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mercoledì 1 aprile 2020

ATTENTI ALLE FALSE MASCHERINE



SCIACALLAGGIO 

In questi giorni vengono messe in commercio o distribuite gratuitamente, mascherine che non sono omologate dall'Istituto Superiore di Sanità e, come scritto in alcuni casi anche sulle confezioni, non sono DPI (dispositivo di protezione individuale). Tali mascherine, oltre che fuori legge, non garantiscono dalla diffusione del contagio da Coronavirus e dalla protezione di chi le indossa.
Per tale motivo abbiamo raccolto nel vademecum allegato tutte le informazioni atte a mettere ogni cittadino nelle condizioni di distinguere le VERE mascherine protettive da quelle inefficaci.

 Si segnala anche che alcuni speculatori stanno mettendo in commercio mascherine fasulle a prezziesorbitanti.

domenica 29 marzo 2020

LA MASCHERINA DI ZAIA



Pochi minuti fa hanno bussato alla porta di casa mia due impiegati comunali che mi hanno consegnato una busta sigillata, in plastica trasparente, all'interno della quale c'erano due cosiddette mascherine monouso (una per me e l'altra per mia moglie).

La busta era corredata da un foglio di istruzioni con logo della Regione Veneto in alto e del Comune di Arzignano, in basso.
Il testo seguente spiegava a cosa non serve questa mascherina:

"La mascherina filtrante monouso contenuta in questa confezione:
·       NON È UN "DISPOSITIVO MEDICO CHIRURGICO", NÉ UN DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE. (Dpi) di cui art. 74, primo comma del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 ed altre norme applicabili a tali dispositivi, ivi incluso l'art. 16 primo comma. del D.L. 18/03/2020 n. 18.
·       NON È ADATTA ALL'USO PE I BAMBINI SOTTO I TRE ANNI DI ETA'.
·       NON GARANTISCE LA PROTEZIONE DEI SUOI UTILIZZATORI DAL CONTAGIO DA AGENTI PATOGENI, NÉ GARANTISCE IL MANCATO CONTAGIO DA AGENTI PATOGENI A SOGGETTI TERZI.
·       L'ARTICOLO VA PRELEVATO SINGOLARMENTE CON LE MANI PULITE, INDOSSATO SUL VISO INSERENDO I PADIGLIONI AURICOLARI ALL'INTERNO DELLE FESSURE PRESENTI ALLE ESTREMITA' LATERALI SECONDO LA PROPRIA GRANDEZZA/GEOMETRIA DEL VISO;
·       PUO' ESSERE INDOSSATO SOLO PER BREVI PERIODI;
·       NON DEVE ESSERE DISPERSO NELL'AMBIENTE, MA DEPOSITATO SUBITO DOPO L'USO IN CONTENITORI CHIUSI DA GETTARE NELLA FRAZIONE " SECCO NON RICICLABILE".
Si raccomanda comunque l'osservanza di tutte le disposizioni e le raccomandazioni emanate in tempo dalle autorità in relazione agli usi e smaltimento della mascherina monouso.
(Prodotta e messa in commercio in forza dell'art. 6, comma 2, DL 18/03/2020)".

Le istruzioni non dicono chi sia il produttore della mascherina in questione.


Credo che chiunque legga questo mirabile foglietto di istruzione si renda conto che la "mascherina" in questione non protegge dal contagio da parte di altre persone né è in grado di proteggere eventuali persone a noi vicine da un eventuale contagio prodotto da noi.

Chiedo quindi alla sindaca e al presidente Zaia che con tanta sollecitudine mi hanno fatto dono (non certo a spese loro) di un oggetto inutile, che per essere smaltito dovrò provvedere a chiudere in una busta sigillata, quale sia il motivo di questo dono.

Per fortuna mia moglie è venuta in mio soccorso riferendomi le parole di una persona che faceva la fila davanti al supermercato Famila  "Quanto xe bravo Zaia che ne ga mandà anca le mascherine".

Non userò la parola "sciacallaggio" per ovvi motivi di rispetto per questi utili animali, (gli sciacalli n.d.r.); lascerò quindi alla fantasia dei beneficiati da Regione e Comune il compito di trovare le giuste gentili parole per ringraziare chi di dovere per l'originale omaggio.

Giovanni Fazio


giovedì 5 marzo 2020

CORONA VIRUS ARZIGNANO


ASILO CHIUSO MA LA RETTA SI PAGA LO STESSO

Mentre in tutta Italia si cerca di attuare delle misure per alleggerire il disagio provocato dalla chiusura delle scuole, soprattutto per quelle famiglie che hanno bambini piccoli al nido, il Comune di Arzignano ha pensato bene di far pagare la retta anche per i giorni in cui L'ASILO NIDO resterà chiuso per forza maggiore.

Al danno si aggiunge la beffa poiché, a norma di regolamento comunale, ci sarà la riduzione della tariffa di UN VENTESIMO per ogni giorno di chiusura: gli utenti ringraziano per la cortese elemosina.

La comunicazione è stata inviata tempestivamente dall'assessore all'istruzione, dottoressa Valeria Dal Lago  a tutti i genitori.

Il comportamento del Comune di Arzignano nei confronti di tante donne e tanti genitori che lavorano e che, in questi giorni, oltre alla preoccupazione per l'epidemia da corona virus, non sanno dove sbattere la testa per conciliare lavoro e accudimento dei bambini, è gravemente censurabile.


Giovanni Fazio

sabato 15 febbraio 2020

FRA DUE ANNI FORSE POTREMO BERE ACQUA SENZA PFAS



AD ARZIGNANO I RITARDATARI ESULTANO.


Mercoledì 12 febbraio il Giornale di Vicenza pubblica una dichiarazione dell'AD di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari, che annuncia l'imminente bando per un progetto che prevede la realizzazione del nuovo centro idrico che sorgerà in via Canove. Impegno finanziario 7.500.000 euro. Saranno realizzate le vasche necessarie per potere applicare i filtri a carboni attivi che, finalmente, porteranno un'acqua meno inquinata ad Arzignano.
Le opere dovrebbero essere completate in circa 2 anni.

Il Sindaco Alessia Bevilacqua dichiara: "Contro i PFAS questo è un importante passo avanti e siamo felici che il progetto si vada concretizzando. Comincia a delinearsi una data certa per l'inizio dei lavori per questa importante opera che risolverà sia il problema delle interruzioni d'acqua che il filtraggio a carboni attivi per abbattere la presenza di PFAS".

         Siamo contenti anche noi che sia programmata un'opera la cui realizzazione chiediamo da anni, totalmente inascoltati e fortemente criticati dall'amministrazione precedente, con in testa il sindaco Gentilin.

Allora, quando spiegavamo i gravi rischi ai quali veniva esposta la popolazione bevendo un'acqua che conteneva un'alta percentuale di PFOA, il sindaco in persona ci rispondeva che "l'acquedotto di Arzignano aveva un'acqua di ottima qualità, assimilabile ad acqua oligominerale."

               
   Ci chiediamo quale sia stato il motivo per cui un medico, quale è il dott. Gentilin, rispondesse in tal modo, senza essere smentito da nessun membro della sua Giunta o della maggioranza consiliare, la stessa che ora sta governando la città e gioisce perché si è fatto "un importante passo avanti"
Questo passo avanti si poteva compiere 8 anni fa, evitando a tutti gli abitanti di Arzignano una prolungata esposizione al PFOA.




Da sempre la nostra preoccupazione è la salute dei nostri concittadini e per questo obiettivo continuiamo ad operare per allertare la popolazione sui rischi che le sono stati fatti correre e per quelli che stanno correndo attualmente.
L'entusiasmo della sindaca per il progetto di Acque del Chiampo che costerà 7.500.000 euro e l'elevato costo dell'opera confermano la giustezza delle nostre preoccupazioni e smentiscono clamorosamente Gentilin e le sue dichiarazioni. 

Ovviamente nessuno spenderebbe una tal somma se l'acqua fosse veramente buona e potabile: sarebbe preso per pazzo o scialacquatore.

Intanto consigliamo alla popolazione, soprattutto i giovani e i bambini, le gravide e le giovani coppie di non bere l'acqua del rubinetto e di bere acqua minerale, in bottiglia di vetro, proveniente dalle nostre montagne fino a quando i progetti annunciati non saranno realizzati.

I livelli di performance (390 ng/litro del decreto Zaia del '17) indicano solo un limite massimo consentito agli acquedotti ma non garantiscono contro un aumentato rischio per gravi malattie delle donne in gravidanza e gravissimi rischi per il feto (tra cui anche gli aborti ripetuti e le malformazioni), infarti, ictus e Alzheimer, per citare solo alcune delle patologie epidemiologicamente correlate alla presenza di PFAS nel nostro corpo.




I suddetti dati scientifici sono confermati dalle stesse pubblicazioni del Servizio Epidemiologico Regionale che ha riscontrato un aumento di tali malattie nei residenti dei comuni inquinati, rispetto a quelli non inquinati. I danni agli apparati sessuali dei bambini e delle bambine esposti ai PFAS durante la gravidanza sono stati dimostrati dalla letteratura scientifica internazionale e dalle ricerche sperimentali del prof. Foresta e della sua equipe dell'università di Padova.

Pertanto, pur apprezzando l'intenzione da parte di Acque del Chiampo di ottemperare a un dovere (darci acqua sicura) che avrebbe dovuto essere rispettato da parecchi anni, invitiamo tutti a tenere alta la guardia poiché le sole parole non bastano a pulire l'acqua contaminata da PFAS e queste tristi molecole non si trovano solo nell'acqua ma anche negli alimenti e nell'aria che respiriamo.

Giovanni Fazio


mercoledì 29 gennaio 2020

ARIA CONTAMINATA AD ARZIGNANO E IN VALLATA


INCONTRO CON LA CITTADINANZA 

LUNEDI 3 FEBBRAIO ORE 20.30

PIZZERIA DUE FORNI S. ZENO ARZIGNANO

I CONCIARI E I PARTITI CI RIPROVANO
NON VOGLIAMO INCENERITORI IN CITTA'

L'ARIA E' MALATA
MA IL COMUNE NON HA SOLUZIONI VALIDE

PARLIAMONE INSIEME CON GLI ESPERTI

VINCENZO CORDIANO 
PRESIDENTE REGIONALE MEDICI PER L'AMBIENTE

GIOVANNI FAZIO
FORUM VENETO AMBIENTE SALUTE E SOLIDARIETA'

ALBERTO PERUFFO
RESPONSABILE PFAS LAND

PRESENTA

DONATA ALBIERO
CILLSA

venerdì 17 gennaio 2020

PFAS: DURA DENUNCIA A ROMA DA PARTE DI CORDIANO (isde)



PATETICA RISPOSTA DI BOTTACIN.


Non rispondono nel merito delle dure denunce di Vincenzo Cordiano, (presidente ISDE Veneto), e da Pietro Paris (Ispra) contro il nullismo della Regione documentate a Roma, in Parlamento, le risposte date al Giornale di Vicenza dall'assessore regionale all'ambiente, BOTTACIN: "Alt bugie: l'acqua potabile in Veneto è senza PFAS"

Le sue parole suonano ormai come un disco rotto e la sua invocazione dei limiti che dovrebbero essere imposti dallo stato è patetica.

I limiti massimi di PFAS per gli acquedotti del Veneto (390 ng/litro) Zaia li ha già fissati da tempo e sono quattro volte più alti di quelli che il ministro Costa, bontà sua, ha proposto alla UE (100 ng/litro).

La ricerca scientifica ci dice che ambedue questi limiti non garantiscono affatto dai rischi gravissimi provocati dai PFAS e che l'unico limite accettabile per l'acqua che beviamo ogni giorno deve essere ZERO.  

         In una vasta area del Veneto stiamo bevendo acqua piena di PFAS, non filtrata, da sempre mentre l'unica area un po' protetta dai filtri è la cosiddetta Zona Rossa.  

Nessuna prevenzione è stata attivata per le donne in gravidanza i cui rischi di pre-eclampsia, danni irreversibili ai feti, aborti ripetuti e parti di bambini sotto peso, sono stati riscontrati anche dal Sistema Epidemiologico Regionale.

 Il dosaggio dei PFAS nel sangue delle gravide sarebbe dovuto essere stato incluso nei protocolli previsti per la gravidanza da anni; ma non è stato mai fatto: perché?

 Nessuno può effettuare esami nel Veneto, né con la ULSS né a pagamento, se non è incluso nelle liste programmate dalla Regione.

 Un diritto negato ai cittadini del Veneto da parte di chi ha monopolizzato i laboratori.



Malgrado la pubblicazione del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sulle aziende della zona rossa, che denuncia una forte contaminazione da PFAS di alcuni prodotti come carne, latte, uova, radicchi, ecc. tali prodotti non sono stati esclusi dal mercato.






Ci sa spiegare l'assessore Bottacin come fa una persona al supermercato per distinguere i prodotti inquinati da quelli sicuri? Ci sa dire come sia possibile effettuare la prevenzione se non si sa quanti PFAS si hanno in corpo?

Tonnellate di cromo, solfati, nitrati e PFAS vengono sversate dal condotto A.Ri.C.A. nei fiumi del basso Veneto, inquinando i prodotti alimentari che giungono al mercato.

Assessore: lei se ne è mai accorto? Oppure anche questo misfatto è colpa di Roma Ladrona?

La smetta coi piagnistei e si dia da fare! Bonifichi il territorio, chiuda i rubinetti dei depuratori che avvelenano le acque, emetta un decreto per proteggere la fascia di ricarica delle falde, mai fatto fino ad ora da nessun governo regionale, vieti di spargere i fanghi dei depuratori sui campi coltivati.

Si renda conto, una volta per tutte che siamo di fronte ad una emergenza ambientale e sanitaria di vastissime proporzioni mai vista in Italia.  

Giovanni Fazio
Forum Veneto Ambiente Salute e Solidarietà
        
        

mercoledì 15 gennaio 2020

UN APPELLO UNITARIO A TUTTI GLI AMBIENTALISTI E TUTTI AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'


Gli Arzignanesi sanno che l'acqua che bevono da anni non è stata mai filtrata e sanno anche che non possono effettuare esami del sangue per sé e per i loro bambini, nemmeno a pagamento, perché il decreto regionale non lo consente "Occhio che non vede, cuore che non duole" ma ciò non esclude che tutti i cittadini sono a rischio, soprattutto i bambini. 

Gli arzignanesi e tutti gli abitanti del Veneto sanno che è impossibile, sui banconi del mercato, i cibi sani dai cibi fortemente contaminati trovati dall'Istituto Superiore di Sanità nel recente monitoraggio delle aziende produttrici agricole e allevamenti della "Zona Rossa".

Gli arzignanesi e tutti gli abitanti del Veneto sanno che non è stato approntato nessun protocollo di prevenzione per i danni fetali provocati dai PFAS, né per le donne in gravidanza né per le giovani coppie.

 Potremmo andare avanti per ore per denunciare il modo vergognoso con cui la Regione, che pure strombazza ai quattro venti il monitoraggio sulla popolazione della zona rossa, ha abbandonato al proprio destino tutti i cittadini del Veneto.

Questo, nel florilegio delle gravissime inadempienze della Regione sul piano della salute è solo un dettaglio. 

I partiti che dormono al Consiglio Regionale non si sono ridestati nemmeno davanti alla sorte dei bambini che nelle scuole dell'infanzia sono esposti alla contaminazione da PFAS mangiando cibi di incerta origine, come del resto tutta la popolazione del Veneto.

 Il PD addirittura ha iniziato la pre-campagna elettorale, con la dichiarazione di Stefano Fracasso, proponendo che l'inceneritore dei fanghi conciari si costruisca ad Arzignano. Se gli ambientalisti sono questi, meglio starne alla larga.

NELLA TOTALE ASSENZA DEI PARTITI NELLA LOTTA PER LA DIFESA DEL TERRITORIO DALL'AGGRESSIONE DEGLI INQUINATORI, L'APPELLO UNITARIO LANCIATO DAL FORUM PRENDE LE DISTANZE DALLA POLITICA UFFICIALE E INVITA ALL'UNIONE TUTTI COLORO CHE METTONO AL PRIMO POSTO LA SALUTE, L'AVVENIRE DEI PROPRI FIGLI e UN LAVORO NON SVENDUTO A COTTIMO.

Ci auguriamo che questo APPELLOUNITARIO raggiunga tutti coloro che stanno lottando da anni contro le speculazioni a vantaggio di pochi e a danno di tutti.