Questo è
il sottotitolo con cui il Giornale di Vicenza commenta l’ingresso di Daniele Beschin,
coordinatore provinciale di Forza Nuova, nella lista di Alessia Bevilacqua,
candidata leghista alle comunali di Arzignano.
Così commenta la candidata sindaca:
«La mia candidatura è
stata un momento di inclusione non solo verso la destra di Beschin ma anche
verso le civiche di centro come la lista Gentilin».
Quindi l’ingresso di Beschin non riguarda la persona, cosa che era opinabile ma non così strettamente caratterizzante. La candidata ha inteso proprio includere Forza Nuova con tutto ciò che questo comporta.
Ci auguriamo quindi che la ex vice sindaca della Giunta uscente non si renda conto fino in fondo di quello che dice.
Un
momento di inclusione dell’ideologia nazi fascista è un insulto nei confronti
di quanti hanno sofferto nel mondo a causa di regimi che avevano posto al primo
posto la supremazia della razza e il dominio e lo sterminio di coloro che non
ne facevano parte.
Nostalgia dei lager, che i neonazisti di oggi
non rinnegano ma rimpiangono, dei milioni di persone inviate ai forni crematori
per la colpa di non essere di “razza ariana”. Migliaia di bambini uccisi con i
gas e poi bruciati. Questa è l’ideologia che la nostalgica dell’occupazione
tedesca ritiene di includere nella propria lista.
Ma l’insulto più grande è nei confronti della storia della nostra città.
Forse la candidata sindaca non sa che c’è una strada importante ad Arzignano che si intitola ai quattro martiri.
Chi erano costoro? Erano quattro operai della
Pellizzari che la mattina del 31 marzo del 1944 furono fucilati per rappresaglia
dai tedeschi per avere scioperato insieme a tutti gli altri operai della
Pellizzari.
Si
chiamavano: Umberto Carlotto, operaio aggiustatore meccanico grossi motori, Luigi
Cocco, operaio meccanico motori a scoppio, Cesare Erminelli e Aldo Marzotto.
NAZI CHE PIACCIONO AD ALESSIA BEVILACQUA ( INCLUSIONE) |
Forse non sa che la nostra storia cittadina annovera
altri martiri:
Petronio Veronese, giovane studente universitario. Abitava a Villaggio Giardino e fu tra i primi, con altri ardimentosi giovani arzignanesi, a scegliere la lotta contro la dittatura fascista e a organizzare la resistenza sulle montagne attorno ad Arzignano.
Ha perduto per sempre la sua giovinezza e la vita a diciotto anni, caduto in uno scontro armato contro i nazifascisti.
Petronio Veronese, giovane studente universitario. Abitava a Villaggio Giardino e fu tra i primi, con altri ardimentosi giovani arzignanesi, a scegliere la lotta contro la dittatura fascista e a organizzare la resistenza sulle montagne attorno ad Arzignano.
Ha perduto per sempre la sua giovinezza e la vita a diciotto anni, caduto in uno scontro armato contro i nazifascisti.
Parliamo di Antonio Giuriolo, nostro eroe nazionale, grandissimo intellettuale e patriota morto in combattimento per permettere ai compagni di mettersi in salvo.
Potremmo parlare per ore delle ragazze coraggiosissime che rischiavano la vita e la tortura per portare i messaggi a chi combatteva per le libertà sulle montagne, dei giovanissimi Sergio Caneva, Vinicio Mettifogo e di tanti altri giovani arzignanesi in costante, quotidiano pericolo di morte. Molti di loro arrestati e torturati.
Funerali di Antonio Giuriolo |
RAZZA INFERIORE |
Furono proprio da coloro che allora professavano le idee che adesso vengono gridate, nelle piazze e negli stadi, dai seguaci di Forza Nuova che il parroco di S. Pietro Mussolino fu massacrato con una mitragliatrice alzo zero e bombe a mano nella sua chiesa, dove si era rifugiato con tante donne e bambini, uccisi insieme a lui per rappresaglia. Quegli assassini portavano sulle loro divise gli stessi simboli che adesso esibiscono, senza vergogna, i seguaci di Forza Nuova.
EBREO |
La lotta di liberazione fu dolorosissima ma necessaria. Ricordarlo adesso non è retorico ma, al contrario è obbligatorio di fronte ad una scelta come quella della signora Bevilacqua, una scelta politica che ignora il significato di quei simboli e delle idee di quegli uomini che si resero responsabili di tanti morti e di tanto dolore per milioni di esseri umani.
L'inclusione di un dirigente nazifascista nella propria lista è un segnale ben preciso che non può essere ignorato da chi crede nei valori della democrazia, nei diritti civili e sociali, nel rispetto di tutti gli esseri umani, come per altro sottolinea la nostra Costituzione.
Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini arzignanesi a dissociarsi pubblicammente da questa scelta, e a confermare la propria adesione ai valori della civile e pacifica convivenza.
Non vogliamo che si crei, in occasione delle elezioni, un clima da curva da stadio, sia perchè rifuggiamo dalla violenza implicita nell'ideologia di Forza Nuova, sia per il rispetto che dobbiamo alla storia della nostra città e al sacrificio di quanti perdettero la vita per liberarci dalla dittatura.
RAZZA INFERIORE |
La nostra identità è strettamente legata alla storia del nostro paese.L'onore di ognuno di noi dipende dal rispetto per quella memoria
Pensiamo che il momento elettorale sia un
momento importante per la vita di una nazione perché ci costringe a confrontare
non solo programmi amministrativi ma anche idee, sentimenti e coerenza con l’eredità
morale lasciataci dai nostri padri.
I nostri valori sono, da sempre, la libertà, la
democrazia, la solidarietà e la giustizia sociale; molto diversi da quelli che,
adesso, nella nostra città, caratterizzano la lista della Lega, con l’ingresso
del neofascista e le parole della candidata.
Aushwitz
Aushwitz
Giovanni Fazio