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mercoledì 20 dicembre 2017

SIAMO ANDATI A VENEZIA, A PALAZZO FERRO FINI PER PARLARE DI QUELLO CHE STA SUCCEDENDO ALLA NOSTRA ACQUA E AI NOSTRI CIBI.





 Lunedì pomeriggio ore 14.30 Palazzo Ferro Fini, sede del governo della Regione. Sono qui su invito di Manuel Brusco, presidente della commissione PFAS, per una audizione come portavoce ad hoc della CiLLSA.

Mi aggiro, accompagnato da una gentilissima hostes dai lineamenti asiatici in questo splendido palazzo veneziano dove si decidono le sorti della nostra Regione.

L’udienza è fissata per le 14.30. Alle 15.00. Con mezz’ora di ritardo, si dà inizio alle audizioni  in un’aula quasi deserta. Oltre al presidente Brusco e alla vicepresidente, ci sono solo tre consiglieri membri della commissione, di cui due appartenenti alla minoranza consiliare, Andrea Zanoni e Cristina Guarda, molto attenti e interessati alle relazioni dei convenuti, e un solo membro della maggioranza, il consigliere Barison, che per tutto il tempo delle audizioni giocherella col cellulare. In parole povere una presenza d’ufficio dei consiglieri di maggioranza che hanno così dimostrato quanto sia importante per loro ascoltare i cittadini.

La situazione è molto grave.


Dalla lettura del Piano di campionamento degli alimenti, recentemente effettuata, emergono dati allarmanti su alcune matrici alimentari.
Per esempio, per i suini di allevamento sono stati trovati nel fegato valori massimi di contaminazione di 41.000 ng/kg (quarantunomila) di PFOS.  Cioè un kg. di questo fegato contiene 1366 volte più PFOS di quanto ne sia consentito in un litro di acqua.

Questo è solo un esempio delle discrepanze tra i valori ritrovati dall’indagine dell’ARPAV e dell’ISS e i limiti fissati dallo stesso governo regionale (non più di 30 nanogrammi per litro d’acqua).

Malgrado ciò i redattori della relazione rilasciata dalla Regione sostengono che dai dati raccolti “non emergono elementi di criticità”.
Per capire con quali astrusi calcoli si è arrivati a sostenere che 41.000 nanogrammi presenti nel fegato di maiale e valori altissimi di PFOS trovati su tanti altri alimenti (uova, pesci, mais ecc.) si è stabilito che NON CI SONO PROBLEMI potrete leggere la relazione che ho presentato in audizione per conto di CiLLSA.

Solo Arzignano è esclusa dalle mappe dell'inquinamento pur essendo la più vicina a Miteni


 In Regione prevale, come sempre, la tattica di minimizzare. Tuttavia, a forza di minimizzare la gente non sa più a che santo votarsi, cosa mangiare, dove acquistare i cibi. Perché ormai non si tratta più solo dell’acqua ma di tutta la catena alimentare, contaminata da Miteni e da una gestione balorda del disastro ambientale.

Sembra che il problema più importante, per chi sta dietro le quinte, sia quello di salvare Miteni più che salvare i cittadini. 

L’esclusione ingiustificata di Arzignano dalle mappe della contaminazione, malgrado gli alti livelli di PFOA presenti nell’acquedotto comunale, sembra studiata per evitare inopportune indagini sugli scarichi e sulle emissioni gassose dell’area industriale.

E’ necessaria una svolta nella gestione della crisi: non si può continuare a dire, come fa Gentilin, che l’acqua di Arzignano è paragonabile all’acqua oligominerale.
E’ ora di piantarla con queste sparate d’ufficio che fanno ridere i polli.


E’ urgente salvare i più piccoli dall’inquinamento, partendo dalle scuole e dalle mense scolastiche.






E’ ora che l’ULSS avverta le gravide del pericolo insito nell’acqua del rubinetto (almeno questo). 

Ma non lo si fa: perché? E’ così difficile da indovinare? Chi o cosa si vuole proteggere con una omertà scandalosa?

Di giorno in giorno aumenta il numero di cittadini che aderiscono al comitato ZERO PFAS e sottoscrivono le nostre richieste.

Passeremo un Natale ricordando Antonio Boscardin e il suo impegno. Continuiamo la sua lotta per il bene della nostra terra e della nostra gente contro chi specula sulla salute umana.  

Sarà un Natale di riflessione sugli effetti nefasti di un consumismo vuoto e privo di valori, in attesa del cambiamento che verrà … o che faremo venire.


Antonio Boscardin sul greto del torrente Chiampo


Giovanni Fazio





venerdì 15 dicembre 2017

IL VENETO SPROFONDA NEL FANGO



Ormai incontenibile la cronaca della diffusione dei fanghi tossici della Miteni in tutto il territorio del Veneto e nelle regioni vicine.
Zaia annaspa cercando di salvare capre e cavoli ma non salva né le une né gli altri.

 Infatti i valori della contaminazione delle matrici alimentari (ritrovamento di altissimi valori di PFOS e PFOA nel fegato di maiale negli allevamenti della zona rossa) vanno alle stelle, anche se dall’alto ci comunicano che “non ci sono criticità”.

 L’unica cosa che è certa è che per Zaia la MITENI non si tocca. Nessun sequestro cautelativo ma solo elogi per le nuove modalità di produzione (…  dei rifiuti) che rispettano le direttive della Regione.

Ora, o le direttive sono sbagliate o Miteni non le rispetta dato che le tonnellate di fanghi che si vanno scoprendo qua e là per il Nord Italia sono PFAS a catena corta cioè quelli di ultima generazione che Miteni sostiene di produrre dal 2015.


La verità è che in Regione ormai si naviga nel caos più assoluto.
Dopo la scoperta dei valori di PFOS nei pesci, Zaia non sa più che pesci pigliare.






La plasmaferesi non è sicura. Ve l'ho detto fin dall'inizio non è stata mai sperimentata per i PFAS.



La mappatura delle zone inquinate non regge più davanti alla scoperta di nuove falde inquinate, di nuove discariche piene di PFAS e dell’aumento del PFOA nell’acquedotto di ARZIGNANO.

 L'unica cosa che sa fare chi regge il timone, ormai fuori uso, del governo della Regione è scaricare la propria inefficienza su Roma che, da parte sua, eccelle in menefreghismo e opportunismo.



Arlecchino servitore di due padroni continua ad essere la migliore commedia veneta, anche senza la regia di Strehler, un successo che si replica da anni ma che non incanta più il pubblico, stufo di essere preso in giro.



La classe dirigente indifferenziata che va da Zaia a Variati ha bisogno di un trattamento ecologico severo che le impedisca di continuare a inquinare il Veneto ma, francamente, non credo che ci siano discariche disposte ad accoglierla.

Giovanni Fazio

giovedì 7 dicembre 2017

BAMBINI SOTTOPESO PER PFOA PRESENTE NELLE PENTOLE ANTIADERENTI

COMITATO ZERO PFAS AGNO CHIAMPO INFORMA

Dimostrata negli USA la correlazione tra PFOA e nascita di bambini sottopeso. Attenti alle pentole e alle padelle antiaderenti!

Vi allego un interessante articolo utilissimo per accrescere la propria formazione sugli effetti dei PFAS


Questa informazione viene inviata a tutti coloro che hanno rilasciato la loro email al COMITATO per essere informati.


Per contatti col COMITATO e informazioni scrivere a cillsa4@gmail.com




martedì 5 dicembre 2017

ARZIGNANO.SALE PIENE CONTRO I PFAS

Sale traboccanti di pubblico da quando abbiamo cominciato a parlare di cosa succede ad Arzignano con il PFOA, abbondantemente presente nell’acqua che si beve. 

Nella città in cui per tradizione l’ideologia dominante era stata fino a oggi quella dei conciari, cioè quella del profitto, a volte a tutti i costi, si fa strada quella della vita, dei bambini che le mamme vogliono preservare dagli effetti devastanti dei perfluorati.

 Nella città in cui a livello istituzionale non si parla di chiusura della Miteni, nelle nostre sale strapiene si chiede a gran voce che la fabbrica che ha inquinato l’acqua di mezzo Veneto venga fermata.

 Nella città in cui il Giornale di Vicenza fa da sponda a chi dice che “l’acqua che noi beviamo è assimilabile all’acqua oligominerale” le mamme chiedono acqua senza PFAS nelle mense scolastiche e negli asili.



Abbiamo affrontato di petto l’ideologia del mercato contrapponendole quella dell’umanesimo, dei diritti di tutti contro gli interessi di pochi.
Continueremo fino in fondo.

 Per noi il Natale non è un mega albero pieno di lampadine ma la nascita di un bambino povero in una stalla.

Un simbolo importante che vale per chi crede che sia un dio ma anche per chi pensa che sia solo il redentore di una umanità impoverita dal capitalismo rampante, dall’odio razziale, dalle banche rapaci e criminali, dagli inquinatori senza coscienza, dai cementificatori, da quelli che avvelenano i campi e i raccolti.



Credere nella vita e lottare per la vita dei bambini, di coloro che si troveranno un mondo impoverito e distrutto dai veleni e dalla speculazione, un mondo senza lavoro e senza pensione, per noi significa cominciare dal disvelamento degli sporchi interessi che legano i fabbricanti e gli utilizzatori di PFAS a una politica malata e lontana mille miglia dall’umanità.



Anche ad Arzignano è ora di cambiare!

Giovanni Fazio