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sabato 1 ottobre 2016

LE MIE RAGIONI DEL NO


LE MIE RAGIONI DEL NO


In parole chiare e da semplice cittadino ritengo che per capire la riforma istituzionale operata da Renzi, bisogna contestualizzarla all’interno dell’azione di governo cui è finalizzata.

Premetto che sarebbe corretto chiamare tutte le riforme, le leggi e i decreti fin qui messi in opera da Renzi col loro vero nome: “RIFORME NEOLIBERISTE”.

In un lontano passato al centro della azione politica della sinistra c’erano il lavoro e i ceti lavoratori, cioè per essere chiari, tutte quelle persone che hanno un reddito da lavoro, e soprattutto coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente, ma anche  piccoli artigiani, commercianti e professionisti.

Una ragione sociale ben diversa da quella delle multinazionali e del capitale finanziario internazionale.


Contadini siciliani in marcia verso i feudi

Per capire cosa sta succedendo dobbiamo prendere atto che Il filo rosso che legava il PD a questi ceti o classi sociali si è definitivamente reciso e assistiamo al salto di campo del PD, sempre più lanciato in una politica NEOLIBERISTA.




Compito dichiarato del PD e del suo nuovo leader Renzi è quello di guidare a tappe forzate il paese all’interno della globalizzazione.

Lavoro femminile
Pertanto, nella nuova strategia neoliberista del PD è necessario eliminare ogni ostacolo che si frapponga tra questo obbiettivo e l’attività del governo. Un Senato che poteva rappresentare, a volte, un controllo e un contropotere all’azione del governo andava quindi normalizzato.

Assistiamo, giorno dopo giorno, all’erosione del welfare a favore delle compagnie di assicurazione e dei privati.

La sanità è costantemente definanziata, anno dopo anno, e il costo di esami e cure sempre più caro. Le liste di attesa lunghissime costringono i cittadini a rivolgersi alla sanità privata.
Le pensioni sono diventate una meta irraggiungibile e sempre meno appetitosa. Boeri non si vergogna di dire che i nostri ragazzi diplomati e laureati andranno in pensione con 450 euro mensili.
La scuola pubblica è sempre più aziendalizzata e nel caos mentre i finanziamenti vanno a pioggia alle scuole private.
Le banche non si vergognano di derubare i propri clienti e chi le governa la fa sempre franca.
Le multinazionali ci inondano di pesticidi e veleni, trivellano i nostri mari e la fanno da padroni
L’occupazione ai minimi storici e i diritti dei lavoratori rottamati.
Mi fermo per non divagare.



          Pertanto non c’entra niente la necessità di rendere più spedito il lavoro legislativo, tanto meno il risparmio.
 (Dato per scontato il fatto che gli sperperi delle assemblee rappresentative vanno eliminati e che i compensi, i vitalizi, rimborsi e quant’altro di consiglieri regionali, parlamentari ecc. vanno riveduti e drasticamente corretti, non si può immaginare però un risparmio derivato dalla soppressione delle assemblee rappresentative).



Contrariamente a quanto afferma Renzi c’è un nesso stretto tra la riforma del Senato e la nuova legge elettorale.

Le due cose messe insieme eliminano di fatto il ruolo delle minoranze e mortificano il dibattito all’interno della stessa maggioranza.
Un premio di maggioranza spropositato fa sì che, come è stato detto e ridetto, tutte le altre istituzioni (presidenza della Repubblica, corte Costituzionale ecc.) potranno essere facilmente determinate dall’esecutivo che opera su un parlamento addomesticato, tra l’altro, da un numero enorme di parlamentari nominati direttamente dal segretario del partito di maggioranza.

Roma. Funerali di Togliatti 

Ma c’è un pericolo maggiore di cui nessuno ha ancora parlato ed è quello che deriva dal fatto per cui una maggioranza parlamentare così ampia data ad un partito, qualunque esso sia, che rappresenta solo una piccola quota degli elettori italiani, potrà consentire a quest'ultimo di modificare con estrema facilità, in avvenire, la Costituzione a proprio piacimento baipassando minoranze e cittadini e mettendo a serio rischio la democrazia del Paese, come del resto è già avvenuto per esempio in Ungheria.

Questi i motivi per cui il collegato riforma costituzionale e legge elettorale sono di fatto un attentato alla nostra libertà.

Del resto, il fatto che le nostre istituzioni democratiche siano considerate come un noioso inciampo dal mondo degli affari e delle multinazionali lo dimostrano le prese di posizioni indecenti da parte dell’ambasciatore degli USA, di agenzie di rating e di esponenti della finanza internazionale.

L’aggressione alla nostra sovranità nazionale è già in atto e questo referendum ne fa parte.

Manifestazione studentesca contro la Buona scuola a Catania

Le ragioni del mio NO vanno pertanto aggiunte a quelle già espresse da costituzionalisti di fama e dall’insieme del movimento democratico, esse sono argomentate, esplicitate e non gridate.

Ogni politico ha il diritto di proporre le sue riforme che possono andare nella direzione del sociale, dell’aiuto ai più poveri, della ridistribuzione del reddito nazionale, della difesa del welfare o, viceversa, in senso liberista, chiara espressione della destra economica che governa il mondo ed è responsabile dei guasti economici che affliggono l’intera umanità.  

Quello che non è lecito però è proporre una linea neo liberista passandola come linea di sinistra: la Thatcher e Reagan non lo hanno mai fatto.


Giovanni Fazio 



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