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giovedì 26 giugno 2025

ULTIMA ORA TRIBUNALE DI VICENZA

 CLAMOROSA SENTENZA CONTRO GLI INQUINARTORI

 



Pubblichiamo e prime notizie sulla sentenza emessa i questi minuti dal tribunale di Vicenza così come ce le ha trasmesse Alberto Peruffo, uno dei grandi leader della lotta  ultra decennale che ha consentito di ottenere questi risultati.  

“Sentenza storica. Esemplare. Che dimostra che le grandi proprietà - specie le multinazionali - sono potenzialmente criminali e possono essere fermate. Ora dobbiamo rivolgere lo sguardo contro chi ha permesso tutto ciò.”

PENE (quelle che sono riuscito a scrivere)

Mitsubishi giapponese

Maki Hosoda, Kenji Ito, Naoyuki Kimura e Yuji Suetsune

Anni 11, 16, 17, --

ICIG international, holding germanico-lussemburghese

Hendrik Schnitzer, Akim Georg Hannes Riemann, Aleksander Nicolaas Smit, Brian Antony Mc Glynn

Anni 17, 16, 17, --

ex manager ex funzionari di Miteni

Luigi Guarracino 17

Davide Drusian 2

Antonio Nardone 6

Risarcimenti significativi per le parti civili:

genitori e persone singole, 15.000 euro.

Comuni, 80.000

ISDE e associazioni, 50.000

Regione Veneto, più di 6 milioni.

Sindacati, 25.000.

Gestori Acque 500.000

Bacini acque, 400 e 900.000

Ministero 58 milioni euro!!!

ARPAV 840.000

4 milioni parti AVV. Ambrosetti

Provincia 151.000

Altri dettagli nei prossimi giorni.



Queste le prime informazioni grezze sulla sentenza. Ma questa mattina non è la sola grande vittoria dei cittadini contro il potere delle grandi multinazionali. Ci è giunto il comunicato inviato da Mattia Donadel , leader del  Coordinamento No Inceneritori contro il progetto di ENI Rewind, la società che intendeva realizzare a Marghera un gigantesco inceneritore .

 “L’inceneritore per fanghi di ENI Rewind è stato bocciato, i comitati parlano di una vittoria e di una giornata storica: “Avevamo promesso a ENI che di qui non sarebbero passati, e non sono passati. E’ una vittoria importantissima e di portata storica per un territorio che per decenni ha pagato a caro prezzo, in termini di vite umane perse e di degrado ambientale, decenni di industrializzazione dissennata, che ha privilegiato il profitto sopra tutto e sopra tutti, creando la diffusa opinione che la popolazione non ha mai voce in capitolo su questioni così importanti.

🔴Qualcuno pensava di poter continuare a sacrificare questo territorio, ma la mobilitazione popolare, il grande lavoro di inchiesta , di approfondimento scientifico, di sensibilizzazione svolto in questi anni dai comitati del Coordinamento No Inceneritori ha sbarrato la strada addirittura a ENI, una delle multinazionali del fossile più potenti al mondo, la stessa che fa accordi con il governo criminale di Israele .





🔴E’ importante che le argomentazioni del Comitato Tecnico per la valutazione ambientale abbiano accolto i nostri rilievi sulla pericolosità degli inceneritori, impianti insalubri di prima classe, in particolare per quanto riguarda gli impatti ambientali e sanitari derivati dalla inefficace combustione dei PFAS, e per il fatto che questo territorio è già pesantemente inquinato e la popolazione sta già pagando un prezzo altissimo in termini sanitari.

🔴Le istituzioni hanno dovuti ricredersi di fronte ai pareri determinanti dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno di fatto confermato tutte le osservazioni che già avevamo posto. Questa sentenza non vale solo per ENI, perché ora il problema della salute, dei PFAS e dell’inquinamento ambientale non potrà essere più ignorato né per l’inceneritore di Veritas, né per quelli di Padova, di Schio, di Verona e di Loreo. Il problema della gestione dei rifiuti, dei fanghi e dei PFAS sono un dato di fatto, ma la soluzione non sta nel creare un problema ancora più grave.

🔴E’ necessario aprire al confronto con i comitati, con le associazioni ambientaliste, con le popolazioni, investire in ricerca, e soprattutto assumere come paradigma che la tutela della salute e dell’ambiente vengano prima dei profitti e di ogni altra cosa”.




*    Il Coordinamento No Inceneritori, forte di questa vittoria ora rilancia: “E’ necessario bloccare immediatamente la seconda linea di Veritas; ora chiediamo alla Regione e a ARPAV di avviare studi approfonditi intorno agli inceneritori, con il supporto di CNR e ISPRA, per verificare il livello di contaminazione da PFAS nei suoli, nelle acque, e negli alimenti. Noi non ci fermiamo, Veritas è avvisata”.



Tornando a noi, a CiLLSA e alla RETE ZERO PFAS ITALIA che opera nel Veneto è ora che la Regione sblocchi l’assurdo, criminale divieto, imposto ai medici, di effettuare gli esami del sangue per la ricerca dei PFAS nei soggetti a rischio. È ore che si emetta un decreto che obblighi tutti i produttori di generi alimentari e i venditori a accompagnare i propri prodotti sui banchi dei mercati e nei negozi con una ETICHETTA che informi  cittadini sulla presenza o meno di PFAS negli alimenti e negli imballaggi.

La tutela della salute investe le responsabilità della politica.

Non ci fermeremo!



Giovanni Fazio


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