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venerdì 12 maggio 2017

E CHIEDO A TUTTI VOI CITTADINI, IGNARE VITTIME DELLA MITENI, DI PARTECIPARE ALLA MARCIA DEI P_FIORI

Io vivo, come molti di voi ad Arzignano e la parte centro sud della mia città è servita dall’acquedotto di Acque del Chiampo.

Leggendo i dati relativi all’inquinamento da PFAS vedo che nel mese di Aprile nell’acqua che bevo ci sono 86 nanogrammi di PFAS per litro il che significa che se bevessi un litro al giorno di quest’acqua in un anno avrei bevuto anche   più di trentuno mila nanogrammi di PFAS.



Considerando che queste molecole, cancerogene e fortemente lesive per il sistema endocrino e per quello nervoso, una volta ingerite nel nostro corpo impiegano dagli otto ai quattordici anni per essere eliminate, mi chiedo se qualcuno mi ha chiesto il permesso di imbottire il mio organismo di queste sostanze non desiderate.

Pochi giorni fa il sindaco e il direttore della ULSS di Vicenza hanno diffuso un video in cui si compiacevano della potabilità dell’acqua che ci fanno bere. Infatti, secondo la legge, quest’acqua è abbondantemente al di sotto dei limiti stabiliti per queste sostanze che, in Italia sono di 2030 nanogrammi litro.

Vincenzo Cordiano

Voglio qui riportare un post del collega Vincenzo Cordiano in merito a limiti e salute.

Nel maggio di quest'anno (2016) l'EPA (Environment Protection Agency), l'equivalente del nostro ministero per l'ambiente, abbassò le concentrazioni massime permesse nell'acqua potabile di PFOA a 70 nanogrammi litro, (dai precedenti 400 nanogrammi/litro) e a 14 ng/litro per il PFOS.
 In Veneto, ricordiamo, sono permessi 500 ng/L per il PFOA e 30 ng/L per il PFOS.

Manifestazioni in USA
Le autorità del New jersey criticarono quella decisione, considerando i nuovi limiti non sufficientemente protettivi per la salute umana, particolarmente per le donne in gravidanza, i loro bambini durante la vita intrauterina e nei primi anni di vita, le persone più anziane.

Le critiche si basano sui risultati di recenti studi che dimostrano un aumentato rischio di effetti tossici, anche per concentrazioni nell'acqua potabile e negli alimenti inferiori a quelli precedentemente considerati “sicure”, per il sistema immunitario, per le ossa in accrescimento, per il metabolismo glucidico e lipidico, per lo sviluppo neurocognitivo del feto e dei bambini fino all'ottavo decimo anno di vita, nonché per la crescita fetale.
La sede dell'EPA

Recentemente, gli scienziati che fanno parte della commissione tedesca per biomonitoraggio umano, hanno anche loro rivisto gli studi più recenti della letteratura medica sui PFAS, giungendo alla conclusione che le concentrazioni nel sangue di PFOA e PFOS al di sotto delle quali è poco probabile la comparsa di effetti tossici per la salute umana sono 2 ng/grammo per il PFOA e 5 ng/grammo per il PFOS.

Questi valori sono notevolmente inferiori rispetto a quelli riscontrati sia negli Stati Uniti che in Veneto (ne ho parlato qui) nella popolazione non esposta ai PFAS presenti nell'acqua contaminata o negli alimenti.

 Questo significa che l’esposizione a questi composti attraverso l’acqua, gli alimenti e l’aria debba cessare immediatamente, al fine di abbassare la quantità di PFOA a e PFOS nel sangue.

Molto interessanti sono le motivazioni con le quali il gruppo di scienziati tedeschi motivano la loro decisione. "… Dopo una valutazione degli studi epidemiologici umani completata nel maggio 2016, la commissione per il biomonitoraggio umano ha giudicato che nelle seguenti aree sono ben documentati, rilevanti e significativamente associati con l'esposizione al PFOA e/o il PFOS gli effetti su:

1) fertilità e gravidanza, (gestosi gravidica, diabete della gravidanza, tempo di attesa per la gravidanza superiore ad un ano);  
2) peso del neonato alla nascita;
3) metabolismo dei grassi;
4) sviluppo del sistema immunitario, efficacia dei vaccini;
5) sviluppo ormonale, età comparsa della pubertà/menarca;
6) metabolismo della tiroide;
7) comparsa della menopausa."

Secondo gli esperti della commissione tedesca, sebbene i meccanismi implicati nella comparsa di tali effetti non siano stati ancora completamente delucidati, "… La concordanza dei risultati degli studi animali e di questi epidemiologici… Giustificano le nostre conclusioni in almeno due aspetti:

1) Le analogie fra gli animali e gli studi epidemiologici umani potenziano la possibilità che gli effetti tossici selezionati sono rilevanti (per esempio produzione di anticorpi, peso alla nascita, epoca di comparsa della pubertà;

2) recenti studi animali hanno anche osservato l'effetti per esposizione basse dosi.”
Che fine faranno?

Dal momento che gli "esperti" dell'Istituto superiore di sanità italiano hanno fissato limiti per il PFOA (500 ng/litro) di sette volte superiori a quelli consigliati dall'EPA e di quasi 40 volte rispetto a quelli del new jersey viene da pensare che questi nostri scienziati non siano a conoscenza dei risultati degli studi più recenti cui fanno riferimento i loro autorevoli colleghi americani e tedeschi.











In alternativa, dovrebbero spiegare alla comunità scientifica internazionale e
alle popolazioni venete esposte i motivi per cui non ritengono di dover condividere le conclusioni cui sono giunti i loro colleghi in Germania e negli Stati Uniti.
L'agro alimentare del Veneto va in rovina e tu che fai?

E i sindaci di Arzignano e Chiampo ci devono spiegare per quale motivo dobbiamo bere acqua contaminata.

 Ma ancor di più perché si rifiutano di portare negli asili nido acqua indenne dai PFAS e cibi biologici altrettanto indenni dai PFAS, come stiamo chiedendo da tempo!

E CHIEDO A TUTTI VOI CITTADINI, IGNARE VITTIME DELLA MITENI, DI PARTECIPARE ALLA MARCIA DEI P_FIORI DI DOMENICA PROSSIMA 14 Maggio. 
SE NON LO FATE PER VOI, FATELO ALMENO PER I VOSTRI BAMBINI.

Giovanni Fazio


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