Presidio Dal Molin 14 gennaio 2017 |
Giornata freddissima con la neve fuori dal locale, riscaldato alla meglio
dagli organizzatori.
Malgrado le condizioni
climatiche proibitive, la manifestazione, di estremo interesse, ha avuto un
ottimo successo di partecipazione.
Fin dall’inizio dei lavori,
ore 15.30, la sala era gremita e faceva piacere vedere nel pubblico tantissimi
giovani.
Invitati alla conferenza internazionale,
promossa dal presidio vicentino David
Vine (USA), David Swanson (USA), Toby Blomè (USA), Corazon Fabros (Filippine),
Selay Ghaffar (Afghanistan), Loohan Paik (Haway), Michel Bevacqua (Guam), Amy
Holmes (Egitto), Sabrina Jean (Inghilterra), Antonio Mazzeo (Sicilia),
Attivisti No Muos (Sicilia), Attivisti Sardi contro le servitù Militari
(Sardegna), Attivisti No dal Molin (Vicenza), Roberto Cotti Senatore membro
della IV Commissione Difesa.
Malgrado le inevitabili
difficoltà quasi tutti i collegamenti in programma sono riusciti.
Ovunque
la presenza delle basi confligge con la vita e la natura degli abitanti e con
l’ecosistema.
Ne è un
esempio l'isola di Diego
Garcia, un atollo di 44 km²che è
la più grande
dell'arcipelago delle isole Chagos
nell'oceano Indiano, circa 1600 km a sud dell'India. Dal 1971 l’isola corallina ospita una base
militare della United States Navy che, con gli anni, è
diventata una delle più importanti delle installazioni statunitensi nel mondo.
Atollo Diego Garsia |
Diego
Garsia è stata il punto di partenza per attacchi aerei durante la prima guerra del Golfo (1991), la guerra in Afghanistan, e
la guerra in Iraq del 2003.
Il
danno arrecato elle popolazioni locali, che hanno visto distrutti i loro
villaggi per dar posto alla base e sono state espulse dalla propria terra, è
enorme ma altrettanto enorme è il danno arrecato dalla base agli ecosistemi
marini.
Dalla viva voce dei residenti
abbiamo ascoltato la cronaca della distruzione delle barriere coralline, degli
ecosistemi oceanici, la morte di migliaia di cetacei e di fauna marina causata
dalle esercitazioni militari.
Abbiamo ascoltato la denuncia del danno
provocato dal sonar, usato per individuare l’eventuale presenza di sottomarini:
si tratta di emissioni sonore altissime, destinate a captare gli echi di
ritorno provocate dagli ordigni nemici, tali da devastare totalmente i sistemi
uditivi di balene e cetacei che perdono l’orientamento e spiaggiano a migliaia
con le orecchie sanguinanti.
La nomina di Tillerson (ex numero 1 della Exxon e amico di Putin) a
segretario di Stato da parte di Trump rivela le vere intenzioni del nuovo
presidente USA e toglie ogni illusione a chi aveva puntato sul conflitto tra il nuovo eletto alla Casa Bianca e
l’establishment, rappresentato dalla sua concorrente sconfitta.
L’attacco, attraverso
il WTO, alla sovranità di stati e nazioni da parte delle compagnie multinazionali
e la rapina delle ricchezze naturali di grandi territori trovano una sponda
nella massiccia presenza militare americana.
I petrolieri, in crisi
per le misure prese a livello internazionale contro il riscaldamento globale e
per la dirompente avanzata delle rinnovabili, trovano in questo nuovo assetto
una nuova stampella per difendere interessi fondati sulle fonti fossili e sullo
sviluppo infinito, responsabili di conflitti e distruzioni, oltre che
dell’aumento della temperatura e della polluzione che distruggono la terra.
Questo nesso inestricabile tra patti commerciali
drogati e presenza militare deve farci riflettere sulle politiche di casa
nostra, su un’Europa governata da una banca dove la base militare di Vicenza è allo
stesso tempo garanzia dell’espansionismo economico della finanza mondiale e
minaccia nei confronti della Russia e dei paesi del vicino oriente.
Repressione di una manifestazione operaia |
Nel nome del libero mercato si abbattono le barriere
per la circolazione dei capitali e si erigono muri e reticolati contro la
circolazione degli esseri umani.
In questi
giorni i profughi del massacro medio orientale muoiono assiderati, lungo i
reticolati dell’Ungheria e della Serbia nell’indifferenza generale.
Migliaia di bambini, donne padri di famiglia, ragazzi, anziani sono considerati alla stregua di criminali e di “invasori”.
L’Europa che un tempo era faro di civiltà e di
diritti, non alza la sua voce davanti all’erezione di muri e reticolati e tace
sulla responsabilità di chi genera e sostiene i conflitti.
I nostri ministri cercano una soluzione alle
ondate di profughi che approdano sulle nostre coste in accordi indecenti con
governi fantoccio libici per costruire campi nel deserto.
Ringraziamo gli organizzatori della conferenza per il
grande servizio che hanno reso alla causa della pace e della giustizia con una
iniziativa di altissimo spessore che segna un nuovo livello della resistenza
vicentina all’imperialismo militare americano.
Dal tendone del presidio, dagli interventi di quanti stanno opponendo contrasto in tutto il mondo alla logica della guerra, emerge la coscienza di una stretta connessione tra la lotta all’imperialismo militare e la resistenza ad un governo mondiale delle banche di cui si vedono gli esisti nefasti anche nella nostra provincia.
E ’da questa presa di coscienza che deve partire presto
la resistenza alla violenza delle basi militari e dei mercati.
Un primo passo può essere una campagna europea per
svincolarsi dalla alleanza atlantica che non ha nessuna motivazione e serve
solo a mantenere il tallone americano sopra un’Europa sgradita a Trump.
Giovanni Fazio
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