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venerdì 17 aprile 2020

ALBERTO GUIDETTI



Due giorni fa si è spento nell'ospedale di Vicenza il dott. Alberto Guidetti, ginecologo vicentino. Lo ha annunciato ieri l'Ordine dei Medici, annoverandolo tra le vittime della pandemia di Corona virus.  Guidetti era molto conosciuto per aver fatto parte del team di ginecologi guidato dal dott. Franco Dal Maso che, negli anni, fece nascere ad Arzignano migliaia di bambini, contribuendo a far diventare l'ospedale della città del grifo uno dei più prestigiosi punti nascite del Veneto. 

                      Guidetti, famoso non solo per la sua professionalità ma anche per la sua simpatia fu poi anche primario di ostetricia e ginecologia nell'ospedale di Valdagno. in queste ore è forte la commozione in tutte le donne e mamme che nei suoi quarant'anni e più di professione aveva seguito.

Mio cugino Alberto Guidetti era un uomo di fede laica, bravissimo professionista e carico di simpatia e umanità. Quando fu approvata la legge sulla interruzione della gravidanza, solo lui e il primario Franco Dal Maso, rimasero al loro posto perché le donne di Arzignano non dovessero ricorre ancora alle mammane clandestine. Tutti gli altri colleghi del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Arzignano si dichiararono obiettori di coscienza. Ricordo la sofferenza con cui mi raccontava questa esperienza dolorosa e la difficoltà derivante dalla obiezione di coscienza anche da parte degli anestesisti. Ricordo anche un intervento molto duro con cui, in una seduta burrascosa del Consiglio Comunale, denunciai questo fatto. Anche grazie al mio intervento, quindici giorni dopo, arrivò all'ospedale un nuovo anestesista non obiettore.
         Era quello il periodo in cui il reparto di Arzignano superava per numero di parti quello di Vicenza. Una vera eccellenza di cui la città andava fiera.
         Purtroppo, adesso, l'ospedale arzignanese, i politici, non vedono l'ora di chiuderlo. Magari per svenderlo a qualche milionario per farne una clinica privata.
In questi giorni la nostra famiglia ha subìto questo lutto tristissimo senza nemmeno potere essere vicino ad Alberto, morto in solitudine nell'ospedale di Vicenza. Nemmeno le esequie sono state possibili.
 Resterà in noi la sua presenza gioiosa e allegra, il suo coraggio, nel non volere mai cedere davanti all'ostruzionismo dei capi, rimasto al suo posto grazie alla forza della sua incontestabile professionalità ed esperienza, in un tempo in cui non sono questi i criteri con cui si scelgono i primari ospedalieri.
Alberto, sei profondamente radicato nei nostri cuori e in quello della moltitudine di donne che hai aiutato e di bambini che sono nati tra le tue mani.

Titta

  


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