Visualizzazioni totali

martedì 3 gennaio 2023

ARRESTATI TRE GIOVANI ATTIVISTI DI “ULTIMA GENERAZIONE”



HANNO IMBRATTATO LA FACCIATA DEL SENATO A ROMA CON VERNICE LAVABILE

per attirare l’attenzione sulla totale assenza di iniziative del Governo nei confronti del RISCALDAMENTO GLOBALE mentre vengono finanziate le fonti FOSSILI, notoriamente climalteranti.

RINGRAZIAMO GLI AUTORI DEL NOBILE GESTO  che non ha determinato alcun danno permanete alla facciata dell’edificio.

Ci consideriamo moralmente complici e sostenitori di una iniziativa che rompe l’ipocrita silenzio sull’operato di un Governo che ignora del tutto il dovere di provvedere alla salvezza del pianeta attuando iniziative appropriate e reagisce invocando una DURA REPERESSIONE contro gli autori del gesto, mostrando così il VERO VOLTO DEL GOVERNO MELONI.

GUARDA IL FILMATO

Giovanni Fazio


domenica 11 dicembre 2022

DIRITTI UMANI NEGATI ANCHE DA NOI

 


Nell’era del dominio del mercato i “Diritti umani” passano in secondo piano di fronte alle “necessità “ della produzione e delle borse.

 Le istituzioni usano questa espressione ipocritamente, sapendo quanto poco siano rispettati. E’ sufficiente che ognuno si interroghi quanto tempo è stato costretto ad aspettare una visita specialistica o particolari esami per capire che la Salute appartiene ai diritti umani cancellati proprio da chi “amministra”, meglio usare il termine “Domina”,  la nostra regione.

Non c’è bisogno di andare a veder quello che succede negli altri continenti  per elencare i diritti negati.

A casa nostra nessuno di noi ha il diritto di sapere cosa c’è nel cibo che acquista.

Ingurgitiamo veleni, PFAS, insetticidi, diserbanti e quant’altro senza che una etichetta ci avvisi della presenza di queste sostanze chimiche che entrano nei nostri organismi determinando malattie, tumori e alterando il nostro sistema riproduttivo.

Non c’è alcuna differenza tra noi e chi sbarca o muore nel mediterraneo in cerca di una terra dove sia possibile lavorare. Semplicemente non abbiamo coscienza della nostra “traversata” altrettanto letale. Il veleno presente nei cibi è figlio della stessa cultura neoliberista, quella che aggredisce la salute di noi tutti, bene primario indispensabile. Abbracciamo i nostri figli e inostri nipotini con la coscienza che non stiamo facendo niente per salvarli.

Giovanni Fazio


UNA ETICHETTA, STAMPATA SULLE BOTTIGLIE, SU COSA CONTIENE VERAMENTE IL VINO PERCHE' NON SI FA? NON BASTA CHE IL VINO SIA DOC, DEVE ESSERE LIBERO DAI VELENI, IRRORATI A PROFUSIONE SUI VIGNETI PER DIECI MESI ALL'ANNO.

lunedì 14 novembre 2022

IL PARCO DEL CANSIGLIO È UN BENE COMUNE NON VA PRIVATIZZATO

 


 Gli ecologisti, l’Ecoistituto del Veneto, Mountain Wilderness

Contro la privatizzazione l’ex albergo S. Marco

Ci dispiace che qualcuno in Regione abbia ancora intenzione di vendere l’ex albergo San Marco, come ribadito dall’assessore all’ambiente.

Ecoistituto del Veneto e Mountain Wilderness, con altre associazioni ambientaliste, con fermano la determinazione ad opporsi.

Il San Marco è stato inserito nell’elenco dei beni pubblici alienabili: è stato un errore, la Regione lo sa bene. È ora di porvi rimedio, levandolo da quell’elenco.

COME L’EX BASE AERONAUTICA

Anni fa, anche il Ministero della Difesa aveva impropriamente tentato di mettere in vendita, e per 3 volte, l’ex base aeronautica, poi Caserma Bianchin in Pian Cansiglio, ma ci siamo opposti e la vendita non è avvenuta.

Anche allora si parlava di “ruderi”, di “situazione ambientale da sanare” e la Regione non ne aveva i fondi, ma, data l’impossibilità di vendita, anche grazie all’opposizione delle associazioni, si sono trovati i finanziamenti per recuperare l’area alla situazione originale.

 


Quell’intervento oltre a recuperare la situazione precedente, ha permesso di dotare il Cansiglio di un’area camper, richiesta da anni, e di un auditorium di quasi 200 posti, l’Hangar Cansiglio, molto usato.

 

Stessa storia per il San Marco, con la struttura abbandonata da anni al deterioramento, la solita scusa della mancanza di fondi e l’indisponibilità a spendere soldi pubblici per un’attività alberghiera.

 

Se la Regione veramente lo volesse, potrebbe trovare i fondi per ristrutturare il vecchio albergo e darlo in affitto con un regolare bando pubblico, come avviene per tutte le aziende agricole del Cansiglio.

 

Perché non ha chiesto i fondi del PNNR? Se la Regione vuole, può ristrutturare il San Marco e affittarlo, anche creando una struttura polivalente, per il turismo e la didattica ambientale.

 

LO IMPEDISCE ANCHE LA COSTITUZIONE

 

Se invece la regione perseguirà la via della vendita, Ecoistituto e Mountain Wilderness, appoggiati dalle altre associazioni, hanno già disponibilità e in formazioni da alcuni ex giudici della Corte Costituzionale per un’opposizione legale efficace che bloccherà la vendita, anche se con dispendio di energie e costi legali, che però non ci fermeranno.

 

Se sarà necessario, proporremo una grande campagna per sostenere le spese legali, in molti hanno già espresso solidarietà e disponibilità.

 

Il San Marco deve rimanere pubblico, restaurato ed affittato per turismo ed educazione ambientale.

 

Non abbiamo cambiato idea: nessuna parte di Cansiglio, veneto friulano, regionale statale, va venduta.

Non va dimenticata la questione della presenza della comunità cimbra, insediatasi nella foresta dopo la fine della Serenissima del 1797, con 5 villaggi e alcune case singole.

 


È demanio, rimasto pubblico: non si è creato nessun diritto acquisito.

La comunità cimbra, tutelata dalla legge come minoranza etnica, costituisce una presenza storica e culturale importante che va salvaguardata nei giusti modi, senza mettere in crisi l’inalienabili del demanio pubblico.

Dopo anni di tentativi, la Regione Veneto, con una legge degli anni ’90, ha riconosciuto la proprietà delle case ai cimbri, ma non del terreno su cui sono state costruite, sanando la situazione con una concessione a tempi molto lunghi.

 

Il problema è invece irrisolto per i villaggi cimbri de Le Rotte e di Vallorch, nel demanio statale, gestito dal Corpo Forestale, ora Carabinieri.

 

Qui sì è verificata una situazione anomala: non è stata chiesta la stessa procedura, ma il passaggio dei due villaggi dallo Stato al Comune di Fregona, lasciando a questo la possibilità di alienare case e terreno.

 

Per l’ennesima volta riemerge la questione della vendita di parte del Cansiglio e, anche in questo caso, se passa la possibilità di vendere piccole parti, infranto il principio della inalienabilità, poi si procederà ad altre vendite a cascata.

 

Perciò ribadiamo il no alla vendita: eventuali passaggi di demanio dallo Stato, avvengano non verso i Comuni ma verso la Regione che gestisce il Cansiglio.

 

I due villaggi cimbri si trovano all’interno della Riserva Biogenetica e il Ministero della Transizione Ecologica (competente) ha espresso l’impossibilità di intaccare l’integrità di una Riserva statale col rischio di introdurre proprietà private in un ambito statale di grande valore naturalistico.

 

La  presenza della  comunità cimbra in Cansiglio è un elemento importante, storicamente e culturalmente, ma non può essere usata strumentalmente per perseguire la vendita del Cansiglio, che deve rimanere per sempre un Bene Comune.

*direttore Ecoistituto Veneto Alex Langer

**vicepresidente nazionale Mountain Wilderness Italia