Nell’era del dominio del mercato i “Diritti umani” passano in secondo piano di fronte alle “necessità “ della produzione e delle borse.
Le istituzioni usano questa espressione ipocritamente, sapendo
quanto poco siano rispettati. E’ sufficiente che ognuno si interroghi quanto
tempo è stato costretto ad aspettare una visita specialistica o particolari
esami per capire che la Salute appartiene ai diritti umani cancellati proprio
da chi “amministra”, meglio usare il termine “Domina”, la nostra regione.
Non c’è bisogno di andare a veder quello che succede
negli altri continenti per elencare i
diritti negati.
A casa nostra nessuno di noi ha il diritto di sapere cosa c’è nel cibo che acquista.
Ingurgitiamo veleni, PFAS, insetticidi,
diserbanti e quant’altro senza che una etichetta ci avvisi della presenza di
queste sostanze chimiche che entrano nei nostri organismi determinando
malattie, tumori e alterando il nostro sistema riproduttivo.
Non c’è alcuna differenza tra noi e chi sbarca o muore nel mediterraneo in cerca di una terra dove sia possibile lavorare. Semplicemente non abbiamo coscienza della nostra “traversata” altrettanto letale. Il veleno presente nei cibi è figlio della stessa cultura neoliberista, quella che aggredisce la salute di noi tutti, bene primario indispensabile. Abbracciamo i nostri figli e inostri nipotini con la coscienza che non stiamo facendo niente per salvarli.
Giovanni Fazio
UNA ETICHETTA, STAMPATA SULLE BOTTIGLIE, SU COSA CONTIENE VERAMENTE IL VINO PERCHE' NON SI FA? NON BASTA CHE IL VINO SIA DOC, DEVE ESSERE LIBERO DAI VELENI, IRRORATI A PROFUSIONE SUI VIGNETI PER DIECI MESI ALL'ANNO.
Nessun commento:
Posta un commento