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venerdì 25 aprile 2025

VELENO NEL BICCHIERE: NEL PROSECCO TROVATI 69 000 nanogrammi /litro di Tfa (decine di migliaia di volte della quantità tollerata nell’acqua potabile)

 


(Riportiamo in questo post alcuni brani dell’articolo di Giuseppe Pietrobelli pubblicato in data odierna sul Fatto Quotidiano)

 25/04/2025

 La denuncia viene da Bruxelles dove i membri dellEuropean Pesticide Action Network Euro pe (PAN  Europe) hanno presentato uno studio inedito e allarmante sulla contaminazione alimentare da  acido trifluoroacetico (Tfa) nel vino, condotto in dieci paesi del continente. Il Tfa fa parte della  famigerata famiglia delle sostanze perfluoroalchiliche utilizzate nell’industria e, sotto forma di  fitosanitari, anche in agricoltura.

Si tratta di un prodotto di degradazione altamente persistente di alcune sostanze chimiche  fluorurate, in particolare gli F-Gases usati nella refrigerazione e i Pfas pesticidi. Per questo vengono  chiamati gli “inquinanti eterni” visto che si accumulano inevitabilmente nell’acqua, nel suolo, nelle  piante e nel corpo umano.

Il Tfa è stato a lungo considerato un metabolita dei pesticidi “non  rilevante” mentre ora si sospetta che  sia  tossico per la riproduzione” è la denuncia di PAN Europe mirata su un settore merceologico finora  trascurato. 

 


 L’indagine è stata condotta su una quarantina di vini, considerando le annate di  produzione. Per quanto riguarda l’Italia, sono stati presi in considerazione il Kaleterersee (annata 2024) un rosso della zona di Caldaro in Alto Adige, il Prosecco (annata 2024) in Veneto e il Chianti  (stagione 2022) in Toscana.

I risultati più preoccupanti sono tre. Innanzitutto è stato accertato un  aumento esponenziale” dei livelli di Tfa nel vino dal 2010. Mentre non sono stati rilevati nei vini  antecedenti al 1988, il periodo 2021- 2024 mostra livelli medi di 122 μg (microgrammi per litro), con alcuni picchi di oltre 300.

 (ndr. Attenzione! la pubblicazione di Pan Europe si esprime in microgrammi. Bisogna moltiplicare per 1.000 i microgrammi per ottenere i valori di Tfa in nanogrammi: Otterremo valori spaventosi di Tfa: per un litro di prosecco 69.000 nanogrammi. Sono valori al di sopra di ogni precedente valutazione! Ho pubblicato in calce il link della pubblicazione originale in inglese.

Se pensate che il limite per i PFAS nell'acqua fissato dalla Regione Veneto è (Bontà loro) 100 nanogrammi, vi rendete conto di quanto spaventoso sia il confronto con il prosecco   (69.000 nanogrammi).

Il secondo dato è l’ “ubiquità in tutta Europa”, o almeno nei dieci paesi  considerati. “Sebbene i livelli medi di Tfa variassero, i vini di tutti i paesi mostravano livelli di  diversi ordini di grandezza superiori ai già elevati livelli di fondo nell’acqua”.

 

NELLA  CONSIDERAZIONE della media hanno inciso i vini austriaci che hanno raggiunto i livelli più alti di  contaminazione. Per quanto riguarda l’Italia, il Kaleterersee ha registrato 43.000 nanaogrammi per chilo, il Prosecco 69.000 nanogrammi e il Chianti 120.000 nanogrammi.

Il terzo responso riguarda la co-presenza di residui di pesticidi. Infatti, i campioni di vini con livelli più elevati di Tfa contengono  anche un numero e una quantità maggiori di residui di pesticidi sintetici.

 


Le proposte sono  drastiche. Bisogna vietare i pesticidi Pfas e i gas fluorurati, avviare un monitoraggio completo dei  Tfa nei prodotti alimentari e avviare “un approccio normativo precauzionale che riconosca le  significative lacune nei dati tossicologici e i potenziali rischi per la salute pubblica, compresi i  bambini”.

 

L’eurodeputata veneta Cristina Guarda, del gruppo Verdi/Ale, commenta: “La grande    industria chimica sta avvelenando anche il vino, oltre al cibo. E dato che siamo il primo paese  produttore di vino a livello globale, da imprenditrice agricola dico che dovremmo considerarla un’emergenza nazionale”. Poi specifica: “Le concentrazioni di Tfa nei vini europei sono davvero molto preoccupanti, specie nell’agricoltura intensiva e convenzionale, con livelli anche 1000 volte  superiori a quelli delle acque potabili contaminate ”.

Condivide la richiesta di revocare subito le  autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti Pfas e un mese fa con altri 50 eurodeputati ha  scritto alla Commissione per la messa al bando totale. “Servono azioni urgenti per proteggere noi  agricoltori, la nostra salute e quella delle nostre famiglie e dei consumatori in tutto il mondo”. 

Le proposte portate avanti dalla associazione CiLLSA, aderente alla “Rete Zero Pas Italia”, in attesa del bando generale della produzione e commercializzazione di tutti i PFAS, oltre al bando dei pesticidi di sintesi e di tutti quelli contenenti PFAS sono:

Diritto dei medici di prescrivere l'esame del sangue per i Pfas per i pazienti a rischio.  (Esame tuttora negato nella Regione Veneto)

1)    1Acqua zero PFAS per tutti i cittadini del Veneto

2)   2) Certificazione obbligatoria che garantisca la presenza o meno di PFAS e di altre sostanze tossiche e cancerogene su tutti i prodotti e, soprattutto degli sugli alimenti, a carico del produttore, ben esposta, in modo da consentire alle persone la scelta di prodotti non contaminati.

3)  3) Progressiva riduzione degli inceneritori e divieto di bruciare fanghi di depurazione contenenti PFAS

Si tratta di misure che possono essere applicate da subito, garantendo la salute dei cittadini e soprattutto dei bambini, in attesa di provvedimenti nazionali e internazionali che bandiscano per sempre questa classe di prodotti chimici.

Avevamo già preconizzato il disastro il 26 luglio 2024

newjbi.blogspot.com/2024/07/vietare-i-pesticidi-pfas-e-tfa.html



Fonte: https://www.pan-europe.info/sites/pan-europe.info/files/public/resources/reports/Message%20from%20the%20bottle_TFA%20in%20wine%20_23042025.pdf



 





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