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venerdì 19 maggio 2017

LA MARCIA DEI P FIORI E L'ACQUA MINERALE DEL SINDACO


Il risultato delle analisi permette di dire che l'acqua distribuita da Acque del Chiampo presenta caratteristiche confrontabili con le acque oligominerali, favorisce la digestione ed è indicata per le diete povere di sodio.”

Questa è la delirante dichiarazione dell’amministratore unico delle Acque del Chiampo Alberto Serafin sul Giornale di Vicenza di Domenica 14 maggio.
Lascio ogni commento al lettore, tenendo anche conto di quanto affermato dal direttore generale della sanità del Veneto dott. Domenico Mantoan:

“«Il registro nascite gestito dalla Regione rivela che i Pfas causano malattie, anche mortali. Si parla di un aumento della gestosi e del diabete in gestazione nelle donne in gravidanza e problemi per alcuni neonati. C’è un incremento anche di cardiopatie e diabete. Le malattie mortali collegate sono cardiopatie ischemiche, malattie cerebrovascolari, diabete mellito e Alzheimer».



Tuttavia Serafin continua imperterrito ad elogiare il magnifico acquedotto della Terra dei PFAS

“…. E' anche grazie alla morfologia di questo territorio ricco di rilievi e di sorgenti che l'acqua che passa per la rete idrica e arriva nelle case è di provata qualità.
 La conferma periodica arriva dalle analisi che Acque del Chiampo realizza con precise cadenze mensili e diffonde in report quadrimestrali”
Il risultato delle analisi permette di dire che l'acqua distribuita da Acque del Chiampo presenta caratteristiche confrontabili con le acque oligominerali, favorisce la digestione ed è indicata per le diete povere di sodio.”

Completa il quadretto idilliaco la dichiarazione del sindaco Giorgio Gentilin:

ACQUA COSTANTEMENTE CONTROLLATA”

“L'acqua erogata dall'acquedotto da parte di Acque del Chiampo è perfettamente potabile – assicura il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin -. L'acqua non soltanto è sorvegliata da chi gestisce l'acquedotto, ma soprattutto è avallata dalle autorità sanitarie, ossia gli unici preposti delle UlSS.
 Di recente le tariffe dell'acqua potabile nell'ambito di Acque del Chiampo sono aumentate del 4%, ma è un aumento contenuto e giustificato ampiamente dalla continuità degli investimenti che vengono fatti per rinnovare costantemente gli impianti.
 Quindi, massima tranquillità: l'acqua è buona ed è pulita.
 Poi si sa che quella di ricorrere all'acqua minerale in bottiglia è una caratteristica italiana diffusa, però l'acqua che esce dai nostri rubinetti è ottima”.
Gentilin segnala un elemento ulteriore di tranquillità anche rispetto alla problematica dei Pfas:
 “Nel 2015, su disposizione sempre degli uffici sanitari, abbiamo controllato, attraverso Acque del Chiampo che ha la dotazione di laboratorio per farlo, un certo numero di pozzi privati che si trovano nella zona tra il confine di Arzignano e il confine di Trissino, e sono risultati praticamente tutti privi di inquinanti”

Potremmo sfruttare le Acque del Chiampo per fare concorrenza a Recoaro e a Fiuggi.


Peccato che ai ragazzi cui sono stati effettuati i primi prelievi di sangue nell’ambito del progetto decennale di monitoraggio dei PFAS, varato dalla Regione Veneto, siano state trovati valori di PFAS di 20-30 volte superiori alla normalità.


Peccato che le misurazioni effettuate da GREENPEACE abbiano dato per Arzignano valori superiori a quelli di Sarego e sicuramente allarmanti secondo gli standard di sicurezza applicati dagli Stati Uniti.

Ma non basta! Il signor Alberto Serafin da un po’ di tempo fa il giro dei Consigli Comunali della zona proponendo la costruzione di un inceneritore per i fanghi conciari.



 Si sa che tali fanghi contengono una elevata quantità di PFAS, sia perché l'acqua dell’acquedotto non è affatto priva di PFAS, come testimoniano le stesse bollette che ci arrivano a casa, sia perché molte concerie usano anche pozzi privati.

L’incenerimento dei fanghi non potrebbe che aggravare la situazione attraverso l’inquinamento dell’aria e dei suoli, in aperta violazione dell’ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO per la TUTELA DELLE ACQUE e la GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE , recentemente rinnovato, che recita 

"L’accordo novativo è finalizzato all’aggiornamento dell’“Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche del bacino del Fratta – Gorzone attraverso l’implementazione di nuove tecnologie nei cicli produttivi, nella depurazione e nel trattamento fanghi del distretto conciario vicentino"


E’ evidente che sparare in aria fumi carichi di PFAS non diminuisce di un solo nanogrammo la quantità di Perfluorati che, attraverso il collettore ARICA, si riversano nel FRATTA GORZONE.

 Tale richiesta asserisce Serafin “ce la chiede l’Europa”: falso clamoroso in quanto l’Europa ci ha già messo sotto procedura di infrazione per avere dato incentivi all’incenerimento di rifiuti industriali.

Ho citato queste dichiarazioni ufficiali, pubblicate nel giorno della manifestazione di migliaia di persone contro l’inquinamento da PFAS.
Uno schiaffo a chi lotta per la salute dei propri ragazzi, uno schiaffo per chi si batte contro chi inquina.

realizzatasi domenica tra Montecchio e Trissino non si è visto nemmeno uno dei sindaci della zona.
Trissino 14 maggio 2017


Regione, ULSS e amministratori locali hanno dimostrato la abissale lontananza di queste istituzioni e di questi uomini dai cittadini e
 dalle loro giuste preoccupazioni.

Non si sono curati in tutti questi anni di salvare il settore agro alimentare, non hanno nemmeno progettato nessun acquedotto alternativo come ha dichiarato recentemente a Lonigo la senatrice PUPPATO.

Riferisce il Giornale di Vicenza”

«Su richiesta del sottosegre­tario all'Ambiente Barbara Degani, che mi ha chiesto di parlare a nome suo e dell'Esecutivo, sono qui per invitare gli enti del servizio idrico ed i comuni a fare squadra», ha affermalo Puppato. «la Re­gione deve coordinare queste realtà e fare in modo che ven­ga deciso, con l'approvazione di tutti, che lavori vanno rea­lizzati per cambiare l'approv­vigionamento degli acque­dotti e che poi sia presentato al Governo un progetto com­plessivo, che può prevedere una realizzazione progressi­va con una partecipazione al­la spesa di Venezia».

(Gli 80 milioni peri Pfas, as­sieme ad altri 65 destinati al­la bonifica della discarica di Pescantina e agli 80 per il col­lettore del Garda, erano stati inseriti in una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione eco­nomica (CIPE) di inizio di­cembre 2016).


Poi, però, i soldi non sono mai arrivati.
Un fatto che ha generato polemiche e discus­sioni.
Ora la senatrice PUPPATO ha fornito l'interpretazio­ne della situatone del l'esecu­tivo Gentiloni.
I soldi ci sono, ma a mancare sono le proposte del territorio e il rischio è che, se si va avanti così i soldi vengano destinati ad altre aree”

Che dire! La gente si ammala, i ragazzi cominciano ad avere livelli altissimi di colesterolo (provocati dai PFAS), nascono bambini prematuri e sottopeso, le gravide si ammalano di preeclampsia ma la Miteni continua ad inquinare tranquillamente senza che nessuno la fermi.

Noi, e siamo sempre più numerosi, continuiamo a batterci per i cinque obiettivi della manifestazione di Domenica 14 maggio

Chiediamo:

1. che sia garantito un APPROVVIGIONAMENTO dell’acqua potabile e irrigua da fonti sicure; (Acqua e alimenti sicuri ai bambini del nido, alle mense scolastiche e alle gravide SUBITO)

2. che i LIMITI dei PFAS siano portati in prossimità dello ZERO;

3. che sia dato LIBERO ACCESSO alle analisi del sangue a tutti i cittadini nell’area contaminata;

4. che sia messo in atto il sequestro e la bonifica della MITENI, accompagnate da un serio piano di tutela per i suoi lavoratori;

 5. che la MITENI sia costretta a pagare gli ingenti costi passati, presenti e futuri dei filtri a carboni attivi, la bonifica dell’area contaminata e le spese sanitarie di ogni ordine e grado.
E andiamo avanti.

Giovanni Fazio






La marcia continua verso Trissino. 14 maggio 2017

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