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venerdì 27 aprile 2018

GENTILIN ALL’ANGOLO. SMENTITA LA FAVOLETTA DELL’ACQUA OLIGOMINERALE.



LA REGIONE INSERISCE ARZIGNANO NELLA “ZONA ARANCIONE”: SI VOLTA PAGINA

È questa la notizia più importante che il sindaco Gentilin ha riferito in anteprima in Consiglio, tenutosi ieri sera 26 aprile, rispondendo alle interrogazioni di Lorella Peretti e Piero Magnabosco, consiglieri di minoranza.

E' l’esito di una lunga lotta di CiLLSA e del Movimento ZERO PFAS di Montecchio nel quale Diego Meggiolaro è stato da anni uno dei maggiori punti di riferimento.

 Grazie ad una convenzione da lui stipulata con lo studio Giusto di Oderzo, molti cittadini arzignanesi e montecchiani hanno avuto la possibilità di effettuare le analisi del sangue privatamente per verificare la contaminazione di PFAS ad un costo più contenuto e di constatare, il più delle volte, contaminazioni altissime da PFAS.


Sua anche l’iniziativa per includere nel Progetto HEV dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS-Fondazione Pascale 200 cittadini dell’area Montecchio e Arzignano, operazione cui ha partecipato attivamente la CiLLSA.

Si è così effettuato uno screening gratuito di 200 cittadini attraverso il quale avremo un primo test sul livello di contaminazione da PFAS degli abitanti di questo territorio, negletto da sempre dai sindaci che lo rappresentano e dalla Regione.

Sicuramente importantissimo nel raggiungimento dell’inclusione di Arzignano nell’area dei territoti inquinati, il crescente livello di lotta che l’intero movimento sta portando avanti su tutto il territorio e non secondarie, a questo proposito, le interrogazioni di Cristina Guarda che si è spesa in regione con interventi e interrogazioni contro l’esclusione di Arzignano dall’area inquinata da monitorare.

Tornando al Consiglio comunale di ieri sera ad Arzignano, Il sindaco Gentilin è stato sottoposto ad una lunga serie di domande nelle interrogazioni di Piero Magnabosco e Lorella Peretti, consiglieri di Minoranza.

Quest’ultima ha anche citato la lettera di CiLLSA inviata il giorno 13 del corrente mese ai Consiglieri.

Per quanto riguarda la salubrità dell’acqua, il sindaco ha tagliato corto “siamo dentro i limiti previsti dal decreto regionale” “l’acqua di Arzignano è potabile!” Quest’ultima affermazione pronunciata con un tono più alto e con enfasi.

Giornata di protesta davanti a Miteni 22 aprile 2018



Successivamente, rispondendo ad una specifica domanda di Magnabosco però il sindaco si contraddiceva annunciando un progetto di Acque del Chiampo del costo preventivato di 3,5 milioni di euro (tutti a carico dell’utenza) per realizzare una stazione di pompaggio e di filtraggio a carboni attivi a Canove, per il rifornimento del comune di Montorso e per il serbatoio di Poiaracca del comune di Arzignano.

Se l’acqua è potabile perché spendere tanti soldi per filtrarla?

Per quanto riguarda i tempi per la realizzazione del progetto, il sindaco si è tenuto sulle generali dicendo che l’iter sarà molto lungo. Andrea Pellizzari che già ne aveva parlato circa due mesi fa sembra avesse posto come data possibile di realizzazione il 2022 (?).

Certamente la realizzazione di un nuovo acquedotto per Montorso richiede tempi non proprio brevi e anche la stazione di pompaggio non si fa in un giorno. Gentilin ha parlato della lunga trafila dovuta all’acquisto dei terreni.

Ma, per noi arzignanesi per cui non è necessaria nessuna stazione di pompaggio e nessun esproprio di terreni perché non si provvede immediatamente a porre i filtri a carbone attivo?

L’acqua di Canove va filtrata solo per i cittadini di Montorso?

Gentilin che in precedenti occasioni si è speso per la realizzazione di approvvigionamento di nuove fonti non contaminate per Brendola non ha nessun progetto in merito per la nostra città.

È infatti questa una delle domande che abbiamo posto con insistenza a lui e ai consiglieri:
 Perché per gli altri comuni si provvede a cambiare le fonti di approvvigionamento dell’acqua e per Arzignano no?

A questa domanda non hanno risposto né il sindaco né i consiglieri di maggioranza che sono restati zitti, annoiati e desiderosi di concludere i lavori del Consiglio per andare a casa.


Nessuno dei consiglieri è intervenuto per rispondere alla nostra lettera sull’acqua che viene data ai bambini negli asili, nelle scuole e nelle mense scolastiche.

Solo Magnabosco l’ha fatto nelle precedenti sessioni del Consiglio ottenendo dal sindaco sempre la stessa risposta “Siamo dentro i limiti” e dai colleghi Consiglieri una totale indifferenza.

Il sindaco ha risposto anche ad altre interrogazioni di Magnabosco.

 Una riguarda il cosiddetto “trattamento fanghi” in parole semplici l’INCENERITORE che per anni si voleva costruire in via Ferraretta e contro il quale CiLLSA si è battuta strenuamente, impedendo alla fine che questa mefitica opera venisse realizzata nel nostro comune.

Il cosiddetto “Trattamento fanghi” (per prudenza non si pronuncia più nemmeno il termine, tanto abusato in passato, di “Gassificatore”) sarà realizzato in project financing (leggi “altra mangiatoia”) in comune con privati ma “fuori dai territori dei comuni che fanno parte del  bacino del Chiampo.” 

2014 manifestazione presso sede Acque del Chiampo

Dopo anni di annunci e di tentativi non riusciti, dopo il fallimento decennale del patto stato regione per il risanamento del Fratta Gorzone, scaduto senza il raggiungimento di alcun obiettivo il 31 dicembre del 2015, finalmente la resa dei beati costruttori di inceneritori e la fine di un incubo per i cittadini di Arzignano e dintorni.

L'ultima interrogazione di Magnabosco riguardava la annunciata sottrazione di una notevole parte dell’acqua che, attraverso il canale LEB (Che attinge all’Adige) attualmente diluisce i reflui del dotto ARICA che conferisce i liquami (depurati) delle nostre concerie ai campi di Cologna Veneta e a tutto il Bacino irriguo del Fratta Gorzone.
Senza questa diluizioni (per altro vietata per legge) ARICA non raggiungerebbe i livelli accettabili di inquinamento che gli consentono di scaricare.

Adesso sembra che una notevole parte di quest’acqua verrebbe sottratta per l’irrigazione dei campi del Veronese. Se così fosse il blocco dell’attività conciaria sarebbe inevitabile.

Gentilin ha smentito e garantisce che l’acqua del LEB destinata a ARICA non sarà toccata. Si vedrà.

Ma nel frattempo non sarebbe meglio provvedere a produrre reflui più compatibili con l’ambiente?
Oltre che doveroso per la salubrità del territorio e delle persone che lo abitano, prevenire un disastro annunciato è importante per la sopravvivenza di un settore industriale che, se non si provvede, prima o poi entrerà a rischio.


Giovanni Fazio
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venerdì 20 aprile 2018

VIENI ANCHE TU ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE PER L’ACQUA PULITA


GIORNATA DELLA TERRA



Il movimento che si oppone allo scandaloso inquinamento della Miteni è cresciuto. 

Ci presenteremo con i mille volti del popolo inquinato del Nord, in una mega manifestazione che avrà il carattere di una società civile.




Sarà una giornata di lotta ma anche una festa perché saremo in tanti a dimostrare che non siamo sudditi ma cittadini che pretendono il rispetto che fino ad ora è stato negato.

Partecipa anche tu, con la tua famiglia e i tuoi amici. Siamo la cittadinanza attiva che ama la propria terra. Dimostriamo alle istituzioni la forza di un popolo che non si rassegna, che non china la testa allo strapotere delle compagnie multinazionali e ai loro lacchè.

Cosa chiediamo? Semplicemente acqua non contaminata.

Ci saranno decine di gazebo a testimoniare la ricchezza di un Movimento dalle mille sfaccettature. Presso il nostro gazebo troverete i protagonisti di questa lunga lotta: medici, mamme, operai, studenti, insegnanti e quanti in questi anni hanno creduto nella forza della verità.  Con noi potrete dialogare per chiedere informazioni o fare proposte. Nel capannello Il microfono sarà a disposizione di tutti.

Vi aspettiamo domenica 22 aprile.
Di fronte alla MITENI, zona industriale di Trissino dalle ore 11.00 in poi.




venerdì 13 aprile 2018

CiLLSA SCRIVE AI CONSIGLIERI COMUNALI DI ARZIGNANO




SALVIAMO I NOSTRI BAMBINI DALLA CONTAMINAZIONE DA PFAS


Questa mattina la CiLLSA ha inviato una lettera al Consiglio Comunale di Arzignano per coinvolgere i consiglieri di buona volontà, se ce ne sono, a intraprendere una azione in favore dei bambini di Arzignano e dei cittadini tutti. 
Qui di seguito ne pubblichiamo il testo e linkiamo sotto un documento fondamentale che dimostra scientificamente i modi in cui i PFAS penetrano nel nostro corpo, anche a piccole dosi per volta, restandovi dentro per anni e anni e quindi accumulandosi e arrecando danni irreversibili.


Ai Consiglieri comunali                                           Arzignano 13/04/2018
Pc
Al sindaco dott. Giorgio Gentilin
Ogg: richiesta di misure preventive contro la contaminazione da pfas

Dopo reiterate richieste, andate a vuoto, rivolte al sindaco di Arzignano affinché prenda in considerazione la necessità di evitare che i bambini delle scuole del nostro comune siano esposti alla contaminazione da PFAS presenti nell’acqua dell’acquedotto cittadino, ci rivolgiamo ai membri di codesto Consiglio comunale, stimando che siano sensibili ad una richiesta che viene rivolta per il bene e per la salute della nostra comunità.
Alleghiamo all’uopo una completa documentazione scientifica corredata dalle dichiarazioni delle maggiori autorità scientifiche nazionali, regionali e internazionali che confermano la correttezza della nostra richiesta.

Vi invitiamo a leggerla e a riflettere sulla opportunità di risolvere una questione che altrimenti non può che arrecare ulteriore danno alla nostra comunità.
La dichiarazione del sindaco, apparsa sul Giornale di Vicenza, secondo cui l’acqua del Chiampo sarebbe assimilabile ad acqua oligominerale, è una boutade che fa ridere i polli e, alla lunga, non può che portare discredito a chi l’ha pronunciata e a coloro che la sostengono tuttora.
Non è mai tardi per correggere i propri errori e rendersi conto che il fatto che alcune aziende del comparto conciario usino prodotti con perfluorati non è da tempo un segreto per nessuno.
Se la cancellazione del nostro comune dalla mappa della zona inquinata avesse avuto come scopo quello di non disturbare il manovratore, l’obiettivo è fallito. Il recente cronoprogramma redatto dalla Regione conferma quanto da noi più volte messo in evidenza e indica delle soluzioni possibili.

Nel frattempo i cittadini, di cui voi siete i rappresentanti, continuano a bere acqua inquinata, sebbene entro i limiti che la politica ha fissato recentemente.
Infatti sapete benissimo che tali limiti non garantiscono dalla contaminazione da PFAS chi fa uso di quest’acqua quotidianamente per lunghi periodi, come la maggior parte degli abitanti di Arzignano, soprattutto i bambini, a causa del bioaccumulo e della persistenza che sono due deleterie caratteristiche di queste sostanze.

Per questo, al fine di evitare un ulteriore danno alla popolazione, abbiamo chiesto, come misura immediata e temporanea, che vengano istallati dei filtri a carbone attivo al nostro acquedotto, così come è stato fatto a suo tempo per quelli di Brendola e Lonigo.
Si tratta di una misura costosa ma necessaria e non si capisce per quale motivo tale opportunità sia riservata agli abitanti di altri comuni ma non a noi.
Come misura risolutiva poi è ovvio che si dovrà provvedere alla costruzione di un nuovo acquedotto che attinga l’acqua da fonti sicuramente non inquinate. Lo si sta progettando per gli altri comuni e, anche in questo caso, non si capisce perché proprio Arzignano debba restarne escluso.

Il dott. Giorgio Gentilin dovrebbe ricordarsi che oltre che essere presidente del Consiglio di bacino è sindaco di Arzignano e che ha dei precipui doveri nei confronti dei suoi cittadini.

Ci auguriamo che la nostra richiesta sia seriamente presa in considerazione da codesto Consiglio comunale e che, finalmente, si cominci a fare per noi arzignanesi quanto è stato da tempo fatto nei confronti di tutti gli altri abitanti dell’area inquinata da Miteni.

Cordialmente

I portavoce di CiLLSA
Donata Albiero e Walter Rasia Dani

Ps: si allega documento sui danni correlati alla esposizione a PFAS


mercoledì 11 aprile 2018

UN COMPLEANNO FAVOLOSO














IL DEPURATORE DI ARZIGNANO COMPIE 40 ANNI
E I RISULTATI SI VEDONO.

Il giorno 4 di questo piovoso mese di aprile si è celebrato, nei sontuosi locali di Acque del Chiampo, il quarantesimo anniversario del depuratore di Arzignano.
L’introduzione epica di Renzo Marcigaglia ha aperto la kermesse in una sala riservata solo a imprenditori e politici.

(Per i cittadini inquinati, al fine di evitare inutili interferenze tra invitati di prima classe e gli utenti che pagano il servizio,  è stata predisposta una apposita saletta con monitor per seguire l’edificante spettacolo lontano dalla sala delle celebrazioni,).

Con un volo pindarico il presidente di Acque del Chiampo ha esordito:
«Il depuratore è opera di imprenditori lungimiranti. Giganti che hanno gettato le basi, lasciato delle orme che poi sono state fruttuosamente seguite con la consapevolezza che bisogna lavorare preservando l'ambiente»

Che i giganti lungimiranti abbiano gettato le orme non vi sono dubbi; basta guardarsi intorno per vedere in pieno territorio di ricarica di falda nove discariche enormi che hanno raccolto i rifiuti conciari per 40 anni, creando una ipoteca su uno dei gangli più fragili del sistema delle falde idriche del Veneto.

Per constatare come tali “impronte” siano state “fruttuosamente seguite” basta vedere i conti in banca. Infine per scoprire la “consapevolezza” dei conciari è sufficiente affacciarsi allo sbocco del dotto A.Ri.C.A.

Non potevamo immaginare che per il compleanno del depuratore il bravo Presidente Renzo ci sciorinasse un fantasy.

Tuttavia la parte più avveniristica degli interventi che si sono susseguiti in un clima di noia euforica degli astanti è stato quello di Luciano Vescovi (premiato, a suo tempo, per la tesi di laurea sul depuratore arzignanese)

Ferraretta è stato un ritorno al passato… ma lo sguardo è rivolto al futuro perché anche il futuro può diventare una risorsa … Non bisogna avere paura delle ombre e delle sirene, è il tempo di scegliere le migliori tecnologie disponibili. Esempi virtuosi non mancano, come il termovalorizzatore di Vienna che brucia i rifiuti di Roma, o quello di Bolzano. E' il momento di superare, ovviamente nel rispetto delle persone e dell'ambiente, determinate logiche. Occorre completare la catena con l'anello mancante»


Insomma, dopo avere inquinato terra e acqua dobbiamo fare il salto di qualità e pensare a costruire un bell’inceneritore per sottrarre all’Austria i rifiuti di Roma e chiudere “l’anello mancante”.

Per fortuna, grazie anche alla lunga opposizione di Cillsa e dei cittadini che hanno firmato contro la costruzione di un  inceneritore ad Arzignano, i tempi per costruirlo in via Ferraretta sono ormai scaduti .

Non poteva mancare, alla chiusura della giornata, la benedizione di  Giorgio Gentilin, presidente del Consiglio di Bacino che, ha ringraziato i sindaci del passato, del presente e quelli che verranno per aver creduto nella depurazione.”

 Infatti, come tutti possono constatare, la depurazione del depuratore di Arzignano più che una banale realtà è un atto di fede in cui credere, soprattutto per i sindaci che verranno.

Uomini di poca fede, nessuno dei convenuti ha osato brindare con un bicchiere di acqua cristallina prelevata dallo sbocco di A.Ri.C.A, lasciando il prezioso liquido depurato ai riconoscenti agricoltori e allevatori del bacino del Fratta Gorzone, notoriamente credenti.

Da quanto appare dall’agiografia del Giornale di Vicenza del giorno 5 aprile a cura di tale Giorgio Zordan, non sembra che qualcuno abbia parlato di PFAS. Del resto si sa: è di cattivo gusto parlare di corda in casa dell’impiccato.

Così si è concluso elegantemente il metafisico compleanno del depuratore di Arzignano dove politici e conciari, come si dice, se la sono cantata e se la sono suonata, lasciando le mamme di Lonigo e i cittadini, sconvolti e arrabiati, per i PFAS presenti nel sangue dei loro ragazzi, a bocca asciutta.

Giovanni Fazio



giovedì 5 aprile 2018

SESSANTA ARZIGNANESI POTRANNO EFFETTUARE GRATUITAMENTE LE ANALISI PER LA VERIFICA DELLA CONTAMINAZIONE DA PFAS




















CiLLSA HA PROVVEDUTO DOVE REGIONE E GENTILIN HANNO MANCATO.

Da anni va avanti la nostra campagna per includere i cittadini di Arzignano all’interno delle zone inquinate da monitorare.

Purtroppo le nostre richieste sono sempre state ignorate dalla Regione e osteggiate dal sindaco di Arzignano che si è perfino rifiutato di fornire acqua non inquinata ai bambini dell’asilo e delle mense scolastiche.

 Naturalmente, se il sindaco le avesse accettate, avrebbe dovuto smentire le sue, a dir poco clamorose, affermazioni secondo cui l’acqua di Arzignano sarebbe comparabile ad acqua oligominerale.

In realtà la stessa “Acque del Chiampo” conferma nei suoi monitoraggi periodici la presenza di notevoli quantità di PFOA e, in minor misura, di altri PFAS, con dati pubblicati sulle bollette.


Il fatto che la presenza di PFOA mediamente non superi i livelli stabiliti dal recente decreto regionale non esclude il rischio che l’assunzione permanente di tali sostanze determina nei bambini ma anche negli adulti.
Una lunga campagna per liberare i cittadini di Arzignano dai PFAS

Da tempo chiediamo, senza ricevere alcuna risposta, un monitoraggio dei parametri inquinanti nel sangue dei cittadini arzignanesi, come è stato fatto altrove.

Abbiamo pertanto colto al volo l’opportunità offertaci dall'istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori, Istituto nazionale tumori Irccs, Fondazione Giovanni Pascale di Napoli che conduce, insieme all’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto  Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il progetto SEIEVA sull’epatite virale E.

Abbiamo chiesto agli organizzatori del progetto che, considerata la peculiarità della nostra zona a causa dell’inquinamento da perfluorati, venisse inclusa nel novero delle analisi la ricerca e il dosaggio dei principali PFAS presenti nell’acqua e nei cibi. 
Si tratta di analisi del sangue molto accurate che comprendono, per la prima volta in zona, anche la ricerca di metalli pesanti e di diossine.
Le aree di provenienza dei campioni di popolazione inclusi nel progetto sono oltre alla Campania le province di Catania, Taranto, Brescia, Vicenza. A quest’ultima provincia sono stati assegnati 200 soggetti; di questi, 60 siamo riusciti a ottenerli per Arzignano e zone limitrofe.

I criteri per selezionare le persone su cui effettuare lo screening sono:
  • Età compresa dai 20 ai 49 anni
  • Residenza nel comune di riferimento da almeno 5 anni
  • Anamnesi negativa per epatite B, C ed HIV

Stiamo già ricevendo tante telefonate di cittadini che intendono essere inclusi nella ricerca. Non siamo sicuri di potere dare esito positivo a tutte le richieste, visto il limite di 60 persone che ci è stato concesso.
Per correttezza abbiamo deciso di dare la priorità agli iscritti CiLLSA e, successivamente, ai membri del COMITATO ZERO PFAS AGNO CHIAMPO; esaurite le suddette richieste potremo prendere in considerazione altre richieste.
I partecipanti allo screening dovranno compilare un documento di accettazione che sarà spedito direttamente al SEIEVA.
In seguito i partecipanti saranno contattati per l’appuntamento per il prelievo.
Lunedì 9 aprile alle 20.30 ci troviamo alla pizzeria 2 Forni di Arzignano, via Po, per dare le delucidazioni del caso e raccogliere le domande firmate.
 Questa iniziativa, oltre a rappresentare un elemento di conoscenza utilissimo per i singoli partecipanti, servirà come test di valutazione della contaminazione da PFAS dell’area di Arzignano.
 Infatti gli esiti degli esami saranno pubblicati in forma anonima.

Per partecipare allo screening potete inviare le vostre richieste a cillsa4@gmail.com e partecipare all’ incontro del 12 aprile in pizzeria.
Giovanni Fazio

PS: si avverte che le richieste di coloro che non saranno presenti lunedì sera non potranno essere accolte.


 DOCUMENTI DEL PROGETTO


















domenica 1 aprile 2018

Ringrazio quanti oggi mi hanno fatto gli auguri di Buona Pasqua.






















Ricambio di cuore e soprattutto auguro per tutti i bambini, della mia città e del pianeta che possano vivere in un mondo che abbia cura di loro.

Per questo continuo a chiedere per i nostri bambini di Arzignano acqua non inquinata negli asili e nelle mense scolastiche e vi invito, mentre abbracciate i vostri figli, a pensare per un momento ai bambini siriani.

Che possano fuggire dall’inferno in cui tutti noi li abbiamo cacciati e possano essere accolti con amore in un mondo che invece li odia e li respinge.


Giovanni Fazio