Pedemontana: 28 marzo, votazione del Consiglio Regionale sulla
proposta della Giunta
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In
vista della votazione del Consiglio
Regionale di martedì 28 marzo (ore 10.00) riguardante la proposta della
Giunta per la ripresa e la conclusione dei lavori della superstrada a pagamento
Pedemontana Veneta, rilanciamo qui di seguito analisi ed obiettivi del nostro
comunicato del 14 marzo.
Il
costo del pedaggio tra Montecchio
Maggiore e Spresiano sarà di 15,82 euro
per i mezzi leggeri e di 28,33 per i mezzi pesanti. Più del doppio di quello che si spende
nell'autostrada A4.
Il concessionario SIS
continuerà ad incamerare i pedaggi sino a coprire il cosidetto "canone di
disponibilità" cioè 153 milioni di
euro all'anno. L'eccedenza dei 153 milioni andrà alla Regione.
Qualora però non si
raggiungesse questa cifra sarà la Regione a ripianare la differenza.
Giocano con le nostre vite |
Il "canone di
disponibilità" cioè quanto per 39 anni (la
durata della concessione) andrà alla SIS aumenterà
progressivamente poiché esso è stato collegato all'inflazione ed ad un
ipotizzato aumento del traffico rispetto la
stima di partenza di 27.000 passaggi giornalieri.
Alla fine dei 39 anni la SIS conseguirà la cifra di 12,3
miliardi di euro.
I 300 milioni di euro
per far ripartire i lavori della Pedemontana saranno pagati dai Veneti con una addizionale
Irpef (tassa di scopo) riscossa dal 2019
in poi.
I
300 milioni servono per far ripartire i lavori. E poi? Siamo certi che la SIS
troverà il credito per portarli a compimento? Potrà succedere che la SIS senza
disponibilità finanziarie tornerà a rallentare i lavori.
Il balletto delle cifre per i gonzi |
La SIS infatti non ha l'obbligo di concludere la Pedemontana entro il
2020.
Nel
2013 quando Zaia sottoscrisse la 2° convenzione con la SIS (la prima fu firmata
da Galan nel 2009) accettò anche questo punto che nella attuale proposta non
viene messo in discussione. I 39 anni di concessione decorrono dal momento in
cui la superstrada entra in funzione, sia quando sia!
I
27.000 passaggi giornalieri e i successivi aumenti sono un'ipotesi e non una
certezza!
Per
il Governo, per i ministri delle Infrastrutture e dell'Economia, per la Cassa
Depositi e Prestiti ecc., che Zaia presenta come sostenitori della sua
proposta, tutto ciò non costituisce un problema: basta pagare e la quadra si
trova.
Garantisce la Regione che imporrà
tasse e tagli al Sociale.
Il
concessionario SIS (famiglia Dogliani) senza fondi, senza finanziamenti, senza
piano finanziario, ne esce in carrozza.
Tutto ciò è inaccettabile,
l'unica soluzione rispettosa del Veneto e dei Veneti è la rescissione del
contratto con la SIS, una radicale revisione del progetto, una Pedemontana
pubblica e gratuita da Thiene a Spresiano.
Per
il gruppo "Cittadini/e di Montecchio Maggiore contrari alla
Pedemontana"
Daniela
Muraro.
Riceviamo in questo
momento e pubblichiamo il comunicato del Co.Ve.Pa.
Il CoVePA ha inviato
formale diffida ad adempiere alla giunta e a tutti i consiglieri regionali che
sono riuniti nel variare il bilancio della Regione Veneto per introdurre l'addizionale IRPEF.
Questo intervento viene mascherato come una
semplice modifica del documento di previsione economica e finanziaria, in realtà è un autentico aiuto pubblico e
una modifica illegittima del contratto per salvare il concessionario della
Pedemontana Veneta.
E'
un atto che coinvolge la politica veneta nelle proprie responsabilità personali
di chi la rappresenta negli organi istituzionali.
Lasciamo
a Luca Zaia, alla sua squadra meditare sulle parole che abbiamo depositato,
resta una questione aperta sul perché salvare i Dogliani in cambio di un referendum sulla autonomia taroccato
proprio dagli interessi salernitano piemontesi dietro alla Pedemontana Veneta?
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