INIZIA
LO SCARICA BARILE
“Tocca
ai dirigenti regionali dei settori Sanità (Domenico
Mantoan), Ambiente (Alessandro
Benassi) e Agricoltura (Mauro
Trapani) indicare ai rispettivi assessori (nell’ordine: Luca Coletto, Gianpaolo Bottacin e Giuseppe
Pan) quali nuovi interventi adottare per contrastare l’emergenza Pfas”
A
dirlo è stato ieri il governatore Luca
Zaia, che ha voluto «evitare altri equivoci sui ruoli e le rispettive
responsabilità».
Il segretario della Programmazione Ilaria Bramezza ha scritto ai tre dirigenti,
spiegando che tocca a loro firmare
eventuali decreti.
Fino
ad allora, la Regione non muoverà altri passi formali («Siamo in una stanza
buia, bisogna procedere con cautela»
Men
che meno la chiusura o lo spostamento della Miteni di Trissino, provvedimenti
che al momento «non hanno ragion d’essere - assicura Zaia - perché la fonte di
contaminazione è stata bloccata e l’inquinamento riguarda anni passati»,
In
realtà non risulta che Zaia abbia esibito documentazioni dell’Arpav che
documentino la fine dell’inquinamento da parte della Miteni pertanto, almeno di
questo, si assume la responsabilità. Ma poi aggiunge rassicurante “anche se un ragionamento, con
calma, alla luce del Piano acque, andrà fatto su queste fabbriche che sorgono
sulle falde”. Con calma visto che ormai la fabbrica non inquina più.
Fin
qui, l’iter amministrativo. Poi ci
sono quello sanitario e quello giudiziario, che invece proseguono.
Una dettagliata analisi è pubblicata sulla rivista del sindacato nazionale dei veterinari pubblici.
Mentre Zaia si barcamena, finalmente si muovono le procure di Verona e di Vicenza. I danni all'ambiente, alla salute dei cittadini, all'agricoltura e agli allevamenti sono ingenti.
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