Visualizzazioni totali

mercoledì 9 agosto 2017

A LONIGO L’ACQUA DEL SINDACO FA BENE.


Assemblea di cittadini a Lonigo
A proposito delle ultime tabelle pubblicate in data 18 luglio 2017 da Acque del Chiampo relative all’acquedotto di Lonigo, ritengo che le stesse inducono a possibili errori per il computo totale dei PFAS totali presenti, computo che, per altro la società non riporta.

 Infatti non è chiaro se gli “altri PFAS” segnati con l’asterisco debbano essere sommati tutti o no.

I risultati, comunque si vogliano calcolare, sono allarmanti, anche se si accettano i valori più bassi.




 Infatti risalta subito all’occhio che il primo valore indicato, quello relativo al PFOA è di 119 nanogrammi litro.

 Questo singolo valore, da solo, supera abbondantemente i valori limite consigliati dall’EPA (ente per la protezione dell’ambiente degli USA) che è di 70 nanogrammi.

Ma dirò di più: una recente ricerca scientifica effettuata dallo stato del Minnesota contesta i valori dell’EPA e pone come limite massimo per i PFOA 35 nanogrammi/litro.

Amentato rischio per le gravide e per i neonati
Lo stato del Minnesota precisa che tale limite si riferisce comunque all’assunzione di acqua inquinata per brevi periodi (vale a dire per qualche settimana o al massimo qualche mese; non di più).

Basta già questo valore di testa per consigliare a tutti i cittadini dell’area di Lonigo di NON BERE QUESTA ACQUA.

Maggiormente non devono berla quei ragazzi nel cui sangue sono stati trovati valori altissimi di PFAS.
Lo dico da medico, seguendo le regole di comportamento previste dal codice etico dell’Ordine dei Medici cui nessuno può derogare.

La verità comincia a venire a galla
Continuando la lettura della tabella gentilmente messa a disposizione da Acque del Chiampo si legge che nell’acqua dell’acquedotto di Lonigo si troverebbero 76 ng/litro di PFBA e 75 ng/litro di PFBS.

Per coloro che non hanno molta dimestichezza con queste sigle spieghiamo che si tratta dei nuovi PFAS che la MITENI produce dal 2015 e che ZAIA assicura essere prodotti secondo i crismi delle nuove norme di sicurezza.

La presenza di questi due prodotti nell’acqua di LONIGO smentisce platealmente Zaia e quanti ancora sostengono che l’inquinamento delle acque sia un fatto che riguarda il passato ma che adesso tutto è sotto controllo.

Non solo cari amici di Lonigo vi danno da bere acqua inquinata ma anche, e lo fa pure il vostro sindaco quando afferma che potete berla tranquillamente, vi danno da bere tante belle storielle.

Le tabelle parlano da sole e i numeretti che acque del Chiampo aggiunge nella ultima colonna di destra sono i valori limite prescritti dal Ministero e dalla Regione, oltre che dall’Istituto Superiore di Sanità.


Dovremmo chiedere a queste istituzioni e alle persone che le rappresentano come mai i valori limite italiani superino di 7 volte quelli americani dell’EPA e 14 volte quelli fissati per i PFOA dallo stato del Minnesota.

Dovremmo chiedere a Zaia come mai non si è attenuto alle indicazioni del direttore generale della sanità del Veneto Domenico Mantoan che denunciava in un documento ufficiale dell’autunno scorso l’aumentato rischio di preeclampsia e tutta la sequela di patologie correlate ai PFAS verificate dal servizio epidemiologico regionale nella cosiddetta zona rossa, cioè anche a Lonigo.

A questo punto non ha più importanza occuparsi delle minutaglie, cioè dei PFAS residui presenti nella tabella perché quello che abbiamo letto nelle prime quattro righe basta e avanza.

Come medico vi ho detto quello che il mio codice etico mi impone di dirvi, voi potete credere al sindaco o a Zaia, ma se avete bambini piccoli o donne incinte a casa questa fede nelle autorità potrebbe costarvi cara.

Giovanni Fazio



  


Nessun commento:

Posta un commento