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giovedì 3 febbraio 2022

AGLI ARZIGNANESI NON E' CONSENTITO L'ACCESSO AI LABORATORI

 

FIGLI DI UN DIO

MINORE:

 AGLI ARZIGNANESI NON È CONSENTITO L’ACCESSO AI LABORATORI PER SAPERE QUANTI PFAS HANNO NEL PROPRIO SANGUE.

 LA REGIONE NON RISPONDE AL COMUNE DI ARZIGNANO.

 SETTE LETTERE INVIATE DAL 2019 AD OGGI NON HANNO RICEVUTO SALCUNA RISPOSTA. 



LOR SIGNORI, LUCA ZAIA (presidente della Regione), dottoressa FRANCESCA RUSSO direttrice del dipartimento di prevenzione alimentare …), signora VANESSA GROPPI (Collaboratore Amministrativo), dottoressa ALESSANDRA LUISA AMORENA (Dirigente veterinario presso Regione del Veneto), e dottoressa Maria GIUSEPPINA BONAVINA (Direttore generale della ULSS 8) non si scomodano a dare una pur minima risposta.

Forse le lettere dell’amministrazione Arzignanese, redatte dall’assessore Giovanni Fracasso, vengono cestinate prima ancora di essere aperte.

Rispondere è una questione di buona educazione e un dovere da parte di un pubblico ufficiale.

 

Cosa c’è nelle lettere cestinate?

 

 “la richiesta di inclusione dei cittadini arzignanesi nel Piano di Sorveglianza sanitaria della popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche.”

 

In parole povere, il diritto di sapere quanti PFAS abbiamo accumulato nel nostro corpo in tutti questi anni.

 

La domanda non è peregrina, in quanto questa preziosa informazione, che ci viene negata, è fondamentale per eseguire la prevenzione e la terapia di decine di gravi malattie e malformazioni provocate dai PFAS.

 

NON AVVERTIRE DELLA PRESENZA DEI PFAS NELL’ACQUA POTABILE E NEGLI ALIMENTI,

come per ben tre anni è stato fatto per gli abitanti della zona rossa,

E NON CONSENTIRE CHE SIANO EFFETTUATI DAI MEDICI I DOVUTI CONTROLLI SUL SANGUE DELLE PERSONE A RISCHIO PFAS È UN CRIMINE.

 

ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE COSA CIRCOLA NEL NOSTRO CORPO!

 

ALLEGHIAMO IL LINK DEL POST DI CiLLSA 


NEL QUALE SONO AMPIAMENTE DOCUMENTATE LE NOSTRE RICHIESTE IN  MERITO E IL RISCHIO SALUTE PER I CITTADINI

 

 


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