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venerdì 11 maggio 2018

ARZIGNANO: MOBILITAZIONE DELLE MAMME


SALA PIENA AL MATTARELLO

La richiesta di acqua non inquinata per i bambini degli asili e delle mense scolastiche mobilita le mamme di ARZIGNANO che scendono in campo per difendere i figli dai rischi ormai arcinoti della contaminazione da PFAS e ottenere stessi diritti degli abitanti dei comuni limitrofi.

L’atteggiamento negazionista del sindaco Gentilin non ha fermato i genitori e i cittadini vivamente preoccupati e indignati per l’esclusione di Arzignano dai monitoraggi gratuiti e dai progetti di nuovi acquedotti senza PFAS, già approntati per gli altri comuni limitrofi.


Inaccettabile il rifiuto di Gentilin e Pellizzari di applicare i filtri a carbone attivo per l’acquedotto di Arzignano, tra l’altro molto più inquinato di quello di Montecchio per cui si sta provvedendo in merito.  

Ancora più grave se al danno costoro non aggiungessero la beffa dell’aumento delle bollette per gli arzignanesi provocato dal costo dei lavori fatti altrove.

L’incontro di ieri ha visto le protagoniste delle lotte della Zona Rossa portare ad Arzignano i risultati del Movimento.

 Michela Piccoli ha spiegato come la lotta abbia prodotto anche una maturazione collettiva nella acquisizione di concetti scientifici che stanno diventando patrimonio di tutti.

È acquisito il concetto che la natura delle sostanze inquinanti, i PFAS, non consente di accettarne la presenza nell’acqua potabile e negli alimenti, nemmeno entro i cosiddetti limiti stabiliti dalla politica, in quanto queste molecole si accumulano negli organismi per anni provocando gravissimi danni e tumori.
Per questo motivo è indispensabile applicare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE EUROPEO rifornendo bambini, gravide e ammalati di acqua non contaminata e avvisando la cittadinanza che è prudente non usare l’acqua dell’acquedotto per fini alimentari.

Le mamme sono state esplicite.

Da ora in poi i dirigenti scolastici della città dovranno abituarsi a subire la loro irruzione nella scuola per ottenere la salvaguardia della salute dei bambini.

Nei prossimi giorni una delegazione delle mamme arzignanesi parteciperà ad un incontro con i vertici dell’ULSS e con il Commissario Dell’Acqua. A quest’ultimo chiederanno di darsi da fare presso Zaia per includere l’intera città di Arzignano nella Zona Arancione e di iniziare al più presto i monitoraggi su campioni di popolazione per verificare il grado della contaminazione dei cittadini arzignanesi.


Anche Il sindaco e il gestore di Acque del Chiampo si preparino alla loro visita: è tempo che si adeguino alle richieste della popolazione, smettendola di arroccarsi sulla ormai ridicola pretesa di un’acqua OLIGOMINERALE ad Arzignano mai esistita.

Non solo i genitori dei bambini ma una significativa parte della popolazione arzignanese aderisce al Comitato Zero PFAS Agno Chiampo, e le iscrizioni continuano con la catena di S. Antonio attivata autonomamente dai cittadini che si passano i moduli di adesione da una casa all’altra.
Si tratta di un’altra iniziativa di CiLLSA per promuovere la cittadinanza attiva e portare avanti una vertenza civile per il bene di tutta la popolazione.

Il muro delle menzogne e dei messaggi di sicurezza fasulli è ormai infranto.

Avv.Rob Billot e Dott. Vincenzo Cordiano
Merito dei medici dell’associazione ISDE che per primi, fin dal 2013 avvertirono, in incontri e dibattiti, del pericolo rappresentato dai PFAS.
Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza col dott. Vincenzo Cordiano, ematologo e presidente regionale dell’ISDE, iniziatore e animatore di una campagna informativa sui PFAS, durata anni, che gli procurò non poche noie da parte della direzione della ULSS.

Oggi la conoscenza della natura di questi veleni si diffonde rapidamente nella popolazione, sempre meno incline a seguire le sirene dei politici e delle istituzioni sanitarie.

Il lavoro di CiLLSA cocciuto e continuo negli anni, per promuovere una partecipazione attiva dei cittadini alla difesa della salute sta dando i suoi frutti ad Arzignano.

Il Movimento, anche ad Arzignano, cammina adesso sui suoi piedi e ragiona con la propria testa. Acquista sempre più autonomia e consapevolezza e questo è l’obiettivo cui miravamo fin dall’inizio.
L’esclusione della città da ogni misura di attenzione e monitoraggio da parte delle istituzioni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 
Tuttavia, sia ad Arzignano che in tutto il Veneto siamo solo all’inizio di una campagna per la difesa della vita e della salute.

Gli alimenti contaminati sono liberamente in commercio e i vertici della sanità ci dicono che possiamo tranquillamente mangiarli.
Ma non è così.
Ci sono partite di carne, di uova, di latte e di vino fortemente contaminate, rilevate dallo stesso monitoraggio regionale recentemente pubblicato: abbiamo i dati.

È nostro compito esigere un totale risanamento del sistema agro alimentare del Veneto, ottenere, per i PFAS, i controlli sul mercato che attualmente non vengono effettuati. Chiedere certificazioni, etichette, garanzie.
 
Tumori e malattie degenerative sono in costante aumento. Gravi disturbi mentali e nervosi colpiscono anche i più piccini. Negli ambulatori oncologici arrivano bambini di pochi mesi. La fertilità maschile dei giovani è dimezzata rispetto a quella dei loro padri e il numero di spermatozoi nei testicoli dei nostri ragazzi diminuisce anno dopo anno a causa dell’inquinamento.


Sempre più spesso abbiamo problemi di infertilità di coppia, interruzioni di gravidanza e nati prematuri.  

Il mondo è impazzito nella sua corsa verso un profitto a tutti i costi.
L’azione delle mamme e dei cittadini che si preoccupano per la salute dei propri figli non è solo un fatto contingente e temporaneo che si esaurirebbe allorché le istituzioni, messe alle strette, realizzassero quanto richiesto dalle comunità.

È l’inizio di una nuova presa di coscienza, di una nuova cultura che mette all’ordine del giorno il cambiamento di paradigma ponendo al centro della nostra attenzione l’essere umano, i suoi affetti, il lavoro, l’amicizia e l’ambiente che lo circonda, anziché le merci.

 È l’inizio di un nuovo modo di pensare la nostra esistenza e quella dei nostri figli, limitando i disastri di un mercato fuori controllo, dotato di un potere economico enorme e in grado di corrompere politici e controllori.

È questa consapevolezza che sta nascendo nel Movimento contro i PFAS:
una riflessione collettiva sulla qualità della vita e sui valori fondanti dell’esistenza di ogni essere umano. 




È questo quello che pensa ogni mamma quando stringe al cuore il suo bambino e sogna per lui un mondo diverso per il quale ha cominciato a battersi, con tenacia e determinazione.

Giovanni Fazio  

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