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mercoledì 7 giugno 2017

CARO ZAIA, COSA HAI FATTO FINO AD ORA?


E’ dal 1999 che L’Europa ha adottato una strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino. Fino ad oggi sono stati pubblicati 4 rapporti (2001, 2004, 2007, 2011).
 E’ del 2007 l’individuazione delle due maggiori sorgenti inquinanti in Italia, per quanto riguarda una classe molto pericolosa di interferenti endocrini: i PERFLUORATI.


Le due fonti indicate dal Ministero dell’ambiente sono Trissino, nel Veneto e Spinetta Marengo in Piemonte.

Non risulta che a tale data né successivamente la Regione Veneto si sia attivata in merito, malgrado la segnalazione pregnante che derivava da un piano Europeo di individuazione e difesa dagli INTERFERENTI ENDOCRINI.

Solo nel 2013 il Ministero dell’Ambiente inizia un’indagine sui PFASS nell’area indicata (cioè il comune di Trissino) incaricando l’ARPAV di redigere una mappa dell’inquinamento.

L’ARPAV individua nella azienda Miteni di Trissino la sorgente fondamentale dell’inquinamento (97%).
La mappa redatta dall’Arpav dimostra che tre provincie venete sono coinvolte dall’inquinamento da PFASS.

Non risulta che a tale data, né negli anni successivi la Regione Veneto si sia attivata per fermare la causa inquinate, cioè l’emissione nell’ambiente dei perfluorati da parte della MITENI.



Risulta invece che da quella data cominciano ad attivarsi comitati locali di cittadini preoccupati per il fenomeno inquinante e che la mobilitazione popolare abbia costretto il governo della Regione a rendere conto pubblicamente della propria inattività.
22 FEBBRAIO 2015  COLOGNA VENETA

Risulta invece che la Regione veneto incarica nel 2015 l’Istituto superiore di Sanità di fissare cosiddetti “limiti di performance” per i PFAS nell’acqua potabile che vengono fissati a 1030 ng/litro, poi subito portati nel mese di agosto, quando l’opinione pubblica è distratta dalle ferie, a 2030 ng/litro.


Tutti hanno avuto modo di assistere alla penosa figuraccia della dottoressa Musmeci, responsabile della fissazione di tali limiti da parte dell’ISS in una famosa trasmissione delle IENE ma anche ad altrettante figuracce in un servizio televisivo di REPORT.

E’ chiaro che tali limiti esagerati non garantiscono nessuna sicurezza ai cittadini ma permettono ai gestori degli acquedotti di distribuire acqua altmente inquinata ma ufficialmente entro i limiti di legge.

mINISTRO DELL' AMBIENTE GALLETTI

Non risulta che Zaia in tutti questi anni abbia fatto alcunché se non chiamarsi fuori da una comunicazione ufficiale del direttore generale della sanità veneta dott. Domenico Mantoan in cui venivano elencati i danni subiti da donne gravide, neonati, feti e cittadini dalla presenza di PFASS nell’acqua potabile.

Lui, Zaia non ne sapeva niente e niente ha fatto fino a quando lo scandalo è esploso e la Procura di Vicenza ha finalmente deciso di aprire un procedimento giudiziario.

Venezia ospedale di san Giovanni e Paolo
Solo nel 2017 la Regione Veneto, fortemente pressata dall’azione dei cittadini, organizza un simposio scientifico a Venezia presso l’ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo
aula San Domenico nei giorni 22 e 23 febbraio. Obiettivo del convegno internazionale è “PROGETTARE UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO RELATIVO ALLA POPOLAZIONE DELLA REGIONE VENETO ESPOSTA A PFAS”.


Ci sono voluti più di quatto anni di incontri, manifestazioni, conferenze, pubblicazioni scientifiche epidemiologiche, promosse da ISDE, estremamente preoccupanti relative alle cause di morte di cittadini inquinati, perché Zaia producesse almeno una “ricerca” dalla quale stanno emergendo evidenze sul sangue dei ragazzi di quattordici anni, scelti a campione, e su altri cittadini che testimoniano di una altissima presenza di PFOA nel sangue delle persone controllate.  

Ora, su Facebook, dove sono state pubblicate le foto delle mamme e dei cittadini che protestavano a Brendola per l’inefficienza totale della Regione,  la signora Marica Arena dà
Un benvenuto doveroso a Zaia che ha dedicato più di mezz'ora del suo tempo, zittendo chi pensava lo stessimo importunando, dicendo che è un problema grave che riguarda anche loro. Si è impegnato ad ascoltare e a rispondere a tutte le domande che noi genitori vorremmo fare, un invito ed un impegno pubblico che sicuramente non lasceremo cadere nel vuoto.”
“C'è l'URGENTE necessità di avere da Roma gli 80 milioni di euro promessi, avvio URGENTE dei lavori per portarci acqua pulita, un piano di COMUNICAZIONE per far chiarezza sui valori delle analisi, ACQUA pulita subito in bottiglie di vetro GRATUITA, o in cisterne, o con autobotti soprattutto PER LE SCUOLE i centri SPORTIVI e tutte le fasce a rischio, mamme in gravidanza e anziani.”


Ma queste cose che per ora vengono solo dichiarate verbalmente (siamo in campagna elettorale) non avrebbe dovuto farle almeno 5 o 4 anni fa?
Il giochetto dello scarica barile con Roma è vecchio e stantio tanto il potere, sia qui che lì, finge solo di litigare.
Galletti ha già accontentato le Regione aumentando i limiti degli scarichi delle aziende a 3030 ng/litro.
 Gli allevatori e gli agricoltori a Sud dello sbocco del dotto ARICA restano stupefatti mentre Miteni e conciari festeggiano.



La Regione si avvia al disastro agroalimentare per l’assoluta nullità di Zaia & c. La gente si ammala ma non sono stati ancora attivati rimedi di nessun genere nei confronti delle persone colpite.

Sì caro presidente, siamo saltimbanchi, come ci ha definiti lei, che passano dalle critiche della gestione Miteni a quelle su un altro “successo” a lei direttamente ascrivibile: il pasticciaccio della PEDEMONTANA.



 Lei non sta facendo niente per impedire che tutta la regione sia irrorata da una quantità pazzesca di pesticidi, che dopo avere annaffiato ben bene piante, frutti e terreni percolano nelle falde idriche.

 Non si è accorto che l’acqua potabile della regione più ricca di acqua è agli sgoccioli.

 Non sa niente di autostrade dai sottofondi avvelenati da rifiuti di fonderia, di ospedali costosissimi e inutili che sottraggono risorse alla sanità mentre la gente muore perché non ha più soldi per curarsi e non può ricorrere alla sanità privata.



Non è capace di emanare una ordinanza che impedisca alla MITENI di continuare a inquinare bellamente.

Caro Zaia, forse lei sa menare bene il can per l’aia, sa ascoltare benignamente le mamme sconvolte per la sorte dei propri ragazzi, sa elargire promesse e buffetti sulle guance ai suoi fedelissimi, sa addossare le colpe del malgoverno a Roma o a Bruxelles. Ma che persona democratica! Ma lei, mi scusi, cosa ha fatto fino ad ora?

Giovanni Fazio (saltimbanco)


Venezia 06/06 2017 le mamme diLonigo incontrano Coletto

   






giovedì 1 giugno 2017

ARZIGNANO NON E' IMMUNE DALLA CONTAMINAZIONE DELLA MITENI

IL PFOA SI TROVA IN ABBONDANZA NEL SANGUE DEI SUOI ABITANTI

Martedì 30 maggio si è tenuta, nella sede di Arzignano una riunione importante della nostra associazione CiLLSA.


L’argomento dell’OdG è stato tutto improntato sull’INQUINAMENTO DA PERFLUORATI NELLA CITTA’ DI ARZIGNANO.

Infatti queste sono le nuove emergenze:

Quella che sino ad ora sembrava un’isola indenne è invece un luogo duramente colpito e i cittadini portano con altissima probabilità nel proprio sangue un carico di PFOA di circa 30 nanogrammi/grammo.

Abbiamo anche preso in considerazione l’inquinamento atmosferico prodotto dalla Miteni, fenomeno di cui nessuno fino ad ora si era occupato, ma sembra essere notevole.



 A tal uopo abbiamo inviato all’ARPAV di Vicenza, che sta effettuando rilevamenti su tutta la zona, una richiesta dei dati sull’aria relativi alle zone e ai comuni limitrofi alla Miteni, per conoscere la nuova fonte inquinante e i livelli di rischio. Abbiamo altresì messo al corrente il distretto della ex ULSS 5 sui rilevamenti ematochimici effettuati su cittadini di Arzignano

Vista la gravità della situazione, riteniamo importante far partecipi di quanto accade quanti più cittadini possibile.


Per noi è fondamentale confrontarci con le persone sui problemi comuni e stimolare la partecipazione attiva della cittadinanza per migliorare le condizioni di vita della nostra città e prevenire e combattere tutte le situazioni che minacciano la vita e la salute dei nostri concittadini, come specificatamente l’inquinamento da PFAS del nostro acquedotto che sindaco e amministratore unico delle acque del Chiampo continuano insensatamente a negare.



Dopo gli esami del sangue eseguiti su noi stessi sappiamo che la maggior parte dei nostri concittadini, con cui per anni abbiamo condiviso luogo di vita e tipo di alimentazione,  potrebbe avere, come noi, valori molto elevati di PFOA nel sangue, uno dei peggiori inquinanti provenienti dalla ditta MITENI.

Questa molecola artificiale, prodotta dalla compagnia multinazionale, appartenente alla classe degli interferenti endocrini, e delle sostanze persistenti nell’ambiente, è potenzialmente cancerogena e responsabile di molte malattie mortali, come dimostrato dalle ricerche epidemiologiche eseguite in particolare dall’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente)ma anche dal Servizio epidemiologico della Regione Veneto.
Quanto affermiamo, inascoltati da anni, è stato ammesso dallo stesso Direttore Generale della sanità veneta dott. Domenico Mantoan in un recente convegno internazionale promosso dalla Regione Veneto, svoltosi a Venezia.


Non esistono pertanto dubbi sulla nocività dei PFAS e, in particolare del PFOS e del PFOA che, essendo molecole artificiali, non esistenti in natura, non vengono metabolizzate dagli esseri viventi, siano essi vegetali, animali o gli stessi esseri umani. Pertanto occorrono molti anni per liberare il nostro organismo da essi, una volta che sono entrati.

Anche le percentuali meno alte di queste sostanze, presenti nell'acqua o nei cibi, sono dannose perché, una volta ingerite, vengono assorbite dal nostro organismo rapidamente per il 95%, accumulandosi con quelle ingerite in precedenza, secondo il principio del Bioaccumulo.

E’ quindi indispensabile che l’acqua che beviamo sia completamente esente da queste molecole.

 Non ha senso dire che esse rientrano dentro i limiti di tolleranza indicati dal Ministero dell’Ambiente (limiti per altro assai discutibili in quanto in Italia sono fissati a 2030 ng/litro mentre in Germania a 100 ng/litro e negli Stati Uniti a 70 ng/l.).

Parlare di limiti, ancorché bassi come quelli stabiliti in America o in Svezia, è comunque sbagliato per il semplice motivo che l’acqua inquinata da sostanze tossiche non naturali che si accumulano gradatamente dentro di noi non è comunque da considerarsi potabile.




E' dimostrato che il PFOA attraversa la placenta delle donne gravide e contamina il feto. 

Sono dimostrati danni ai bambini nati da mamme con valori alti di PFOA nel sangue.

Inoltre è dimostrato che attraverso il latte materno il PFOA passa al neonato.

I danni maggiori riguardano i bambini perchè il carattere di INTERFERENTE ENDOCRINO DI QUESTA SOSTANZA
determina danni gravissimi nella fase dell'accrescimento e dello sviluppo.



Donne gravide, neonati e bambini vanno quindi particolarmente protetti ed è per questo motivo che continuiamo a chiedere ai sindaci che venga data acqua incontaminata alle gravide, agli asili nido e alle mense scolastiche. 

E' per questo che invitiamo i genitori a controllare la provenienza dei cibi destinati alle mense scolastiche.

E' per questo che chiediamo cibi biologici di sicura provenienza per i piccoli scolari.

A Vicenza i genitori di una scuola media si sono mobilitati in tal senso e hanno raggiunto l'obiettivo. 

E' necessario che le mamme si muovano! E' necessario che i cittadini si muovano in fretta.






I nostri concittadini che credono di essere immuni dall’inquinamento hanno bisogno di una seria informazione scientifica e sarà questo il nostro impegno a partire dalla fine dell’estate, con gazebi, diffusione di volantini, colloqui con i passanti e organizzazione di conferenze.

31 MAGGIO 2017 MASSERIA MASSIGNANI

Ieri sera 30 maggio nel grande tendone della Masseria Massignani a Brendola si è tenuta una affollatissima assemblea sempre sull’inquinamento da PFAS e la diffusione dei contaminanti negli alimenti oltre che nell’acqua.
La partecipazione dei cittadini alle manifestazioni anti inquinamento diventa sempre più numerosa e questo ci fa sperare di rimuovere tutti quegli ostacoli che chi avrebbe dovuto tutelarci continua a frapporre.



Attualmente Miteni sversa i suoi reflui nel “depuratore” di Trissino.
Questo non è in grado di depurare i prodotti perfluoroalchilici e li immette nel condotto Arica che sbocca a Cologna Veneta nelle stesse condizioni di come li ha ricevuti.




Ma c’è un altro sversamento della Miteni, questa volta direttamente sul torrente Poscola: si tratta delle acque per il raffreddamento degli impianti che, evidentemente, vengono considerate non inquinanti.

Non potremo mai parlare di risanamento ambientale fino a quando le autorità preposte alla tutela della nostra salute continueranno a consentire a questa corporation di sversare i suoi liquami velenosi nella nostra acqua.


 FERMARE L'INQUINAMENTO PRIMA DI TUTTO

Si tratta di considerazioni dettate dal semplice buon senso che chiunque può capire.
Speriamo che lo capiscano anche coloro che hanno il potere di farlo.

Giovanni Fazio


Chi desiderasse informazioni e documentazione scientifica può indirizzarci la sua richiesta scrivendo a cillsa4@gmail.com



Ha fiducia in voi:non traditelo.



sabato 27 maggio 2017

IN AMERICA SI ABBASSANO I LIMITI DEI PFAS NELL’ACQUA POTABILE. AD ARZIGNANO SI INVITA LA POPOLAZIONE A BERE TRANQUILLAMENTE PFOA E PFAS


L’Herald di New Castle  (USA)pubblicato in data 26/05/2017  comunica che  lo stato del MINNESOTA ha ulteriormente ridotto i livelli massimi di tolleranza di PFOA e PFAS nell’acqua potabile.

Risulta che
per il PFOA si fissa un  limite di 35 nanogrammi/litro 
mentre per il PFOS 27 nanogrammi/litro

(The updated values of 0.035 and 0.027 micrograms per litre for perfluorooctanoic acid and perfluorooctane sulfonate respectively are lower than the landmark combined 0.070 health advisory level issued by the US EPA last year.)

In Italia I limiti per le stesse sostanze sono
PFOA 500 nanogrammi /litro
PFOS 30 nanogrammi litro

In una dichiarazione il dipartimento della salute del Minnesota ha dichiarato che sono stati fissati valori più bassi sulla base della possibilità che tali prodotti possano passare dalla gestante al nascituro e ai lattanti, valutando che il periodo della gestazione e dell’allattamento è più importante della esposizione per tutto il restante arco della vita.


Nel comune di Arzignano le Acque del Chiampo comunicano che nel  mese di febbraio 2017 sono stati rilevati 41 nanogrammi di PFOA  nell’acquedotto che serve la maggior parte delle zone della città.


 Per americani e australiani questo livello è in grado di provocare gravissimi danni ai feti e ai lattanti.
 Il sindaco Gentilin, nel  Giornale di Vicenza, invita tutti a bere tranquillamente quest’acqua.
Anche se i valori fissati dal Minstero si discostano clamorosamente da quelli del resto del mondo ciò non giustifica il fatto che non si adotti, a livello locale, il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE previsto dalla Unione Europea.
 Un errore di valutazione, nella prima fase della vita, come spiega l'articolo dell'Herald, può condizionare tragicamente l'intera esistenza di un individuo. 
Sta a tutti voi trarre le dovute conclusioni e prendere, se lo riterrete opportuno, le dovute precauzioni.



Noi insistiamo nel dire che bisogna dare acqua libera totalmente da PFASS e alimenti biologici provenienti da zone sicure ai bambibi del nido, agli asili, alle mense scolastiche e alle donne gravide, come misura mmediata e, quindi procedere con i cinque obiettivi della marcia del 14 Maggio che sono stati pubblicati nei post precedenti.


Riportiamo di seguito l’articolo originale dell’HERALD:

“L’ authority della salute dello stato Americano del Minnesota ha stabilito nuovi limiti di tolleranza per l’acqua potabile dopo lo scandalo del centro di Williamtown sulla contaminazione da sostanze chimiche che ha messo in evidenza un potenziale passaggio degli inquinanti dalle madri ai feti.

Disastro ambientale di Newcastle
Il dipartimento della salute dello stato del Minnesota questa settimana ha rilasciato un nuovo livello di attenzione per i perfluorooctanoic acid e perfluorooctane sulfonate detti anche PFOA e PFOS che sono molto più protettivi di quelli adottati dall’authority americana per la protezione dell’ambiente (EPA) e della stessa authority australiana.
I nuovi valori di 35 nanogrammi/litro e 27 nanogrammi/litro e sono più bassi del valore combinato di 70 nanogrammi fissato dall’EPA lo scorso anno.
Il dipartimento della salute ha dichiarato che sono stati fissati valori più bassi sulla base della possibilità che tali prodotti possano passare dalla gestante al nascituro e ai lattanti. Valutando che il periodo della gestazione e dell’allattamento è più importante della esposizione per tutto il restante arco della vita.
La revisione è basata sul fatto che PFOA e PFOS rimangono nel corpo umano per anni e possono incrementarsi con le successive esposizioni, possono attraversare la placenta e essere secrete nel latte materno.
La decisione ha acceso l’attenzione sugli gli standard chimici australiani.
Anche in Australia, al più presto i livelli di entrambe le molecole saranno abbassati da 500 nanogrammi a 70 nanogrammi per i PFOS e da 5000 ng/l a 560 ng/l per i PFOA
Tale decisione è stata presa dopo che il governo era stato criticato per avere adottato standard 78 volte più elevati della agenzia governativa USA EPA.

Il dipartimento della salute del Minnesota ha dichiarato che si pensava che “il rischio immediato per la popolazione esposta ai perfluorati fosse basso” ma che le ultime informazioni fornite dall’EPA hanno messo in evidenza un “possibile rischio per lo sviluppo dei feti e dei bambini.”
Nel Minnesota, dove PFOA e PFOS sono prodotti,  c’è il quartier generale della multinazionale 3M; gli inquinanti chimici furono scoperti nell’acqua potabile inclusa nell’area dell’azienda già dal 2000.
Furono effettuati numerosi studi nell’area contaminate e furono emessi decreti legislativi pe i monitoraggio della popolazione in due contee a Est di Minneapolis.
Le autorità sanitarie dell’Australia hanno verificato che la contaminazione può passare nell’utero al feto durante la gravidanza, ma non hanno adottato alcuna misura specifica di prevenzione riguardo alle esposizioni standard delle donne gravide.
Recentissimamente, in questo mese, li New Herald ha pubblicato un articolo su un neonato che presentava livelli di contaminazione ematica di PFOS corrispondenti alla media nazionale dei bambini superiori ai 4 anni.”


Giovanni Fazio


venerdì 19 maggio 2017

LA MARCIA DEI P FIORI E L'ACQUA MINERALE DEL SINDACO


Il risultato delle analisi permette di dire che l'acqua distribuita da Acque del Chiampo presenta caratteristiche confrontabili con le acque oligominerali, favorisce la digestione ed è indicata per le diete povere di sodio.”

Questa è la delirante dichiarazione dell’amministratore unico delle Acque del Chiampo Alberto Serafin sul Giornale di Vicenza di Domenica 14 maggio.
Lascio ogni commento al lettore, tenendo anche conto di quanto affermato dal direttore generale della sanità del Veneto dott. Domenico Mantoan:

“«Il registro nascite gestito dalla Regione rivela che i Pfas causano malattie, anche mortali. Si parla di un aumento della gestosi e del diabete in gestazione nelle donne in gravidanza e problemi per alcuni neonati. C’è un incremento anche di cardiopatie e diabete. Le malattie mortali collegate sono cardiopatie ischemiche, malattie cerebrovascolari, diabete mellito e Alzheimer».



Tuttavia Serafin continua imperterrito ad elogiare il magnifico acquedotto della Terra dei PFAS

“…. E' anche grazie alla morfologia di questo territorio ricco di rilievi e di sorgenti che l'acqua che passa per la rete idrica e arriva nelle case è di provata qualità.
 La conferma periodica arriva dalle analisi che Acque del Chiampo realizza con precise cadenze mensili e diffonde in report quadrimestrali”
Il risultato delle analisi permette di dire che l'acqua distribuita da Acque del Chiampo presenta caratteristiche confrontabili con le acque oligominerali, favorisce la digestione ed è indicata per le diete povere di sodio.”

Completa il quadretto idilliaco la dichiarazione del sindaco Giorgio Gentilin:

ACQUA COSTANTEMENTE CONTROLLATA”

“L'acqua erogata dall'acquedotto da parte di Acque del Chiampo è perfettamente potabile – assicura il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin -. L'acqua non soltanto è sorvegliata da chi gestisce l'acquedotto, ma soprattutto è avallata dalle autorità sanitarie, ossia gli unici preposti delle UlSS.
 Di recente le tariffe dell'acqua potabile nell'ambito di Acque del Chiampo sono aumentate del 4%, ma è un aumento contenuto e giustificato ampiamente dalla continuità degli investimenti che vengono fatti per rinnovare costantemente gli impianti.
 Quindi, massima tranquillità: l'acqua è buona ed è pulita.
 Poi si sa che quella di ricorrere all'acqua minerale in bottiglia è una caratteristica italiana diffusa, però l'acqua che esce dai nostri rubinetti è ottima”.
Gentilin segnala un elemento ulteriore di tranquillità anche rispetto alla problematica dei Pfas:
 “Nel 2015, su disposizione sempre degli uffici sanitari, abbiamo controllato, attraverso Acque del Chiampo che ha la dotazione di laboratorio per farlo, un certo numero di pozzi privati che si trovano nella zona tra il confine di Arzignano e il confine di Trissino, e sono risultati praticamente tutti privi di inquinanti”

Potremmo sfruttare le Acque del Chiampo per fare concorrenza a Recoaro e a Fiuggi.


Peccato che ai ragazzi cui sono stati effettuati i primi prelievi di sangue nell’ambito del progetto decennale di monitoraggio dei PFAS, varato dalla Regione Veneto, siano state trovati valori di PFAS di 20-30 volte superiori alla normalità.


Peccato che le misurazioni effettuate da GREENPEACE abbiano dato per Arzignano valori superiori a quelli di Sarego e sicuramente allarmanti secondo gli standard di sicurezza applicati dagli Stati Uniti.

Ma non basta! Il signor Alberto Serafin da un po’ di tempo fa il giro dei Consigli Comunali della zona proponendo la costruzione di un inceneritore per i fanghi conciari.



 Si sa che tali fanghi contengono una elevata quantità di PFAS, sia perché l'acqua dell’acquedotto non è affatto priva di PFAS, come testimoniano le stesse bollette che ci arrivano a casa, sia perché molte concerie usano anche pozzi privati.

L’incenerimento dei fanghi non potrebbe che aggravare la situazione attraverso l’inquinamento dell’aria e dei suoli, in aperta violazione dell’ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO per la TUTELA DELLE ACQUE e la GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE , recentemente rinnovato, che recita 

"L’accordo novativo è finalizzato all’aggiornamento dell’“Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche del bacino del Fratta – Gorzone attraverso l’implementazione di nuove tecnologie nei cicli produttivi, nella depurazione e nel trattamento fanghi del distretto conciario vicentino"


E’ evidente che sparare in aria fumi carichi di PFAS non diminuisce di un solo nanogrammo la quantità di Perfluorati che, attraverso il collettore ARICA, si riversano nel FRATTA GORZONE.

 Tale richiesta asserisce Serafin “ce la chiede l’Europa”: falso clamoroso in quanto l’Europa ci ha già messo sotto procedura di infrazione per avere dato incentivi all’incenerimento di rifiuti industriali.

Ho citato queste dichiarazioni ufficiali, pubblicate nel giorno della manifestazione di migliaia di persone contro l’inquinamento da PFAS.
Uno schiaffo a chi lotta per la salute dei propri ragazzi, uno schiaffo per chi si batte contro chi inquina.

realizzatasi domenica tra Montecchio e Trissino non si è visto nemmeno uno dei sindaci della zona.
Trissino 14 maggio 2017


Regione, ULSS e amministratori locali hanno dimostrato la abissale lontananza di queste istituzioni e di questi uomini dai cittadini e
 dalle loro giuste preoccupazioni.

Non si sono curati in tutti questi anni di salvare il settore agro alimentare, non hanno nemmeno progettato nessun acquedotto alternativo come ha dichiarato recentemente a Lonigo la senatrice PUPPATO.

Riferisce il Giornale di Vicenza”

«Su richiesta del sottosegre­tario all'Ambiente Barbara Degani, che mi ha chiesto di parlare a nome suo e dell'Esecutivo, sono qui per invitare gli enti del servizio idrico ed i comuni a fare squadra», ha affermalo Puppato. «la Re­gione deve coordinare queste realtà e fare in modo che ven­ga deciso, con l'approvazione di tutti, che lavori vanno rea­lizzati per cambiare l'approv­vigionamento degli acque­dotti e che poi sia presentato al Governo un progetto com­plessivo, che può prevedere una realizzazione progressi­va con una partecipazione al­la spesa di Venezia».

(Gli 80 milioni peri Pfas, as­sieme ad altri 65 destinati al­la bonifica della discarica di Pescantina e agli 80 per il col­lettore del Garda, erano stati inseriti in una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione eco­nomica (CIPE) di inizio di­cembre 2016).


Poi, però, i soldi non sono mai arrivati.
Un fatto che ha generato polemiche e discus­sioni.
Ora la senatrice PUPPATO ha fornito l'interpretazio­ne della situatone del l'esecu­tivo Gentiloni.
I soldi ci sono, ma a mancare sono le proposte del territorio e il rischio è che, se si va avanti così i soldi vengano destinati ad altre aree”

Che dire! La gente si ammala, i ragazzi cominciano ad avere livelli altissimi di colesterolo (provocati dai PFAS), nascono bambini prematuri e sottopeso, le gravide si ammalano di preeclampsia ma la Miteni continua ad inquinare tranquillamente senza che nessuno la fermi.

Noi, e siamo sempre più numerosi, continuiamo a batterci per i cinque obiettivi della manifestazione di Domenica 14 maggio

Chiediamo:

1. che sia garantito un APPROVVIGIONAMENTO dell’acqua potabile e irrigua da fonti sicure; (Acqua e alimenti sicuri ai bambini del nido, alle mense scolastiche e alle gravide SUBITO)

2. che i LIMITI dei PFAS siano portati in prossimità dello ZERO;

3. che sia dato LIBERO ACCESSO alle analisi del sangue a tutti i cittadini nell’area contaminata;

4. che sia messo in atto il sequestro e la bonifica della MITENI, accompagnate da un serio piano di tutela per i suoi lavoratori;

 5. che la MITENI sia costretta a pagare gli ingenti costi passati, presenti e futuri dei filtri a carboni attivi, la bonifica dell’area contaminata e le spese sanitarie di ogni ordine e grado.
E andiamo avanti.

Giovanni Fazio






La marcia continua verso Trissino. 14 maggio 2017