In
parole chiare e da semplice cittadino ritengo che per capire la riforma
istituzionale operata da Renzi, bisogna contestualizzarla all’interno dell’azione
di governo cui è finalizzata.
Premetto che sarebbe corretto chiamare tutte le
riforme, le leggi e i decreti fin qui messi in opera da Renzi col loro vero
nome: “RIFORME NEOLIBERISTE”.
In un
lontano passato al centro della azione politica della sinistra c’erano il
lavoro e i ceti lavoratori, cioè per essere chiari, tutte quelle persone che hanno un
reddito da lavoro, e soprattutto coloro che hanno un reddito da lavoro
dipendente, ma anche piccoli artigiani, commercianti e professionisti.
Una
ragione sociale ben diversa da quella delle multinazionali e del capitale
finanziario internazionale.
Compito dichiarato del PD e del suo nuovo leader Renzi è quello di guidare a tappe forzate il paese all’interno della globalizzazione.
Lavoro femminile |
Assistiamo,
giorno dopo giorno, all’erosione del welfare a favore delle compagnie di
assicurazione e dei privati.
La sanità è costantemente
definanziata, anno dopo anno, e il costo di esami e cure sempre più caro. Le liste
di attesa lunghissime costringono i cittadini a rivolgersi alla sanità privata.
Le
pensioni
sono diventate una meta irraggiungibile e sempre meno appetitosa. Boeri non si
vergogna di dire che i nostri ragazzi diplomati e laureati andranno in pensione
con 450 euro mensili.
La scuola
pubblica
è sempre più aziendalizzata e nel caos mentre i finanziamenti vanno a pioggia
alle scuole private.
Le banche non si vergognano di
derubare i propri clienti e chi le governa la fa sempre franca.
Le
multinazionali ci inondano di pesticidi e veleni, trivellano i nostri mari e
la fanno da padroni
L’occupazione
ai
minimi storici e i diritti dei lavoratori rottamati.
Pertanto non c’entra niente la
necessità di rendere più spedito il lavoro legislativo, tanto meno il risparmio.
(Dato per scontato il fatto che gli sperperi delle assemblee rappresentative vanno eliminati e che i compensi, i vitalizi, rimborsi e quant’altro di consiglieri regionali, parlamentari ecc. vanno riveduti e drasticamente corretti, non si può immaginare però un risparmio derivato dalla soppressione delle assemblee rappresentative).
(Dato per scontato il fatto che gli sperperi delle assemblee rappresentative vanno eliminati e che i compensi, i vitalizi, rimborsi e quant’altro di consiglieri regionali, parlamentari ecc. vanno riveduti e drasticamente corretti, non si può immaginare però un risparmio derivato dalla soppressione delle assemblee rappresentative).
Contrariamente a quanto afferma Renzi c’è un nesso stretto tra la riforma del
Senato e la nuova legge elettorale.
Le due cose messe insieme eliminano di fatto il
ruolo delle minoranze e mortificano il dibattito all’interno della stessa
maggioranza.
Un premio
di maggioranza spropositato fa sì che, come è stato detto e ridetto, tutte le altre
istituzioni (presidenza della Repubblica, corte Costituzionale ecc.) potranno
essere facilmente determinate dall’esecutivo che opera su un parlamento
addomesticato, tra l’altro, da un numero
enorme di parlamentari nominati direttamente dal segretario del partito di
maggioranza.
Roma. Funerali di Togliatti |
Ma c’è un
pericolo maggiore di cui nessuno ha ancora
parlato ed è quello che deriva dal
fatto per cui una maggioranza parlamentare così ampia data ad un partito,
qualunque esso sia, che rappresenta solo una piccola quota degli elettori
italiani, potrà consentire a quest'ultimo di modificare con estrema facilità, in avvenire,
la Costituzione a proprio piacimento baipassando minoranze e cittadini e
mettendo a serio rischio la democrazia del Paese, come del resto è già avvenuto
per esempio in Ungheria.
Questi i
motivi per cui il collegato riforma costituzionale e legge elettorale sono di
fatto un attentato alla nostra libertà.
Del resto, il fatto che le nostre istituzioni
democratiche siano considerate come un noioso inciampo dal mondo degli affari e
delle multinazionali lo dimostrano le prese di posizioni indecenti da parte
dell’ambasciatore degli USA, di agenzie di rating e di esponenti della finanza
internazionale.
L’aggressione
alla nostra sovranità nazionale è già in atto e questo referendum ne fa parte.
Manifestazione studentesca contro la Buona scuola a Catania |
Le ragioni del mio NO vanno pertanto aggiunte a
quelle già espresse da costituzionalisti di fama e dall’insieme del movimento democratico,
esse sono argomentate, esplicitate e non gridate.
Ogni politico ha il diritto di proporre le sue
riforme che possono andare nella direzione del sociale, dell’aiuto ai più
poveri, della ridistribuzione del reddito nazionale, della difesa del welfare o,
viceversa, in senso liberista, chiara espressione della destra economica che
governa il mondo ed è responsabile dei guasti economici che affliggono l’intera
umanità.
Quello che non è lecito però è proporre una
linea neo liberista passandola come linea di sinistra: la Thatcher e Reagan non
lo hanno mai fatto.
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