Ieri
si è svolta a Vicenza una bella manifestazione organizzata dalle donne per un
otto marzo che non fosse una commemorazione spenta o una cena con le amiche ma
una vera e propria giornata di lotta contro la violenza sulle donne, i
femminicidi, le discriminazioni sul lavoro, le inammissibili disparità salariali rispetto
ai maschi, lo sfruttamento sessuale, il mobbing e l’aggressione al welfare da
parte di una Europa che si preoccupa solo di rimpinguare le sue banche con i
nostri soldi, tagliandoci sanità, asili, scuole, mense, trasporti e pensioni.
La lotta delle donne acquista quindi una
valenza politica a tutto tondo sui diritti che non sono solo loro ma anche dei
nostri bambini e dei nostri vecchi.
Le
donne sono le nostre mamme, le nostre mogli, compagne, fidanzate e le nostre
figlie. Il mondo le tratta malissimo e le umilia anche con la disoccupazione e
il lavoro precario.
A
Vicenza, dove ho manifestato insieme a loro, c’erano anche delle donne
mussulmane, residenti in Italia da molti anni, che si sono aggiunte al corteo
con i loro slogan.
C’erano anche degli insegnanti e presidi che
manifestavano per una legge democratica e popolare su una scuola che parta dal
basso, la LIP che sarà presto portata dai cittadini in parlamento. Anche il
mondo della scuola quindi si è immedesimato con le problematiche della donna
ritenendo che in esso l’universo femminile dà un apporto insostituibile sotto
diversissimi aspetti.
Vi
do alcune foto della manifestazione, bellissima, coloratissima, e intelligente
con le riflessioni e gli obiettivi scanditi, come in una via crucis laica,
durante le fermate del corteo.
Giovanni
Fazio
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