La richiesta di acqua non inquinata per i
bambini degli asili e delle mense scolastiche mobilita le mamme di ARZIGNANO che
scendono in campo per difendere i figli dai rischi ormai arcinoti della
contaminazione da PFAS e ottenere stessi
diritti degli abitanti dei comuni limitrofi.
L’atteggiamento negazionista del sindaco
Gentilin non ha fermato i genitori e i cittadini vivamente preoccupati e indignati per l’esclusione di Arzignano dai
monitoraggi gratuiti e dai progetti di nuovi acquedotti senza PFAS, già
approntati per gli altri comuni limitrofi.
Inaccettabile il rifiuto di Gentilin e
Pellizzari di applicare i filtri a carbone
attivo per l’acquedotto di Arzignano, tra l’altro molto più inquinato di quello
di Montecchio per cui si sta provvedendo in merito.
Ancora più grave se al danno costoro non
aggiungessero la beffa dell’aumento
delle bollette per gli arzignanesi
provocato dal costo dei lavori fatti altrove.
L’incontro di ieri ha visto le protagoniste
delle lotte della Zona Rossa portare ad Arzignano i risultati del Movimento.
Michela
Piccoli ha spiegato come la lotta abbia prodotto anche una maturazione
collettiva nella acquisizione di concetti scientifici che stanno diventando
patrimonio di tutti.
È acquisito il concetto che la natura delle
sostanze inquinanti, i PFAS, non consente di accettarne la presenza nell’acqua
potabile e negli alimenti, nemmeno entro i cosiddetti limiti stabiliti dalla
politica, in quanto queste molecole si
accumulano negli organismi per anni provocando gravissimi danni e tumori.
Per questo motivo è indispensabile applicare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE EUROPEO rifornendo
bambini, gravide e ammalati di acqua non contaminata e avvisando la
cittadinanza che è prudente non usare
l’acqua dell’acquedotto per fini alimentari.
Le mamme sono state esplicite.
Da ora in poi i dirigenti scolastici della città
dovranno abituarsi a subire la loro irruzione nella scuola per ottenere la
salvaguardia della salute dei bambini.
Nei prossimi giorni una delegazione delle mamme
arzignanesi parteciperà ad un incontro con i vertici dell’ULSS e con il
Commissario Dell’Acqua. A quest’ultimo chiederanno di darsi da fare presso Zaia
per includere l’intera città di Arzignano nella Zona Arancione e di iniziare al
più presto i monitoraggi su campioni di popolazione per verificare il grado
della contaminazione dei cittadini arzignanesi.
Anche Il sindaco e il gestore di Acque del
Chiampo si preparino alla loro visita: è tempo che si adeguino alle richieste
della popolazione, smettendola di arroccarsi sulla ormai ridicola pretesa di
un’acqua OLIGOMINERALE ad Arzignano mai esistita.
Non solo i genitori dei bambini ma una
significativa parte della popolazione arzignanese aderisce al Comitato Zero PFAS Agno Chiampo, e le
iscrizioni continuano con la catena di S. Antonio attivata autonomamente dai
cittadini che si passano i moduli di adesione da una casa all’altra.
Si tratta di un’altra iniziativa di CiLLSA per promuovere la cittadinanza attiva e
portare avanti una vertenza civile per il bene di tutta la popolazione.
Il muro delle menzogne e dei messaggi di
sicurezza fasulli è ormai infranto.
Avv.Rob Billot e Dott. Vincenzo Cordiano |
Merito dei medici dell’associazione ISDE che per primi, fin dal 2013
avvertirono, in incontri e dibattiti, del pericolo rappresentato dai PFAS.
Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza col
dott. Vincenzo Cordiano, ematologo e
presidente regionale dell’ISDE, iniziatore e animatore di una campagna
informativa sui PFAS, durata anni, che gli procurò non poche noie da parte
della direzione della ULSS.
Oggi la conoscenza della natura di questi veleni
si diffonde rapidamente nella popolazione, sempre meno incline a seguire le
sirene dei politici e delle istituzioni sanitarie.
Il lavoro di CiLLSA cocciuto e continuo negli
anni, per promuovere una partecipazione
attiva dei cittadini alla difesa della salute sta dando i suoi frutti ad
Arzignano.
Il Movimento, anche ad Arzignano, cammina adesso
sui suoi piedi e ragiona con la propria testa. Acquista sempre più autonomia e consapevolezza
e questo è l’obiettivo cui miravamo fin dall’inizio.
L’esclusione della città da ogni misura di
attenzione e monitoraggio da parte delle istituzioni è stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso.
Tuttavia, sia ad Arzignano che in tutto il
Veneto siamo solo all’inizio di una campagna per la difesa della vita e della
salute.
Gli alimenti contaminati sono liberamente in
commercio e i vertici della sanità ci dicono che possiamo tranquillamente
mangiarli.
Ma non è così.
Ci sono partite di carne, di uova, di latte e di
vino fortemente contaminate, rilevate dallo stesso monitoraggio regionale
recentemente pubblicato: abbiamo i dati.
È nostro compito esigere un totale risanamento del
sistema agro alimentare del Veneto, ottenere, per i PFAS, i controlli sul
mercato che attualmente non vengono effettuati. Chiedere certificazioni,
etichette, garanzie.
Tumori e malattie degenerative sono in costante
aumento. Gravi disturbi mentali e nervosi colpiscono anche i più piccini. Negli
ambulatori oncologici arrivano bambini di pochi mesi. La fertilità maschile dei
giovani è dimezzata rispetto a quella dei loro padri e il numero di spermatozoi
nei testicoli dei nostri ragazzi diminuisce anno dopo anno a causa
dell’inquinamento.
Sempre più spesso abbiamo problemi di
infertilità di coppia, interruzioni di gravidanza e nati prematuri.
Il mondo è impazzito nella sua corsa verso un
profitto a tutti i costi.
L’azione delle mamme e dei cittadini che
si preoccupano per la salute dei propri figli non è solo un fatto contingente e
temporaneo che si esaurirebbe allorché le istituzioni, messe alle strette,
realizzassero quanto richiesto dalle comunità.
È l’inizio di una nuova presa di coscienza, di una nuova cultura
che mette all’ordine del giorno il cambiamento di paradigma ponendo al centro
della nostra attenzione l’essere umano, i suoi affetti, il lavoro, l’amicizia e
l’ambiente che lo circonda, anziché le merci.
È l’inizio di un nuovo
modo di pensare la nostra esistenza e quella dei
nostri figli, limitando i disastri di un mercato fuori controllo, dotato di un
potere economico enorme e in grado di corrompere politici e controllori.
una riflessione collettiva
sulla qualità della vita e sui valori fondanti dell’esistenza di ogni essere
umano.
È questo quello che pensa ogni mamma quando
stringe al cuore il suo bambino e sogna per lui un mondo diverso per il quale
ha cominciato a battersi, con tenacia e determinazione.
Giovanni Fazio
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