250 milioni di dollari per rendere le auto a idrogeno pronte a una
produzione di massa.
Stando al quotidiano tedesco Die Welt, il
Paese guidato da Angela Merkel intende investire 250 milioni di dollari per
rendere le auto a idrogeno pronte a una produzione di massa.
Parte
della cifra sarà usata per ricerca e sviluppo, e parte per creare
l'infrastruttura necessaria, ad esempio le stazioni di ricarica. Sempre stando
al giornale tedesco, il governo avrebbe approvato un programma di sostegno per
auto alimentate con celle a idrogeno, che proseguirà fino al 2026. (Ansa)
I coreani della Hyundai hanno
aperto in Germania una stazione pubblica di rifornimento per veicoli a idrogeno:
È la prima dello stato federale messa a
disposizione da una Casa automobilistica. Il distributore, realizzato in
collaborazione con Air Liquide, si trova a Offenbach, cittadina sul Meno a
pochi chilometri da Francoforte che ospita la sede europea del gruppo asiatico.
L'impianto prevede una capacità di
stoccaggio di 200 chilogrammi di idrogeno, sufficiente ad alimentare più di 30
veicoli al giorno. Grazie alla tecnologia di erogazione ad alta pressione è
possibile rifornire auto come la Hyundai ix35 Fuel cell in appena 3/5 minuti.
L'iniziativa presa dalla multinazionale di
Seul rientra nella strategia di partecipazione nella Clean Energy Partnership
(CEP), il piano avviato nel 2002 e gestito dal Ministero dei Trasporti e delle
Infrastrutture tedesco che punta alla riduzione dell'emissione di gas serra
dell'80% entro il 2050, grazie anche all'adozione di soluzioni di mobilità a
impatto zero e dell'infrastruttura a idrogeno.
La costruzione e la manutenzione della
stazione sono state finanziate con un contributo di 1 milione di euro fornito dal ministero.
Da noi, nel
Veneto, in controtendenza, lo stato e la Regione hanno già erogato più di 600
milioni di euro alle ditte che avrebbero dovuto costruire in proprio una
inutile e devastante superstrada pedemontana ma sono senza soldi e nessuno glie li presta.
La politica della mobilità nel mondo
mira ad abbassare i volumi di traffico su gomma e a costruire reti di metropolitane leggere di superficie
affiancate ai treni veloci. Si punta sull’auto elettrica e sull’auto ad
idrogeno per abbassare i tassi di inquinamento atmosferico ormai
insopportabili.
Solo in Europa si stimano 470 000 morti
all’anno per l’inquinamento dell’aria.
Vicenza è la seconda
città capoluogo con l’aria più inquinata d’Italia in quanto ha sforato per 110
giorni il limite massimo delle PM10 (
polveri sottili).
Un bel record per Variati e per Zaia. Seguono Padova
con 88 giorni, Treviso con 85 giorni, Venezia con 91.
Lascio a voi le considerazione del caso. Basta attraversare il confine del Brennero per capire che l’Europa è un’altra cosa.
Investire nelle fonti energetiche rinnovabili creerebbe migliaia di posti di lavoro, sboccho produttivi di lunga durata, aria più pulita, meno morti per tumori e per malattie varie ( dalle malattie polmonari al diabete, all'ictus e infarto e all'ipotiroidismo) e risparmio energetico da reinvestire.
Ma ai nostri governanti e ai nostri imprenditori piacciono di più i pasticci delle superstrade senza copertura o delle autostrade con i sottofondi stradali fatti con gli scarti di fonderia. Troppo furbi per capire che il resto del mondo è anni luce più avanti di noi.
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