al vostro pediatra vi risponderà il più delle volte che sì, la mela è
un alimento sanissimo, ricca di fibra, zuccheri e vitamine, l’ideale per il
pasto di un bambino. Allo stesso modo vi risponderebbe sulla salubrità dello
yogurt, dei biscotti per bambini, della pastina delle grandi marche, del pane e
delle fette biscottate.
Purtroppo invece la risposta è “NO”
In gergo questa mole di alimenti che ci viene
propinata attraverso la catena dei supermercati è contaminata da migliaia di
sostanze chimiche che prendono il nome generico di PESTICIDI.
Si tratta di diserbanti, antibiotici, Insetticidi,
veleni per distruggere acari o piante indesiderate o permettere ai semi OGM di
germogliare senza essere rigettati dalla natura.
Un miscuglio di sostanze tossiche e cancerogene che
vengono riversate sui campi, nei magazzini, all’interno delle stesse confezioni
degli alimenti per garantirne la durata nel tempo.
La maggior parte degli alimenti per bambini,
compreso il latte per il biberon contiene OLIO DI
PALMA un grasso saturo dannoso per la salute ma molto comodo, per la
sua malleabilità, per l’industria dolciaria. Se leggerete le etichette lo troverete
dappertutto.
Questo è il motivo per cui le mamme più accorte
cercano di dare ai propri bambini solo CIBI BIOLOGICI CERTIFICATI.
Una volta si trovavano soltanto nei negozi
specializzati ma adesso, vista la crescente richiesta da parte di cittadini
accorti, cominciano a comparire anche sui banconi dei supermercati.
Ma di cosa sono accusati questi prodotti chimici che
sono penetrati nei cibi che mangiamo quotidianamente?
Almeno 200 000 persone all’anno muoiono a causa della
sottovalutazione dei rischi legati all’uso dei pesticidi
Le ricerche accademiche indipendenti hanno
evidenziato l’esistenza di una correlazione tra contaminazione da pesticidi e
sviluppo di patologie:
CANCRO, MALATTIE RESPIRATORIE, MALATTIE
NEURODEGENERATIVE come Parkinson, Alzheimer, Sclerosi laterale
amiotrofica (la SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce
i motoneuroni cioè le fibre nervose che collegano il sistema nervoso ai tessuti
muscolari e che comporta una paralisi progressiva).
Altre malattie correlate
all’assunzione di cibi contaminati dalla chimica usata nell’agricoltura
sono:
AUTISMO, DEFICIT DI ATTENZIONE, IPERATTIVITA’,
DIABETE, DISORDINI RIPRODUTTIVI, MALFORMAZIONI FETALI, DISFUNZIONI TROIDEE.
La ministra Lorenzin recentemente è
stata oggetto di critiche per il modo in cui il governo voleva lanciare una
campagna per contrastare il calo demografico in Italia.
Tra tutte le cause enunciate dal Governo nessuno
ha mai parlato degli effetti sulla fertilità maschile provocati dall’uso dei
pesticidi in agricoltura.
La ricerca scientifica, infatti, ritiene che la causa
maggiore del costante aumento della DI INFERTILITA’ MASCHILE SIA
DOVUTA ALL’USO DEI PESTICIDI.
Dagli anni ’40 agli
anni ’90 dello scorso secolo si è avuta una DIMINUZIONE
DRASTICA DEL 50% DI SPERMATOZOI NEI MASCHI AMERICANI
(dati pubblicati dall’Università del Minnesota).
L’infertilità maschile cresce in America del 2%
all’anno.
GLI AMERICANI SONO IL POPOLO CHE USA PIU’ PESTICIDI
NEL MONDO E SONO DIVENTATI IL POPOLO MENO FERTILE DEL MONDO.
Ma questo i promotori del “Fertility day” non lo
dicono: forse perché non lo sanno?
UNA RICERCA NEL VENETO DIMOSTRA CHE L’INFERTILITA’ E’
MAGGIORE DOVE C’E’ UN MAGGIORE USO DIPESTICIDI.
Sembra un bollettino di guerra ma è solo una
informazione generica sui danni provocati al nostro corpo da quello che ormai
viene indicato “CIBO SPAZZATURA”.
E’ dimostrato che attraverso il meccanismo della dell’“Interferenza
endocrina” alcune di queste sostanze si sostituiscono nel
nostro corpo agli ormoni prodotti dalle ghiandole endocrine, provocando enormi
danni all’intero organismo, abbassamento delle difese immunitarie,
modificazioni somatiche, come obesità e ipospadia (deformazioni
del pene e dei genitali maschili nei neonati).
I pesticidi raggiungono il feto attraverso la placenta nelle donne gravide, determinando gravi danni nel feto in formazione tra cui anche deficit del sistema
Di tutto ciò la nostra Sanità non si occupa, se non a
danno fatto.
Paesi più accorti del nostro, per esempio la FRANCIA hanno cominciato a porre divieti sull’uso dei diserbanti che, nelle nostre colline ricche di vigneti, segnano di arancione le strisce di terra dei filari di vite.
Inoltre riconosce l’invalidità professionale
per l’Alzheimer e altre patologie degenerative nervose per i
lavoratori delle serre particolarmente colpiti da questo tipo di
patologie contratte per l’uso dei pesticidi.
Il paese più attento di tutti su questo terreno è la DANIMARCA che già da tempo USA NELLE MENSE SCOLASTICHE ESCLUSIVAMENTE ALIMENTI BIOLOGICI, E PROIBISCE L’USO DI PESTICIDI SUL TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
Vi chiederete: ma non esiste una autorità nazionale o
europea che regola l’uso o l’abuso di queste sostanze?
Il commercio dei pesticidi in Europa è disciplinato dal regolamento (CE) n. 1107/2009, mentre tutte le questioni riconducibili ai Limiti Massimi Residui (LMR) nei prodotti alimentari e nei mangimi sono disciplinate da regolamento (CE) n. 396/2005.
(Si intende per Limite
Massimo Residuo la quantità massima di pesticida o altri prodotti
chimici, tollerata nei prodotti agro alimentari, oltre la quale i prodotto non
può essere messo in commercio.)
Noi pensiamo che non dovrebbe essere tollerata alcuna presenza di residui di pesticidi nei cibi, in quanto, attraverso il bio accumulo, poco per volta, ci riempiamo di sostanze nocive, alcune delle quali, come il PCB o i PFAS permangono nel nostro corpo e in quello degli animali che mangiamo per decenni.
Nell’agosto del 2008 tali limiti sono stati fissati
dalla COMMISSIONE EUROPEA SU PARERE DELL’EFSA (EUROPEAN
FOOD SAFETY AUTHORITY) in italiano «Authority per la sicurezza
alimentare»)
Ma non sempre le decisioni dell’EFSA o della
COMMISSIONE sono del tutto esenti dalle pressioni delle lobby delle grandi
corporation multinazionali infatti col pretesto di garantire lo stesso
livello di tolleranza in tutti i paesi europei La COMMISSIONE
EUROPEA invece di adottare i limiti più bassi e sicuri per il nuovo
standard unico europeo, ha adottato i limiti più alti e permissivi.
Germania e Austria hanno così visto aumentare i limiti
di tolleranza fino a mille volte per il 65% dei pesticidi utilizzati.
Un altro “trucco” usate dalle multinazionale è quello
della richiesta PROROGHE, che consente di mantenere in
commercio determinati prodotti oltre la scadenza della concessione.
Forse non molti sanno che l’Italia è il maggiore
utilizzatore europeo di pesticidi: 5,6 Kg per ettaro per anno. Un valore
doppio rispetto a Francia e Germania.
Come asserisce il CENTRO INTERNAZIONALE PER LE
RICERCHE SUL CANCRO (CIRC)
(organizzazionedell'OMS che
ha il compito di analizzare il livello cancerogeno dei prodotti industriali),
dal dopoguerra ad oggi su circa 100 000 sostanze
chimiche potenzialmente cancerogene commercializzate dall'industria ne sono
state analizzate solo 935 con specifiche monografie.
Tra queste sostanze ci sono appena una trentina
di pesticidi.
Le aziende produttrici dovrebbero fornire i dati
tossicologici alle agenzie governative per ogni prodotto immesso in commercio
ma questi dati non vengono mai pubblicati perché considerati SEGRETO
INDUSTRIALE.
Un forte allarme viene anche dal Rapporto
Nazionale Pesticidi nelle acqua realizzato dall’ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione Ambientale) nell’anno 2014
“Rinvenute nelle acque italiane 134.246 tonnellate di
pesticidi”
Un ammasso di veleni in cui sono stati identificati
ben 175 pesticidi;
Di questi, in quantità rilevanti
Inoltre l’ISPRA comunica che i numero dei pesticidi
presenti nelle acque di anno in anno in costante aumento e che
Il loro frequente utilizzo e le piogge ne facilitano l’ingresso nelle falde.
COME POSSIAMO REAGIRE A QUESTA DURA MINACCIA ?
Le notizie sopra RIPORTATE debbono farci molto
riflettere oltre che sulla responsabilità del governo che in merito non prende
alcuna iniziativa, oltre a quella dei comuni (compreso quello di
Arzignano) che non hanno ancora stilato un regolamento per
l’uso dei pesticidi, sulle iniziative da intraprendere in modo individuale o
collettivo.
Noi possiamo contribuire alla messa al bando del cibo
spazzatura cominciando a fare scelte alimentari più oculate.
Se un prodotto di cibo
spazzatura non viene più comprato mentre aumenta la vendita del prodotto
biologico alternativo il primo sparisce dai banconi del supermercato per
lasciare il posto al secondo. Se questa iniziativa si diffonde tra i cittadini,
anche i negozianti saranno spronati ad aumentare l’offerta dei prodotti
biologici.
Un’altra iniziativa può essere quella di segnalare ai
vigili urbani o su Facebook l’uso improprio di pesticidi.
(Personalmente ho incontrato, ad Arzignano, un
tizio che, di sua iniziativa, irrorava di diserbanti i vialetti del parco dei
marinai, senza tenere conto che, oltre agli adulti che comunque non sono immuni
ai danni del glifosato, corrono e passeggiano nel parco anche bambini e
cagnolini. )
Una mia paziente aveva notato la comparsa di peluria
sul pube e alle ascelle della propria bambina di sette anni. Il pediatra
l’ha rassicurata minimizzando il fatto ma non ha chiesto che tipo di dieta
facesse la bimba.
Quando ho Accertato la piccola mangiava una porzione
di pollo molte volte alla settimana, ho avvertito la mamma della possibilità
che la pubertà precoce potesse essere provocata dall’assunzione di ormoni
illegalmente somministrati ai polli.
La mamma ha provveduto a costruirsi un pollaio di
galline allevate naturalmente (beata lei che aveva un campo per farlo).
Si possono realizzare in molti casi dei piccoli orti
domestici dove coltivare sani ortaggi non avvelenati, riservandosi uno spazio
nei giardinetti attorno alla casa o chiedendo al comune che metta a
disposizione degli spazi idonei per i cittadini, come avviene in altre città.
Perfino Michel Obama e le sue bambine hanno realizzato un piccolo orto nel
giardino della Casa Bianca: vi siete chiesti perché?
Spessissimo gli allevatori somministrano illegalmente dosi eccessive di antibiotici e soprattutto ormoni ai polli ma anche agli altri animali per farli crescere più in fretta e per farli aumentare di peso. Tali effetti, a poco a poco, si riversano su chi mangia gli animali così trattati.
Se una intera nazione come la Danimarca ha
messo in atto un progetto per passare al biologico su tutto il territorio
nazionale è segno che questo si può e si deve fare.
Quattro anni fa abbiamo fondato una associazione, la CiLLSA, che si occupa moltissimo della salute dei cittadini con un’attenzione particolare a quella dei bambini. Noi promuoviamo la CITTADINANZA ATTIVA, cioè invitiamo le persone ad operare un cambiamento attraverso la presa di coscienza. Riteniamo infatti che una corretta informazione non serve a niente se non produce cambiamento in meglio della nostra vita e di quella degli altri.
Sono concetti su cui ritorneremo. Nel frattempo
invitiamo tutti i cittadini interessati a seguire e a partecipare alle nostre
iniziative, magari intervenendo nel sito Facebook della CiLLSA e ad unirsi a
noi con proposte e iniziative che vadano nella direzione del buon senso e
della protezione alimentare nostra e dei nostri bambini.
Prossimamente è nostra intenzione di fare un vero e
proprio corso, aperto a tutti, sulla corretta alimentazione e su come
difendersi dal cibo spazzatura.
Giovanni Fazio
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