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venerdì 15 dicembre 2017

IL VENETO SPROFONDA NEL FANGO



Ormai incontenibile la cronaca della diffusione dei fanghi tossici della Miteni in tutto il territorio del Veneto e nelle regioni vicine.
Zaia annaspa cercando di salvare capre e cavoli ma non salva né le une né gli altri.

 Infatti i valori della contaminazione delle matrici alimentari (ritrovamento di altissimi valori di PFOS e PFOA nel fegato di maiale negli allevamenti della zona rossa) vanno alle stelle, anche se dall’alto ci comunicano che “non ci sono criticità”.

 L’unica cosa che è certa è che per Zaia la MITENI non si tocca. Nessun sequestro cautelativo ma solo elogi per le nuove modalità di produzione (…  dei rifiuti) che rispettano le direttive della Regione.

Ora, o le direttive sono sbagliate o Miteni non le rispetta dato che le tonnellate di fanghi che si vanno scoprendo qua e là per il Nord Italia sono PFAS a catena corta cioè quelli di ultima generazione che Miteni sostiene di produrre dal 2015.


La verità è che in Regione ormai si naviga nel caos più assoluto.
Dopo la scoperta dei valori di PFOS nei pesci, Zaia non sa più che pesci pigliare.






La plasmaferesi non è sicura. Ve l'ho detto fin dall'inizio non è stata mai sperimentata per i PFAS.



La mappatura delle zone inquinate non regge più davanti alla scoperta di nuove falde inquinate, di nuove discariche piene di PFAS e dell’aumento del PFOA nell’acquedotto di ARZIGNANO.

 L'unica cosa che sa fare chi regge il timone, ormai fuori uso, del governo della Regione è scaricare la propria inefficienza su Roma che, da parte sua, eccelle in menefreghismo e opportunismo.



Arlecchino servitore di due padroni continua ad essere la migliore commedia veneta, anche senza la regia di Strehler, un successo che si replica da anni ma che non incanta più il pubblico, stufo di essere preso in giro.



La classe dirigente indifferenziata che va da Zaia a Variati ha bisogno di un trattamento ecologico severo che le impedisca di continuare a inquinare il Veneto ma, francamente, non credo che ci siano discariche disposte ad accoglierla.

Giovanni Fazio

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