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mercoledì 16 agosto 2017

MALGA ZONTA 15 AGOSTO 2017 IL RICORDO DEI MARTIRI DELLA RESISTENZA NELLA ATTUALITA’ DELLA LOTTA AL FASCISMO.


 Ieri mattina mi sono recato a Malga Zonta, una località che si raggiunge da Tonezza, imboccando la strada dei Francolini verso il Melegnon.
 Come ogni 15 aprile si commemorava il sacrificio dei partigiani della brigata Garemi, fucilati nel corso di un rastrellamento dai nazi fascisti.
Furono 17 gli uomini falciati dal plotone di esecuzione, tra questi anche dei malgari colpevoli di trovarsi all’interno della malga dentro la quale i combattenti si erano rifugiati.
 Nella notte del 12 agosto 1944 le truppe naziste, tra queste l'Einsatzkommando Bürger, supportate dalla 5ª Compagnia del Corpo di sicurezza trentino (CST) e da unità della Guardia Nazionale Repubblicana dell'esercito della RSI, iniziarono l'"Operazione Belvedere" consistente in un rastrellamento nella zona di Folgaria e di Passo Coe al fine di sgombrare quelle zone dai partigiani, rendendo così agevole le comunicazioni fra il Veneto e il Trentino.
 I nazi-fascisti giunsero sul luogo di malga Zonta, dove avevano trovato
riparo alcuni partigiani vicentini, verso le 2:30.
Dopo una accanita resistenza, le truppe tedesche ebbero la meglio e alle ore 8:30 fucilarono 17 persone e scattarono due foto che testimoniarono l'accaduto.
I 17 corpi vennero poi sepolti in una vicina buca dovuta allo scoppio di una bomba della prima guerra mondiale.
L'episodio è documentato dai malgari sopravvissuti e dalle due fotografie realizzate, da angolazioni diverse, da un tedesco.
Dalle foto fu possibile per i familiari identificare i fucilati, tra cui Bruno Viola "Marinaio".
Purtroppo, a causa degli ingorghi che ogni ferragosto si verificano
immancabilmente a Piovene Rocchette, sono arrivato alla manifestazione in ritardo ma non tanto da non constatare la presenza di più di mille persone e dei labari di decine di comuni.
Questa testimonianza, a 73 anni di distanza dai fatti è la prova che la resistenza al fascismo ha lasciato un segno duraturo nelle nostre genti e che il ricordo dei caduti non è un puro fatto commemorativo ma un segno di come diventi sempre più attuale il bisogno di resistere alle spinte autoritarie.
Queste purtroppo vengono non solo dalla Lega di Salvini, che ostenta la sua vicinanza con i residui impresentabili delle organizzazioni neonaziste e neofasciste, ma anche dal campo di quello che in passato era il partito dei lavoratori e dei democratici e che adesso fa parte della schiera dei neo liberisti al servizio del capitalismo finanziario internazionale.
 Non abbiamo archiviato il duro scontro tra i rappresentanti del governo di marca PD contro i vertici dell’Ampi, colpevoli di non condividere una riforma istituzionale che snaturava il carattere democratico del nostro paese, in un referendum istituzionale rovinosamente perso da Renzi e Boschi.
Alex Zanotelli
Il messaggio che ci viene da Malga Zonta è un invito a sostenere tutti coloro che si battono per la pace nel mondo, che stanno dalla parte dei diseredati, che non hanno smarrito per strada i valori di solidarietà e di giustizia sociale bollati dalla destra col termine “buonismo”.
Non a caso la manifestazione è stata anche caratterizzata dalla presenza di padre Alex Zanotelli, da sempre in prima fila contro le guerra e il commercio delle armi.
Alla fine della manifestazione, proprio a pochissimi passi dal sacrario della Resistenza, ho scoperto una orribile ricostruzione a scopo propagandistico della base americana da anni sgomberata.
In un recinto nuovo di zecca c’erano schierati finti radar, missili atomici e altri oggetti orripilanti.
Che il governo italiano autorizzi tali ricostruzioni di un triste passato, dando patenti di pacifismo a chi, pur di salvaguardare i propri interessi economici e di dominio in mezzo secolo ha sostenuto in tutto il mondo guerre e colpi di stato di cui quello contro Allende in Cile è uno dei più sofferti, proprio accanto alla malga dei partigiani e a pochi chilometri da Vicenza dove gli americani la fanno ancora una volta da padroni, è il segno della impresentabilità di governi lacchè, senza spina dorsale, che hanno ceduto la sovranità popolare alle multinazionali della finanza, del petrolio e dei veleni chimici, e servilmente spendono i pochi soldi del bilancio nazionale acquistando dalle imprese americane i famigerati F35, gli aerei più costosi del mondo.
Per pagarli, magari, come fa Tito Boeri, propongono di tagliare ulteriormente le pensioni e di spostare sempre più in avanti l’età pensionabile.
Ma pochi, per fortuna, sono stati coloro che, a pagamento, sono andati con i bambini, a visitare il parco atomico di divertimento.

Giovanni Fazio






   









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