le strade franano, quando gli effetti dei cambiamenti climatici si abbattono sul territorio. Questo è un progetto che aumenterà le emissioni di gas che alterano il clima, senza alcun rispetto per il diritto dei nostri figli ad avere un futuro. Non vi dà fastidio sapere che respireremo aria ancora più inquinata perché invece di puntare sulla raccolta differenziata, si preferisce trasformare il nostro territorio nella pattumiera del resto del Veneto? Diossine, polveri, PFAS, ecco cosa respireremo. Dicono che bruceremo di più ma inquineranno di meno, alla faccia delle leggi della chimica. Ma davvero pensano che ci crediamo?

Forse è il momento di riflettere su quali sono le vere priorità. L’erba e le buche sono problemi che si possono risolvere, ma l’inquinamento e i danni alla salute e al territorio causati dall’inceneritore ci accompagneranno per decenni, colpendo noi e le future generazioni.

Se siamo capaci di farci sentire per questioni minori, perché non dovremmo alzare la voce per un tema così vitale? È ora di svegliarsi e di far capire ai nostri sindaci che non accetteremo passivamente questa decisione. Il futuro del nostro territorio dipende anche dalla nostra capacità di reagire adesso.

 Facciamo sentire la nostra voce prima che sia troppo tardi.

Il Comune di Schio é l’unico che si sta battendo per opporsi all’ampliamento dell’inceneritore.

E gli altri sindaci? Scrivete una mail al vostro sindaco sindaco@comune.nomecittà.vi.it ( ad esempio: sindaco@comune.marano.vi.it  oppure sindaco@comune.thiene.vi.it)e chiedete che voto intendono dare all’assemblea e con quali spiegazioni.

Molti sindaci potrebbero non essere pienamente consapevoli delle conseguenze di questa scelta, ma una volta informati, se non agiranno, saranno complici di una decisione che non ha giustificazioni.

Cittadini preoccupati dell’Altovicentino

lunedì 19 agosto 2024

"PFAS. Una contaminazione persistente, pervasiva e pericolosa. " Un libro a cura di Vincenzo Cordiano e Vitalia Murgia

 



UN LIBRO CHE TUTTI DOVRANNO LEGGERE

Malgrado segua da 10 e più anni l’evoluzione della contaminazione da PFAS e i suoi effetti sulla salute umana ho letto con moltissimo interesse il libro di Cordiano e Murgia. Non  è solo un libro pieno di dati e di documentazioni che consentono a chiunque di farsi un’idea completa di cosa sia e cosa significhi quello che possiamo chiamare LA PESTE DEL SECONDO MILLENNIO. È anche uno strumento utilissimo che ogni mamma e ogni cittadino che vive nel Veneto dovrebbe leggere.

Presenterò il libro, con un’intervista a Vincenzo Cordiano il 13 SETTEMBRE alla biblioteca Bedeschi di Arzignano. Apriremo infatti con questo incontro il ciclo di iniziative culturali che caratterizzeranno quest’anno la quarta edizione della EVCOFESTA in ARZIGNANO. I presenti potranno interloquire direttamente con l’autore.

Giovanni Fazio

Cosa tratta:

Questo libro è una raccolta di saggi scritti da esperti nazionali e internazionali sui cosiddetti "composti chimici per sempre". Le sostanze perfluoroalchiliche, conosciute come PFAS, sono diventate una presenza onnipresente nella nostra vita quotidiana, dai rivestimenti antiaderenti alle attrezzature da cucina fino agli impermeabili e ai prodotti per la cura personale. Tuttavia, dietro a questa diffusa presenza si celano numerose problematiche che la politica, il sistema produttivo e i cittadini devono affrontare. In "PFAS. Una contaminazione persistente, pervasiva e pericolosa", gli autori ci guidano attraverso un viaggio informativo e rivelatore nel mondo dei PFAS, esponendo la loro storia, la loro diffusione e gli impatti che hanno sulla salute umana e sull'ambiente. Molti PFAS sono interferenti endocrini e alcuni sono cancerogeni, per cui sono stati chiamati in causa in molte delle malattie croniche-degenerative che affliggono l'uomo moderno e in alcuni tipi di cancro. Attraverso una ricerca approfondita e accessibile, il libro getta luce sulle connessioni tra i PFAS e questioni cruciali come l'inquinamento dell'acqua potabile, le malattie croniche, i rischi per la biodiversità e le numerose mobilitazioni che sono state promosse per fermare la loro diffusione.

In vendita anche su Amazon

 

giovedì 8 agosto 2024

PER UNA LEGGE ELETTORALE ONESTA

 

VI INVITIAMO A RECARVI IN COMUNE

PER FIRMARE IL REFERENDUM E LA LIP (Legge di iniziativa popolare)

PER LA MODIFICA DELLA LEGGE ELETTORALE

 Vi ricordiamo che oltre al referendum contro la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata c’è anche quello per modificare la legge elettorale ROSATELLUM che non consente agli elettori di scegliere i candidati. Infatti con questa legge i parlamentari e i senatori li scelgono i segretari dei partiti.  

 Quasi nessuno ne parla ma  DAL 24 GIUGNO è partita la raccolta firme, con banchetti in tutta Italia e una piattaforma digitale on line,

E' possibile firmare presso il Comune 

Orari Comune Arzignano

entro il 5 settembre:

lunedì 15.00 - 18.45

martedì 08.30 - 13-15

giovedì e venerdì 10.00 - 13.15

 con carta d'identità.

Presentandovi negli orari stabiliti basta premere il campanello del Segretario Comunale e vi sarà aperto. Nella prima sala a sinistra, troverete chi registrerà la vostra firma.

SE AVETE BISOGNO DI ULTERIORI CHIARIMENTI LEGGETE QUI SOTTO

 Parallelamente alla raccolta firme per l’indizione del referendum, così come previsto dall’articolo 75 della Costituzione, è stata depositata una Lip, ( legge di iniziativa popolare) per introdurre la preferenza nei collegi plurinominali di Camera dei deputati e Senato e restituire – sottolineano i proponenti – il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.

Quattro dono i quesiti referendari che intervengono sugli aspetti più critici della normativa in   vigore e che sono stati depositati in Corte di Cassazione il 23 aprile

Primo quesito: abolizione del voto congiunto obbligatorio per restituire la libertà di scelta tra candidato   uninominale e lista proporzionale; questo consentirebbe di eleggere direttamente i candidati nei collegi uninominali che quindi non sarebbero imposti dalle segreterie di partito.

Secondo quesito: abolizione delle soglie di sbarramento. Per ridurre la notevole dispersione  di voti e garantire maggiore pluralismo. Numeri alla mano, alla mano, alle ultime elezioni politiche circa 4 milioni di voti validi non hanno partecipato alla ripartizione dei seggi. Ciò ha determinato la formazione di coalizioni forzate per il solo timore di non farcela da soli a superare il 3%.

Terzo quesito: abolizione di ogni privilegio nella raccolta delle firme per la presentazione dei candidati affinché tutte le liste alla partenza siano in condizione di parità nella competizione elettorale. L’ingiusto privilegio concesso sinora ai partiti già presenti in Parlamento mette in condizioni di svantaggio le nuove aggregazioni politiche: queste formazioni hanno, infatti, meno tempo per scegliere i candidati dovendo poi raccogliere le firme a sostegno delle candidature.

Quarto ed ultimo quesito, abolizione delle pluri-candidature: per ridurre il potere degli apparati di partito nel predeterminare la composizione del Parlamento e avere preferibilmente candidati che si presentano nel proprio collegio naturale.


Il Rosatellum replica uno degli aspetti più truci del Porcellum:

Il   Rosatellum impedisce all’elettore ogni possibilità di scegliere il proprio rappresentante e,  contemporaneamente, limita la scelta del partito poiché manipola il voto che, di fatto, viene dato ad un partito e può finire ad un altro”.

E la Lip ( legge di iniziativa popolare)?

 Con l’introduzione della preferenza, il tuo voto andrebbe direttamente a quel candidato”. Referendum e Lip possono, quindi, convivere e vanno a completarsi tramite due strade parallele: nel primo caso il corpo elettorale si riappropria della sua azione legislativa prevista dalla Costituzione “e torna ad avere un ruolo nell’agone politico”; nel secondo sarà il Parlamento a decidere secondo l’iter di approvazione delle due Camere.

 Ora, in conclusione, la domanda è: vista l’attuale accelerazione in Parlamento, cosa accadrebbe se dovesse essere approvata la riforma di Giorgia Meloni sul premierato? Bagnasco risponde in maniera decisamente tranchant:

 “Saremo davanti al paradosso che potremo scegliere direttamente il premier, ma non i parlamentari dei partiti che sosteniamo. Meloni è furba: riesce a presentarsi come una persona democratica, accusando gli altri di aver privato gli elettori della possibilità di scegliere i parlamentari mentre lei che è democratica ci fa scegliere addirittura il primo ministro”. “Purtroppo – e qui Bagnasco chiude – ormai gli elettori si sono abituati ad andare alle urne non per scegliere i propri rappresentanti, ma per scegliere chi deve governare. Se passa il premierato, insomma, ci sarà una nuova legge elettorale, che potrebbe essere il Rosatellum con in più un premio di maggioranza.

Quindi, avremmo l’impossibilità di scegliere fra i candidati e in più ci sarebbe un premio di maggioranza che assicura al capo del governo la maggioranza assoluta del Parlamento. Ne risulterebbe un Parlamento completamente assoggettato al capo del partito, che ovviamente è anche il capo del governo.

 Lo diceva già Enrico Berlinguer:

 “I partiti hanno occupato le istituzioni”. E grazie alle ultime leggi elettorali l’occupazione è diventata totalizzante. Per questo dobbiamo ‘liberare’ le istituzioni ed esercitare il nostro diritto di scelta”.

 

 



venerdì 2 agosto 2024

LA LOTTA AI PFAS PARTE DAI LUOGHI DI LAVORO


 Un' altra serata di lavoro ieri sera a preparare il convegno  su salute e prevenzione PFAS in fabbrica che avrà luogo il 14 settembre, nell'ambito della Ecofesta in Arzignano. Non serve molto da casa lamentarsi... bisogna da attivisti agire. CiLLSA LO FA. Presenti come gruppo di lavoro per la preparazione del convegno 4 medici, 1 esperto territorio e la sottoscritta

Nella foto alcuni membri del gruppo di lavoro per il riconoscimento della presenza dei PFAS nelle aziende e del diritto di chi vi lavora di effettuare la prevenzione necessaria, compreso l'esame del sangue, per monitorare la presenza dei perfluorati e individuare le mansioni più rischiose. 

Partiamo dalla difesa della salute nel lavoro e da lì estendiamo il diritto alla prevenzione a tutta la parte di popolazione a rischio. Sblocchiamo l'omertà che da più di 10 anni copre una fonte di gravissime patologie illudendo i cittadini che con la chiusura della Miteni sia stato tutto risolto.

 Il problema PFAS è presente, non solo nell'acqua, che ancora molti cittadini bevono,  ma anche nei cibi, negli scarichi industriali, nei pesticidi con cui si irrorano piante e terreni, nei vestiti sportivi e altro. È urgente imporre un’etichetta su tutti i prodotti che contengono PFAS. È un diritto di tutti sapere cosa mangiamo e cosa indossiamo, che oggetti usiamo e che aria respiriamo.

La salute è la cosa più importante che abbiamo. È un bene che va difeso e protetto. È un dovere delle istituzioni tutelarla e operare per la prevenzione delle patologie  derivanti dalla presenza dei PFAS nella nostra vita quotidiana.

Il 14 settembre abbiamo in programma un convegno incentrato proprio su PFAS e difesa della salute in fabbrica.

Chi volesse darci contributi e suggerimenti può scriverci a cillsa4@gmail.com  


venerdì 26 luglio 2024

VIETARE I PESTICIDI PFAS E TFA

 I PFAS persistenti e molto tossici inquinano i nostri terreni, le nostre acque e i nostri corpi per generazioni a venire


Pensi che il mondo abbia davvero ascoltato l'avvertimento di "Primavera silenziosa" di Rachel Carson nel 1962? Sì; dopo molti anni di inquinamento, abbiamo sostituito gli organoclorurati altamente persistenti e tossici come DDT e Aldrin.  

Tuttavia, li abbiamo sostituiti con altre sostanze chimiche tossiche. Gli organofosfati si sono rivelati tossici per lo sviluppo cerebrale dei bambini. I neonicotinoidi sono altamente tossici per le api e la fauna selvatica e hanno contribuito a creare una nuova primavera silenziosa. E ora siamo nel mezzo dell'era degli organofluoro.  

Aggiungendo alcuni atomi di fluoro per la stabilità, l'industria ha prodotto questa nuova classe di sostanze chimiche eterne. Inclusi i pesticidi PFAS.

I PFAS persistenti e molto tossici inquinano i nostri terreni, le nostre acque e i nostri corpi per generazioni a venire. Non si disperdono solo accidentalmente da fabbriche o prodotti. No, li spruzziamo deliberatamente sul nostro cibo e sui nostri campi. Il livello di inquinamento da PFAS continua ad aumentare, mettendo a repentaglio il diritto delle generazioni future a vivere in un ambiente pulito e sano. 

Questo deve finire ora. PAN Europe e i suoi membri chiedono un divieto immediato di tutti i pesticidi PFAS.

" Se l'intento fosse quello di diffondere la contaminazione da PFAS in tutto il mondo, ci sarebbero pochi metodi più efficaci dell'aggiunta di PFAS ai pesticidi", ha affermato Kyla Bennett, Direttore della politica scientifica PEER, USA.

Esistono migliaia di PFAS, e solo pochissimi sono stati studiati a fondo.        

Le prove dimostrano che i PFAS possono attaccare il nostro sistema immunitario. Disturbano il nostro sistema ormonale e possono causare effetti sullo sviluppo di neonati e bambini. Attaccano il fegato. Possono accumularsi nei nostri corpi. E difficilmente si scompongono.

Pesticidi PFAS

Uno su 8 ingredienti attivi dei pesticidi attualmente autorizzati nell'UE sono PFAS. Queste 37 sostanze attive vengono deliberatamente spruzzate nei campi agricoli dell'UE. Il loro uso è in aumento. Tutte contengono alcuni forti legami carbonio-fluoruro, sufficienti a migliorare la loro persistenza nell'ambiente. Se si degradano, la maggior parte di esse finisce come il piccolo PFAS acido trifluoroacetico (TFA) e il suo sale trifluoroacetato nella nostra acqua.

Pesticidi PFAS in frutta e verdura

Frutta e verdura in Europa sono sempre più contaminate da residui di pesticidi PFAS. Abbiamo analizzato i dati ufficiali dei programmi di monitoraggio nazionali negli Stati membri. 

Tra il 2011 e il 2021 il numero di frutta e verdura con residui di pesticidi PFAS rilevati è triplicato. Vediamo un aumento del 220% per la frutta e del 274% per la verdura. In alcuni Stati membri dell'UE, il tasso di crescita è stato ancora più drammatico.



TFA nelle acque superficiali e sotterranee

L'acido trifluoroacetico (TFA) chimico altamente persistente è un prodotto di degradazione dei pesticidi PFAS. Si trova nelle acque di tutta Europa, soprattutto nelle aree agricole.

 I pesticidi PFAS sono la causa principale della contaminazione delle acque con TFA nelle aree rurali, seguiti da refrigeranti, trattamento delle acque reflue e inquinamento industriale. I livelli di TFA riscontrati nelle acque superficiali e sotterranee rappresentano la più grande contaminazione delle acque a livello di area nota da parte di una sostanza chimica artificiale. L'entità della contaminazione è allarmante e richiede un'azione decisa. 

TFA nell'acqua potabile

Il TFA è molto solubile, mobile e persistente. I livelli di TFA sembrano rientrare in quelli che sono attualmente considerati limiti di sicurezza. 

Tuttavia, abbiamo scoperto di recente che il TFA potrebbe essere tossico per la riproduzione e ha lo stesso meccanismo di danno alla nostra salute degli altri PFAS. L'apporto continua ad aumentare ogni giorno a causa dell'uso di pesticidi e refrigeranti PFAS ("gas F"). Il "cuscinetto di sicurezza" per la nostra salute è piccolo se non già superato. 

Per garantire che i cittadini europei possano ancora bere l'acqua del rubinetto in modo sicuro tra dieci o cinquant'anni, i governi che hanno permesso questo inquinamento devono ora intervenire rapidamente e con decisione.

domenica 23 giugno 2024

Perché gli Stati Uniti non aiutano a negoziare una fine pacifica alla guerra in Ucraina?

 

“Per l'amor del cielo, negozia!”




 

   

 

 

   By Jeffrey D. Sachs 

Jeffrey Sachs è un economista e saggista statunitense. È stato direttore dell'Earth Institute alla Columbia University dal 2002 al 2016. Nel 2004 e nel 2005 è stato inserito fra i Time 100. Wikipedia

19 giugno 2024 

Per la quinta volta dal 2008, la Russia ha proposto di negoziare con gli Stati Uniti sugli accordi di sicurezza, questa volta su proposta avanzata dal presidente Vladimir Putin il 14 giugno 2024. In quattro occasioni precedenti, gli Stati Uniti hanno rifiutato l’offerta di negoziati a favore di un partito neoconservatore. strategia per indebolire o smembrare la Russia attraverso la guerra e operazioni segrete. Le tattiche neoconservatrici degli Stati Uniti hanno fallito disastrosamente, devastando l’Ucraina e mettendo in pericolo il mondo intero. Dopo tutto questo guerrafondaio, è tempo che Biden apra i negoziati di pace con la Russia.

Dalla fine della Guerra Fredda, la grande strategia degli Stati Uniti è stata quella di indebolire la Russia. Già nel 1992, l’allora segretario alla Difesa Richard Cheney riteneva che, dopo la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991, anche la Russia avrebbe dovuto essere smembrata . Zbigniew Brzezinski ha affermato nel 1997 che la Russia dovrebbe essere divisa in tre entità vagamente confederate nell'Europa russa, in Siberia e nell'estremo oriente. Nel 1999, l’alleanza NATO guidata dagli Stati Uniti ha bombardato la Serbia, alleata della Russia, per 78 giorni al fine di dividere la Serbia e installare una massiccia base militare NATO nel Kosovo separatista. All’inizio degli anni 2000, i leader del complesso militare-industriale statunitense hanno sostenuto con forza la guerra cecena contro la Russia.

per garantire questi progressi degli Stati Uniti contro la Russia, Washington spinse in modo aggressivo l’allargamento della NATO, nonostante le promesse a Mikhail Gorbachev e Boris Eltsin che la NATO non si sarebbe spostata di un centimetro verso est dalla Germania. In modo più tendenzioso, gli Stati Uniti hanno spinto l’allargamento della NATO all’Ucraina e alla Georgia, con l’idea di circondare la flotta navale russa a Sebastopoli, in Crimea, con stati della NATO: Ucraina, Romania (membro della NATO dal 2004), Bulgaria (membro della NATO dal 2004), Turchia (membro della NATO dal 1952). ) e la Georgia, un'idea direttamente dal programma dell'Impero britannico nella guerra di Crimea (1853-6).

 

Brzezinski ha tracciato una cronologia dell’allargamento della NATO nel 1997 , inclusa l’adesione dell’Ucraina alla NATO nel periodo 2005-2010. Gli Stati Uniti infatti hanno proposto l’adesione alla NATO per l’Ucraina e la Georgia al vertice NATO di Bucarest del 2008. Nel 2020, la NATO si era infatti allargata a 14 paesi dell’Europa centrale, dell’Europa orientale e dell’ex Unione Sovietica (Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia nel 1999; Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia nel 2004). ; Albania e Croazia, 2009; Montenegro, 2017; e Macedonia del Nord, 2020), promettendo al contempo la futura adesione all’Ucraina e alla Georgia.

 

La Casa Bianca ha completamente torto ad eludere i negoziati solo a causa del disaccordo con le proposte della Russia. Dovrebbe presentare le proprie proposte e impegnarsi a negoziare la fine della guerra.

In breve, il progetto trentennale degli Stati Uniti, ideato originariamente da Cheney e dai neoconservatori, e portato avanti con coerenza da allora, è stato quello di indebolire o addirittura smembrare la Russia, circondarla con le forze della NATO e dipingere la Russia come la potenza belligerante.

È in questo cupo contesto che i leader russi hanno ripetutamente proposto di negoziare accordi di sicurezza con l’Europa e gli Stati Uniti che garantirebbero sicurezza a tutti i paesi interessati, non solo al blocco NATO. Guidati dal piano di azione neoconservatore, gli Stati Uniti si sono rifiutati di negoziare in ogni occasione, cercando al tempo stesso di attribuire la colpa alla Russia per la mancanza di negoziati.

Nel giugno 2008, mentre gli Stati Uniti si preparavano ad espandere la NATO all’Ucraina e alla Georgia, il presidente russo Dmitry Medvedev propose un Trattato di sicurezza europeo , chiedendo la sicurezza collettiva e la fine dell’unilateralismo della NATO. Basti dire che gli Stati Uniti non hanno mostrato alcun interesse per le proposte della Russia, e hanno invece portato avanti i loro piani a lungo termine per l’allargamento della NATO.

La seconda proposta russa di negoziato è arrivata da Putin in seguito al violento rovesciamento del presidente ucraino Viktor Yanukovich nel febbraio 2014, con la complicità attiva se non addirittura la leadership del governo degli Stati Uniti. Mi è capitato di vedere da vicino la complicità degli Stati Uniti, quando il governo post-colpo di stato mi ha invitato per discussioni economiche urgenti.

Quando sono arrivato a Kiev, sono stato portato al Maidan, dove mi è stato detto direttamente del finanziamento statunitense alla protesta di Maidan. Le prove della complicità degli Stati Uniti nel colpo di stato sono schiaccianti. Il vicesegretario di Stato Victoria Nuland è stato sorpreso su una linea telefonica nel gennaio 2014 mentre progettava il cambio di governo in Ucraina. Nel frattempo, i senatori statunitensi si sono recati personalmente a Kiev per fomentare le proteste (in modo simile ai leader politici cinesi o russi che vengono a Washington il 6 gennaio 2021 per infastidire la folla). Il 21 febbraio 2014, gli europei, gli Stati Uniti e la Russia hanno negoziato un accordo con Yanukovich in cui Yanukovich ha accettato elezioni anticipate. Eppure i golpisti rinnegarono l’accordo lo stesso giorno, presero il controllo degli edifici governativi, minacciarono ulteriori violenze e deposero Yanukovich il giorno successivo. Gli Stati Uniti appoggiarono il colpo di stato e immediatamente riconobbero il nuovo governo. A mio avviso, si trattava di un'operazione standard di cambio di regime segreta guidata dalla CIA, di cui ce ne sono state diverse dozzine in tutto il mondo, inclusi sessantaquattro episodi tra il 1947 e il 1989 meticolosamente documentati dalla professoressa Lindsey O'Rourke . Le operazioni segrete di cambio di regime ovviamente non sono realmente nascoste alla vista, ma il governo degli Stati Uniti nega a gran voce il suo ruolo, mantiene tutti i

do

cr

 

documenti altamente riservati e sistematicamente illumina il mondo: “Non credere a ciò che vedi chiaramente con i tuoi occhi! Gli Stati Uniti non hanno

nulla a che fare con tutto ciò”. I dettagli delle operazioni alla fine emergono, tuttavia, attraverso testimoni oculari, informatori, il rilascio forzato di documenti ai sensi del Freedom of Information Act, la declassificazione di documenti dopo anni o decenni e memorie, ma tutto troppo tardi per una reale responsabilità.

In ogni caso, il violento colpo di stato indusse la regione etnica russa del Donbas, nell’Ucraina orientale, a staccarsi dai golpisti, molti dei quali erano nazionalisti russofobi estremi, e alcuni appartenenti a gruppi violenti con una storia di legami con le SS naziste in passato. Quasi immediatamente, i golpisti hanno adottato misure per reprimere l’uso della lingua russa anche nel Donbass di lingua russa. Nei mesi e negli anni successivi, il governo di Kiev lanciò una campagna militare per riconquistare le regioni separatiste, schierando unità paramilitari neonaziste e armi statunitensi.

Nel corso del 2014 Putin ha ripetutamente chiesto una pace negoziata, che ha portato nel febbraio 2015 all’accordo di Minsk II basato sull’autonomia del Donbass e sulla fine delle violenze da entrambe le parti. La Russia non ha rivendicato il Donbass come territorio russo, ma ha invece chiesto l’autonomia e la protezione dell’etnia russa in Ucraina. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l’accordo di Minsk II, ma i neoconservatori statunitensi lo hanno sovvertito in privato. Anni dopo, la cancelliera Angela Merkel svelò la verità . La parte occidentale ha trattato l’accordo non come un trattato solenne ma come una tattica dilatoria per “dare tempo all’Ucraina” per rafforzare la propria forza militare. Nel frattempo, tra il 2014 e il 2021, nei combattimenti nel Donbas sono morte circa 14.000 persone.

Dopo il crollo definitivo dell’accordo di Minsk II, Putin ha riproposto i negoziati con gli Stati Uniti nel dicembre 2021. A quel punto, le questioni sono andate ben oltre l’allargamento della NATO per includere le questioni fondamentali degli armamenti nucleari. Passo dopo passo, i neoconservatori statunitensi avevano abbandonato il controllo delle armi nucleari con la Russia, abbandonando unilateralmente il Trattato sui missili anti-balistici (ABM) nel 2002, piazzando missili Aegis in Polonia e Romania dal 2010 in poi, e abbandonando il trattato nucleare intermedio. Trattato Force (INF) nel 2019.

Alla luce di queste terribili preoccupazioni, Putin ha messo sul tavolo il 15 dicembre 2021 un progetto di “ Trattato tra gli Stati Uniti d’America e la Federazione Russa sulle garanzie di sicurezza ”. La questione più immediata sul tavolo (articolo 4 della bozza di trattato) era la fine del tentativo statunitense di espandere la NATO in Ucraina. Ho chiamato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan alla fine del 2021 per cercare di convincere la Casa Bianca di Biden ad avviare i negoziati. Il mio consiglio principale è stato quello di evitare una guerra in Ucraina accettando la neutralità dell’Ucraina, piuttosto che l’adesione alla NATO, che rappresentava una linea rossa brillante per la Russia.

La Casa Bianca ha respinto categoricamente il consiglio, sostenendo sorprendentemente (e ottusamente) che l'allargamento della NATO all'Ucraina non era affare della Russia! Ma cosa direbbero gli Stati Uniti se qualche paese dell’emisfero occidentale decidesse di ospitare basi cinesi o russe? La Casa Bianca, il Dipartimento di Stato o il Congresso direbbero: “Va bene, è una questione che riguarda solo la Russia o la Cina e il paese ospitante?” No. Il mondo è quasi arrivato all’Armageddon nucleare nel 1962, quando l’Unione Sovietica ha piazzato missili nucleari a Cuba e gli Stati Uniti hanno imposto una quarantena navale e minacciato di guerra se i russi non avessero rimosso i missili. L’alleanza militare statunitense non appartiene all’Ucraina più di quanto l’esercito russo o cinese non appartenga al confine statunitense.

La quarta offerta di Putin di negoziare è arrivata nel marzo 2022, quando Russia e Ucraina hanno quasi concluso un accordo di pace poche settimane dopo l’inizio dell’operazione militare speciale russa iniziata il 24 febbraio 2022. La Russia, ancora una volta, mirava a una cosa importante: La neutralità dell'Ucraina, vale a dire l'assenza di adesione alla NATO e il divieto di ospitare missili statunitensi al confine con la Russia.

Il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj ha accettato rapidamente la neutralità dell'Ucraina, e Ucraina e Russia si sono scambiate i documenti, con l'abile mediazione del Ministero degli Esteri turco. Poi improvvisamente, alla fine di marzo, l’Ucraina ha abbandonato i negoziati.

Il primo ministro britannico Boris Johnson, seguendo la tradizione bellicosa britannica anti-russa risalente alla guerra di Crimea (1853-6), in realtà volò a Kiev per mettere in guardia Zelenskyj dalla neutralità e dall’importanza che l’Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia. Da quella data l’Ucraina ha perso circa 500.000 morti ed è alle corde sul campo di battaglia.

 

Ora abbiamo la quinta offerta di negoziati da parte della Russia, spiegata in modo chiaro e convincente dallo stesso Putin nel suo discorso ai diplomatici presso il Ministero degli Esteri russo il 14 giugno . Putin ha esposto i termini proposti dalla Russia per porre fine alla guerra in Ucraina.

“L’Ucraina dovrebbe adottare uno status neutrale, non allineato, essere libera dal nucleare e sottoporsi a smilitarizzazione e denazificazione”, ha affermato Putin. “Questi parametri sono stati ampiamente concordati durante i negoziati di Istanbul nel 2022, compresi dettagli specifici sulla smilitarizzazione come il numero concordato di carri armati e altre attrezzature militari. Abbiamo raggiunto un consenso su tutti i punti.

“Certamente, i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente tutelati”, ha continuato. “Le nuove realtà territoriali, compreso lo status delle repubbliche popolari di Crimea, Sebastopoli, Donetsk e Lugansk, delle regioni di Kherson e Zaporozhye come parti della Federazione Russa, dovrebbero essere riconosciute. In futuro questi principi fondamentali dovranno essere formalizzati attraverso accordi internazionali fondamentali. Naturalmente, ciò implica anche la rimozione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia”.

Vorrei dire qualche parola sulla negoziazione.

Le proposte della Russia dovrebbero ora essere accolte al tavolo delle trattative da proposte di Stati Uniti e Ucraina. La Casa Bianca ha completamente torto ad eludere i negoziati solo a causa del disaccordo con le proposte della Russia.

Dovrebbe presentare le proprie proposte e impegnarsi a negoziare la fine della guerra.

Ci sono tre questioni fondamentali per la Russia: la neutralità dell’Ucraina (allargamento non NATO), la permanenza della Crimea in mano russa e i cambiamenti dei confini nell’Ucraina orientale e meridionale. I primi due sono quasi sicuramente non negoziabili. La fine dell'allargamento della NATO è il casus belli fondamentale . La Crimea è anche un punto centrale per la Russia,

poiché ospita la flotta russa del Mar Nero dal 1783 ed è fondamentale per la sicurezza nazionale della Russia.


La terza questione centrale, i confini dell’Ucraina orientale e meridionale, costituirà un punto chiave dei negoziati. Gli Stati Uniti non possono fingere che i confini siano sacrosanti dopo che la NATO ha bombardato la Serbia nel 1999 per rinunciare al Kosovo, e dopo che gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni sul Sudan affinché rinunciasse al Sud Sudan. Sì, i confini dell'Ucraina saranno ridisegnati come risultato di 10 anni di guerra, della situazione sul campo di battaglia, delle scelte delle popolazioni locali e dei compromessi presi al tavolo delle trattative.


Biden deve accettare che i negoziati non sono un segno di debolezza. 

Come diceva Kennedy: “Non negoziare mai per paura, ma non aver 

mai paura di negoziare”. Ronald Reagan descrisse notoriamente la 

propria strategia negoziale utilizzando un proverbio russo, “Fidati 

ma verifica”.

L’approccio neoconservatore alla Russia, delirante e arrogante fin dall’inizio, è in rovina. La NATO non si allargherà mai all’Ucraina e alla Georgia. La Russia non sarà rovesciata da un’operazione segreta della CIA. L’Ucraina è terribilmente insanguinata sul campo di battaglia, spesso perdendo 1.000 o più morti e feriti in un solo giorno. Il fallito piano neoconservatore ci avvicina all’Armageddon nucleare .

Eppure Biden continua a rifiutarsi di negoziare. Dopo il discorso di Putin, gli Stati Uniti, la NATO e l'Ucraina hanno rifiutato ancora una volta con fermezza i negoziati. Biden e la sua squadra non hanno ancora abbandonato la fantasia neoconservatrice di sconfiggere la Russia ed espandere la NATO in Ucraina.

Zelenskyj, Biden e altri leader dei paesi della NATO hanno mentito ripetutamente al popolo ucraino, dicendo loro falsamente e ripetutamente che l’Ucraina avrebbe prevalso sul campo di battaglia e che non c’erano opzioni per negoziare. L’Ucraina è ora sotto la legge marziale. Al pubblico non viene data voce in capitolo riguardo al proprio massacro. 

Per il bene della sopravvivenza stessa dell'Ucraina e per evitare una guerra nucleare, oggi il presidente degli Stati Uniti ha una responsabilità fondamentale:  negoziare.