Visualizzazioni totali

giovedì 22 giugno 2023

GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS UN NUOVO PARADIGMA CULTURALE NELLE SCUOLE DEL VENETO

  GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS UN NUOVO PARADIGMA CULTURALE NELLE SCUOLE DEL VENETO




21 giugno 2023/ONE HEALTH

SALUTE E CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS

 

"La coordinatrice del Gruppo Educativo Zero Pfas, promotrice del Progetto ,che da sempre riteniamo la nostra punta di diamante “nei territori” per portare un solido cambiamento culturale, ci accompagna in un appassionante rendiconto di peregrinazione tra le scuole del Veneto durante l’anno scolastico che si sta per concludere. Un lavoro collettivo non solo e non tanto notevole nei numeri e nei contenuti, ma soprattutto lodevole per lucidità e solidità dei concetti espressi dalla stessa prof.ssa Donata Albiero in questo resoconto finale" (Comitato di redazione PFAS.land)

LEGGI IL LINK 




venerdì 16 giugno 2023

LUTTO NAZIONALE: AMMAINIAMO LE NOSTRE BANDIERE

 


Ammainiamo le nostre bandiere per i bambini annegati in mare, per le mamme disperate morte stringendoli al proprio corpo, per le speranze negate da una Europa ipocrita, razzista e senza futuro, per il bambino vittima di giochi idioti, per i sei operai morti in questi giorni sul lavoro. Ammainiamo le nostre bandiere per la fine della pietà, per i lager, finanziati con i nostri soldi,  in cui si consumano le vite e le speranze di milioni di disperati. Ammainiamo le nostre bandiere per le ragazze stuprate dai guardiani libici che proteggono i nostri confini. Ammainiamo le nostre bandiere per i palestinesi tormentati da una occupazione militare israeliana che fingiamo di non vedere. Ammainiamo le nostre bandiere per Giulio Regeni dimenticato e barattato da un governo senza onore.

giovedì 8 giugno 2023

TRIBUNALE DI VICENZA

 

DIRITTI UMANI IN QUESTIONE 


Negli USA una causa di 70.000 abitanti della West Virginia contro DuPont, accusata di avere contaminato con scarichi di PFAS  il fiume Ohio e le popolazioni abitanti lungo il suo corso, si è conclusa con il pagamento, da parte della multinazionale, di 700 milioni di dollari ai cittadini inquinati.

         Se non avesse temuto una condanna ancora più drastica l’azienda produttrice di perfluorati, non avrebbe sborsato questa enorme somma alle vittime dell’inquinamento da essa determinato.

Questa è storia e non giurisprudenza, tuttavia la storia ha una pregnanza e un peso che schiaccia qualunque  ipotesi assolutoria o minimizzante, qualunque perizia di esperti conniventi con le lobby.

 La pregnanza della somma sborsata è un macigno che nessuna Miteni potrà mai scrollarsi di dosso. È realtà più schiacciante e più solida di qualunque ipotesi scientifica, come tutto ciò che è veramente accaduto.

Oggi gli operai della ex Miteni hanno chiesto che la causa di risarcimento contro la multinazionale di Trissino non venga archiviata.

Gli operai della ex Miteni portano nei propri organi e nel proprio sangue le molecole tossiche assorbite in lunghi anni di permanenza a diretto contatto con esse. Tutti loro sono a rischio e le tremende patologie correlate, che hanno già spazzato via  i loro compagni più anziani, potrebbero scatenarsi da un momento all’altro. Come l’amianto, anche le PFAS uccidono.

Archiviare la causa sarebbe inaccettabile, non solo dalle vittime della Miteni ma da tuto il popolo Italiano che non accetta più escamotage né scappatoie giuridiche per  chi dissemina morte.

Questo è il motivo per cui stamattina, 8 giugno 2023, insieme a molte altre sigle del movimento ecologista abbiamo presidiato il tribunale di Vicenza perché la giustizia che chiedono gli operai è anche la nostra e quella dei nostri figli per i quali chiediamo un futuro in cui la salute e la vita non siano più barattabili con il posto di lavoro.

POST SCRIPTUM

L’udienza, iniziata poco dopo le 13.00 si è conclusa con l’intervento del Gip che si riserva di studiare il caso. Ci si risentirà probabilmente a settembre.

Non possiamo mollare! La pressione sociale sulla magistratura deve continuare perché il diritto di chi non conta sia rispettato in una provincia in cui il potere di chi conta è pervasivo e onnipotente.

Difendere gli operai della ex Miteni è, fuor di retorica, la vera continuazione della Resistenza, la difesa del Diritto, dei valori che la Costituzione attribuisce al Lavoro, dei diritti sociali e, inevitabilmente, dei Diritti Umani, visto che di salute in ultima analisi si parla, di salute scientemente messa a rischio, di salute che scientemente continua ancora ad essere a rischio per una grandissima parte della popolazione.

 

 

Giovanni Fazio 

 

 



 

 

lunedì 5 giugno 2023

NON SOLO PFAS: NEGATO IL DIRITTO ALLA SALUTE IN VENETO


LA SANITA' VENETA INFIERISCE SUI PIU' POVERI
MENTRE FIORISCONO I PROFITTI DEI PRIVATI

Assessore alla Sanità Veneta Manuela Lanzarin

Leggo su Facebook una testimonianza dell’infimo livello cui si è ridotta la sanità pubblica nel Veneto: 

“Ora la nostra Ulss7 Pedemontana, Ospedale di Santorso, CHIEDE agli EMODIALIZZATI non autosufficienti per patologia grave, di PAGARE il trasporto in ambulanza un euro al Km.

La persona che me lo ha appena segnalato è una giovane donna di Poleo con VAD (cuore meccanico) e DIALIZZATA che non può più né guidare né lavorare a causa dei gravi problemi di salute. Da mesi è in attesa che la Commissione Medica INPS la convochi per il riconoscimento di invalidità e accompagnatoria.

La distanza dalla sua casa di Poleo di Schio e Ospedale di Santorso è di 10 km + 10 km per il rientro, 3 volte la settimana. Per un totale di 260 euro al mese.

Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai soggetti nefropatici cronici in trattamento dialitico il rimborso delle spese di trasporto dal domicilio al Centro Dialisi, nei limiti e con le modalità fissati dalle Regioni. (L.E.A.)

Ora chiedo -pubblicamente- ai signori della Regione Veneto se è davvero questa la tutela delle persone fragili con gravi patologie ed entrate economiche irrisorie o nulle, non bastanti né per vivere, né per sopravvivere.

Sono INDIGNATA.”

 

Pochi giorni fa ho partecipato ad un incontro pubblico nel municipio di Trissino. I relatori erano l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e la responsabile del Dipartimento di prevenzione regionale dottoressa Francesca Russo.

Alle nostre critiche sull’andamento della lotta alla contaminazione delle PFAS nella nostra regione l’assessore, non sapendo cosa rispondere, ha più volte pronunciato la frase “ Io sto dalla vostra parte”

No cara assessore, la nostra parte è quella su descritta. È quella delle lunghe file di attesa senza neppure una data sicura per un esame o una visita specialistica, la nostra parte è quella delle  vittime di un servizio sanitario evanescente e privatizzato selvaggiamente.

La sua invece è quella di coloro che lo hanno distrutto con tagli annuali di posti letto, di servizi, di interi reparti ospedalieri e di personale. È quella di coloro che non hanno programmato i posti all’Università per garantire il ricambio generazionale di medici e infermieri. La sua parte è quella che ha elevato un muro di ticket contro il bisogno di salute dei cittadini.

La sua parte è quella che tuttora non finanzia l’Università, non provvede a modificare o eliminare il numero chiuso per l’accesso a medicina e alle specializzazioni e continua a tagliare ospedali e posti letto.

 La sua parte è quella che preferisce sprecare i soldi nel ponte di Messina, di cui si sente tanto il bisogno, nel TAV di Vicenza, nelle grandi opere di cementificazione del territorio, nelle armi da inviare in Ucraina.

Ma, si ricordi che la guerra i morti, non li fa solo là. Li fa anche qua, ogni giorno. 

 

Giovanni Fazio