ESPLOSIVO
SCONTRO TRA IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI DI VICENZA E IL DIRETTORE
GENERALE DELLA ULSS 6 PAVESI
Valente: «Sono
ritenuti sostenibili l’edilizia ospedaliera, gli affitti per i project
financing, ma non il capitale umano. Un buon ospedale lo fanno i muri o gli
organici adeguati di buoni medici?».
Il Virulento
attacco al presidente dell’Ordine dei medici dott. Michele Valente da parte del
Direttore generale della ULSS 6 conferma il
disagio profondo in cui versa la
sanità in Italia e nel Veneto a causa della continua sottrazione di risorse
da parte del governo ma anche e soprattutto da un’ottica della Regione Veneto che mira più agli affari che al
benessere dei cittadini.
Le ripercussioni della MALASANITA’ DEL VANETO, contrariamente a quanto afferma il Direttore Generale le toccano con mano i cittadini.
Il degrado è incontestabile, i pronto soccorso
sono nel caos, le file di attesa per interventi, visite specialistiche e
diagnostica sono sempre più lunghe. Il ricorso alla sanità privata è un
percorso obbligato per chi non può aspettare i tempi lunghi del sistema, pena l’aggravamento
o addirittura la morte.
Ma la
cosa più scandalosa è quella dello
sperpero di quei pochi fondi che restano, gettati nella costruzione inutile di nuovi ospedali e
nella chiusura di efficienti strutture ospedaliere esistenti come è il caso di
Arzignano.
Sono anni
che gridiamo allo scandalo tra l’indifferenza dei politici locali di tutti i
partiti.
Non solo
spreco di risorse che sono uno schiaffo per tutti i cittadini cui vengono
negate cure e assistenza, ma disagi infiniti con il tira e molla dei reparti da
Montecchio a Valdagno e i sindaci che
fanno da corona al capezzale della sanità rendendosi complici del guasto e
tradendo la cittadinanza che rappresentano.
Non è un mistero per nessuno che l’ospedale di Valdagno, splendida
struttura da poco realizzata, vene continuamente depotenziato e che il suo
destino a breve sarà la chiusura.
Non è un
mistero per nessuno che la chiusura dell’ospedale di Arzignano è uno sporco
affare che non ha alcuna giustificazione.
Noi non accettiamo la farsa della spaccatura
della conferenza dei sindaci e siamo
solidali con i cittadini e con i sindaci della vallata dell’Agno che difendono
il loro ospedale che, tra parentesi, è anche nostro visto che fa parte del
patrimonio della ULSS5.
Le parole del presidente dell’Ordine dovrebbero
far riflettere gli amministratori locali. I cittadini hanno capito già da tempo
il senso della vergognosa speculazione campanilistica della sindaca di Montecchio che si riassume in
meno risorse alle cure dei cittadini e
spreco edilizio per farsi bella con i Montecchiani meno avveduti.
Sindaci svegliatevi! Separate
le vostre
responsabilità dalla vergognosa politica
sanitaria della Regione, presto i cittadini
presenteranno il conto anche a voi!
responsabilità dalla vergognosa politica
sanitaria della Regione, presto i cittadini
presenteranno il conto anche a voi!
Da parte nostra
continuiamo la nostra lotta in difesa della salute pubblica e contro uno spreco
inaccettabile.
Giovanni Fazio
(Riportiamo
in calce l’Articolo di Franco Pepe sul Giornale di Vicenza, pubblicato, ieri 25
settembre, che denuncia la malasanità della Regione Veneto)
2016 09 26 Scontro aperto
tra Ordine dei medici e ULSS 6
Il presidente
dell’Ordine dei medici Michele Valente, alla “Giornata del Medico” di sabato
scorso al teatro Olimpico, fa il triste elenco di quelli che, secondo lui,
sarebbero i guai della sanità pubblica, con forti e accese critiche anche allo
scenario veneto, ma il direttore generale Giovanni Pavesi non accetta la
visione apocalittica e spedisce a Valente una lettera in cui difende valori,
contenuti e risultati del sistema sanitario regionale e vicentino. Non è la
prima volta che Valente tuona per stigmatizzare, appunto, quello che, a suo
avviso, sarebbe un sistema in caduta libera con le presunte degenerazioni. Il
canovaccio è stato un po’ la fotocopia dello scorso anno sempre per il giuramento
dei neo-medici. Valente, parlando a ruota libera, ha messo nuovamente in fila
una raffica di mali che starebbero soffocando il SSN «I medici - ha detto - stanno pagando un
contributo non indifferente alla crisi, con retribuzioni e sviluppi di carriere
bloccati, riduzioni massicce di personale, aumenti impressionanti dei carichi
di lavoro, contratti atipici, compensi inadeguati, premi assicurativi non più
sostenibili, turni massacranti». Due denunce in particolare: «Le liste di
attesa sono lunghe perché non si assumono più medici. Le file al pronto
soccorso sono estenuanti perché, invece di rinforzare gli organici si investe
in progetti insensati». E, poi, il numero uno dell’ordine professionale ha
affondato la lama anche sul fronte locale. Anche qui il rosario dei problemi
sarebbe molto lungo: «La sanità veneta ha sempre vantato eccellenze che altre
regioni si sognavano ma non si può vivere di rendita. I segnali di declino non
mancano come la fuga di assistititi verso altre regioni e l’emigrazione dei medici».
Sotto accusa per lui una politica più attenta ai costi che al malato: «Sono
ritenuti sostenibili l’edilizia ospedaliera, gli affitti per i project
financing, ma non il capitale umano. Un buon ospedale lo fanno i muri o gli
organici adeguati di buoni medici?».
Pavesi, però, come detto, non ci sta, e da
responsabile di due Ulss in via di unificazione, Vicenza e Arzignano, ma anche
da esperto di una sanità veneta che vive e conosce da anni come manager in
prima linea, non solo non accetta la visione negativa e pessimistica di Valente
ma ribatte in modo perentorio, senza mezzi termini: «Vorrei esprimerle la mia
sorpresa e il mio disappunto per il tono e i contenuti del suo intervento,
durante il quale sono state ripetutamente espresse forti critiche all’organizzazione
e all’operato del sistema sanitario della nostra Regione. Pur non nascondendo
le difficoltà e i problemi che hanno dovuto affrontare tutti i sistemi salutari
del nostro Paese, ritengo che in questi anni quello veneto abbia dato prova di
solidità e capacità innovativa e abbia saputo offrire una qualità di assistenza
ai propri cittadini al livello dei migliori paesi europei». Pavesi porta
esempi: «Gli esiti di salute del Veneto, la costante crescita dell'aspettativa
di vita, i dati epidemiologici in costante miglioramento, i programmi di
screening preventivi, le tecnologie di cui si è dotata la generalità delle
strutture ospedaliere, l’implementazione di nuove organizzazioni territoriali
di cure primarie». Tutto questo - chiarisce il dg - «in un contesto di
trasferimenti finanziari statali in costante contenimento, a fronte di sempre
nuove e crescenti esigenze per la nostra popolazione». Ancora un altro
passaggio in discontinuità rispetto a Valente: «Sono certamente - scrive Pavesi
- risultati conseguiti grazie anche all’impegno e alla professionalità della
categoria che lei rappresenta, ma inseriti in un contesto organizzativo,
economico e normativo garantito dal nostro sistema sanitario regionale». Il dg
prende nettamente le distanze dal presidente dell’ordine: «Anche le sue
affermazioni in tema di mancato rinforzo degli organici non rispondono a
verità, stante che, proprio a Vicenza per esempio, negli ultimi 9 mesi il saldo
di medici in servizio all’Ulss 6 è in attivo di oltre 20 unità e l’attrazione
di pazienti da altre Regioni è in sensibile aumento, così come in tutto il
Veneto».
Nessun commento:
Posta un commento