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martedì 4 settembre 2018

ABBASSATA DI 1500 VOLTE LA QUANTITA' DI PFAS AMMESSA NELL'ACQUA E NEI CIBI



Nel 38° simposio internazionale sui contaminanti organici alogenati, che si è appena concluso a Cracovia, nella specifica sessione dedicata alla valutazione del rischio da parte di Efsa (Ente europeo per la prevenzione alimentare), sono stati illustrati alla comunità scientifica i nuovi valori guida per l’esposizione a Pfos, Pfoa e a diossine e sostanze diossino-simili.


In particolare per il Pfoa è stato calcolato un livello nel siero di 10 ng/ml, corrispondente ad una esposizione di 0.8 ng pfoa per kg di peso corporeo per giorno, ritenuto di riferimento per l’innalzamento del colesterolo totale. 

Da qui un valore guida tollerabile su base settimanale di 6 ng/kg , che se confrontato con quello proposto nel 2008 da Efsa, risulta inferiore di più di 1500 volte.

Di sicuro questa opinione in primis impatterà sulla proposta di livelli guida per Pfas nelle acque potabili, in discussione in settembre e su alcuni requisiti ambientali dei terreni e delle acque in cui si svolgono attività per la produzione di cibo, inclusa caccia e pesca.

I valori proposti da EFSA fanno giustizia di tutti i limiti di tolleranza farlocchi inventati e ripetutamente modificati, per l'acqua e per gli alimenti in questi ultimi anni.

Adesso inizia la guerra da parte delle multinazionali dei PFAS e della diossina finalizzata a vedere innalzati i limiti di tolleranza.
Speriamo che almeno questa volta si riesca a far valere il diritto alla salute su quello al profitto.


La TDI, detta in italiano "Dose Giornaliera accettabile (di tossico)" non ha alcuna base scientifica e le sostanze tossiche, in quanto tali, e soprattutto se con caratteristiche di lunga permanenza nell'ambiente e di interferenza endocrina, come appunto tutti i PFAS( e non solo PFOA e PFOS), NON DEVONO ESSERE CONTENUTE A NESSUN TITOLO E IN NESSUNA MISURA NEGLI ALIMENTI E NELL'ACQUA.

Ciò premesso, la determinazione al ribasso di nuovi standard di TDI fa giustizia di tutte le assicurazioni e garanzie con cui i politici del Veneto e l'ISS  (Istituto Superiore di Sanità)  ci hanno fatto ingurgitare ettolitri di PFAS, assicurandoci della assoluta assenza di rischio.

I nostri bambini e le donne in gravidanza sono i soggetti più esposti all'aggressione degli interferenti endocrini e dei cancerogeni presenti nell'acqua di Arzignano e dei comuni vicini.

Il sindaco Giorgio Gentilin si è rifiutato categoricamente di distribuire acqua non contaminata ai bambini degli asili e delle mense scolastiche, come da noi (CiLLSA e COMITATO ZERO PFAS) più volte richiesto.

Il dipartimento di prevenzione della ULSS 8 non ha impedito la commercializzazione di alimenti prodotti nella zona rossa con livelli astronomici di contaminazione da parte di tutti i PFAS.

Omissione gravissima.

I cittadini, ignari, comprano nei supermercati questi prodotti che dovrebbero essere sequestrati.

Il dipartimento di prevenzione regionale ha agito di conserva e si è rifiutato di consegnare i documenti sulla geo referenziazione relativi al monitoraggio sugli alimenti effettuato nella zona rossa.
(Significa che, non solo hanno permesso la commercializzazione di alimenti fortemente contaminati da PFAS, ma si sono perfino rifiutati di indicare in quali zone del territorio veneto tali alimenti erano stati reperiti). Giudicate voi.


Questo è il SISTEMA VENETO, quello che ha punito i risparmiatori delle banche fraudolenti azzerando i risparmi di una vita a centinaia di migliaia di cittadini, il sistema che non ha attuato un minimo di prevenzione per impedire la diffusione dei PFAS, che ha autorizzato, ancora nel 2014, la Miteni a lavorare residui tossici olandesi per ricavare un PFAS di nome Gen X che si trova già nelle nostre falde; un sistema che ha sperperato miliardi nella costruzione di ospedali, anche là dove non ce n'era bisogno, con il project financing, sistema che ha arricchito privati senza scrupoli a danno dell'erario pubblico; con lo stesso criterio sta costruendo una superstrada deleteria con i nostri soldi per regalare profitti miliardari a privati inadempienti.

Non è possibile comprendere quanto sta avvenendo in questa regione riguardo ad una catastrofe ambientale di immani proporzioni che coinvolge più di 350.000 persone se non si inserisce questo fenomeno in un quadro generale di malversazione, di omissioni colpevoli da parte di un sistema di governo  che privilegia sporchi interessi privati a danno della salute e della vita dei cittadini; un sistema che fa uso di campagne stampa per trasformare i colpevoli, responsabili del disastro, in eroi di un risanamento che non c'è; un sistema dove regnano palesi conflitti di interesse e regimi commissariali che servono a bypassare impunemente le regole previste dalla legge; un sistema che regolarmente estromette i cittadini da ogni possibile controllo. 

Non si comprende pertanto il senso della nostra lotta per la salute di tutti se non la si inserisce in una più grande campagna per il ripristino delle regole della democrazia, della legalità e della trasparenza amministrativa contro il groviglio di interessi sporchi che fanno capo, guarda caso, sempre alle stesse persone e ai loro sostenitori.

I nuovi limiti della TDI dell’EFSA che dovrebbero abbassare di 1500 volte la dose di PFAS tollerata attualmente nell'acqua e negli alimenti, se non sarà intercettata e modificata dalle lobby che di fatto governano una Europa nelle mani dei vampiri, faranno giustizia del modo in cui è stata gestita la prevenzione nel Veneto. 

Dedico questo post al mio nipotino Ernesto (3 anni appena compiuti) che si accinge, con ingenua fiducia nelle istituzioni, ad entrare nella scuola dell’infanzia e per il quale pretendo acqua e cibo non contaminati da PFAS!

Giovanni Fazio



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