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lunedì 2 ottobre 2017

DA BILLOT A … RESTELLO

UN SUCCESSO DEL MOVIMENTO ZERO PFAS CHE PUO’ TRAMUTARSI IN UNA DEBACLE.

Il teatro di Lonigo, domenica 1 ottobre, era stracolmo già un’ora prima dell’incontro. 
Ottima organizzazione da parte delle “Mamme” e dei volontari del Movimento.

La presentazione di Alberto Peruffo ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla lotta per ottenere quello che ci spetta di diritto: acqua libera da PFAS e da ogni altro inquinante.

 Le istituzioni sono lontane e non hanno giocato a nostro favore in questa vicenda come emerge dagli interventi che si sono susseguiti a cominciare da quello di Rob Billot, lo straordinario avvocato americano che con il suo impegno è riuscito a vincere la causa dei cittadini dell’Ohio e del West Virginia contro la multinazionale DUPONT (la Miteni americana),  ottenendo  rimborsi milionari a  70 000 cittadini danneggiati dall’inquinamento effettuato in 40 anni dall’azienda: “E’ necessario – ci ha spiegato- estendere gli esami del sangue a tutta la popolazione residente nell’area inquinata, come premessa per una causa per ottenere il risarcimento dalle malattie correlate alla contaminazione da PFAS.”


A differenza di quanto affermano anche personalità importanti della magistratura vicentina, le prove dei danni gravissimi arrecati dai perfluorati alla salute dei cittadini sono concrete e abbondantissime; è sufficiente connettersi ad Internet per consultare l’enorme database dove sono documentate scientificamente.

 Uno dei punti forti dell’iniziativa giudiziaria svoltasi negli USA e conclusasi nel 2014 con la condanna severissima della DUPONT è stato quello di ottenere dal tribunale l’obbligo da parte della multinazionale di consegnare i cospicui dati sulla nocività di PFOS e PFOA che la ditta conservava nei propri archivi segreti e la pubblicazione degli stessi in Internet.
La TRASPARENZA in questi casi è fondamentale.
Bisogna rimarcarlo con forza alla Commissione Regionale di inchiesta che ha secretato gli atti relativi alle riunioni e ai documenti. Un bel modo per chi guida la Regione Veneto di rispettare il diritto di conoscenza e di partecipazione dei cittadini danneggiati.
Michela Piccoli ha parlato a nome delle mamme di tutta la zona inquinata. Le sue parole ci hanno commosso perché raccontano un dramma, vissuto giorno dopo giorno, nel sangue dei propri figli.

Le mamme hanno capito che l’azione civile di una cittadinanza attiva che difende se stessa e i propri figli è l’unica strada praticabile e che questa presa di coscienza sarà il tracciato esistenziale che guiderà la vita futura dei loro ragazzi.

Dall’amore nasce la coscienza civile e la lotta.

Ottimi gli interventi che si sono susseguiti, quello dell’Avv. Edoardo Bortolotto che ha denunciato la mancata trasparenza della Commissione Regionale e la necessità di mettere in atto i consigli di Billot (esami del sangue per tutti),  ripresa dal dott. Vincenzo Cordiano, salutato dal pubblico con una grande ovazione.

Giuseppe Ungherese, da parte di Greenpeace ha posto l’accento sul mancato controllo degli alimenti e della attuale situazione dell’intero comparto agroalimentare del Veneto, abbandonato a se stesso e molto vicino ad una catastrofe.


La LINEA DEL MOVIMENTO è stata espressa CON CHIAREZZA nel corso della serata, confermata dagli applausi e dagli interventi del pubblico.
L’unico intervento controcorrente è stato quello, estremamente polemico, del sindaco di Lonigo; ha esordito asserendo che l’acqua dell’acquedotto è potabilissima e che lui ha due figli cui la fa bere.

  Strana potabilità se le analisi effettuate da “Acque del Chiampo” il 17 luglio 2017 ci danno

 119 ng/L di PFOA, 4 ng/L di PFOS, 76 ng/L di PFBA, 75 ng/L di PFBS e 357 ng/L di PFAS diversi.



O IL SINDACO NON HA CAPITO NIENTE DI QUELLO CHE E’ STATO DETTO IERI SERA O CE LA VUOLE DARE A BERE.

I ragazzi con alti valori di PFAS nel sangue non possono ingerire quest’acqua che aggreverebbe sensibilmente la loro condizione. Questo il sindaco lo sa e sa che, giorno dopo giorno, il veleno si accumula nel sangue e negli organi interni perché ha tempi di smaltimento lunghissimi.
Sa che se va dato alle donne gravide passa per nove mesi di seguito dentro il corpicino del feto attraverso il cordone ombelicale.
Sa che gli interferenti endocrini sconvolgono l’equilibrio ormonale maggiormente durante la crescita dei bambini e degli adolescenti, rischiando di danneggiarli per tutta la vita.

Le parole di Luca Restello sono state la cartina di tornasole che ha rilevato la

GRANDE AMBIGUITA’ CHE CARATTERIZZA LA MANIFESTAZIONE CHE SI TERRA’ L’8 OTTOBRE A LONIGO.

Siamo allarmati per quello che sta succedendo: uomini come Restello e Gentilin si stanno impadronendo della manifestazione.
Il giorno dopo sul Giornale di Vicenza si celebrerà il loro trionfo:

“Migliaia di cittadini alla loro manifestazione, NON ALLA “NOSTRA”.


Ieri sera , a Lonigo, è emersa dagli interventi e dagli applausi una notevole discrepanza tra la linea del MOVIMENTO e quella dei sindaci e delle istituzioni.

Discrepanza confermate dalle parole di Giorgio Gentilin
 “La manifestazione vedrà anche logo e patrocinio del consiglio di Bacino Valle del Chiampo, come stabilito dal Comitato istituzionale a condizione che sia «istituzionale e non pilotata da comitati appartenenti a una qualsivoglia fazione politica”






LE DIFFERENZE

1)  IL MOVIMENTO HA COME OBIETTIVO ZERO PFAS
I SINDACI SEGUONO ZAIA CON I SUOI NUOVI OBIETTIVI MOLTO AL DI SOPRA DELLO ZERO e non si sa quando realizzati.

2) IL MOVIMENTO CHIEDE ACQUA POTABILE SENZA INQUINANTI SUBITO (anche con le autobotti e la mobilitazione dei militari o della protezione civile, se necessario)
I SINDACI, PER VOCE DI RESTELLO, DICONO DI NO PERCHE’ E’ TROPPO COSTOSO
(aggiungiamo noi: la salute dei nostri ragazzi e dei cittadini tutti non ha prezzo)

3) IL MOVIMENTO CHIEDE LEGALITA’ E TRASPARENZA
LA REGIONE CHIEDE UNA GESTIONE COMMISSARIALE E IMPONE LA SECRETAZIONE DEGLI ATTI DELLA COMMISSIONE REGIONALE.
(Non dimentichiamo cosa è successo a MOSE e PEDEMONTANA)

4) IL MOVIMENTO CHIEDE CHE I RESPONSABILI (AZIENDE E POLITICI) PAGHINO I DANNI ARRECATI ALLE PERSONE E ALL’AMBIENTE
GENTILIN CHIEDE DI ADDEBITARE AI CITTADINI (cioè le vittime del disastro) L’ADEGUAMENTO DELLE BOLLETTE DELL’ACQUA).

5) IL MOVIMENTO CHIEDE CHE SIA FERMATA SUBITO L’ATTIVITA’ INQUINANTE DELLA MITENI
LA REGIONE NON HA MAI ACCENNATO A TALE EVENTUALITA’

6) IL MOVIMENTO CHIEDE CHE I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE ESCLUDANO DAL MERCATO I CIBI INQUINATI  (uova con 22.000 ng/K di PFOSS repertati dall’ARPAV NEL 2015 in un allevamento di Cologna Veneta. Non si sa che fine abbiano fatto, né chi li abbia comprati, venduti o mangiati e continui a farlo tuttora).
LA REGIONE HA MESSO TUTTO A TACERE.


A nostro avviso il perseguimento degli obiettivi riconfermati dall’incontro di ieri sera al teatro di Lonigo non ci consente di accodarci alla processione dei sindaci sotto il patrocinio del Consiglio di bacino della Valle del Chiampo.






CHI STA IN TESTA AL CORTEO DETTA L’AGENDA POLITICA DELLA MANIFESTAZIONE

Pertanto

IN TESTA AL CORTEO DOVREBBERO ESSERCI LE MAMME DI LONIGO, SEGUITE DA TUTTI I CITTADINI, DAI COMITATI, DALLE ASSOCIAZIONI E DA TUTTI I PARTECIPANTI AL MOVIMENTO ZERO PFAS.

IN CODA, SE LO VORRANNO E ACCETTERANNO I NOSTRI OBIETTIVI, POTREBBERO VENIRE ANCHE I SINDACI, perché noi non respingiamo l’aiuto di nessuno purché sia sincero e onesto.

Questa, a nostro avviso, potrebbe essere l’unica condizione in grado di farci uscire da un disgraziato equivoco che, se mantenuto, darebbe forza solo a chi persegue obiettivi e politiche che non sono le nostre.

Facciamo in modo che i cittadini non siano trattati come  pecoroni venuti a far da comparsa alla manifestazione di Gentilin, di Rostello e di Zaia.

Stiamo mettendo una grande energia e fatica nell’organizzare questa manifestazione che però, come afferma Gentilin, NON E’ LA NOSTRA.
E’ LA MANIFESTAZIONE DI COLORO CHE CI HANNO SEMPRE PRESO IN GIRO.

Abbiamo raggiunto un livello di mobilitazione e di organizzazione che i nostri avversari non hanno;  il consenso nei nostri confronti è in continua crescita perché rappresentiamo gli interessi reali della gente.

Rischiamo di portare  l’acqua al mulino del nostro avversario e se le cose andassero come temiamo il movimento avrebbe un colpo da cui sarebbe difficile riprendersi.

Abbiamo comunque una settimana di tempo per riflettere e per modificare la forma e la sostanza di una manifestazione su cui, in tantia abbiamo riposto la nostra fiducia.

Le parole pronunciate dal sindaco di Lonigo sono state chiare e le nostre dovranno esserlo altrettanto:

NON POSSIAMO CONTINUARE A BERE QUEST’ACQUA NE’ ACCETTARE QUESTA POLITICA IPOCRITA PROPINATA DALLE ISTITUZIONI




Giovanni Fazio

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