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venerdì 17 gennaio 2020

PFAS: DURA DENUNCIA A ROMA DA PARTE DI CORDIANO (isde)



PATETICA RISPOSTA DI BOTTACIN.


Non rispondono nel merito delle dure denunce di Vincenzo Cordiano, (presidente ISDE Veneto), e da Pietro Paris (Ispra) contro il nullismo della Regione documentate a Roma, in Parlamento, le risposte date al Giornale di Vicenza dall'assessore regionale all'ambiente, BOTTACIN: "Alt bugie: l'acqua potabile in Veneto è senza PFAS"

Le sue parole suonano ormai come un disco rotto e la sua invocazione dei limiti che dovrebbero essere imposti dallo stato è patetica.

I limiti massimi di PFAS per gli acquedotti del Veneto (390 ng/litro) Zaia li ha già fissati da tempo e sono quattro volte più alti di quelli che il ministro Costa, bontà sua, ha proposto alla UE (100 ng/litro).

La ricerca scientifica ci dice che ambedue questi limiti non garantiscono affatto dai rischi gravissimi provocati dai PFAS e che l'unico limite accettabile per l'acqua che beviamo ogni giorno deve essere ZERO.  

         In una vasta area del Veneto stiamo bevendo acqua piena di PFAS, non filtrata, da sempre mentre l'unica area un po' protetta dai filtri è la cosiddetta Zona Rossa.  

Nessuna prevenzione è stata attivata per le donne in gravidanza i cui rischi di pre-eclampsia, danni irreversibili ai feti, aborti ripetuti e parti di bambini sotto peso, sono stati riscontrati anche dal Sistema Epidemiologico Regionale.

 Il dosaggio dei PFAS nel sangue delle gravide sarebbe dovuto essere stato incluso nei protocolli previsti per la gravidanza da anni; ma non è stato mai fatto: perché?

 Nessuno può effettuare esami nel Veneto, né con la ULSS né a pagamento, se non è incluso nelle liste programmate dalla Regione.

 Un diritto negato ai cittadini del Veneto da parte di chi ha monopolizzato i laboratori.



Malgrado la pubblicazione del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sulle aziende della zona rossa, che denuncia una forte contaminazione da PFAS di alcuni prodotti come carne, latte, uova, radicchi, ecc. tali prodotti non sono stati esclusi dal mercato.






Ci sa spiegare l'assessore Bottacin come fa una persona al supermercato per distinguere i prodotti inquinati da quelli sicuri? Ci sa dire come sia possibile effettuare la prevenzione se non si sa quanti PFAS si hanno in corpo?

Tonnellate di cromo, solfati, nitrati e PFAS vengono sversate dal condotto A.Ri.C.A. nei fiumi del basso Veneto, inquinando i prodotti alimentari che giungono al mercato.

Assessore: lei se ne è mai accorto? Oppure anche questo misfatto è colpa di Roma Ladrona?

La smetta coi piagnistei e si dia da fare! Bonifichi il territorio, chiuda i rubinetti dei depuratori che avvelenano le acque, emetta un decreto per proteggere la fascia di ricarica delle falde, mai fatto fino ad ora da nessun governo regionale, vieti di spargere i fanghi dei depuratori sui campi coltivati.

Si renda conto, una volta per tutte che siamo di fronte ad una emergenza ambientale e sanitaria di vastissime proporzioni mai vista in Italia.  

Giovanni Fazio
Forum Veneto Ambiente Salute e Solidarietà
        
        

1 commento:

  1. Informazione chiara, incisiva, efficace, utile per capire, soprattutto per chi non si preoccupa piu' di tanto, ho provveduto a diffonderla a tutti i miei contatti. Grazie

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