SI STANNO SCIOGLIENDO I
GHIACCIAI
Dal Giornale di Vicenza apprendiamo che i nostri ghiacciai si
sono quasi dimezzati. Ciò è dovuto al riscaldamento climatico che per i
nostri governanti non esiste, visto che in merito non c’è nessun progetto sia da
parte del Governo nazionale che della Regione Veneto. Si continuano a costruire
autostrade e superstrade invece che metropolitane di superficie su ferro e
piste riservate per i trasporti pubblici. Si accendono inceneritori, crematori
e centrali a carbone ecc.
SMOG E
POLVERI SOTTILI IN AUMENTO
SICCITA’
E ABBASSAMENTO DELLE FALDE
E non basta una passeggiata a piedi in città
alla domenica per risolvere il problema.
Il nuovo anno ci regala un aumento delle PM 10
e PM 2.5 che significa aumento di tumori
e di malattie varie provocate dagli interferenti endocrini.
Anche qui non è il destino cinico e baro a
provocare il degrado della nostra società e delle nostre città ma la insipienza
di una classe dirigente non all’altezza dei veri problemi.
Sono i dinosauri del petrolio che infestano la
nostra cultura politica mentre in tutto il mondo si chiudono le miniere di
carbone e si vola con le rinnovabili (Vento, Solare termico e Fotovoltaico.
Ritorna l’Anatocismo le banche sono state autorizzate a farci pagare gli
interessi sugli interessi (si vede che i venti miliardi (nostri) regalati
dal governo non gli bastano.
STANGATA
Come si legge nella foto tratta dal Giornale di
Vicenza di oggi 3 gennaio 2017 per ogni famiglia italiana ci sarà un aumento di
spese per circa 1.000 euro all’anno.
Da qualche parte li dovranno prendere i soldi regalati alle banche. La tasca dei cittadini è sempre al primo posto.
2016 12 29 La scure sulla casa degli italiani in 5 anni deprezzata del 20%
Il doppio del debito pubblico,
quasi tre volte il Pil: questa è la casa per gli italiani. Questa è l’enorme ricchezza che persino
i tedeschi ci invidiano.
Questo è il tesoro che dovrebbe proteggerci le
spalle nei periodi neri, quando tutto crolla: reddito, consumi, posti di
lavoro.
Certo, un tesoro scarsamente
monetizzabile, perché con l’abitazione in cui viviamo non ci si mangia, ma pur
sempre rassicurante.
Attenti però, le cose stanno cambiando.
Oggi quel tesoro non ci garantisce più come prima, e la ragione è che vale mille miliardi in meno rispetto a
cinque anni fa.
Un crollo del
20 per cento ha deprezzato le abitazioni delle famiglie italiane dai 5.300 miliardi del
2011 agli attuali 4.300. A questa perdita patrimoniale si arriva combinando le
stime della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane con quelle
dell’Istat sui prezzi delle abitazioni, in continua discesa dopo il picco del
2011. Il 2016 doveva essere l’anno della svolta e non lo è stato: le
compravendite si stanno riprendendo dopo una pluriennale paralisi, i prezzi
ancora no.
Tra il 2010 e il 2014 (ultima rilevazione) a deprezzarsi di più in
percentuale sono state da una parte le abitazioni principali delle famiglie più
ricche (meno 23%), dall’altra quelle di disoccupati e inattivi non pensionati
(meno 34%).
Questi ultimi, proprio per la loro
situazione di precarietà, si sono trovati non di rado a dover vendere a prezzi
scontati, tanto che nel giro di quattro
anni la percentuale di “senza lavoro” proprietari di casa si è ridotta dal 55
al 41%. Di contro è salita la quota
di famiglie ricche in possesso di abitazioni.
Il risultato è che la proprietà immobiliare si
è ancora più concentrata nelle mani di pochi: quasi i due terzi in capo al 20%
dei più abbienti.
LO SHOCK
FISCALE
Ma cosa ha provocato il parziale sgretolamento dei valori immobiliari? La pesante tassazione sugli immobili introdotta
a partire proprio dalla fine del 2011, con il quasi-commissariamento del nostro
Paese ad opera di Bruxelles e Francoforte. Da
allora la stretta fiscale sulla casa ha fatto schizzare il gettito del 150%
portandolo a 51 miliardi annui.
«E il problema — sostiene
l’organizzazione dei proprietari di case — non si è risolto affatto con
l’esenzione dell’abitazione principale: le seconde case, una volta tartassate,
hanno perso di valore e questa perdita si è rapidamente trasmessa alle prime
case, dal momento che il mercato è lo stesso.
Dulcis in
fundo
DOTT. VINCENZO CORDIANO |
Dobbiamo al dott. Vincenzo Cordiano, presidente dell'associazione ISDE (Medici per l'Ambiente) di Vicenza e alla sua coraggiosa battaglia contro l'inquinamento da PFAS, la rivelazione di dati nascosti o deliberatamente svalutati. Per approfondire la notizia leggi il
LINK
Un inizio anno che sembra un bollettino di guerra. Per fortuna le lotte e la resistenza dei cittadini stanno cominciando a dare i loro frutti. Finalmente il governo ha tolto l’emergenza alla Pedemontana, e con ciò il commissario Vernizi se ne va a casa.
E’ una
svolta importante sulla quale bisognerà ancora vigilare e restare attivi.
Merito di questo
iniziale e parziale successo è la lotta degli espropriati e non risarciti,
quella dei cittadini che hanno denunciato un assurdo spreco di territorio e di
risorse.
Don Albino celebra la messa a Fanzuolo di Vedelago |
luogo: https://goo.gl/maps/Nq16RMmc1im
Saremo nel prato, a est rispetto al Santuario,
gentilmente offerto da Bruno e Anna, abitanti del posto.
Il Santuario è compreso tra due cave, una a
nord e la cava più grande in Europa a sud, la Superstrada pedemontana Veneta.
Scout e Alpini offrono gazebo e panchine.
Siamo tutti invitati!
Dimostriamo, anche alla luce dell'enciclica di
papa Francesco
“Laudato si’”, che nostra madre Terra viene prima di tutto.
“Laudato si’”, che nostra madre Terra viene prima di tutto.
Chiudiamo questo lunghissimo blog di capodanno con l’invito di
don Albino e vi diamo appuntamento a Vedelago venerdì prossimo.
Giovanni Fazio
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