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mercoledì 4 settembre 2024

PFAS: BATTERE LA CONTAMINAZIONE TOSSICA E CANCEROGENA E' POSSIBILE

 


CONVEGNO

SALUTE E PREVENZIONE DAI PFAS NEI LUOGHI DI LAVORO.

Auditorium Zanella, Via Bonazzi 14, Arzignano (VI)

14 settembre 2024

Ore 10.00/13.00  14.30/ 17.00

Presentazione:

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un larghissimo uso in alcuni cicli produttivi anche del nostro territorio. In contrasto con questa realtà, da fonti sindacali, non si è a conoscenza di aziende che abbiano analizzato tale rischio nel Documento di Valutazione del Rischio.

In considerazione della gravità delle patologie correlate alla contaminazione, già ampiamente documentata dalla letteratura scientifica internazionale e dall’esperienza di quanto avvenuto alla Miteni, il convegno si propone di approfondire questo fenomeno  da un punto di vista della legislazione speciale sulla sicurezza del lavoro (DLgs 81 e succ. mod.), da un punto di vista delle Norme Comunitarie e della Giurisprudenza.  

            Consideriamo questo un primo passo necessario per far emergere, da una non più accettabile omertà, la conoscenza del rischio PFAS all’interno degli ambienti di lavoro rendendo così possibile la tutela della salute e una concreta prevenzione della contaminazione dei lavoratori e delle patologie correlate a questo rischio.


Ore 10.00 Introduzione al convegno

Giovanni Fazio Medico ISDE  

Relatori

Ore 10.30 Vincenzo Cordiano  Presidente regionale ISDE ( Medici per l’Ambiente)

“I Pfas negli addetti delle industrie tessili, conciarie e negli altri luoghi di lavoro.”

 

Ore 11.15 Franco Sarto  Già direttore SPISAL di Padova

“Perché Datore di lavoro e Medico Compente devono analizzare il rischio PFAS nelle aziende che li impiegano.”

 

Ore 12.00 Claudia Marcolungo Docente di Diritto Università di Padova

“Norme Europee su sicurezza e salute dei lavoratori davanti alla sfida dei PFAS”

ORE 12.45 PAUSA PRANZO

 

Ore 14.30 Edoardo Bortolotto Avvocato

“Tutela Ambientale e Responsabilità Giuridica: Il caso PFAS in Veneto e in Italia.”

 

Ore 15.15 Francesco Basso  Tecnico della prevenzione. Già operatore ARPAV Vicenza

“Cercare i Pfas, come e dove, nelle lavorazioni e nell’impatto ambientale dell’azienda”.

(Si discuteranno esempi e casi che potrebbero accadere)        

 

Ore 16.00  Silvana Fanelli Segreteria CGIL Veneto

Perché i PFAS sono un tema sindacale e contrattuale.

Azioni sindacali possibili contro la contaminazione da PFAS nei luoghi di lavoro, negli organismi sulla sicurezza, nel territorio, con la Regione, con il Governo.

La Formazione come strumento di lotta per la salute nei luoghi di lavoro.

 

Ore 16.45 dibattito e conclusioni

  Invitiamo lavoratrici, lavoratori e tutta la cittadinanza a partecipare. 

La difesa della salute in fabbrica è un dovere,

 prima ancora che un diritto.

 


 

 

 

 

 

 

 


lunedì 2 settembre 2024

1 SETTEMBRE 2024 RIPRENDE L’ATTIVITA’ DEL GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS “ONE HEALTH

 UN PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA NELLE SCUOLE VENETE PER BANDIRE I PFAS”

 

“La speranza è un movimento contro.

Se non abbiamo un’idea di ciò contro cui siamo contrari,

allora la speranza si dissolve in genericità”

John Holloway

 Di Donata Albiero

Pfas, prodotti chimici per sempre (‘Forever chemicals’), indistruttibili, circa diecimila composti chimici di sintesi, ampiamente utilizzati dalle industrie per conferire proprietà resistenti, idrorepellenti, antifiamma a una infinità di prodotti di largo  consumo (imballaggi alimentari, carta forno, filo interdentale, cosmetici, capi di  abbigliamento, schiume antincendio, rivestimenti metallici, antiaderenti per padelle,  creme e cosmetici, vernici e fotografia, cromatura, pesticidi, prodotti farmaceutici  eccetera), ci minacciano ogni giorno. Sembra un catalogo di Amazon e, letto così, non  sconvolge nessuno  anche se il messaggio è quello della diffusione universale di un  tossico cancerogeno perenne che mette in discussione la stessa capacità riproduttiva  del genere umano. Tonnellate di PFAS si riversano, ogni giorno, nell’ambiente e fanno  parte degli oggetti della nostra vita ordinaria. Amorevolmente, rimpinziamo con tali  molecole i nostri ignari bambini.

John Alloway, nella prefazione del suo libro “LA SPERANZA IN UN TEMPO SENZA SPERANZA” scrive: “... Il treno corre nella notte, sempre più veloce. Dove sta andando, dove ci sta portando? Ai campi di concentramento? Alla guerra nucleare? A un susseguirsi di pandemie? Noi non lo sappiamo. Ma ora (...) appare un messaggio  sullo schermo in fondo alla carrozza ‘Destinazione Estinzione’. Il riscaldamento  globale, la distruzione della biodiversità, la scarsità d’acqua, più pandemie  distruttive, le crescenti tensioni tra stati, le disuguaglianze sempre più grandi e  oscene ... puntellano la strada per quel destino. Ferma il treno, ferma il treno, ferma il treno!” 



Ma non lo stiamo guidando. Non lo controlliamo. Un fenomeno di rimozione collettiva ci consente di continuare a vivere la nostra quotidianità senza il problema di fermare  il treno”. Prenotiamo le ferie, portiamo ai centri estivi i nostri bambini, ci lamentiamo dell’aumento del costo della vita. Ciò significa che la conoscenza non è sufficiente  per  fermare il treno. È fondamentale che essa si evolva in consapevolezza.

Solo allora nasce in noi la necessità di agire, di tirare il freno a mano. Tuttavia, non il  terrore e la paura debbono essere alla base di una nostra azione consapevole ma la  speranza.  

Noi, gruppo educativo Zero Pfas del Veneto, non andremo, perciò, nelle scuole, per il settimo anno consecutivo, a ripetere “bla bla, bla”, a ribadire quello che tutti, almeno  nel Veneto, bene o male, dovrebbero già sapere sulle cause ed effetti per la salute e l’Ambiente di siffatte sostanze chimiche perfluoroalchiliche. 

Non vogliamo sprecare             tempo perché di tempo ce n’è concesso poco, anzi pochissimo. Nella manciata di ore a disposizione nelle scuole, irrisoria per la complessità e la vastità del problema che trattiamo, per l’empatia da instaurare con i ragazzi, cercheremo di suscitare un sentimento positivo di speranza. La speranza che il treno si possa fermare, la  speranza che, nell’immediato, produce azione. Quale sia l’azione che i giovani  intraprenderanno lo decideranno loro. L’esperienza di questi anni è stata  significativa e tanto numerose sono state le iniziative dei ragazzi da sorprenderci. 

Certamente, non faremo educazione di ‘economia domestica’. Come si fa a credere ancora che la siccità che avanza dipenda dal fatto che ci laviamo i denti senza chiudere  il rubinetto del lavandino? Come si fa, in qualità di medici, dire ad una donna in gravidanza, per quanto riguarda i pfas, di stare attenta alla dieta? Nemmeno nei  negozi biologici si riesce a rinvenire un prodotto, uno solo, su cui ci sia scritto “PFAS  FREE”.

Troviamo, tali sostanze chimiche, nell’acqua “potabile”, probabilmente anche in  quella minerale, ma non ce lo dicono. Sono certamente presenti in una grande  quantità di alimenti che compriamo al mercato.

Il Prof Enzo Merler, medico del lavoro ed epidemiologo, prima di morire, ci ha lasciato una ricerca sui lavoratori della Miteni (azienda che è stata produttrice di  PFAS a Trissino). Essa conferma, in maniera drammatica, la  contaminazione altissima e la correlazione dei PFAS, assunti quotidianamente dagli operai e dagli altri addetti, con le ormai ultra-note  patologie degenerative e mortali.

"E gli altri lavoratori? A dieci e passa anni dalla scoperta dei PFAS nei reflui della Miteni, giù, giù fino a Montagnana e oltre, in nessuna altra fabbrica  del Veneto sono stati ricercati i PFAS nel sangue degli operai. Sono migliaia di persone che lavorano nelle concerie, nelle cartiere nei depuratori, nel  settore della plastica, nella gestione dei rifiuti, nelle produzioni di stoffe  ecc. 

Nemmeno un controllo in dieci anni! Nella regione più inquinata  d’Italia i PFAS non si ricercano nel sangue dei lavoratori! Non fanno parte dei controlli routinari delle visite di fabbrica. La medicina del lavoro  (SPISAL) ignora il problema. Quindi non si fa prevenzione, non si  individuano le specifiche mansioni a rischio, non si interdicono alcune  sostanze ecc. ecc. I lavoratori di cui parliamo, potrebbero anche essere i  genitori dei ragazzi che visitiamo nelle scuole”. 

Sono amare riflessioni, che  condividiamo, di Giovanni Fazio, medico attivista, componente del gruppo  educativo Zero Pfas, fondatore dell’associazione ecologista CiLLSA, il quale  ha ritenuto doveroso realizzare nella Ecofesta in Arzignano proprio un convegno su “PFAS salute e prevenzione nei luoghi di lavoro"  il 14 settembre 2024. 

      Vogliamo proseguire? Non si vietano i PFAS, presenti nei pesticidi in  grande abbondanza, né quelli appositamente introdotti nelle creme per il  mare, tali da consentire di fare il bagno senza che la crema abbandoni la    pelle (impermeabili!).

 Inutile dilungarsi in un criminale elenco di omissioni. C’è chi produce i  PFAS, c’è chi ne consente la produzione e l’uso, c’è chi finge di prendere  misure cautelative, autorizzandone l’assunzione giornaliera fino ad un  certo limite (ovviamente incommensurabile poiché nessuno sa quanti  PFAS ingoia, respira, beve). C’è chi firma petizioni ai parlamentari  nazionali ed europei perché venga bandita la produzione dei PFAS. Lo  facciamo anche noi anche se abbiamo scarsissima fiducia di un interessamento reale da parte del Governo e dei parlamenti. Nel  frattempo, il dottor Francesco Bertola, presidente ISDE di Vicenza, con la  sua meritoria ricerca sui ragazzi, nati da madri contaminate da PFAS,  scopre che molti di loro hanno problemi importanti della sfera riproduttiva. Lo confermano anche gli studi in vitro dell’emerito prof.re Calo Foresta dell’Università di Padova. Chi ci sta leggendo assume, anche  lui, una buona dose di PFAS quotidiana.

Il problema non è tecnico bensì politico. È il risultato di una società  ingiusta dove prevalgono gli interessi economici e commerciali sul diritto  alla vita e alla salute. Non prenderne atto; non agire, di conseguenza, è  pura ipocrisia o connivenza (a rischio) col sistema. 

RIBELLARSI è giusto. Contro l’ingiustizia evidente e la sopraffazione dei diritti fondamentali della vita non resta, in effetti, che ‘insorgere’! Non puoi  startene con le mani in mano se ti rovinano chimicamente tuo figlio di  diciannove anni; è quello che sta avvenendo e che avverrà sempre più  frequentemente se non fermiamo i responsabili. È una constatazione dura  ma necessaria. Non esistono altre alternative. Dobbiamo riprenderci i  diritti, che ci appartengono, con le nostre mani, con la nostra azione. Se

assisti, per strada, all’aggressione di una donna devi intervenire subito per salvarla; non è certo necessario prefigurare una società senza stupri per  farlo. Lo si fa e basta.

Ribellarsi è giusto anche se non hai prefigurato “La città del sole”, di Campanella o l’“Utopia” di Thomas More. Ribellarsi significa agire,  impedire il male adesso e tutti insieme. Per il resto, si vedrà. 

Noi, gruppo educativo, evidenzieremo tale aspetto agli studenti, in una visione sistemica dei problemi. Ribadiremo, infatti, che i cambiamenti  climatici e la contaminazione chimica sono due facce della stessa medaglia  e stanno interagendo in maniera sinergica, diventando una minaccia  esistenziale su scala globale.

Come reagire? Come sperare ancora? La risposta ce la danno i ragazzi, con  la loro partecipazione all’itinerario educativo e le tante “buone pratiche”  che prefigurano un’azione più vasta ed efficace.

 


Partiremo, in continuità con quanto emerso nella relazione finale di giugno  2024 (in Pfas.land. organo di informazione on line del Movimento che ci  ha accompagnato sostenendoci per sei anni. Ad agosto 2024 ha chiuso la  sua attività progettuale), al termine di un anno di lavoro con le scuole, a  cui rimando per chi volesse approfondire.

Abbiamo finora, in sei anni consecutivi, già incontrato 8500 studenti, oltre a 1500 adulti (genitori, docenti). Inizieremo da lì, per parlare di speranza  nell’azione. Cercheremo di convincere i ragazzi che il destino non è  segnato. Il futuro non è scritto: nessuno può prevederlo. Come diceva  Piero Angela, qualsiasi futuro è possibile. Lo costruiamo noi stessi, giorno per giorno, attraverso ogni decisione presa (o non presa), con il nostro comportamento e con le nostre scelte.

Quello che facciamo conta. Sia come individui, ma molto di più come parte di una comunità. Bisogna farsi sentire. Tenere alta la tensione sul  problema, accendere un faro di attenzione su chi ostacola il cambiamento,  sui responsabili reali, sia di quelli che operano direttamente che su coloro  che agiscono omissivamente.

Contestare le falsità con cui ci propinano i veleni, contrastare chi non garantisce, a tutti i livelli, la nostra salute. Pensiamo intensamente alle  nostre mamme, alle nostre sorelle, ai nostri figli a tutti coloro che, ignari,  sono vittime di un avvelenamento collettivo preordinato a scopo di  profitto. Contestiamo i politici che ci tradiscono; indichiamoli per nome,  neghiamo il nostro consenso in maniera forte e chiara a chi è complice, in

modo che capiscano che non lo avranno più, che non li voteremo se non

prenderanno decisioni forti, concrete per contrastare il male che ci distrugge.

Mettiamo alla berlina chi trae profitto dalla produzione, il commercio e l’uso dei PFAS. Agiamo concretamente contro i PFAS. Stimoliamo le  soluzioni alternative e boicottiamo pubblicamente i prodotti che   contengono PFAS e chi li produce.

Difendiamoci da chi continua a temporeggiare come ha fatto fino ad ora. Assumiamo, in definitiva, la buona disposizione a ribellarci, se necessario,  con una grande speranza cocciuta e combattiva, pur in tempi gravi senza  speranza, quelli, per intenderci, in cui viviamo. Pratichiamo una speranza  attiva che ha forti fondamenti nella nostra azione. Creiamo un mondo  basato sul mutuo riconoscimento della dignità umana. Contrastiamo, prima di tutto, l’indifferenza generale mettendo a fuoco il reale

problema che riguarda ognuno di noi, la nostra vita, la nostra salute, il nostro futuro.

 

dialogo tra una studentessa e la coordinatrice del progetto  Bisogna  fermare il treno, salvarsi la pelle e scendere. Poi si rileverà il da farsi. 

Jane Goodall, etologa e antropologa ( la citiamo spesso nei nostri post su Generazione Speranza), nel “Il libro della speranza. Manuale di  sopravvivenza per un pianeta in  pericolo” (Bompiani) avvisa "La speranza  non cancella le difficoltà e i pericoli che esistono, ma allo stesso tempo non si fa sconfiggere da questi. C'è tanta oscurità, ma sono le nostre azioni a  riportare la luce". Ne facciamo tesoro. 

Donata Albiero

Allegati

LETTERA ALLE SCUOLE CON ITINERARIO EDUCATIVO A.S. 2024 2025

https://drive.google.com/file/d/14OwL_RzotPbVyrCAjqaTvtEd_AVGaqr8/view?usp=drive_link

 

COMUNICATO STAMPA

https://drive.google.com/file/d/18jDYjBRZlBroloI7MB8siA5fCvqqLe-m/view?usp=drive_link

mercoledì 28 agosto 2024

IL MORBO INFURIA, IL PAN CI MANCA, SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA


 

Inceneritore di Schio

Leggiamo con sgomento l’appello inoltratoci da Laura Rossi  alle popolazioni dell’Alto Vicentino. L’indifferenza dei consiglieri comunali e dei sindaci ad una problematica di salute pubblica importantissima è un sintomo della degradazione della sensibilità dei cittadini nei confronti dei rischi di salute altissimi cui vengono esposti nella apatia generale.

 Forse la nostra civiltà è veramente giunta ad un punto di non ritorno e le persone stanno accettando, senza nemmeno scomporsi, la fine di tutto in un olocausto nucleare  cui si oppongono poche voci inascoltate, tra le quali quella del Papa, nel delirio della stampa padronale del nostro Paese. 

Stiamo plastificando i mari e i pesci, stiamo definitivamente riempiendo di pesticidi tossici e cancerogeni quella poca acqua potabile che ci rimane, ma andiamo felici alle sagre della birra o di qualcos’altro.

 Il Veneto è diventato da un pezzo la pattumiera d’Italia. 

Quelle tonnellate di rifiuti industriali scaricate nelle cave e nei campi della Campania alcuni anni fa, grazie al connubio di imprenditori veneti e camorristi campani, stanno felicemente tornando a casa per essere bruciate nei nostri inceneritori. 

 L’aria e l’acqua sono i due elementi indispensabili della vita. Li stiamo cedendo a industriali senza scrupoli e amministratori pubblici col pelo alto un metro sullo stomaco.  Leggetevi l’appello di Laura allegato e, per una volta, andate fino in fondo perché le cose che lei scrive riguardano tutti noi.

LA LATTERA DI LAURA ROSSI 

Cari cittadini dell’Alto Vicentino, i nostri sindaci voteranno venerdì 31 agosto per decidere l'ampliamento dell'inceneritore.

È curioso, vero? Ci indigniamo e protestiamo quando l’erba non viene tagliata come vogliamo, o quando la strada davanti casa nostra è piena di buche. Ma quando si tratta di un tema davvero cruciale come l’ampliamento dell’inceneritore, un progetto che potrebbe compromettere gravemente la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno, dove sono finite tutte le voci? Perché non c’è la stessa indignazione?

Stiamo parlando di un impianto che, se approvato, vedrà la capacità di bruciamento dei rifiuti aumentare da 85.000 a 109.000 tonnellate all’anno, di cui oltre tre quarti prodotti al di fuori del nostro territorio. Un progetto che richiederà una spesa di 80 milioni di euro. Soldi pubblici, nostri. Quei soldi che non ci sono mai quando si allagano le case, quando le strade franano, quando gli effetti dei cambiamenti climatici si abbattono sul territorio. Questo è un progetto che aumenterà le emissioni di gas che alterano il clima, senza alcun rispetto per il diritto dei nostri figli ad avere un futuro. Non vi dà fastidio sapere che respireremo aria ancora più inquinata perché invece di puntare sulla raccolta differenziata, si preferisce trasformare il nostro territorio nella pattumiera del resto del Veneto? Diossine, polveri, PFAS, ecco cosa respireremo. Dicono che bruceremo di più ma inquineranno di meno, alla faccia delle leggi della chimica. Ma davvero pensano che ci crediamo?

Forse è il momento di riflettere su quali sono le vere priorità. L’erba e le buche sono problemi che si possono risolvere, ma l’inquinamento e i danni alla salute e al territorio causati dall’inceneritore ci accompagneranno per decenni, colpendo noi e le future generazioni.

Se siamo capaci di farci sentire per questioni minori, perché non dovremmo alzare la voce per un tema così vitale? È ora di svegliarsi e di far capire ai nostri sindaci che non accetteremo passivamente questa decisione. Il futuro del nostro territorio dipende anche dalla nostra capacità di reagire adesso.

 Facciamo sentire la nostra voce prima che sia troppo tardi.

Il Comune di Schio é l’unico che si sta battendo per opporsi all’ampliamento dell’inceneritore.

E gli altri sindaci? Scrivete una mail al vostro sindaco sindaco@comune.nomecittà.vi.it ( ad esempio: sindaco@comune.marano.vi.it  oppure sindaco@comune.thiene.vi.it)e chiedete che voto intendono dare all’assemblea e con quali spiegazioni.

Molti sindaci potrebbero non essere pienamente consapevoli delle conseguenze di questa scelta, ma una volta informati, se non agiranno, saranno complici di una decisione che non ha giustificazioni.

Cittadini preoccupati dell’Altovicentino

lunedì 19 agosto 2024

"PFAS. Una contaminazione persistente, pervasiva e pericolosa. " Un libro a cura di Vincenzo Cordiano e Vitalia Murgia

 



UN LIBRO CHE TUTTI DOVRANNO LEGGERE

Malgrado segua da 10 e più anni l’evoluzione della contaminazione da PFAS e i suoi effetti sulla salute umana ho letto con moltissimo interesse il libro di Cordiano e Murgia. Non  è solo un libro pieno di dati e di documentazioni che consentono a chiunque di farsi un’idea completa di cosa sia e cosa significhi quello che possiamo chiamare LA PESTE DEL SECONDO MILLENNIO. È anche uno strumento utilissimo che ogni mamma e ogni cittadino che vive nel Veneto dovrebbe leggere.

Presenterò il libro, con un’intervista a Vincenzo Cordiano il 13 SETTEMBRE alla biblioteca Bedeschi di Arzignano. Apriremo infatti con questo incontro il ciclo di iniziative culturali che caratterizzeranno quest’anno la quarta edizione della EVCOFESTA in ARZIGNANO. I presenti potranno interloquire direttamente con l’autore.

Giovanni Fazio

Cosa tratta:

Questo libro è una raccolta di saggi scritti da esperti nazionali e internazionali sui cosiddetti "composti chimici per sempre". Le sostanze perfluoroalchiliche, conosciute come PFAS, sono diventate una presenza onnipresente nella nostra vita quotidiana, dai rivestimenti antiaderenti alle attrezzature da cucina fino agli impermeabili e ai prodotti per la cura personale. Tuttavia, dietro a questa diffusa presenza si celano numerose problematiche che la politica, il sistema produttivo e i cittadini devono affrontare. In "PFAS. Una contaminazione persistente, pervasiva e pericolosa", gli autori ci guidano attraverso un viaggio informativo e rivelatore nel mondo dei PFAS, esponendo la loro storia, la loro diffusione e gli impatti che hanno sulla salute umana e sull'ambiente. Molti PFAS sono interferenti endocrini e alcuni sono cancerogeni, per cui sono stati chiamati in causa in molte delle malattie croniche-degenerative che affliggono l'uomo moderno e in alcuni tipi di cancro. Attraverso una ricerca approfondita e accessibile, il libro getta luce sulle connessioni tra i PFAS e questioni cruciali come l'inquinamento dell'acqua potabile, le malattie croniche, i rischi per la biodiversità e le numerose mobilitazioni che sono state promosse per fermare la loro diffusione.

In vendita anche su Amazon

 

giovedì 8 agosto 2024

PER UNA LEGGE ELETTORALE ONESTA

 

VI INVITIAMO A RECARVI IN COMUNE

PER FIRMARE IL REFERENDUM E LA LIP (Legge di iniziativa popolare)

PER LA MODIFICA DELLA LEGGE ELETTORALE

 Vi ricordiamo che oltre al referendum contro la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata c’è anche quello per modificare la legge elettorale ROSATELLUM che non consente agli elettori di scegliere i candidati. Infatti con questa legge i parlamentari e i senatori li scelgono i segretari dei partiti.  

 Quasi nessuno ne parla ma  DAL 24 GIUGNO è partita la raccolta firme, con banchetti in tutta Italia e una piattaforma digitale on line,

E' possibile firmare presso il Comune 

Orari Comune Arzignano

entro il 5 settembre:

lunedì 15.00 - 18.45

martedì 08.30 - 13-15

giovedì e venerdì 10.00 - 13.15

 con carta d'identità.

Presentandovi negli orari stabiliti basta premere il campanello del Segretario Comunale e vi sarà aperto. Nella prima sala a sinistra, troverete chi registrerà la vostra firma.

SE AVETE BISOGNO DI ULTERIORI CHIARIMENTI LEGGETE QUI SOTTO

 Parallelamente alla raccolta firme per l’indizione del referendum, così come previsto dall’articolo 75 della Costituzione, è stata depositata una Lip, ( legge di iniziativa popolare) per introdurre la preferenza nei collegi plurinominali di Camera dei deputati e Senato e restituire – sottolineano i proponenti – il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.

Quattro dono i quesiti referendari che intervengono sugli aspetti più critici della normativa in   vigore e che sono stati depositati in Corte di Cassazione il 23 aprile

Primo quesito: abolizione del voto congiunto obbligatorio per restituire la libertà di scelta tra candidato   uninominale e lista proporzionale; questo consentirebbe di eleggere direttamente i candidati nei collegi uninominali che quindi non sarebbero imposti dalle segreterie di partito.

Secondo quesito: abolizione delle soglie di sbarramento. Per ridurre la notevole dispersione  di voti e garantire maggiore pluralismo. Numeri alla mano, alla mano, alle ultime elezioni politiche circa 4 milioni di voti validi non hanno partecipato alla ripartizione dei seggi. Ciò ha determinato la formazione di coalizioni forzate per il solo timore di non farcela da soli a superare il 3%.

Terzo quesito: abolizione di ogni privilegio nella raccolta delle firme per la presentazione dei candidati affinché tutte le liste alla partenza siano in condizione di parità nella competizione elettorale. L’ingiusto privilegio concesso sinora ai partiti già presenti in Parlamento mette in condizioni di svantaggio le nuove aggregazioni politiche: queste formazioni hanno, infatti, meno tempo per scegliere i candidati dovendo poi raccogliere le firme a sostegno delle candidature.

Quarto ed ultimo quesito, abolizione delle pluri-candidature: per ridurre il potere degli apparati di partito nel predeterminare la composizione del Parlamento e avere preferibilmente candidati che si presentano nel proprio collegio naturale.


Il Rosatellum replica uno degli aspetti più truci del Porcellum:

Il   Rosatellum impedisce all’elettore ogni possibilità di scegliere il proprio rappresentante e,  contemporaneamente, limita la scelta del partito poiché manipola il voto che, di fatto, viene dato ad un partito e può finire ad un altro”.

E la Lip ( legge di iniziativa popolare)?

 Con l’introduzione della preferenza, il tuo voto andrebbe direttamente a quel candidato”. Referendum e Lip possono, quindi, convivere e vanno a completarsi tramite due strade parallele: nel primo caso il corpo elettorale si riappropria della sua azione legislativa prevista dalla Costituzione “e torna ad avere un ruolo nell’agone politico”; nel secondo sarà il Parlamento a decidere secondo l’iter di approvazione delle due Camere.

 Ora, in conclusione, la domanda è: vista l’attuale accelerazione in Parlamento, cosa accadrebbe se dovesse essere approvata la riforma di Giorgia Meloni sul premierato? Bagnasco risponde in maniera decisamente tranchant:

 “Saremo davanti al paradosso che potremo scegliere direttamente il premier, ma non i parlamentari dei partiti che sosteniamo. Meloni è furba: riesce a presentarsi come una persona democratica, accusando gli altri di aver privato gli elettori della possibilità di scegliere i parlamentari mentre lei che è democratica ci fa scegliere addirittura il primo ministro”. “Purtroppo – e qui Bagnasco chiude – ormai gli elettori si sono abituati ad andare alle urne non per scegliere i propri rappresentanti, ma per scegliere chi deve governare. Se passa il premierato, insomma, ci sarà una nuova legge elettorale, che potrebbe essere il Rosatellum con in più un premio di maggioranza.

Quindi, avremmo l’impossibilità di scegliere fra i candidati e in più ci sarebbe un premio di maggioranza che assicura al capo del governo la maggioranza assoluta del Parlamento. Ne risulterebbe un Parlamento completamente assoggettato al capo del partito, che ovviamente è anche il capo del governo.

 Lo diceva già Enrico Berlinguer:

 “I partiti hanno occupato le istituzioni”. E grazie alle ultime leggi elettorali l’occupazione è diventata totalizzante. Per questo dobbiamo ‘liberare’ le istituzioni ed esercitare il nostro diritto di scelta”.

 

 



venerdì 2 agosto 2024

LA LOTTA AI PFAS PARTE DAI LUOGHI DI LAVORO


 Un' altra serata di lavoro ieri sera a preparare il convegno  su salute e prevenzione PFAS in fabbrica che avrà luogo il 14 settembre, nell'ambito della Ecofesta in Arzignano. Non serve molto da casa lamentarsi... bisogna da attivisti agire. CiLLSA LO FA. Presenti come gruppo di lavoro per la preparazione del convegno 4 medici, 1 esperto territorio e la sottoscritta

Nella foto alcuni membri del gruppo di lavoro per il riconoscimento della presenza dei PFAS nelle aziende e del diritto di chi vi lavora di effettuare la prevenzione necessaria, compreso l'esame del sangue, per monitorare la presenza dei perfluorati e individuare le mansioni più rischiose. 

Partiamo dalla difesa della salute nel lavoro e da lì estendiamo il diritto alla prevenzione a tutta la parte di popolazione a rischio. Sblocchiamo l'omertà che da più di 10 anni copre una fonte di gravissime patologie illudendo i cittadini che con la chiusura della Miteni sia stato tutto risolto.

 Il problema PFAS è presente, non solo nell'acqua, che ancora molti cittadini bevono,  ma anche nei cibi, negli scarichi industriali, nei pesticidi con cui si irrorano piante e terreni, nei vestiti sportivi e altro. È urgente imporre un’etichetta su tutti i prodotti che contengono PFAS. È un diritto di tutti sapere cosa mangiamo e cosa indossiamo, che oggetti usiamo e che aria respiriamo.

La salute è la cosa più importante che abbiamo. È un bene che va difeso e protetto. È un dovere delle istituzioni tutelarla e operare per la prevenzione delle patologie  derivanti dalla presenza dei PFAS nella nostra vita quotidiana.

Il 14 settembre abbiamo in programma un convegno incentrato proprio su PFAS e difesa della salute in fabbrica.

Chi volesse darci contributi e suggerimenti può scriverci a cillsa4@gmail.com  


venerdì 26 luglio 2024

VIETARE I PESTICIDI PFAS E TFA

 I PFAS persistenti e molto tossici inquinano i nostri terreni, le nostre acque e i nostri corpi per generazioni a venire


Pensi che il mondo abbia davvero ascoltato l'avvertimento di "Primavera silenziosa" di Rachel Carson nel 1962? Sì; dopo molti anni di inquinamento, abbiamo sostituito gli organoclorurati altamente persistenti e tossici come DDT e Aldrin.  

Tuttavia, li abbiamo sostituiti con altre sostanze chimiche tossiche. Gli organofosfati si sono rivelati tossici per lo sviluppo cerebrale dei bambini. I neonicotinoidi sono altamente tossici per le api e la fauna selvatica e hanno contribuito a creare una nuova primavera silenziosa. E ora siamo nel mezzo dell'era degli organofluoro.  

Aggiungendo alcuni atomi di fluoro per la stabilità, l'industria ha prodotto questa nuova classe di sostanze chimiche eterne. Inclusi i pesticidi PFAS.

I PFAS persistenti e molto tossici inquinano i nostri terreni, le nostre acque e i nostri corpi per generazioni a venire. Non si disperdono solo accidentalmente da fabbriche o prodotti. No, li spruzziamo deliberatamente sul nostro cibo e sui nostri campi. Il livello di inquinamento da PFAS continua ad aumentare, mettendo a repentaglio il diritto delle generazioni future a vivere in un ambiente pulito e sano. 

Questo deve finire ora. PAN Europe e i suoi membri chiedono un divieto immediato di tutti i pesticidi PFAS.

" Se l'intento fosse quello di diffondere la contaminazione da PFAS in tutto il mondo, ci sarebbero pochi metodi più efficaci dell'aggiunta di PFAS ai pesticidi", ha affermato Kyla Bennett, Direttore della politica scientifica PEER, USA.

Esistono migliaia di PFAS, e solo pochissimi sono stati studiati a fondo.        

Le prove dimostrano che i PFAS possono attaccare il nostro sistema immunitario. Disturbano il nostro sistema ormonale e possono causare effetti sullo sviluppo di neonati e bambini. Attaccano il fegato. Possono accumularsi nei nostri corpi. E difficilmente si scompongono.

Pesticidi PFAS

Uno su 8 ingredienti attivi dei pesticidi attualmente autorizzati nell'UE sono PFAS. Queste 37 sostanze attive vengono deliberatamente spruzzate nei campi agricoli dell'UE. Il loro uso è in aumento. Tutte contengono alcuni forti legami carbonio-fluoruro, sufficienti a migliorare la loro persistenza nell'ambiente. Se si degradano, la maggior parte di esse finisce come il piccolo PFAS acido trifluoroacetico (TFA) e il suo sale trifluoroacetato nella nostra acqua.

Pesticidi PFAS in frutta e verdura

Frutta e verdura in Europa sono sempre più contaminate da residui di pesticidi PFAS. Abbiamo analizzato i dati ufficiali dei programmi di monitoraggio nazionali negli Stati membri. 

Tra il 2011 e il 2021 il numero di frutta e verdura con residui di pesticidi PFAS rilevati è triplicato. Vediamo un aumento del 220% per la frutta e del 274% per la verdura. In alcuni Stati membri dell'UE, il tasso di crescita è stato ancora più drammatico.



TFA nelle acque superficiali e sotterranee

L'acido trifluoroacetico (TFA) chimico altamente persistente è un prodotto di degradazione dei pesticidi PFAS. Si trova nelle acque di tutta Europa, soprattutto nelle aree agricole.

 I pesticidi PFAS sono la causa principale della contaminazione delle acque con TFA nelle aree rurali, seguiti da refrigeranti, trattamento delle acque reflue e inquinamento industriale. I livelli di TFA riscontrati nelle acque superficiali e sotterranee rappresentano la più grande contaminazione delle acque a livello di area nota da parte di una sostanza chimica artificiale. L'entità della contaminazione è allarmante e richiede un'azione decisa. 

TFA nell'acqua potabile

Il TFA è molto solubile, mobile e persistente. I livelli di TFA sembrano rientrare in quelli che sono attualmente considerati limiti di sicurezza. 

Tuttavia, abbiamo scoperto di recente che il TFA potrebbe essere tossico per la riproduzione e ha lo stesso meccanismo di danno alla nostra salute degli altri PFAS. L'apporto continua ad aumentare ogni giorno a causa dell'uso di pesticidi e refrigeranti PFAS ("gas F"). Il "cuscinetto di sicurezza" per la nostra salute è piccolo se non già superato. 

Per garantire che i cittadini europei possano ancora bere l'acqua del rubinetto in modo sicuro tra dieci o cinquant'anni, i governi che hanno permesso questo inquinamento devono ora intervenire rapidamente e con decisione.