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mercoledì 21 dicembre 2016

GUARDIA DI FINANZA VENERDI A PALAZZO MOLIN, sede del maxi-comparto guidato da Domenico Mantoan.



Riportiamo un articolo del Presidente dell’Ordine dei Medici di Vicenza, dott. Michele Valente, pubblicato il 20 dicembre dal Giornale di Vicenza
      e un articolo che parla dell’arrivo della Guardia di Finanza negli uffici del direttore generale della sanità veneta, pubblicato dal Corriere Veneto.

“Uno studio del Censis RBM Salute ha sancito con precisione un fenomeno che negli ultimi mesi andava assumendo peso e forma:
 la spesa sostenuta dagli italiani nella sanità privata è in continua e costante crescita.
 Nel 2015 si sono raggiunti i 34,5 miliardi di euro con un aumento del 3,2 per cento negli ultimi due anni.
Il dato è reso ancor più preoccupante se si considera che nello stesso periodo la spesa complessiva delle famiglie è aumentata poco più dell’1,5 per cento e che la sanità privata sta abbassando progressivamente le proprie tariffe.

I FINANZIAMENTI ALLA SANITA' PUBBLICA INVECE DIMINUOISCONO


 In un Paese dove 11 milioni di persone riducono o addirittura rinunciano alle cure per mancanza di mezzi, cosa spinge altri 10 milioni a ricorrere a cliniche e laboratori privati?


La ricerca del Censis dice che il tasto dolente del sistema pubblico rimane quello delle liste d’attesa e che il 72,6 per cento de- gli intervistati si è rivolto al privato o all’intramoenia per non dovere attendere mesi o addirittura anni per ottenere una prestazione.

 Altro problema che spinge gli utenti nelle strutture private è quello degli orari.

Un terzo degli intervistati ha infatti lamentato la difficoltà di assentarsi dal lavoro per una visita o un esame e che quindi rivolgersi ai privati che hanno orari più prolungati e lavorano anche tutto il sabato è una scelta più congeniale. Di ciò sono consapevoli anche i nostri politici che infatti hanno imposto l’accesso a certi esami in un orario più prolungato.

 Peccato non abbiano adeguato il numero degli addetti, pensando di riuscire a curare il malanno con i pannicelli caldi.

Un altro motivo che rende sempre più appetibile la scelta del privato


rispetto alla sanità pubblica sta nel costo.

Quasi il 6 per cento dei pazienti hanno detto che rivolgendosi al pubblico avrebbero speso per il ticket quasi quanto si spende dal privato.
Sia consentita allora una domanda: perché il privato guadagna e il pubblico è sempre in perdita? Ah saperlo!”

Come al solito, da parte dei responsabili della Sanità Veneta e Nazionale anche quest’anno per Natale avremo tanto fumo e niente arrosto.
Come dice il presidente Valente, tante belle parole ma nessuna assunzione di personale negli ospedali.







Colpisce la notizia data dal Corriere del Veneto, secondo cui le fiamme gialle fanno irruzione a Venezia negli uffici del direttore regionale alla sanità dott. Domenico Mantoan.

“VENEZIA 
Non solo il fallimento di Ca’ della Robinia, ma anche il trasloco dell’archivio dell’Area sanità e sociale.
Avrebbe avuto una duplice finalità l’accesso della Guardia di finanza,
Dott.Domenico Mantoan
venerdì a Palazzo Molin a Venezia, sede del maxi-comparto guidato da Domenico Mantoan.
 Sabato da Palazzo Balbi è stata diramata una dichiarazione ufficiale con cui lo stesso direttore generale nega che ci sia stato un blitz, ma sono i consiglieri regionali sia di maggioranza che di opposizione a confermare la comunicazione data in proposito dall’assessore regionale Luca Coletto in commissione Affari Istituzionali, un fatto che si aggiunge ai riscontri del Corriere del Veneto, fra cui la testimonianza dei dipendenti che hanno assistito all’intervento delle Fiamme Gialle.

Il nuovo filone

Partiamo dalla novità di giornata.
Sabato è emerso che i finanzieri avrebbero acquisito la documentazione relativa al trasferimento di «una parte degli archivi del Settore Formazione del personale SSR (Servizio Sanitario Regionale, ndr) della Sezione regionale Controlli Governo e Personale SSR e della Sezione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria», così definita nella delibera con cui giusto due anni fa la giunta regionale disponeva il loro trasloco da Venezia a Montecchio Precalcino, nel Vicentino.

 In seguito ad alcuni spostamenti «anche logistici», alla «scadenza del contratto di locazione» dell’ex ospedale Giustinian e della «scarsità di strutture regionali disponibili per funzioni di archivio», era stato deciso di affidare a una cooperativa l’incarico di portare i materiali a villa Nievo Bonin Longare.

La convenzione sottoscritta con l’ULSS 4 Alto Vicentino prevedeva, da parte della Regione, una spesa di 10.200 euro per «l’attività iniziale di mappatura, catalogazione e trasporto degli archivi» e un esborso massimo di 25.000 euro «per ogni annualità per il servizio di conservazione e gestione complessiva di materiali d’archivio».
Ca' della robinia 
 Soldi che sarebbero dovuti provenire dalle «risorse finanziarie per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza per l’esercizio 2014».

Resta da capire cos’è che, di questo procedimento, ha catturato l’attenzione degli investigatori.

IL FALLIMENTO DELLA COOP.

Tornando invece a Ca’ della Robinia, l’ex discoteca di Nervesa della Battaglia che grazie a un contributo regionale sarebbe dovuta diventare una fattoria didattica per disabili e invece fu trasformata in un ristorante-birreria (chiuso dopo lo scandalo), il documento acquisito avrebbe avuto per oggetto il fallimento dell’omonima cooperativa sociale.

Con sentenza depositata lo scorso 12 ottobre, la sezione fallimentare del tribunale di Treviso ha infatti dichiarato la fine della onlus ... 


In vista dell’udienza del prossimo 1 marzo, finalizzata all’esame dello stato passivo, il termine per la presentazione delle domande di ammissione da parte dei creditori è stato fissato al 30 gennaio.

Con l’obiettivo di recuperare i 3.096.012,08 euro effettivamente liquidati a Ca’ della Robinia (su un totale di 3,4 milioni di finanziamento concesso), la giunta Zaia si appresta così ad approvare due delibere: una per formalizzare la richiesta di insinuazione nel passivo, l’altra per confermare la volontà di entrare (con un avvocato esterno) nel comitato dei creditori.

Valdagno, manifestazione in difesa dell'ospedale  
Emerge, secondo quanto scrive il Corriere del Veneto, che i fondi per curare i cittadini vengono deviati su operazioni che nulla hanno a che vedere con la diagnosi e cura, che le erogazioni di enormi somme vengono fatte a cooperative dal comportamento “discutibile”, almeno fino a quando la magistratura non dirà “criminale”: Una birreria al posto di un centro di riabilitazione, tutto a spese nostre, mentre si chiudono gli ospedali e non si assume personale ospedaliero.


I DONI DELL'ANNO NUOVO









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