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domenica 1 ottobre 2017

LE NOSTRE LOTTE I NOSTRI VALORI


Un impegno quinquennale in difesa dei beni comuni del nostro territorio, della salute, del lavoro della legalità e dell’ambiente.
  
CiLLSA, alla vigilia del suo quinto anno di vita e di lotte per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, ha un nuovo account, realizzato ex novo per motivi squisitamente tecnici. Per questo motivo non troverete i post che, giorno dopo giorno, hanno segnato la nostra tabella di marcia. Provvederemo a riempire l’album con le foto che tracciano questi cinque anni.

 La nostra presenza ad Arzignano è stata segnata da una lunga lotta contro la chiusura di un ospedale che serve a costruirne un altro (molto più piccolo) a cinque chilometri di distanza e contro la costruzione di un inceneritore che politici e conciari volevano realizzare ad ogni costo accanto al sito del depuratore.

 Abbiamo battuto le piazze della nostra cittadina ma anche quelle dei comuni limitrofi Montorso, Chiampo, Montecchio Maggiore illustrando i danni che le nanopolveri emesse dall’inceneritore (eufemisticamente detto “gassificatore”) avrebbero causato ai cittadini di questo territorio, fortemente antropizzato e già segnato dalla presenza delle concerie e dall’inquinamento delle acque da parte della Miteni.

Dopo anni di confronti duri con l’establishment Arzignanese e Regionale, adesso la nostra controparte di sempre, sindaco Giorgio Gentilin in testa, di fronte alla concreta impossibilità di realizzare l’opera sul nostro territorio, si vanta di un progetto megagalattico (120.000 tonnellate anno di fanghi di conceria) da costruire però in altra sede, molto lontana da Arzignano.

La cosa più grottesca è che coloro che volevano costruire ad ogni costo l’inceneritore ad Arzignano adesso si presentano come i salvatori della patria.


Il megafono della propaganda degli inquinatori, Il Giornale di Vicenza, ha collaborato non poco alla campagna per costruire l’inceneritore ad Arzignano e adesso è ricco di attestati di benemerenza nei confronti di chi è obbligato a realizzare altrove le schifezze che non può più fare qui.

Se ci si domanda perché i cittadini non hanno più fiducia nelle istituzione, tale episodio è abbastanza indicativo di quanto poco importi a chi governa comuni, provincia e regione della salute dei cittadini e quanto pesi sulla stampa locale e nella politica la prepotenza degli affari ad ogni costo.


Lo stesso disprezzo è presente nella realizzazione di grandi opere inutili, imposte senza un confronto democratico con la cittadinanza, il cui costo ricade sui cittadini (Pedemontana, Mose, Autostrada Valdastico Sud e Nord, ospedali regalati alla speculazione dei privati).

È lo stesso disprezzo presente nel comportamento dei banchieri corrotti, per anni onorati, agevolati e serviti da una politica cieca e coinvolta, che hanno rubato senza vergognarsene i risparmi di migliaia di cittadini.

 “E’una tradizione antica di questa sfortunata regione in cui quattro presidenti su quattro sono finiti inquisiti.
L’arresto di Galan è politicamente in linea con quello del suo predecessore Franco Cremonese, incarcerato nel luglio del 1992, processato e condannato 2 anni dopo per le tangenti sui lavori della terza corsia dell’autostrada Padova-Venezia e della bretella con l’aeroporto Marco Polo.
E’ in linea con il predecessore di Cremonese, Carlo Bernini ..riuscì a scansare il carcere ma non il processo e la condanna, poco dopo Cremonese, anche lui per corruzione. Quattro anni inflitti ad entrambi, ridotti poi in appello.
Perfino il predecessore di Bernini, il primo presidente del Veneto Angelo Tomelleri, incappò in un’inchiesta giudiziaria e si autosospese per un anno…* (Renzo Mazzaro “Veneto anno Zero”)”

Con questa classe dirigente ci continuiamo a confrontare quotidianamente per difendere i diritti dei cittadini, le regole dettate dalla nostra Costituzione, la vita, la salute e i diritti umani fondamentali.




Una attività costante e difficile, sostenuta solo dalle sparute risorse dei nostri iscritti e simpatizzanti.

Ci confrontiamo adesso, insieme a tantissima gente, comitati di mamme, gruppi di cittadini, associazioni ambientaliste sul disastro provocato da Miteni.

Zaia nell’ultimo colpo di teatro si vanta di avere abbassato i limiti di sicurezza delle sostanze tossiche presenti negli acquedotti.
                                                                                                                                                       
In realtà ha respinto le raccomandazioni del Ministero che e lo esortava ad operare affinché l’obiettivo da raggiungere fosse “il più vicino possibile allo zero” rifiutandosi, come è giusto, di porre qualsiasi limite soglia.  
Infatti i PFAS nell’acqua potabile non devono esserci affatto.
Zaia ha invece imposto nuovi limiti che, sebbene più bassi dei precedenti, non garantiscono la salute di nessuno, tanto meno dei bambini cui non possiamo dare 30 ng di PFOS + 60 ng di PFOA + 300 ng di altri composti fluoroalchilici al giorno, ammesso che bevano un solo litro d’acqua.

Sono cose che capirebbe perfino un bambino ma non le capiscono i redattori del Giornale di Vicenza e quanti osannano il nuovo eroe ecologico che per ora fa orecchie da mercante quando gli si chiede di chiudere i rubinetti della Miteni, perché prima dei Veneti sono stati sempre anteposti gli affari e gli interessi di chi fino ad oggi ha fatto soldi senza curarsi dei rifiuti che hanno distrutto la vita e la natura di migliaia di persone.

Insieme a quanti in questi mesi manifestano
nel MOVIMENTO ZERO PFAS
anche noi sosteniamo in primo luogo:

·      LA CHIUSURA DELLA FONTE DELL’INQUINAMENTO

·      ACQUA NON CONTAMINATA DA SUBITO A TUTTI

·      COSTRUZIONE DI NUOVI ACQUEDOTTI nella legalità* (* respingiamo infatti la richiesta di Zaia e dei suoi assessori di gestire con un commissario gli 80 milioni di euro predisposti dallo stato per le opera necessarie.)


La nostra associazione, apartitica e indipendente, non pretende di sostituirsi ai protagonisti della politica. Essa opera per la costituzione di una CITTADINANZA ATTIVA, fornendo documentazioni, analisi e proposte ai cittadini.

Così come è avvenuto in questi 5 anni, ci auguriamo che anche in avvenire i cittadini apprezzino i nostri sforzi e partecipino alle nostre iniziative miranti al bene della comunità.


Il motivo per cui CiLLSA ha aperto questo account Facebook è proprio questo.

Vi invitiamo pertanto a seguirci su Facebook iniziando con il darci la vostra amicizia, a collaborare pubblicando le vostre proposte e anche le vostre eventuali critiche e a partecipare alle nostre iniziative entrando anche voi nella nostra associazione.



CiLLSA 30/09/2017




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