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martedì 28 marzo 2017

UNA PEDEMONTANA PAGATA COI NOSTRI SOLDI


Epifania della terra contro lo scandalo della Pedemontana
Pedemontana: 28 marzo, votazione del Consiglio Regionale sulla proposta della Giunta

In vista della votazione del Consiglio Regionale di martedì 28 marzo (ore 10.00) riguardante la proposta della Giunta per la ripresa e la conclusione dei lavori della superstrada a pagamento Pedemontana Veneta, rilanciamo qui di seguito analisi ed obiettivi del nostro comunicato del 14 marzo.           
  
Il nostro Veneto devastato dalla loro ingordigia

In merito alla soluzione escogitata dal presidente della Regione Luca Zaia per far ripartire i lavori della superstrada a pagamento Pedemontana Veneta, soluzione che verrà presentata in questi giorni al Consiglio Regionale per la sua approvazione, osserviamo quanto segue:

Il costo del pedaggio tra Montecchio Maggiore e Spresiano sarà di 15,82 euro per i mezzi leggeri e di 28,33 per i mezzi pesanti. Più del doppio di quello che si spende nell'autostrada A4.
Il concessionario SIS continuerà ad incamerare i pedaggi sino a coprire il cosidetto "canone di disponibilità" cioè 153 milioni di euro all'anno. L'eccedenza dei 153 milioni andrà alla Regione.

 Qualora però non si raggiungesse questa cifra sarà la Regione a ripianare la differenza.

Giocano con le nostre vite

Il "canone di disponibilità" cioè quanto per 39 anni (la durata della concessione) andrà alla SIS aumenterà progressivamente poiché esso è stato collegato all'inflazione ed ad un ipotizzato aumento del traffico rispetto la stima di partenza di 27.000 passaggi giornalieri.


Alla fine dei 39 anni la SIS conseguirà la cifra di 12,3 miliardi di euro.

I 300 milioni di euro per far ripartire i lavori della Pedemontana saranno pagati dai Veneti con una addizionale Irpef (tassa di scopo) riscossa dal 2019 in poi.

I 300 milioni servono per far ripartire i lavori. E poi? Siamo certi che la SIS troverà il credito per portarli a compimento? Potrà succedere che la SIS senza disponibilità finanziarie tornerà a rallentare i lavori. 

Il balletto delle cifre per i gonzi
La SIS infatti non ha l'obbligo di concludere la Pedemontana entro il 2020.

Nel 2013 quando Zaia sottoscrisse la 2° convenzione con la SIS (la prima fu firmata da Galan nel 2009) accettò anche questo punto che nella attuale proposta non viene messo in discussione. I 39 anni di concessione decorrono dal momento in cui la superstrada entra in funzione, sia quando sia!

I 27.000 passaggi giornalieri e i successivi aumenti sono un'ipotesi e non una certezza!

Per il Governo, per i ministri delle Infrastrutture e dell'Economia, per la Cassa Depositi e Prestiti ecc., che Zaia presenta come sostenitori della sua proposta, tutto ciò non costituisce un problema: basta pagare e la quadra si trova. 

Garantisce la Regione che imporrà tasse e tagli al Sociale.

Il concessionario SIS (famiglia Dogliani) senza fondi, senza finanziamenti, senza piano finanziario, ne esce in carrozza.




Tutto ciò è inaccettabile, l'unica soluzione rispettosa del Veneto e dei Veneti è la rescissione del contratto con la SIS, una radicale revisione del progetto, una Pedemontana pubblica e gratuita da Thiene a Spresiano.

Per il gruppo "Cittadini/e di Montecchio Maggiore contrari alla Pedemontana"

Daniela Muraro.




Riceviamo in questo momento e pubblichiamo il comunicato del Co.Ve.Pa.

Il CoVePA ha inviato formale diffida ad adempiere alla giunta e a tutti i consiglieri regionali che sono riuniti nel variare il bilancio della Regione Veneto per introdurre l'addizionale IRPEF.

 Questo intervento viene mascherato come una semplice modifica del documento di previsione economica e finanziaria, in realtà è un autentico aiuto pubblico e una modifica illegittima del contratto per salvare il concessionario della Pedemontana Veneta.

E' un atto che coinvolge la politica veneta nelle proprie responsabilità personali di chi la rappresenta negli organi istituzionali.


Lasciamo a Luca Zaia, alla sua squadra meditare sulle parole che abbiamo depositato, resta una questione aperta sul perché salvare i Dogliani in cambio di un referendum sulla autonomia taroccato proprio dagli interessi salernitano piemontesi dietro alla Pedemontana Veneta?



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