SCUOLA, NUOVA
FRONTIERA DI UNA SOCIETA’ MALATA.
Sempre più
frequentemente si verificano gravi delitti contro le donne. Si passa dal
femminicidio, allo stupro, individuale o di gruppo, al contagio seriale di
donne e ragazze da parte di giovanotti malati di AIDS e altre forme di violenza
praticata direttamente o nei social.
Quello che ci rattrista è che il più
delle volte famiglia e società tendono a colpevolizzare le vittime e minimizzare
l’accaduto.
Bravi ragazzi di Melito |
Ricordo un fatto grottesco ma emblematico nella sua apparente
assurdità accaduto a Palermo qualche anno fa, quando, per qualche giorno, la
città era allarmata a causa di uno squilibrato che sbucava in via Ruggero
Settimo dai vicoli e con rapidità e destrezza effettuava dei toccamenti sulle
donne che passavano in quel momento, dandosi successivamente alla fuga nel
dedalo delle viuzze del centro città.
Arrestato dopo qualche giorno, al
commissario che gli chiedeva: “Perché lo fai?” rispondeva sdegnato: “Io? io? E
iddi, picchì nesciunu” che vuol dire, tradotto, accusate me e non vi chiedete loro, perché escono?”
Quella mente alterata rifletteva esattamente il pensiero
unico sottostante alla nostra cultura, un maschilismo subliminale che torna in
superficie attraverso le faglie di una società reificante i rapporti umani.
Eppure, quante volte, di fronte ad una ragazza offesa o
aggredita, gli aggressori e il vasto pubblico dei loro sostenitori accusavano
la vittima di indossare abiti da civetta e di muoversi in maniera visibilmente provocante.
Accanto alla denuncia dello stupro, pubblicità erotica. |
La famiglia delle vittime, in molti casi, tende a ignorare i
fatti, ad accusare la vittima, a nascondere il più possibile quanto accaduto
per un malinteso senso di vergogna. Le famiglie degli aggressori non esitano a difendere
i propri figli stupratori.
E’ evidente che siamo di fronte ad un ritardo o meglio a una
regressione culturale che non riguarda solo i giovani ma tutta la società.
La famiglia, invocata
come il pilastro educativo fondante, il più delle volte non è capace di reagire;
di fronte ai bisogni educativi dei bambini e dei ragazzi di solito glissa
quando il discorso investe la sfera sessuale o delle malattie sessualmente
trasmesse oppure reagisce con discorsi terroristici e generici divieti. Gli
stessi ragazzi preferiscono cercare informazioni altrove anziché parlare di
sesso con i propri genitori. Esiste infatti un pudore che blocca la
comunicazione tra ragazzi e genitori da tutte e due le direzioni.
Anche nel caso della
ragazzina diciassettenne di Roma, violentata nel bagno di una discoteca, la
madre ha effettuato la denuncia solo dopo 40 giorni, quando il video della
violenza, fatto da due amiche della vittima, che ridevano divertite mentre
questa veniva violentata, era diventato virale e non più ignorabile dalla
famiglia stessa. La madre della ragazzina tredicenne calabrese vittima di uno
stupro collettivo che si protraeva da alcuni anni, ha negato davanti ai
carabinieri quello che era noto a tutti e assolutamente evidente.
Sono infinite le coperture date ai violentatori, molto spesso
membri della stessa famiglia, da madri ignoranti e intimidite, a volte complici
di chi esercita la violenza sulle loro o sui loro figli. Brutalità che giunge all’infanticidio,
per chiudere per sempre la bocca di scomodi testimoni.
Anche davanti al corpicino straziato di una bambina morta,
scaraventata dal quinto piano di un palazzo, la madre ha taciuto.
I genitori si vergognano e preferiscono glissare anziché
difendere i propri figli, quando non sono essi stessi a reprimerli e umiliarli
per la loro “diversità”
Il più delle volte è a scuola che vengono scoperti questi
misfatti e sono gli insegnanti che si attivano per aiutare le vittime e
informare il tribunale dei minori.
La violenza di genere scaturisce non solo dallo specifico
economico culturale in cui si manifesta: essa è, purtroppo, il portato di una
ideologia arcaica e maschilista che la sottintende. Nasce dal rifiuto più o
meno cosciente dei valori di umanità che hanno caratterizzato la storia
dell’occidente dall’illuminismo in poi.
Bordelli in Germania |
In questo sfacelo culturale si innestano quei movimenti di
estrema
destra cattolica, nel nostro caso l’Opus Dei svolge un ruolo rilevante, o protestante in America, che pretendono di imporre alla scuola pubblica teorie oscurantiste e omofobiche, propugnando la lotta a oltranza contro inesistenti teorie del gender.
destra cattolica, nel nostro caso l’Opus Dei svolge un ruolo rilevante, o protestante in America, che pretendono di imporre alla scuola pubblica teorie oscurantiste e omofobiche, propugnando la lotta a oltranza contro inesistenti teorie del gender.
A volte gruppi di genitori riescono ad imporsi chiedendo e
ottenendo che la scuola rinunci alla formazione dei ragazzi.
A volte queste
famiglie strepitano contro la presenza in classe di bambini stranieri o
portatori di andicap.
A volte pretendono che
la scuola rinunci alla formazione dei ragazzi
che prevede il rispetto della propria persona, dell’identità di genere, l’educazione all’affettività, alla sessualità, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e delle tossicomanie. E’ qui che si annida la discriminazione del “diverso” che si sviluppa la xenofobia, l’intolleranza verso i bambini portatori di andicap che “disturbano”.
che prevede il rispetto della propria persona, dell’identità di genere, l’educazione all’affettività, alla sessualità, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e delle tossicomanie. E’ qui che si annida la discriminazione del “diverso” che si sviluppa la xenofobia, l’intolleranza verso i bambini portatori di andicap che “disturbano”.
E’ qui che, quando la maestra mette una nota ad un alunno i
genitori arrivano con l’avvocato.
Quando il preside cede alla pressione esterna e cancella i
progetti di educazione alla salute e alla affettività, al rispetto reciproco,
alla cooperazione e alla solidarietà, quando si pretende che i ragazzi
“imparino a leggere a scrivere e a far di conto” senza sapere cosa leggere,
cosa scrivere, e che conti fare in un futuro sempre più nebuloso, è inutile poi
addossare la colpa alla scuola se tua figlia di 13 anni torna a casa incinta o
se tuo figlio è picchiato perché gay.
L’arroganza di chi pretende di sostituirsi ai professionisti
della scuola, ai formatori, agli educatori, ai docenti e ai professori, agli
psicologi, senza averne la preparazione e la competenza, va fermata!
E’ il primo dovere che abbiamo per difendere e proteggere i nostri figli da intrusioni nefaste.
E’ il primo dovere che abbiamo per difendere e proteggere i nostri figli da intrusioni nefaste.
“La via è un’altra,
suggerisce il preside di un liceo di Bologna, Lazzarini, e non può che essere
la collaborazione, perché «al dialogo non c’è alternativa». «Non c’è divario
tra vita e formazione, come devono
pensare quei genitori che rifiutano di far fare ai figli i compiti delle
vacanze argomentando che “loro” li fanno crescere mentre “noi” trasmettiamo
solo nozioni. Se passa quest’idea, salta un patto di fiducia essenziale per la
crescita dei ragazzi. Viene meno il senso della scuola, il suo ruolo sociale,
già riconosciuto sempre meno».
Studenti Erasmus |
La scuola si trova nello spartiacque tra una società in parte degradata, dove il “fai da te” si risolve nella pretesa dei bei voti e della promozione (nella migliore delle ipotesi).
Anche in occasione della sgangherata legge sulla “Buona
scuola” si è levata la canea degli ignoranti. Hanno avuto perfino da dire sugli
stipendi che non corrisponderebbero alle ore di lavoro frontale. Questi nuovi
critici a tempo perso dei professori e del personale scolastico non immaginano
nemmeno quante ore e quanta fatica ci vogliono per correggere i compiti, per
preparare programmi e lezioni, per organizzare azioni didattiche di recupero di
singoli allievi ecc, e inveiscono scioccamente contro gli insegnanti meno
pagati d’Europa.
Il ministero non si è preoccupato di garantire la continuità
didattica; gli insegnanti vengono spediti a destra e a manca come pacchi
postali, si ritiene che siano intercambiabili come un operaio alla catena.
Insomma, attorno alla scuola non c’è soltanto un governo impreparato e
incompetente che esegue le direttive delle lobby finanziarie internazionali, ma
una società imbarbarita che esibisce la propria volgarità su internet e ha
urgente bisogno di essere aiutata perché la vera ammalata è lei.
Cosa è la scuola se non una grande moltitudine di
professionisti, laureati, pluriabilitati, vincitori di concorsi, aggiornati e
portatori di una maturità professionale che nasce dall’esperienza di anni di
confronto con le nuove generazioni e con le loro famiglie.
Manifestazione contro "La Buona Scuola" |
E’ questa la nuova frontiera della cultura, quella vera, quella
che opera quotidianamente, che si confronta ora per ora con una realtà
difficile in condizioni difficili per attuare il cambiamento. C’è tanta intelligenza
e tanto contenuto valoriale che esprime questo grande esercito di docenti.
Cari insegnanti, cari prof, la società ha estremo bisogno di
voi: prendetene coscienza e non arretrate davanti alla stupidità e ai luoghi
comuni.
Giovanni Fazio
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