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venerdì 22 agosto 2025

PFAS E TFA INVISIBILI PER CHI GOVERNA IL VENETO

 La contaminazione avanza. La Regione tace o si autoelogia.





La contaminazione avanza. La Regione tace o si autoelogia.

Riportiamo l’incipit del comunicato della dottoressa Francesca Russo cui dedichiamo questo post sulla PREVENZIONE NELLA NOSTRA REGIONE

Comunicato n° 1457

(AVN) – Venezia, 20 agosto 2025

"In merito alle dichiarazioni diffuse oggi, è necessario ribadire con fermezza che la Regione del Veneto non solo ha preso in carico fin da subito l’emergenza PFAS, ma è stata la prima in Italia a segnalare alle autorità competenti la problematica, introducendo immediatamente misure di tutela e avviando un percorso scientifico e sanitario di ampio respiro. È bene chiarire che fin dall’inizio la Regione ha affrontato la questione come un tema di salute pubblica, di rigore scientifico e di responsabilità istituzionale, evitando scorciatoie e investendo risorse ingenti per garantire protezione, prevenzione e conoscenza. Non è accettabile ridurre questa vicenda a uno scontro politico o a uno slogan: parliamo della salute delle persone e di un’emergenza ambientale che richiede la massima serietà e il pieno rispetto delle istituzioni e della scienza”.

Francesca Russo direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria Regione Veneto

 

Nel Veneto subiamo gli effetti di una politica sanitaria che ignora la gravità della contaminazione da PFAS e TFA, che se ne infischia dei perfluorati presenti nei fanghi di conceria e pretenderebbe di bruciarli negli inceneritori.

Il caos che regna a Venezia è totale. Non esiste un albo regionale delle industrie insalubri di primo e secondo grado. Non abbiamo un report regionale sulle migliaia di pozzi privati insistenti sulla “ZONA ROSSA”  e in tutto il Veneto.

Malgrado ciò la Regione asserisce che tutti i pozzi sono censiti e sotto controllo.               Non esiste una pianificazione regionale che definisca in quali territori si possa  o no costruire   una industria insalubre

Per più di cinquant’anni Miteni ha inquinato una delle più grandi falde idriche d’Italia proprio perché era stata realizzata su un territorio fragile che insisteva nell’area della ricarica delle falde ( Chi ha dato i permessi?).

 Non esiste un piano per la bonifica dei territori inquinati.

Non esiste un piano per aiutare gli agricoltori che hanno avuto i campi e la vita rovinati.


Non esiste un piano per creare una filiera alimentare priva di PFAS.

In merito alla contaminazione da PFAS, che ha inquinato le falde acquifere, le rogge e i pozzi  i terreni e le colture, la  Coldiretti non ha ritenuto opportuno costituirsi parte civile nel processo Miteni (ci spieghi il perché). Ciò esclude gli agricoltori che hanno subito il danno dal risarcimento che la sentenza Miteni ha attribuito ad altre classi di persone colpite dalla multinazionale.

I Pfas  continuano ad avanzare nelle falde acquifere profonde anche grazie ai  cementi rapidi usati nella costruzione della Pedemontana. Gli stessi cementi vengono utilizzati  nella realizzazione del TAV  a Montecchio, Brendola  e Vicenza.

Le grandi opere avanzano senza il consenso dei cittadini e, quando serve , con la brutalità delle cariche della polizia. 

Per quale motivo, di fronte alle evidenze, tali lavori non vengono sospesi? I sindaci sanno di essere i primi responsabili della salute dei loro cittadini?

Non sono solo le industrie e le cosiddette grandi opere a devastare acque  e territorio.

 


Tutte le falde acquifere del Veneto sono a rischio di contaminazione PFAS e molte sono già fortemente inquinate (ISPRA) anche grazie al demenziale, quotidiano spargimento di pesticidi a base di perfluorati che, oltre a percolare dai campi nel sottosuolo, contaminano i prodotti agricoli di tutto il Veneto e trasmettono tale contaminazione a tutti coloro che li mangiano.

Questo vale anche per le gravide che, se non fanno parte del monitoraggio regionale effettuato solo nella zona rossa, non hanno diritto agli esami del sangue necessari a controllare la presenza  o meno di PFAS, fondamentali per la prevenzione dei nascituri.

Solo qui nel Veneto, la regione più contaminata d’Europa, è negato ai medici il diritto-dovere di prescrivere tali esami ai soggetti a rischio. Ciò significa non permettere alla gente di conoscere da dove viene il male che rode dentro! Una norma regionale incredibile! Vietare la prevenzione dai PFAS, sembra essere ciò  che più interessa alla sanità veneta.

Ci chiediamo: “I cittadini sono informati?” cosa ne pensano?”

Ci chiediamo: “ Nel resto d’Italia e all’estero sanno cosa sta avvenendo nella nostra regione?”

“Su cosa si costruisce il consenso politico nel Veneto?”

“La magistratura, che ha avuto tanta giusta solerzia nel condannare lo stato maggiore della Miteni,  è informata di ciò?”




SI PUO’ NEGARE AD UNA MADRE, CHE SI AMMALA PER I PFAS, DI CHIEDERE GLI ESAMI PR LA PROPRIA CREATURA?

Eppure lo fanno!

 Non vengono controllati con il suddetto esame nemmeno gli operai che lavorano nei depuratori e nelle industrie insalubri dove abbondano i PFAS (I morti della Miteni evidentemente non sono bastati).

Dalle aziende e dai depuratori continua permanentemente l’emissione nell’ambiente di reflui e fanghi contaminati da PFAS  “Ciò avviene entro i limiti prescritti dalla Regione” Ma in Regione sanno che per le sostanze  POP, cioè persistenti  bioaccumulabili e indistruttibili quali sono i PFAS, non esistono limiti o soglie e di sicurezza?  Lo capisce perfino un bambino!  Anche se ne bevi un solo nanogrammo  te lo porti dentro per tutta la vita.

Non osiamo mettere in dubbio l’intelligenza di chi ci amministra. Ma allora, perché non si emette alcun divieto agli scarichi nell’ambiente né è previsto un trattamento differenziato per i rifiuti contaminanti? La raccolta differenziata riguarda solo noi cittadini?



Sono milioni le bottiglie di prosecco contaminate, con valori altissimi di TFA. Lo rivela la recente indagine “Message from the Bottle” di Pesticide Action Network (PAN) Europe, che ha portato alla luce l’aumento ‘drammatico’, nei vini imbottigliati, dei livelli di acido trifluoroacetico, una piccola molecola derivata dalla degradazione di sostanze chimiche florurate (come PFAS e gas fluorurati),  persistente  a lungo nell’ambiente e negli organismi biologici, sospettata di essere tossica per la riproduzione.

Ma a Venezia non si muove foglia. Si preoccupano solo dei dazi di TRUMP, non del fatto che nel prosecco è stata trovata una quantità di TFA decine di volte superiore ai limiti fissati dall’Europa per l’acqua potabile.

Avete avvertito la gente?

Silenzio assoluto su questo argomento!  Nessuna smentita dei dati summenzionati. Il problema, semplicemente non esiste, come tutti i problemi elencati fin qui.

Potremmo continuare per ore a parlare del modo in cui nel Veneto si governa una emergenza non più sostenibile. Lo faremo al convegno ecologista del 13 settembre prossimo  ad Arzignano e subito dopo all’assemblea generale di tutte le associazioni e comitati aderenti alla RETE ZERO PFAS DEL VENETO.

Nascondere la polvere sotto il tappeto è molto pericoloso per chi lo fa.

  Negare una delle più grandi catastrofi chimiche che colpisce la nostra regione non serve a preservare dalla contaminazione milioni di cittadini, inconsapevoli delle dimensioni enormi di quanto sta avvenendo.

Il danno, quando ce l’hai dentro, te lo porti dietro per tutta la vita.

È ora che qualcuno si prenda carico della salute delle persone! Ormai le chiacchiere e le minimizzazioni stanno a zero. IL RE È NUDO.

 

Giovanni Fazio

Per una documentazione completa leggi il post di ALBERTO PERUFFO su Facebook

https://docs.google.com/document/d/1hOt8jqpYbTD643i4s8faer21iL271iu5/edit?usp=sharing&ouid=116401172965056252376&rtpof=true&sd=true

NEL SEGUENTE LNK LE DOMANDE CHE ABBIAMO POSTO NEL 2022 ALLA DOTTORESSA FRANCESCA RUSSO, ALLE QUALI ELLA NON HA MAI RISPOSTO. LE RIPROPONIAMO PERCHE' TUTTI POSSANO PRENDERNE ATTO.

https://cillsa1.blogspot.com/2022/03/giovedi-prossimo-la-dottoressa-russo.html 

venerdì 1 agosto 2025

I VALORI DELL'OCCIDENTE

 

 

L'ipocrisia del cosiddetto Occidente e dei suoi cosiddetti valori. Quali valori? Da quando in qua abbiamo avuto valori? Noi europei e americani ci siamo resi storicamente massacratori di interi popoli. Parliamo delle stragi dei nativi americani? Sterminati, espropriati di tutto e rinchiusi in lager chiamati "Riserve indiane"? Parliamo dei popoli del Messico e del Perù, massacrati con la benedizione della Chiesa cattolica? Parliamo della deportazione di schiavi africani nelle piantagioni americane e delle modalità del trasporto su mare ( Un terzo di essi moriva già durante il viaggio, incatenato giorno e notte nelle stive dei velieri? Parliamo di "Mission"? Il bel film in cui si descrive la distruzione delle missioni dei domenicani in Brasile, Uruguay e Argentina perché educavano gli indios e li avviavano alla costruzione di una nuova società di condivisione e di uguaglianza? Parliamo della colonizzazione dell'Africa ( un milione di morti, solo in Congo, proprietà personale del re del Belgio? ) Possiamo continuare con l'India, Australia, l'Indocina... In tutto il pianeta l'uomo bianco ha ucciso, derubato e violato le culture e la vita di milioni di persone. Questo si nasconde sotto il manto ipocrita dei cosiddetti valori del cosiddetto Occidente. Saremo ricordati per secoli come dei mostri razzisti che hanno costruito la propria ricchezza derubando e uccidendo in ogni parte del pianeta. E, ancora, continuiamo a uccidere e rubare in nome del libero commercio. Tre quarti delle terre coltivabili del pianeta sono proprietà di sette multinazionali. Accusiamo la Russia per via della presenza nella sua economia dei cosiddetti "oligarchi" ma gli uomini più ricchi del mondo sono nel nostro Occidente. E, ditemi, cosa è la democrazia occidentale quando uno solo di questi ricconi ha più ricchezze di interi stati? Come possiamo permettere a iper capitalisti, prodotti dal neoliberismo, di governare il mondo a loro piacimento? Come ci si può farsi fotografare, sorridenti e complici, insieme a Trump o a Netaniahu ? Il silenzio dei governi esprime complicità nella strage con armi e con la fame di un popolo colpevole soltanto di essere nato in Palestina senza essere ebreo ! Questo non è forse quello che faceva Hitler nei confronti degli Ebrei, degli Zingari (questi ultimi mai menzionati anche se un milione di essi è sparito nei forni degli occidentali nazisti) ? Una democrazia si basa in primo luogo sul principio di uguaglianza. Siamo tutti umani alla stessa maniera ma alcuni di noi si sentono superiori ad altri , semplicemente perché sono nati qui e non hanno bisogno di scappare dalla guerra e dalla fame attraverso deserti infuocati, mari in tempesta e corvette armate di mitragliatrici, regalate da Minniti e da Meloni ai massacratori libici. I cosiddetti "valori occidentali" sono la foglia di fico con cui cerchiamo di coprire, con ostentata arroganza, la nostra multi secolare vergogna. Noi Occidentali siamo stati e continuiamo ad essere feroci ladri e assassini nei confronti di tutti i popoli del mondo. C'è chi grida ad alta voce che sta "difendendo i confini della patria" (manco fossimo nella prima guerra mondiale!). Ma i confini non sono minacciati, né pretesi da nessuno, tanto meno  da poveri naufraghi, donne disperate con i propri bambini in braccio, frutto degli stupri dei nostri complici libici (Piano Mattei, lo chiamano). Gli italiani non sono stupidi e capiscono bene che un naufrago non è un'armata di navi e mezzi da sbarco. Guardate le foto allegate e il compiaciuto incrocio di sguardi amorosi e devoti di stragisti e di coloro che potremmo definire colpevoli di concorso in stragi, poché, anche l'omissione e il silenzio sono un modo di sostenere gli affamatori israeliani e i loro complici.



Giovanni Fazio

ITALIA ARMA ISRAELE

https://www.difesapopolo.it/da-amazon-a-leonardo-cosa-dice-il-rapporto-di-francesca-albanese-che-non-piace-a-israele-e-stati-uniti/

https://altreconomia.it/le-forniture-di-leonardo-a-israele-dopo-il-7-ottobre-smentito-il-governo/

giovedì 26 giugno 2025

ULTIMA ORA TRIBUNALE DI VICENZA

 CLAMOROSA SENTENZA CONTRO GLI INQUINARTORI

 



Pubblichiamo e prime notizie sulla sentenza emessa i questi minuti dal tribunale di Vicenza così come ce le ha trasmesse Alberto Peruffo, uno dei grandi leader della lotta  ultra decennale che ha consentito di ottenere questi risultati.  

“Sentenza storica. Esemplare. Che dimostra che le grandi proprietà - specie le multinazionali - sono potenzialmente criminali e possono essere fermate. Ora dobbiamo rivolgere lo sguardo contro chi ha permesso tutto ciò.”

PENE (quelle che sono riuscito a scrivere)

Mitsubishi giapponese

Maki Hosoda, Kenji Ito, Naoyuki Kimura e Yuji Suetsune

Anni 11, 16, 17, --

ICIG international, holding germanico-lussemburghese

Hendrik Schnitzer, Akim Georg Hannes Riemann, Aleksander Nicolaas Smit, Brian Antony Mc Glynn

Anni 17, 16, 17, --

ex manager ex funzionari di Miteni

Luigi Guarracino 17

Davide Drusian 2

Antonio Nardone 6

Risarcimenti significativi per le parti civili:

genitori e persone singole, 15.000 euro.

Comuni, 80.000

ISDE e associazioni, 50.000

Regione Veneto, più di 6 milioni.

Sindacati, 25.000.

Gestori Acque 500.000

Bacini acque, 400 e 900.000

Ministero 58 milioni euro!!!

ARPAV 840.000

4 milioni parti AVV. Ambrosetti

Provincia 151.000

Altri dettagli nei prossimi giorni.



Queste le prime informazioni grezze sulla sentenza. Ma questa mattina non è la sola grande vittoria dei cittadini contro il potere delle grandi multinazionali. Ci è giunto il comunicato inviato da Mattia Donadel , leader del  Coordinamento No Inceneritori contro il progetto di ENI Rewind, la società che intendeva realizzare a Marghera un gigantesco inceneritore .

 “L’inceneritore per fanghi di ENI Rewind è stato bocciato, i comitati parlano di una vittoria e di una giornata storica: “Avevamo promesso a ENI che di qui non sarebbero passati, e non sono passati. E’ una vittoria importantissima e di portata storica per un territorio che per decenni ha pagato a caro prezzo, in termini di vite umane perse e di degrado ambientale, decenni di industrializzazione dissennata, che ha privilegiato il profitto sopra tutto e sopra tutti, creando la diffusa opinione che la popolazione non ha mai voce in capitolo su questioni così importanti.

🔴Qualcuno pensava di poter continuare a sacrificare questo territorio, ma la mobilitazione popolare, il grande lavoro di inchiesta , di approfondimento scientifico, di sensibilizzazione svolto in questi anni dai comitati del Coordinamento No Inceneritori ha sbarrato la strada addirittura a ENI, una delle multinazionali del fossile più potenti al mondo, la stessa che fa accordi con il governo criminale di Israele .





🔴E’ importante che le argomentazioni del Comitato Tecnico per la valutazione ambientale abbiano accolto i nostri rilievi sulla pericolosità degli inceneritori, impianti insalubri di prima classe, in particolare per quanto riguarda gli impatti ambientali e sanitari derivati dalla inefficace combustione dei PFAS, e per il fatto che questo territorio è già pesantemente inquinato e la popolazione sta già pagando un prezzo altissimo in termini sanitari.

🔴Le istituzioni hanno dovuti ricredersi di fronte ai pareri determinanti dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno di fatto confermato tutte le osservazioni che già avevamo posto. Questa sentenza non vale solo per ENI, perché ora il problema della salute, dei PFAS e dell’inquinamento ambientale non potrà essere più ignorato né per l’inceneritore di Veritas, né per quelli di Padova, di Schio, di Verona e di Loreo. Il problema della gestione dei rifiuti, dei fanghi e dei PFAS sono un dato di fatto, ma la soluzione non sta nel creare un problema ancora più grave.

🔴E’ necessario aprire al confronto con i comitati, con le associazioni ambientaliste, con le popolazioni, investire in ricerca, e soprattutto assumere come paradigma che la tutela della salute e dell’ambiente vengano prima dei profitti e di ogni altra cosa”.




*    Il Coordinamento No Inceneritori, forte di questa vittoria ora rilancia: “E’ necessario bloccare immediatamente la seconda linea di Veritas; ora chiediamo alla Regione e a ARPAV di avviare studi approfonditi intorno agli inceneritori, con il supporto di CNR e ISPRA, per verificare il livello di contaminazione da PFAS nei suoli, nelle acque, e negli alimenti. Noi non ci fermiamo, Veritas è avvisata”.



Tornando a noi, a CiLLSA e alla RETE ZERO PFAS ITALIA che opera nel Veneto è ora che la Regione sblocchi l’assurdo, criminale divieto, imposto ai medici, di effettuare gli esami del sangue per la ricerca dei PFAS nei soggetti a rischio. È ore che si emetta un decreto che obblighi tutti i produttori di generi alimentari e i venditori a accompagnare i propri prodotti sui banchi dei mercati e nei negozi con una ETICHETTA che informi  cittadini sulla presenza o meno di PFAS negli alimenti e negli imballaggi.

La tutela della salute investe le responsabilità della politica.

Non ci fermeremo!



Giovanni Fazio


domenica 22 giugno 2025

QUANTI PFAS HAI DATO DA MANGIARE OGGI AI TUOI BAMBINI?

 


DALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI VICENZA  PARTIRANNO LE LOTTE PER LIBERARCI TUTTI DAI VELENI QUOTIDIANI!

 Il 26 Giugno il processo del secolo che si è svolto a Vicenza per lunghi quattro anni arriverà a sentenza.

Ci aspettiamo una condanna per i presunti colpevoli di  un inquinamento che ha sconvolto la vita di centinaia di migliaia di persone nelle tre province venete di Vicenza, Verona e Padova.

Qualunque sia la sentenza, anche se dovesse essere deludente per coloro che attendono una giustizia certificata, sarà  comunque una grande vittoria per quanti hanno partecipato, in vario modo ad una incredibile lotta contro potentissime multinazionali, Mitsubishi e Eni. Colossi che appartengono alla classe delle nuove oligarchie economiche che pretendono di sovrastare i Parlamenti e  governare il mondo.

La sentenza, però, non ci darà nel breve tempo la risposta alla nostra richiesta di salute. La politica, molto spesso servile nei confronti dei nuovi potentati, non si sbrigherà a riconoscere i torti subiti da centinaia di migliaia di cittadini.

Un esempio eclatante delle responsabilità della politica sono i nuovi limiti fissati per l’acqua potabile da una Commissione europea, sempre più pressata dal movimento ecologista internazionale:  sono di 100 nanogrammi per litro!

Chi di voi farebbe bere al suo bambino dell’acqua contaminata da 100 nanogrammi litro, sapendo che quei PFAS resteranno nel suo organismo per più di 20 anni e si sommeranno a tutte le maledette molecole che ci fanno ingoiare quotidianamente?!

Alla sentenza seguirà l’appello, e poi la cassazione. Nel frattempo i tempi si dilatano, e la giustizia si allontana sempre più in un futuro molto incerto.

Per chiedere a chi ci governa la tutela della salute che ci scappa in avanti, incalzata da molecole tossiche, non aspetteremo certo che l’ultimo degli imputati vada in galera, ammesso che non si tratti di una vacanza nel suo proprio domicilio con tutti i confort possibili per chi ha potere e soldi.

La sentenza non basterà ad abbassare il rischio che sovrasta tutti, presente con maggiore crudeltà nei più piccoli, quelli che sono il target del silenzioso veleno che aggredisce le nostre esistenze.

Nessuno ci salverà da un avvelenamento pervasivo, continuo  e feroce che innescherà in molti di noi le sue bombe ad orologeria. Intanto sempre più persone si ammalano di tumore, sempre più le molecole che sconvolgono il nostro sistema endocrino colpiscono i nostri organismi. Le mamme porgono le bianche mammelle agli ignari bambini che succhiano, insieme al candido latte, i veleni che ammorbano il suolo, i cibi e l’aria che respiriamo.

Chi ci salverà? Chi salverà i bambini?


La risposta viene da quanti la sera del 20 giugno hanno chiesto GIUSTIZIA, con le loro fiaccole di fronte al nero palazzo di giustizia. L’unica salvezza può venire solo da noi stessi. A patto che si generi una mobilitazione permanente che metta gli avvelenatori con le spalle al muro.

È dal seme che è stato piantato in questi anni che può nascere la RESISTENZA CONTRO IL POTERE DEGLI OLIGOPOLI E DELLA POLITICA SERVILE. Lotteremo  nelle piazze, nei supermercati, nei campi spruzzati di veleno, nelle fabbriche e sugli argini dei nostri fiumi massacrati.

Contro chi cerca di punire il dissenso, agiremo pacificamente ma con fermezza e determinazione, ben sapendo quale è la posta di questa guerra senza bombe, ma non per questo senza vittime.

Pretenderemo trasparenza, certificazioni vere, abbattimento dei limiti farlocchi cui andrà sostituita la totale assenza delle molecole cancerogene e tossiche dal nostro pane quotidiano.

A chi, spudoratamente, afferma che ciò non è possibile, sbandiereremo le alternative ai loro veleni, innocue, già in parte attuate, sperimentate e usate. Smaschereremo le alleanze immonde dei politici distruggendo un consenso immeritato, costruito con le menzogne di giornalisti pennivendoli e delle televisioni  asservite con finanziamenti ad hoc o controllate direttamente dal Potere.

Il primo impegno che noi tutti dovremo sottoscrivere è una vasta campagna di contro informazione  per diffondere la VERITA’ sulle molecole tossiche, sulle responsabilità di chi ci governa impunemente. Denunciare le omissioni e le false notizie.

Nella prima tornata giudiziaria abbiamo portato alla sbarra i dirigenti Miteni. Ma costoro non sono i soli responsabili di un disastro enorme che non è bastato a fermare chi avvelena cibi e aria, acque animali e piante.

Come è possibile che si consenta agli agricoltori di inondare di veleni terre, campi e frutteti ? Come è possibile che dopo le allarmanti dichiarazioni di scienziati e giornalisti coraggiosi sui vini del Veneto, da parte degli organi regionali preposti alla tutela della salute non sia stato emesso nessun commento!

 Si tratta di decine di migliaia di nanogrammi/litro di TFA (il più insidioso dei PFAS per le sue piccole dimensioni) riscontrati nei vini pregiati del Veneto. Nessuna smentita! Nessuna iniziativa precauzionale! Troppi interessi economici coinvolti dalla prevedibile scoperta. Cosa si pretende?! Si è sempre saputo che una considerevole parte di pesticidi contengono PFAS.  Dove credete che vadano a finire se non nell’uva, oltre che nei terreni e nelle falde acquifere sottostanti?!  

COSA SI ASPETTA A BANDIRE I PFAS DALL’AGRICOLTURA?!


Abbiamo scovato e denunciato i responsabili dell’inquinamento Miteni. Dal 26 giugno cominceremo a ricercare e denunciare ai cittadini e alla magistratura i responsabili di un avvelenamento di un popolo, che non sono solo coloro che spruzzano i veleni ma anche e soprattutto coloro che lo consentono senza impedirlo.

Ciò è necessario per tutelare la vita e la salute dei nostri bambini!

CHIEDIAMO TRASPARENZA ALIMENTARE. ETICHETTE CHIARE E LEGGIBILI CHE ATTESTINO LA PRESENZA O MENO DI PFAS NEI PRODOTTI ALIMENTARI IN VENDITA,  

IL SECONDO IMPEGNO INALIENABILE sarà quello di INVESTIRE LA REGIONE per RESTITUIRE AI MEDICI LA POSSIBILITA' DI INDAGARE, ATTRAVERSO L'ESAME DEL SANGUE, SULLA PRESENZA O MENO DI PFAS  NEI PAZIENTI A RISCHIO . 

 SCANDALOSAMENTE CIO' NEL VENETO NON E' CONSENTITO.

Lottare per prevenire una contaminazione quotidiana e i suoi effetti sui cittadini di un’intera regione non è un reato. Lottare per conoscere cosa c’è dentro i cibi che acquistiamo non è un reato: è un diritto attualmente negato!

Il processo Miteni ci insegna che lottare contro i presunti responsabili dell’avvelenamento totale di un popolo è possibile. Ci insegna che è possibile vincere, che ciò che appare come un’utopia può diventare realtà.

Affronteremo le oligarchie del fossile, delle armi e dei veleni chimici con la forza della VERITA’. Combatteremo contro il cibo spazzatura imposto da ignobili catene di supermercati e di Mc Donald. Ci alleeremo con la nostra madre terra  per salvarla e per salvare, insieme ad essa, le istituzioni democratiche  che, di giorno in giorno, vengono attaccate da una finanza, potente e aggressiva.

Esiste un nesso stretto tra la lotta per liberare il pianeta e l’umanità dagli avvelenatori e dai loro complici e quella per fermare  il potere dei grandi oligopoli che pretendono di operare sopra le leggi e sopra i parlamenti.

La nostra è una lotta non solo  per difendere il diritto alla salute ma anche per garantire il primato delle leggi e della Costituzione contro chi pretende di imporre la supremazia del mercato.  

Giovanni Fazio

 

 


 NEL LINK UN APPROFONDIMENTO SULLA PRESENZA DI TFA NEI VINI EUROPEI E NEL PROSECCO. MEGLIO ESSERE INFORMATI ADESSO CHE PIANGERE DOMANI QUANDO SARA' TROPPO TARDI 

https://drive.google.com/file/d/1zT86s3AfTrXOmT2vuTa8708LWsR7Hxvv/view?usp=sharing

sabato 31 maggio 2025

SANITA’ A RISCHIO NELL’OVEST VICENTINO

Insieme al taglio del nastro inaugurale del nuovo ospedale di Montecchio la Regione taglierà 285 posti letto.

Dai 546 posti si passerà ai 253 previsti nel nuovo ospedale.                      

I DATI

Il nuovo ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore, attualmente in fase di costruzione, avrà infatti una capacità complessiva di 253 posti letto.

Di questi:

·                     225 saranno destinati a degenza ordinaria, cui si aggiungeranno

·                     10 posti letto per l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) nel Pronto Soccorso

·                     12 posti per il Servizio di Dialisi

·                     6 posti per l’OBI pediatrico e ostetrico

 

Non possiamo considerare posti letto le 18 culle di pediatria (sommati dalla stampa locale per nascondere le cifre reali del taglio).

 

L'investimento complessivo per la realizzazione dell'ospedale ammonta, fino ad ora a 123,5 milioni di euro.



 Nelle tabelle i 546 posti letto del 1° gennaio 2009 Nel 2013  ne avevamo ancora 516

Non siamo gli unici a subire tagli nel nostro patrimonio storico ospedaliero. Hanno subito una sorte simile tutti gli ospedali del Veneto. Ad esempio quanto avvenuto nell’Alto Vicentino, dove nel 2012 si chiudevano i due ospedali di Schio e Thiene (700 posti letto) per aprirne uno nuovo a Santorso (400 posti letto). Una  dura cura dimagrante con cui la Regione scende al di sotto della stessa media nazionale, fanalino di coda europeo.

Se nel 2000, in Italia, erano disponibili 4,7 letti ogni 1.000 abitanti, nel 2016 erano scesi a 3,17 e nel 2021 a 3,12 ogni 1.000 residenti[1].

Nella Regione del Veneto, tra il 2016 e il 2023, il numero di posti letto pro capite è diminuito del 5,8%, passando da 3,25 a 3,06 posti letto ogni 1.000 abitanti, in coerenza con il PSSR 2019-2023 della Regione del Veneto che prevede fino a 3 posti letto per acuti per 1000 abitanti e a 0,5 posti letto di riabilitazione ogni 1000 abitanti, parametri al di sotto di quelli stabiliti a livello nazionale, (pari complessivamente a 3,7 posti letto per 1.000 abitanti[2] )

Nella tabella la crescita del settore privato in percentuale negli anni

La politica sanitaria taglia l’assistenza pubblica per favorire quella privata, con i risultati che tutti noi constatiamo quotidianamente sulla nostra pelle.

Ricordiamoci che tutte le strutture sanitarie sono patrimonio della nostra comunità, realizzate con i nostri soldi attraverso le tasse. La popolazione invecchia e ha bisogno di maggiore assistenza che non può essere delegata alla speculazione privata.

Non è più possibile accettare ulteriori tagli.

Ciò significa non avere spazio sufficiente per curare i nostri ammalati. Non è giusto sottoporre l’intera popolazione a elemosinare ricoveri urgenti, chissà dove e chissà quando, proprio mentre le risorse dell’intera regione sono ridotte al lumicino.

A prescindere dal colore politico di ciascun cittadino, è necessario difendere, tutti insieme, una preziosa risorsa perfettamente funzionante. È necessario che anche le istituzioni locali si uniscano a noi cittadini in difesa dei nostri ospedali.

Impediamo la chiusura e lo smantellamento dell’ospedale Cazzavillan e incorporiamo nel nostro patrimonio ospedaliero il nuovo ospedale montecchiano. La salute è un bene prezioso che va difeso.

Nei prossimi giorni ci ritroveremo tra quanti hanno già aderito alla costituzione del Comitato per la difesa della salute pubblica dell’ Ovest Vicentino per studiare insieme tutte le iniziative necessarie ad evitare ulteriori tagli e grandi sofferenze per l’intera comunità.

Giovanni Fazio



[1] (fonte EUROSTAT), https://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/hlth_res_esms.htm)

[2] (DL 6 luglio 2012, n. 95).