Assemblea di cittadini a Lonigo |
A
proposito delle ultime tabelle pubblicate in data 18 luglio 2017 da Acque del
Chiampo relative all’acquedotto di Lonigo, ritengo che le stesse inducono a
possibili errori per il computo totale dei PFAS totali presenti, computo che,
per altro la società non riporta.
Infatti non è chiaro se gli “altri PFAS”
segnati con l’asterisco debbano essere sommati tutti o no.
I risultati, comunque
si vogliano calcolare, sono allarmanti, anche se si accettano i valori più
bassi.
Infatti risalta subito all’occhio che il primo
valore indicato, quello relativo al PFOA
è di 119 nanogrammi litro.
Questo singolo valore, da solo, supera
abbondantemente i valori limite consigliati dall’EPA (ente per la protezione
dell’ambiente degli USA) che è di 70 nanogrammi.
Ma dirò di più: una
recente ricerca scientifica effettuata dallo stato del Minnesota contesta i
valori dell’EPA e pone come limite massimo per i PFOA 35 nanogrammi/litro.
Amentato rischio per le gravide e per i neonati |
Lo
stato del Minnesota precisa che tale limite si riferisce comunque
all’assunzione di acqua inquinata per brevi
periodi (vale a dire per qualche settimana o al massimo qualche mese; non
di più).
Basta
già questo valore di testa per consigliare a tutti i cittadini dell’area di
Lonigo di NON BERE QUESTA ACQUA.
Maggiormente
non devono berla quei ragazzi nel cui sangue sono stati trovati valori
altissimi di PFAS.
Lo
dico da medico, seguendo le regole di comportamento previste dal codice etico
dell’Ordine dei Medici cui nessuno può derogare.
La verità comincia a venire a galla |
Continuando
la lettura della tabella gentilmente messa a disposizione da Acque del Chiampo
si legge che nell’acqua dell’acquedotto
di Lonigo si troverebbero 76 ng/litro di PFBA e 75 ng/litro di PFBS.
Per
coloro che non hanno molta dimestichezza con queste sigle spieghiamo che si
tratta dei nuovi PFAS che la MITENI produce dal 2015 e che ZAIA assicura essere
prodotti secondo i crismi delle nuove norme di sicurezza.
La presenza di questi
due prodotti nell’acqua di LONIGO smentisce platealmente Zaia e quanti ancora
sostengono che l’inquinamento delle acque sia un fatto che riguarda il passato
ma che adesso tutto è sotto controllo.
Non
solo cari amici di Lonigo vi danno da bere acqua inquinata ma anche, e lo fa
pure il vostro sindaco quando afferma che potete berla tranquillamente, vi
danno da bere tante belle storielle.
Le
tabelle parlano da sole e i numeretti che acque del Chiampo aggiunge nella
ultima colonna di destra sono i valori limite prescritti dal Ministero e dalla
Regione, oltre che dall’Istituto Superiore di Sanità.
Dovremmo chiedere a
queste istituzioni e alle persone che le rappresentano come mai i valori limite
italiani superino di 7 volte quelli americani dell’EPA e 14 volte quelli fissati
per i PFOA dallo stato del Minnesota.
Dovremmo
chiedere a Zaia come mai non si è attenuto alle indicazioni del direttore
generale della sanità del Veneto Domenico
Mantoan che denunciava in un
documento ufficiale dell’autunno scorso l’aumentato rischio di preeclampsia e
tutta la sequela di patologie correlate ai PFAS verificate dal servizio
epidemiologico regionale nella cosiddetta zona rossa, cioè anche a Lonigo.
A
questo punto non ha più importanza occuparsi delle minutaglie, cioè dei PFAS
residui presenti nella tabella perché quello che abbiamo letto nelle prime
quattro righe basta e avanza.
Come
medico vi ho detto quello che il mio codice etico mi impone di dirvi, voi
potete credere al sindaco o a Zaia, ma se avete bambini piccoli o donne incinte
a casa questa fede nelle autorità potrebbe costarvi cara.
Giovanni
Fazio
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